22 dicembre 2016

Un incontro in memoria di Eleonora

A un mese dalla scomparsa di Eleonora Carmelina Bellofiore, vedova Palasciano, il figlio Marco e i di lui migliori amici invitano quant'altri le vollero bene alla messa in memoria che si terrà nel Duomo di Capua venerdì 30 dicembre 2016 alle ore 18.00, con a seguire un incontro letterario in casa Palasciano-Bellofiore, dove si darà lettura di alcune poesie e pagine di diario.

30 novembre 2016

Qui si conclude il viaggio delle Muse

Comunicato stampa sulla puntata n. 9 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Dopo due mesi di viaggio avventuroso tra fisica e metafisica, etica ed erotica, catàbasi e catarsi, essenziale ed evenemenziale, virtuosismo e variazionismo, dionisiaco, poesia lato sensu e spasso basso e crasso, giunge all'ultimo approdo la nave delle Muse rivisitate dall'Accademia Palasciania: domenica 11 dicembre alle ore 18.00 presso Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), come sempre a ingresso gratuito, si terrà sotto il patrocinio di Callìope – musa delle opere mondo – la puntata n. 9 del festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Maieuticon" (titolo che oltre a rimandare alla maieutica socratica è l'acronimo di «Muse, Apollo, Istruiteci sull'Eterno e l'Umano; su Terra, Inferi, Cieli e l'Oscuro Noùmeno»).

L'incontro, godibile anche da chi non abbia partecipato ai precedenti, consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – integrata dai consueti momenti ludici con coinvolgimento del pubblico – intitolata "Sistema. Io voli in altezza e in plenitudine". Questo titolo è l'anagramma del sintagma che lo completa: "nella più totalizzante visione di insieme". Convergeranno qui, infatti, a chiudere la rete di "Maieuticon", tutti i multicolori fili dipanatisi nelle precedenti puntate, tre delle quali dedicate alle pulsioni umane (amore / orrore / riso), altre tre alle modalità cognitive che concorrono a costruire la nostra immagine del reale (empirìa / irrazionale / teoresi), e le ultime tre ai fondamenti della pratica narrativa ed espressiva in genere (contenuto / forma / sistema).

Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua. Per il resoconto delle centonove puntate dei festival-laboratori palascianiani 2009-2016, e gli annunci dei futuri, vedi palasciania.blogspot.it.

24 novembre 2016

Pochi temi, infinite variazioni

Comunicato stampa sulla puntata n. 8 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


"Maieuticon", festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia, giunge alla sua puntata n. 8, dedicata a Euterpe (musa del virtuosismo e del variazionismo) dunque alla molteplicità dei modi di elaborare i materiali del racconto, passando dalla inventio – argomento della precedente puntata – alla dispositio e alla elocutio, fino alla superfetatio e alla stupefactio. L'incontro, come sempre a ingresso gratuito, si terrà domenica 27 novembre alle ore 18.00 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10) e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – arricchita da momenti di laboratorio teatrale, letterario e musicale – intitolata "Forma. Da sottolinearsi: l'arte è un gioco".

Questo titolo è l'anagramma di quello della puntata n. 7, "Contenuto. Falso ma reale (dati rigorosi)", tenutasi la scorsa settimana a Palazzo Lanza. La puntata n. 9 ed ultima si terrà invece a Palazzo della Gran Guardia, il 4 dicembre.

Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua. Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

16 novembre 2016

COSA narrare? (Poi vedremo COME)

Comunicato stampa sulla puntata n. 7 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Dall'inventario pedante all'invenzione alla Dante, dal minimalismo un po' brocco al mirificismo barocco, dall'esercizio di stile più giocondo al dare inizio a un'astrale opera mondo: consisterà in un «vero e improprio» laboratorio di scrittura – e, più latamente, di espressione dei propri pensieri ed emozioni – l'ultima triade di puntate di "Maieuticon", festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia. Concluse, infatti, le triadi sul mondo dell'emozione (amore, orrore, riso) e sul mondo del pensiero (empirìa, irrazionale, teoresi), è ora il turno di quella sul mondo del racconto (contenuto, forma, sistema).

