30 ottobre 2010

Prima Lezione: «Scienza e Religione»

Si è tenuta ieri, 29 ottobre 2010, a Palazzo Fazio, dinanzi a un pubblico di ben 10 persone, la prima applauditissima puntata di La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), con Marco Palasciano, ospite Margherita Tafuri, nipote del fisico Giuliano Preparata, il quale, insieme con Ferdinando Palasciano, è dedicatario – ricordiamo – dell'intero seminario enciclopedico. La puntata, della durata di circa 90 minuti, si è articolata in una introduzione generale al seminario, e nella prima delle sue otto lezioni, Scienza e Religione, nel corso della quale non sono mancati i momenti di più o meno puro spettacolo, come la lectura di Gli arcivescovi di Capua Nicholas Schönberg e Roberto Bellarmino nel racconto di Pulcinella, quadro II della pièce teatrale Le strade e le storie di Capua. Dialogo didascalico in otto quadri dove i vivi parlano coi morti (commissionata a Marco Palasciano dall'associazione Architempo nel 2005, e che da allora va in iscena, integrale o ridotta, una o due volte all'anno per le strade cittadine, o al Castello di Carlo V, o a Palazzo Lanza, autcetera).


Foto di Matteo Mastantuoni.

Argomenti trattati: Giuliano Preparata e le sue ultime lezioni, Ferdinando Palasciano e le origini della Croce Rossa, «Lauta la sera in zefiri gentili», il background culturale del dilettante di genio, l'Amicarium, la Hypnerotomachia Palasciani, la genesi della Magna Rota Rerum Humanarum, I dieci mondi dell'umano spirito, Galilei e la letteratura scientifico-divulgativa, lo sfondamento delle «pareti dei saperi divisi e delle prassi impazzite» (Carlo Sini), l'euristica, la letteratura enciclopedico-aleatoria, la Madonna e Iside, la spedizione del barone von Minutoli, Girolamo Segato, Isidoro di Kiev, Ipazia, la scissione dell'Euristica Accademia Palasciania in Accademia Palasciania e IPSE, il dialogo col calzino e con l'alter ego, ludus e iocus, il fiore come omaggio agli amati vivi e morti, eros come religio, Welt und Weltanschauung, dimostrazione sperimentale e controllo delle fonti, Teodosio e l'estirpazione della civiltà antica, l'addomesticamento di Platone, il vescovo Wilbeforce e l'anima del roastbeef, Giordano Bruno e lo spazio infinito, la lettera di Nicholas Schönberg a Copernico, la lettera di Bellarmino a Foscarini, il problema fondamentale della Religione (l'impossibilità di distinguere tra ciarlatani o visionari e autentici intermediari divini), il problema fondamentale della Scienza (la questione dell'osservatore), la Oneness dell'universo, «Nam myōho renge kyō», il dubbio di Cartesio, The Matrix, il solipsismo, la non impossibilità che gli altri esistano, l'autopoiesi cosmica come alternativa a un dio creatore, il principio antropico, la teoria del Big Bang, la teoria dello stato stazionario, la tesi della possibilità di effetti senza causa e del freno alla manifestazione simultanea della totalità degli effetti possibili, La fine del tempo di Julian Barbour, la simmetria dell'infinito, il circolo degli armonici naturali, la Causa prima e il suo traslato dalla Filosofia alla Religione come Dio, panteismo, monoteismo, enoteismo, politeismo, la Rivelazione, simulazione dell'annuncio di una religione che prescriva l'astinenza dalla carne avicola, fanatismo, intolleranza e persecuzione, guerre di religione, Dio non è grande di Christopher Hitchens, l'etica senza Dio, la non coincidenza della Religione con il Sacro secondo Pasolini, la pertinenza della Religione agli incolti e della Filosofia ai colti secondo Bruno, il sogno di una vita ultraterrena come sintomo di debolezza spirituale e l'infantilismo dei miti biblici secondo Einstein, e per finire (qui grande commozione) la religiosità einsteniana.

