La macchina del tempo di Jarry
«Grazie alle azioni girostatiche, la macchina è trasparente agli spazi
successivi del Tempo. Non dura, e conserva senza durata, al riparo dai
fenomeni, il suo contenuto. Che oscilli nello Spazio, che l'Esploratore
abbia persino la testa bassa, egli vede nondimeno normalmente e
continuatamente nello stesso senso gli oggetti un po' allontanati,
perché non ha punti di riferimento, essendo trasparente tutto ciò che è
prossimo».
Onoriamo l'opera traduttoria di un nostro accademico di prim'ordine, Antonio Del Castello, che ha reso fruibile al pubblico italofono due saggi di Alfred Jarry, Il tempo nell'arte e un Commentario alla costruzione pratica della macchina del tempo, ambedue pubblicati in appendice alla Messalina di fresca stampa per i tipi della Marchese editore.
Il Commentario,
di cui sopra riportavamo l'incipit del cap. IV nella traduzione
delcastelliana, compie nel 2009 cento anni. Di séguito la sua
articolazione.
I. La natura del mezzo
II. Teoria della macchina
III. Descrizione della macchina
IV. Movimento della macchina
V. Il tempo visto dalla macchina
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