La puntata n. 7 sarà dedicata a Clio, musa dell'essenziale e dell'evenemenziale. Fra i temi in gioco: A come Ambientazione, B come Biblioteca, C come Cronologia, D come Diario, E come Eroe, F come Fantasia. L'incontro, come sempre a ingresso gratuito, si terrà domenica 20 novembre alle ore 18.00 nella Biblioteca di Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25) e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – integrata dai consueti giochi con coinvolgimento degli astanti, stalvolta anche degli attanti – intitolata "Contenuto. Falso ma reale (dati rigorosi)".

Questo titolo è l'anagramma di quello della puntata n. 8, "Forma. Da sottolinearsi: l'arte è un gioco", che si terrà una settimana dopo a Palazzo Fazio. L'ultima puntata si terrà invece a Palazzo della Gran Guardia.

Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua. Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

10 novembre 2016

La puntata più attesa di «Maieuticon»

Comunicato stampa sulla puntata n. 6 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Di tutte le puntate di "Maieuticon"festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia – certamente la più attesa è la n. 6, dedicata a Polimnia, musa della metafisica. Nella puntata sull'amore, in quella sulla scienza empirica e nelle altre, ogni volta che si è giunti in vista degli scorci più mirabili dell'umana topografia affettivo-epistemica è ricorso puntualmente – quasi ritualmente – il rimando: «Ma di questo tratteremo nella sesta puntata». Finalmente si affronteranno questioni come l'eternità dell'anima e il senso dell'universo materiale, inquadrate nella visione teoretica (non teologica) in progress dell'Accademia Palasciania, punta avanzata della cultura contemporanea in Terra di Lavoro nei termini di una post-postmoderna – ovvero neorinascimentale – alchimia ricombinatoria degli orizzonti "alto" e "basso", dai giochi dei bambini all'assiologia universale, alla ricerca dell'aureo equilibrio di pathos e ludus nella vita di ogni giorno.

L'incontro si terrà domenica 13 novembre alle ore 18.00 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – integrata dai consueti momenti di laboratorio ludico, affettivo e teatrale – intitolata "Teoresi. O sublime idea, l'iperuranio!" (anagramma del titolo della puntata n. 3: "Riso. Uomini-bestia e paurelle d'eroi").

La puntata n. 7 si terrà invece a Palazzo Lanza; una settimana dopo si tornerà a Palazzo Fazio, poi di nuovo a Palazzo della Gran Guardia per il gran finale. Sempre a ingresso gratuito. Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua.

Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

4 novembre 2016

Il centro oscuro della nostra vita

Comunicato stampa sulla puntata n. 5 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge al suo momento centrale "Maieuticon", festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia. Non a caso questa puntata occupa questa posizione. Così come al centro della nostra galassia è ubicato un immenso buco nero, nella nostra vita è centrale l’inconscio col suo lavoro sotterraneo; sogni, impulsi ferini, oscure illuminazioni, idee insensate (non necessariamente fallaci) dànno quindi alimento al pensiero magico, al misticismo, all’arte, alla follia. Di questo e altro tratterà questa puntata n. 5, dedicata a Tersìcore, musa del dionisiaco e della poesia lato sensu. 

L'incontro si terrà domenica 6 novembre alle ore 18.00 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – integrata dai consueti momenti di laboratorio ludico, affettivo e teatrale – intitolata "Irrazionale. Ivi oracoli, templi, pitonesse" (anagramma del titolo della precedente puntata: "Empirìa. Lo scienziato invii l'esploratore"). 

La puntata n. 6 si terrà invece a Palazzo della Gran Guardia; una settimana dopo si tornerà a Palazzo Lanza, poi di nuovo a Palazzo Fazio. Sempre a ingresso gratuito. Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua. 

Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

26 ottobre 2016

De observatione mundi aureus tractatus

Comunicato stampa sulla puntata n. 4 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

Giuliano Preparata (1942-2000) ed Emilio Del Giudice (1940-2014).

Giunge al suo primo snodo "Maieuticon", festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia: conclusa la triade di puntate sul mondo dell'emozione (amore, orrore, riso), è il turno della triade sul mondo del pensiero (empirìa, irrazionale, teoresi). La puntata n. 4 sarà dedicata a Urania – musa delle scienze fisiche – e tratterà delle meraviglie della conoscenza empirica, vale a dire l'osservazione diretta dei fenomeni. Come Sherlock Holmes indaga su di un delitto, il ricercatore scientifico indaga sulla natura, per individuare non un colpevole ma i princìpi che governano il mondo in cui viviamo («viviamo» sebbene il confine fra vita e materia inanimata non sia mai stato del tutto chiaro, finora, né per la scienza né per la fantascienza).