24 ottobre 2010

Programma dei suddetti otto convegni

Le lezioni, tutte – ricordiamo – a ingresso libero, si terranno dal 29 ottobre al 17 dicembre ogni venerdì, salvo variazioni; per esempio, qualche puntata potrebbe essere anticipata al mercoledì. Per sicurezza consultare sempre il presente blog, dove saranno riportati in tempo utile tutti gli eventuali aggiornamenti al PROGRAMMA:

29
 ottobre:
 I. Scienza
e
Religione
5
 novembre:
II. Filosofia
 e 
 Trogolo
12
 novembre:
 III. Cultura/comunicazione
 e 
 Selva
19
 novembre:
  IV. Ordine/filantropia
 e 
 Crimine
26
 novembre:
 V. Eros
 e 
 Repressione
3
 dicembre:
VI. Arte
 e 
 Burocrazia
10
 dicembre:
VII. Gioco
 e 
 Mercato/politica
17
 dicembre:
VIII. Magia
 e 
 Tecnica


COMUNICATO
che vi preghiamo di diffondere:

Capua. Prende il via a Palazzo Fazio, venerdì 29 ottobre alle 20:30, La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum): il giro del mondo umano in 8 lezioni in forma di spettacolo enciclopedico, a ingresso libero, a cura di IPSE e Accademia Palasciania. Un grande “divertimento” tra scienza, filosofia, arte, gioco, eros e altro, inteso a celebrare due anniversari, tra i quali si colloca esattamente a metà strada: il 150° anniversario del discorso di Ferdinando Palasciano all’Accademia Pontaniana sulla sacralità della vita umana (28 aprile 1861), momento cui risalgono le origini della Croce Rossa; e il 10° anniversario della scomparsa (24 aprile 2000) del fisico Giuliano Preparata, insigne fautore del dialogo tra il mondo scientifico e quello umanistico.

L’evento, reso possibile dalla collaborazione dell’associazione Capuanova e di Uthòpia librerie, sarà occasione per l’esordio dell’Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici, nato da una costola dell’Accademia Palasciania; quest’ultima dal 1999 opera principalmente in Campania con convegni, concerti, lecturae Dantis e altre iniziative culturali, la cui parte filosofico-epistemologica sarà da ora competenza dell’IPSE.

La prima puntata di La Grande Ruota delle Umane Cose sarà dedicata a Scienza e Religione. Nelle successive lezioni-spettacolo si affronteranno altre 7 coppie complementari di campi del mondo umano; per gli aggiornamenti al programma consultare www.studi.splinder.com o www.palasciania.splinder.com. 

19 ottobre 2010

Via all'Istituto per gli Studi Euristici


Dopo quasi dodici anni di Accademia Palasciania nasce finalmente il tanto vagheggiato IPSE, Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici, che debutterà a Capua, sul palcoscenico di Palazzo Fazio, in occasione d'uno spettacolare seminario sull'antroposfera in otto lezioni, La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), che si terrà a partire dal 29 ottobre 2010: cioè circa a mezza strada tra il 150° anniversario del celebre discorso di Ferdinando Palasciano all'Accademia Pontaniana sulla sacralità della vita umana (28 aprile 1861) e il 10° anniversario della scomparsa (24 aprile 2000) di Giuliano Preparata, insigne fautore del dialogo tra il mondo scientifico e quello umanistico. A lui già qui accennammo.

E proprio per consentire un dialogo tra l'anima scientifica e quella umanistica dell'Euristica Accademia Palasciania, si è deciso di scindere un tale zigote in due distinti blastomeri: da un lato l'Accademia Palasciania di Lettere, Arti e Attivismo Etico; dall'altro l'Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici, appunto. Di séguito riportiamo, con una quindicina di omissis (date di nascita ecc.), l'atto fondativo dell'IPSE, firmato poche ore or sono dal pronipote di Ferdinando Palasciano Marco Palasciano, dalla nipote di Giuliano Preparata Margot Tafuri, e da Angelo Maisto. Questi ultimi due sono stati nominati Vicepresidenti l'una dell'IPSE, l'altro dell'Accademia Palasciania. Citati anche i rispettivi Segretari, Antimo Puca e Domenico Callipo.



