martedì 27 gennaio 2009

La macchina del tempo di Jarry

«Grazie alle azioni girostatiche, la macchina è trasparente agli spazi successivi del Tempo. Non dura, e conserva senza durata, al riparo dai fenomeni, il suo contenuto. Che oscilli nello Spazio, che l'Esploratore abbia persino la testa bassa, egli vede nondimeno normalmente e continuatamente nello stesso senso gli oggetti un po' allontanati, perché non ha punti di riferimento, essendo trasparente tutto ciò che è prossimo».

Onoriamo l'opera traduttoria di un nostro accademico di prim'ordine, Antonio Del Castello
, che ha reso fruibile al pubblico italofono due saggi di Alfred Jarry, Il tempo nell'arte e un Commentario alla costruzione pratica della macchina del tempo, ambedue pubblicati in appendice alla Messalina di fresca stampa per i tipi della Marchese editore.


Il Commentario, di cui sopra riportavamo l'incipit del cap. IV nella traduzione delcastelliana, compie nel 2009 cento anni. Di séguito la sua articolazione.
 I. La natura del mezzo

II. Teoria della macchina

III. Descrizione della macchina
IV. Movimento della macchina

V. Il tempo visto dalla macchina







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