L'incontro, come sempre a ingresso gratuito, si terrà domenica 30 ottobre alle ore 18.00 nella Biblioteca di Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25) e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano – integrata dai consueti giochi con coinvolgimento del pubblico – intitolata "Empirìa. Lo scienziato invii l'esploratore".

Questo titolo è l'anagramma di quello della puntata n. 5, "Irrazionale. Ivi oracoli, templi, pitonesse", che si terrà una settimana dopo a Palazzo Fazio. La volta successiva toccherà a Palazzo della Gran Guardia. Poi di nuovo a Palazzo Lanza per inaugurare la terza e ultima triade, quella sul mondo del racconto (contenuto, forma, sistema): un «vero e improprio» laboratorio di scrittura.

Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua. Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

19 ottobre 2016

E dopo amore e orrore arriva il riso

Comunicato stampa sulla puntata n. 3 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

Il gigante Gargantua in una illustrazione di Gustave Doré, 1868.

I palazzi capuani aprono uno dopo l'altro le loro porte a "Maieuticon", festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia, la cui puntata n. 3 sarà dedicata a Talìa (musa dello spasso basso e crasso) che ridendo e scherzando si butta nella relativizzazione dei grandi assoluti amore e orrore in barba alle due sorelle che l'hanno preceduta negli scorsi incontri: Èrato (musa dell'etica e dell'erotica) e Melpòmene (musa della catàbasi e della catarsi). E molto altro combina, a partire dall'utilizzo incongruo dei paperi su cui Gargantua docet.

L'incontro, come sempre a ingresso gratuito, si terrà domenica 23 ottobre alle ore 18.00 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), nella Biblioteca "Francesco Garofano Venosta", e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano integrata da momenti di laboratorio di teatro comico e giochi vari intitolata "Riso. Uomini-bestia e paurelle d'eroi" (anagramma del titolo della futura puntata n. 6: "Teoresi. O sublime idea, l'iperuranio!").

L'incontro successivo si terrà a Palazzo Lanza, la settimana dopo toccherà a Palazzo Fazio, poi di nuovo a Palazzo della Gran Guardia e così via. Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua.

Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

13 ottobre 2016

Buon viaggio e in bocca all'homo homini lupus

Comunicato stampa sulla puntata n. 2 di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

D. Pecci nell'Edipo re di Sofocle per la regia di D. Salvo.
Teatro greco di Siracusa, giugno 2013. Foto di F. Centaro.

Dopo il più che mai divertente e commovente esordio di domenica scorsa, "Maieuticon"festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia – prosegue con una puntata n. 2 dedicata alla discesa negli inferi della crudeltà umana, alle mostruosità più spaventevoli... e allo spurgo delle emozioni negative tramite l'arte, il gioco e la condivisione. Si terrà domenica 16 ottobre alle ore 18.00 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), nella sala del palcoscenico, e consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano particolarmente ricca di momenti di laboratorio teatrale, cui chiunque potrà partecipare (fra tragedia greca e shakespeariana e vita quotidiana), intitolata "Orrore. Da echi di belve al Male in sé".

Questo titolo è l'anagramma di quello della puntata n. 1, "Amore. Che il sole del Bene vi arrida", tenutasi la scorsa settimana a Palazzo Lanza. La puntata n. 3 si terrà invece a Palazzo della Gran Guardia (piazza dei Giudici 6), il 23 ottobre; una settimana dopo si tornerà a Palazzo Lanza, poi di nuovo a Palazzo Fazio e così via. Sempre a ingresso gratuito.

Il tutto a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con le associazioni Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, il collettivo Komar e la Pro Loco di Capua.

Per il programma completo di "Maieuticon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

Il magnifico esordio di «Maieuticon»

Domenica 9 ottobre 2016 si è tenuta in Capua, a Palazzo Lanza, alla presenza di 37 partecipanti e per la durata di circa due ore e un quarto, Amore. Che il sole del Bene vi arrida, la puntata n. 1 di Maieuticon. Festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia; una delle puntate più armoniche, fluenti e cristalline nella storia dell'Accademia Palasciania, talché non si poteva sperare d'iniziare in miglior modo. Va inoltre annotato che è stato il 60° evento palascianiano che si sia tenuto a Palazzo Lanza.