ATTO FONDATIVO
DELL’ISTITUTO PALASCIANIANO
PER GLI STUDI EURISTICI


E DECRETI A RIASSETTO
DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA

1. Premessa. Il giorno 9/2/1999, in Capua (CE), Marco Palasciano (di séguito indicato con l’acronimo MP) e altri firmarono l’atto fondativo di un ente di fatto, senza scopo di lucro, denominato «Associazione culturale Palasciania». – Tale ente (di séguito indicato con l’acronimo AP) il 6/10/2005 mutò nome in «Accademia Palasciania», talvolta allungato in «Euristica Accademia Palasciania». – Presidente dell’AP è, fin dalla fondazione, MP. – Segretario dell’AP è, attualmente, Domenico Callipo. – Le attività dell’AP hanno riguardato, finora, sia il campo umanistico sia il campo scientifico.

2. Atto fondativo. Addí 18/10/2010 MP, Margherita Tafuri e Angelo Maisto

FONDANO

l’ente di fatto, senza scopo di lucro, denominato «Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici» (di séguito indicato con l’acronimo IPSE).

3. Nomine dell’IPSE. I tre suddetti fondatori, col consenso degli interessati,

NOMINANO

MP Presidente dell’IPSE;
– la suddetta Margherita Tafuri Vicepresidente dell’IPSE;
Antimo Puca Segretario dell’IPSE.

4. Nomine e conferme dell’AP. MP, in qualità di Presidente dell’ AP, col consenso degli interessati

NOMINA

il suddetto Angelo Maisto Vicepresidente dell’AP e 
 
CONFERMA

il suddetto Domenico Callipo Segretario dell’AP.

5. Decreti aggiuntívi. MP, in qualità di Presidente sia dell’AP sia dell’IPSE, 

 
DECRETA

– che d’ora in poi le attività in campo scientifico finora affidate all’AP siano affidate all’IPSE, e all’AP restino affidate le sole attività in campo umanistico;
– che alla denominazione dell’AP non sia mai piú anteposto l’aggettivo maiuscolato «Euristica».

15 ottobre 2010

Invitiamo a votare per Maisto

Il Maestro Angelo Maisto, nostro favorito, partecipa al Premio Terna per l'Arte Contemporanea: piangenti di brama riflessa vi invitiamo a votarlo in massa immensa, voi coinvolgendo tutti i vostri affini; e, in cambio, pregheremo incubi e succubi di non tormentare le vostre anime meravigliose. Cliccate dunque solerti sulla fotografia qui sotto, mostrante nove sue ludosculture e tre pagine del Codex maistianus, e giungerete alla pagina atta al voto, mostrante un'altra opera maistiana. In alto a destra, là, cliccar su  VOTA . Avete tempo fino al 19 ottobre. Grazie infinite e baci ebbri d'abisso.


14 ottobre 2010

Quattro eventi campani segnaliamo

Vi segnaliamo, anime gentili, i quattro eventi di séguito descritti, tutti concentrati spazialmente tra Capua, Caserta e Napoli, e temporalmente tra sabato 16 e martedì 19 ottobre 2010.

14 minuti

Sabato pomeriggio la forse massima scrittrice casertano-barese vivente, Marilena Lucente (Socia Ornamentale dell'Accademia Palasciania), tratterà con Francesco Paglino e Andrea Renzi della pièce Un sasso nella testa, libero adattamento del buon Paglino e di Fabio D'Addio (nostro Socio Ornamentale nonché massimo amico del XX secolo di Marco Palasciano) da Spider di Patrick McGrath.