La puntata n. 2 (comunicato: vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 16 ottobre alle ore 18.00 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Orrore. Da echi di belve al Male in sé, anagramma del titolo della puntata precedente.

La quale, intanto, è consistita in una introduzione generale a Maieuticon e in una lezione-spettacolo (principale ingrediente la psicologia relazionale) integrata da un po' di laboratorio teatrale e di laboratorio affettivo; momenti qui evidenziati dal fondo verde, mentre quello celeste evidenzia i momenti di reading letterario. Di séguito il resoconto dettagliato:

L'acrostico del titolo Maieuticon.

Accoglienza
Declamatio ex abrupto di Dante, Paradiso, canto II, versi 1-15.   Benvenuto. Tutti sono invitati ad alzarsi e ad abbracciare la persona più vicina, sorta di multiabbraccio per procura (Palasciano: «Vorrei abbracciarvi uno per uno; ma, per far prima, delego ciò all'assemblea stessa»).  Introduzione generale a Maieuticon: vedi comunicato, schema circolare, locandina. Èrato, musa dell'etica e dell'erotica. Interviste lampo a tutti i presenti («E tu chi sei? Che t'ha portato qui? E come stai?»). Cenno al gioco dell'Amicarium. Invito a pensare per qualche istante a «qualcosa che vi fa stare bene».

Distorsioni cognitive
Grazie a eccessi e carenze ci si ripresentano sempre gli stessi problemi nel rapportarci con gli altri e il mondo. Fare la tara («Per es., se sai di essere molto ansioso, quando ti trovi davanti a una situazione che ti mette ansia pensa che non tutta quell’ansia è intrinseca alla situazione»). Il fenomeno della proiezione. Impressioni distorte derivanti da traumi infantili e simili. «Nascono cosí buona parte delle nostre follie: nel fissare l’attenzione su un singolo momento in realtà non significativo, cui viene attribuito un significato totalizzante in merito alla definizione di una persona, di una categoria di persone o dell’intero mondo».

Bellezza, amore, speranza, felicità
Bellezza del mondo e delle persone. L'amore può rendere sopportabili tutti i difetti e le tristezze dell'universo. La speranza. La felicità, che «vive per sua natura nell'istante». Amore tra espressione e repressione. Declamazione del sonetto CXVI di William Shakespeare nella traduzione di Marco Palasciano.

Amori contrastati (1)
Improvvisazione su William Shakespeare, Romeo e Giulietta, atto II, scena II, da «O Romeo, Romeo! perchè sei tu Romeo?» ad «altrimenti, non saprò negarti niente», dopo la declamazione del testo originale da parte di Palasciano. (Volontari: Anna D.M. nella parte di Giulietta, Alessandro D. nella parte di Romeo.) Intervallo.

Il balcone di Giulietta, Verona.

Amori contrastati (2)
Omofobia. Diseducazione sessuale. Questione del telos biologico («I denti sono fatti solo per mordere? o non anche per sorridere? La funzione degli organi sessuali è solo quella di procreare? E qual è la funzione specifica delle mani umane? i pianoforti sono un abominio?»). Fallacia dell'argumentum ad naturam. Amore per il nemico. Di contro: inimicizia fra chi dovrebbe amarsi, dalle incomprensioni amicali alla violenza domestica. Come porre un argine a paranoia e pensieri neri.

Il sole interiore
«Ma [...] il calore che ci appare provenire dagli altri non è il loro (ciascuno può sentire solo il proprio), è il nostro: gli altri non fanno che risvegliarlo in noi, stimolarlo da un altrove. Le anime non possono toccarsi: solo i corpi possono; le anime non possono scaldarsi l’una l’altra, ma solo evocare il calore ciascuna in sé stessa [...]. Allo stesso modo, quando viviamo un sentimento religioso, avendo fede in una credenza, essa può illuminarci o meglio stimolarci a essere luminosi, può farci risplendere come non mai, anche se quella credenza è solo una favola illusoria».

Alcuni errori
Errori di definizione separativi (per es. considerare sostanziale e non accidentale la differenza tra le varie forme d'amore) e accorpativi (per es. considerare un tutt'uno amore, matrimonio, eros, procreazione e cura della prole). L'erronea pretesa che l'altro ci faccia sapere tutto di sé. Cosa può esserci dietro la sofferenza per l'amore non corrisposto.

Eros e affettività
Perpendicolarità cartesiana di eros e affettività. Scala erotica di Platone. Declamazione del sonetto «Amor, per cui tant'alto il ver discerno» di Giordano Bruno Gioco: a turno, scegliere fra i presenti la persona che più ci piace; prima di dire chi sia, spiegare cosa di essa ci ha spinto a tale scelta. L'improvvisa scoperta del calore umano da parte di chi abbia trascorso gran parte della sua vita nella privazione di esso. Amore fraterno e sue potenzialità in letteratura, cinema ecc.

Consolazione e purificazione
Il pathos del transeunte. Come consolare chi soffre per la morte di una persona cara. Come destituire di fondamento il senso di colpa di chi ritenga di non aver dichiarato il proprio affetto in misura sufficiente alla persona che non c'è più. Come smettere di rimpiangere gli errori del passato. Come dissuadere dal suicidio chi pensi d'essere immondizia umana. Come inventarsi un rito di purificazione. Le parole dette nel sonno dal soggetto Tau. Resistere alla tentazione di esercitare la violenza sugli insetti. Vedere le persone come animali e come morti risorti. Vedere il mondo con gli occhi di Miranda.

Aspetti “zen” della questione etica
Il vuoto di senso alla base della realtà. Il «fiore sulla cima dell'essere»: l'assiologia universale, il cui rapporto con l'universo è analogo al gesto del barone di Münchhausen del trarsi da sé per i capelli via da una palude. «Niente è dovuto», ma in questo assunto non vi è relativismo; i valori esistono, anche se nessuno è tenuto a rispettarli.

Dono e perdono
Non ha senso lamentarsi di ciò che non si è ricevuto. Importanza del dono. I cinque livelli dell'amore: cura (a tutti, inclusi i malvagi), simpatia (a molti), amicizia (a un numero di persone compatibile con i nostri limiti cognitivi; vedi numero di Dunbar), dedizione (a pochi), abnegazione (a uno, per il quale si sacrificherebbe la nostra vita; o a nessuno). «L’amore dà la forza di agire nel bene. Perciò se vogliamo che gli altri agiscano nel bene, dobbiamo amarli». Il perdono secondo Albert Schweitzer.

Conclusione
Un giro di opinioni. Saluto finale: «Che il sole del Bene vi arrida».

Palasciano durante la puntata n. 1 di Maieuticon. Foto di A. Aulicini.

8 ottobre 2016

Temi e Muse: la ruota di «Maieuticon»

In questa rappresentazione circolare tracciata sullo sfondo del cielo stellato*, l'insieme del cerchio centrale e della corona maggiore – divisa in otto settori – costituisce la ruota delle nove Muse (per la precisione: le Muse nella rivisitazione palascianiana) e dei relativi temi da trattare nelle nove puntate di Maieuticon, da Amore a Sistema (vedine qui i titoli completi).

La corona minore costituisce invece la ruota assiologica palascianiana, divisa in sedici settori ciascuno dei quali fa riferimento a una diversa pratica umana e alla relativa forma mentis (per maggiori dettagli vedi qui).


Nella presente rappresentazione la corrispondenza delle due ruote è, in parte, semplificata. Infatti al tema che dà il titolo alla puntata n. 5, l'Irrazionale, andrebbe associato in realtà l'intero semicerchio sinistro della ruota assiologica (e non solo i settori Religione e Magia), tale macrosettore spaziando – in senso orario – da metà del settore Crimine fino a metà del settore Ordine e filantropia.

* Il cielo stellato è in realtà un pezzo di carta, a colori invertiti.