16 ottobre
ore 19.00

Libreria Feltrinelli
Caserta, corso Trieste 154-156

Ingresso gratuito



Un sasso nella testa

Sabato sera i Teatri Uniti presentano la sopracitata pièce teatrale tratta da Spider di Patrick McGrath, nel libero adattamento dei sopracitati Fabio D'Addio e Francesco Paglino, con quest' ultimo in scena per la regia del sopracitato Andrea Renzi. Ci consigliano la prenotazione.


16 ottobre
ore 21.00

Teatro Civico 14
Caserta, vicolo Della Ratta 14

Prenotazioni e informazioni:
0823.441399 - 348.2209530



Il giorno dei morti

Domenica sera la sopracitata Marilena Lucente (fermi un attimo: ma Capua, quanto a massimi scrittori, non è forse territorio di Marco Palasciano? e l'ospite da presentare non è forse nostro Socio Ornamentale, sia pure in pectore? :-/ insomma dobbiamo tirarvi le orecchie ancora una volta, o distratti librai che ci escludete; poi non vi lamentate se un Antonio Moresco ce lo portiamo a Palazzo Fazio...) presenta Maurizio de Giovanni e il suo nuovo romanzo noir Il giorno dei morti, quarto della serie sul commissario Ricciardi; letture dell'attrice Rosaria de Cicco.


17 ottobre
ore 20.30

Palazzo Lanza
Capua, corso Gran Priorato di Malta 25

Ingresso gratuito



Anarchia semi[er]otica

Martedì sera il poeta Andy Violet (nostro colendissimo Socio Ornamentale, con cui  passato abbiam mille avventure) col suo Paraventi e magnesio, e la scrittrice Cristiana Danila Formetta (S.O. abbastanza colenda) col suo Fetish sex, nonché la fotografa Soukizy Redroom (abbastanza S.O.) con le sue cose, «propongono una riflessione sulla sessualità tra letteratura e fotografia».

19 ottobre
ore 19.00

Penguin Cafè
Napoli, via Santa Lucia 88

Ingresso gratuito

1 ottobre 2010

Altri undici quesiti: sciala, popolo!

Riportiamo, dopo i primi ventidue, altri undici quesiti di Marco Palasciano. Occultiamo le risposte, così che chi non le conosce possa mettersi alla prova; chi vuol vederle clicchi i rettangolini a fine quesito (per maggiori informazioni commentar domandando o, se si è timidi, scrivere una lettera all'Accademia). Nel campionato ufficiale via Facebook, guida attualmente la classifica Adriano Fazzari con nove quesiti risolti; segue Daniela Conti con sette.



23.

In una città che secondo vecchie storie per una sottrazione di 3 piedi uscì dal 6 ma poi entrò nel 7, dove ancor oggi succedono cose turche (chi ci è nato si riconosce in certa musica pop canadese, punto!, a esclusione della nonna di un dottore), recentemente un mio amico archeologo ha trovato in una sferula (sí, è una piccola palla) di bronzo un manoscritto in cui si legge:


[Ha] sfatato Democrito, [il cui] Metodo [delle] Catastrofi – sciatto [e] deformato – [si è] dimostrato faceto. Ciò fatto [lo ha] smerdato, [e lo ha] marcato difettoso.

Qual è la dottrina cui qui si allude?



24.

1. Innanzitutto, occorre indovinare quale di queste 8 foto m’abbia colmato il cuore dei piú dolci sentimenti:


 

  

  

  

2. Identificata l’immagine, descrivetela con un endecasillabo (Xxxxxxx Xxxx x’xxxx xx xxxxxxx).

3. Eliminatene uno come s’usava nell’antica Roma.

4. Sapendo che fine ha fatto l’altera Roma (Cicerone docet), eliminate il suo maggior poeta vivente (5 10).

5. Dai miseri resti ricavate un nome e cognome (5 4).

6. Digitateli in Google e accettate il suo suggerimento.

7. Fate visita alla signora.

8. Datevi alle riflessioni, e domandatevi: cosa stiamo diventando?

9. Prendete la risposta, aggiungete del fluoro e mescolate (suggerimento: spostare in testa i tre atomi centrali); otterrete dei sali d’un certo acido, sali che qui indicheremo con A.

10. Ai sali A aggiungete del laurenzio, togliete del rutherfordio e mescolate; otterrete degli altri sali, B.

11. Cercate in tutto il mondo la frase «Tra A e B c’è una bella differenza!».

12. Qual è il nome del prodotto sconsigliato da L.?



25.

Donna ritrosa è sposa dura. Devi vederla perdere la testa, e rivoltarsi! non si capirà piú niente... Che fare? rivolgersi all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, spicciamente, e levarla di mezzo; ma attento: non potrai tornare indietro. Certo, dopo ti resteranno dei vuoti da colmare; ma basterà rivolgersi a un Centro di Recupero dalle Tossicodipendenze Mentali. E allora, finalmente, ecco un po’ d’aria! Cerca! Ascolta! Questo è il premio... sentirai! E se andrai fino in fondo, troverai la felicità. In due parole, saprai donde viene. Líberati di quella femmina, e attacca la musica! Una bella rimescolata, e al bando ogni vacuità! Infine, scrivimi una lettera.



26.

È molto attraente, è adorabile... e fa la vita.

È nota per il taglio del posteriore. È larghissimo.

Ti bacia, ti fa spogliare, ti accarezza... Spesso in quei momenti ti ritrovi tutto bagnato, se hai notato; e comunque è veramente hot!

Se vuoi, ti puoi anche far penetrare (ma bada: ci si rischia la pelle, se non si usa un preservativo e anche abbastanza spesso)... Eh, non è proprio una donna! tuttavia è mobile, pur se non proprio qual piuma al vento (è un peso massimo); e quando muta d’accento, pur se non di pensier, sono fregature!

Ogni tanto, ecco, nasconde i fatti suoi dietro una palla; ma è proprio allora che si vede bene che c... ha in testa, quella st...! È capace di farti venire un colpo. Ne combina tante. E tu non puoi né fare né dir niente: poi scoppia ed è la fine! Ti fa nero.

Ho detto forse che è sexy? in realtà, non si può proprio guardare! Ha piú di settant’anni! Che corpo giallo e gonfio! E quando si veste, è una tristezza... Fa squagliare. E ha sempre qualche macchia addosso... e non esattamente di gelato! Non so quanti pesci prosciuga in un’ora! E quanta roba ha ingoiato in tanti anni!

Ha un grosso giro, e non torna mai prima dell’alba. Non lavora molto nelle case chiuse; piuttosto batte sul marciapiede, sull’autostrada e ovunque la polizia, i carabinieri ecc. non abbiano sufficiente copertura. Ma non ha mai dovuto subire un arresto. Sono i nazisti, piú che altri, almeno negli ultimi tempi, a mettere in croce una cosí innocente creatura. E qualcun altro l’accusa di contribuire all’incremento di gravi malattie... Ingrati!

Chi è?



27.

Umido, nero, piccolo e zozzoso... zuccheri ormai degenerati in carboidrati inerti odor cesso cacato... onestamente lo assaggeresti, tu? oh, adesso mi mangio un frammento filante io; tu osserva.

Che cosa?



28.

Cos’è questo?



29.

Disse alla sua fida domestica un anziano pellicciaio scapolo, tutto tremante (benché fosse una bella giornata di fine estate), osservando dalla finestra il vicino cantiere:

«…!».

Al che lei: «Ornata di pelo, intende?».

E lui: «Ma no, di tatuaggi!».

Che cosa aveva detto il pellicciaio?

Per saperlo, risolvete il rebus (frase: 3 8 2 5 4, 3 3 5 4, 2 3 4 2 9 1’6 5!).



Suggerimenti: si consideri il titolo con cui è universalmente nota l’opera riprodotta, e non la scena che essa realmente raffigura; e in colei che è avvinta a Zefiro si identifichi Aura o Bora, non la ninfa Clori.

Ai solutori meno esperti ricordo inoltre che occorre seguire i grafemi rigorosamente da sinistra verso destra; che in un rebus possono anche essere descritte azioni, e che i soggetti e oggetti di esse possono anche non essere nominati (in tal caso saranno rappresentati dai soli grafemi sovrascritti); che sono ammesse anastrofi e apocopi; e che «ha» si può scrivere anche «à»; gioverà inoltre avvisarli che, nel caso di questo specifico rebus, l’elemento «I» è utilizzato in due diverse frasi consecutive.

Ai solutori piú esperti, invece, chiedo venia per le lievi equipollenze e la piccola macrologia presenti.




30.

Questo epigramma acefalo in endecasillabi, sul tema «Nemo propheta in patria», è dedicato a Daniele Ventre, mio dotto amico napoletano, che s’immagina qui a rimuginare mogio su una lettera di licenziamento; lettolo, rispondete alla domanda.


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Senza parole, se non smozzicate,
riguarda il Ventre una piegata lettera,
lettera d’ieri, marchio d’un infame
giudizio. Me la mostra; ed io a lui:
«È un luogo in cui è difficile volare…
ne mette tanti in ristrettezze… Lino,
qui nulla vale; credo sia a Bologna
un buon supporto a ardenti aspirazioni.
È comunque una fase transitoria,
non è lugubre come certi credono.
Sú, sú! come direbbe un mio zio inglese,
in breve, è un operational upgrade».

Da quale luogo dell’Italia meridionale bisogna partire?



31.

Ecco una deliziosa poesia, in endecasillabi e settenari, dedicata al profeta Eliseo, che la Chiesa cattolica venera come santo, e che, essendo stato preso in giro da dei bambini per strada, «si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli» (II Libro dei Re, 2, 24). Ma qui s’immagina una diversa versione del’episodio: cosí come san Francesco terrà la predica ai pesci, Eliseo dà lezioni di esegesi biblica ad una classe di orsi, quand’ecco irrompere i pestiferi mocciosi…


La virtú amò Eliseo tenacemente,
avendo egli vissuto nell’ascesi.
Volle agli orsi tenére,
infin, teologiche lezioni: «Isacco
sulla rupe obbedientemente lega
papà Abramo, soffrendone, finché
arriva l’olocaustostatico angelo»…
Tosto entran ragazzini ridacchianti:
«Ehilà, rincoglionito! puzzi forte!».
Rompono bibbie, ruttano… «Anatema!»,
Eliseo esclama; e libera,
scatenandoli, tutti suoi lurchissimi
animali. Tragedia. Ad Eliseo,
angeli, acché giustificaste tanto?

Questa poesia contiene alcuni versi non miei, ma d’un certo Luigi. Preso l’ultimo di essi, sebbene non si tratti d’un poligono, eliminatene… tre lati: AF, FL, LG… e rimescolate. Otterrete cosí un numero, che qui indicheremo con N. Sappiate quindi che

X = (N+5)/5;
Y = X-2;
Z = 2(N^2)+(Y^2).

Ora prendete il cognome di quel Luigi, aggiungete una «i» e rimescolate. Otterrete cosí il cognome d’un personaggio che, nel proprio campo, fu il piú famoso nell’Europa dell’epoca. Costui partí per una certa meta, secondo il suo allievo W., il giorno X/Y/Z.

Ora si immagini qualcuno che ai giorni nostri, pensando a ciò, stia passeggiando per Palermo mangiandosi nervosamente le unghie, e giunto a un certo punto esclami: «Eccola!». Capito dove si troverebbe, sommate il numero civico al numero del corso: otterrete un certo anno.

Quale città venne ricostruita in quell’anno?



32.

Stampate la griglia e le definizioni di questo cruciverba, e completatelo. Le lettere contenute nelle caselle gialle comporranno una frase, che s’immagina borbottata da un genio misantropo. Quale frase?





33.

Quando ho la febbre, mi serve un calzino. Per far che?