4 ottobre 2016

Domenica s'inaugura «Maièuticon»

Comunicato stampa sull'inaugurazione di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Fondata nel 1999, l'Accademia Palasciania – «l'accademia meno accademica del mondo» – ha iniziato nel 2009 ad allestire nel casertano i suoi festival-laboratori di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia, rigorosamente a ingresso gratuito. Nell'autunno 2016 si svolgerà il n. 9, "Maieuticon", il cui titolo (oltre a essere l'acronimo di «Muse, Apollo, Istruiteci sull'Eterno e l'Umano; su Terra, Inferi, Cieli e l'Oscuro Noùmeno») rimanda alla maieutica socratica: l'arte di aiutare le persone, per quanto possibile, a tirar fuori da sé stesse la verità di cui hanno bisogno. A indossare con garbata ironia i panni di novello Socrate sarà Marco Palasciano, che terrà in Capua nove lezioni-spettacolo integrate da momenti di laboratorio ludico, affettivo e teatrale cui tutti i presenti potranno partecipare.

Tema di partenza l'amore in tutte le sue forme, tema d'arrivo la creazione di opere mondo: dallo star bene insieme alla visione d'insieme. Più in dettaglio, lo schema 3×3 di "Maieuticon" – basato sulla rivisitazione palascianiana delle nove Muse – comprende tre puntate ("Emozione") dedicate alle più trascinanti pulsioni umane (amore / orrore / riso), altre tre ("Pensiero") alle modalità cognitive che concorrono a costruire la nostra immagine del reale (empirìa / irrazionale / teoresi), altre tre ancora ("Racconto") ai fondamenti della pratica narrativa ed espressiva in genere (contenuto / forma / sistema).

A questo schema si sovrappone quello di una ruota il cui centro è rappresentato dalla puntata finale. Le altre otto formano a raggiera quattro coppie oppositive, il cui legame è esaltato da un mirabolante espediente: i due titoli di ciascuna coppia sono l'uno l'anagramma dell'altro (mentre quello della puntata n. 9 è l'anagramma di «nella più totalizzante visione di insieme»).

È in gioco anche la sintesi dialettica. Amore e orrore, i grandi assoluti, trovano nel riso la loro relativizzazione. La teoresi media fra il rigore dell'empirìa e le derive dell'irrazionale. E l'equilibrio di contenuto e forma è raggiunto nel sistema, che inoltre raccorda lo «spasso basso e crasso» del riso con ogni più «sublime idea» che la teoresi possa partorire.

La puntata n. 1 si terrà domenica 9 ottobre alle ore 18.00 nella sala superiore della Biblioteca di Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25); sarà una sorta di simposio platonico, intitolato "Amore. Che il sole del Bene vi arrida".

Questo titolo è l'anagramma di quello della puntata n. 2, "Orrore. Da echi di belve al Male in sé", che si terrà il 16 ottobre alla stessa ora ma stavolta a Palazzo Fazio (via Seminario 10).

La puntata n. 3 si terrà il 23 ottobre a Palazzo della Gran Guardia (piazza dei Giudici 6). Una settimana dopo si tornerà a Palazzo Lanza, e così via.

Il tutto a cura di Palasciania in collaborazione con Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, Komar e Pro Loco.

Per il programma completo di "Maieuticon" e gli annunci e resoconti delle puntate vedi palasciania.blogspot.it.

Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

26 settembre 2016

Della nona stagione il calendario

L'Accademia Palasciania
in collaborazione con Architempo, Capuanova, 
Creso cultura e civiltà, Komar, Il Pendolo e Pro Loco
presenta

M A I E U T I C O N

IX festival-laboratorio palascianiano
di scienza, filosofia, poesia, arti varie,
gioco e umana armonia


Il festival-laboratorio, nono della serie iniziata nel 2009, si articolerà in nove puntate che si terranno alle ore 18.00 di tutte le domeniche dal 9 ottobre al 4 dicembre 2016 [aggiornamento: per cause di forza maggiore l'ultima puntata è stata rimandata all'11 dicembre], a Capua, di volta in volta in uno di questi tre diversi «spazi della cultura e della fantasia»:
● Biblioteca di Palazzo Lanza, corso Gran Priorato di Malta 25 (puntate nn. 1, 4, 7)
Palazzo Fazio, via Seminario 10 (puntate nn. 2, 5, 8)
● Biblioteca Francesco Garofano Venosta, Palazzo della Gran Guardia, piazza dei Giudici 6 (puntate nn. 3, 6, 9)
Ciascuna puntata si comporrà in primis di una lezione-spettacolo di Marco Palasciano, in secundis di giochi e di sperimentazioni artistiche (fra teatro, scrittura ecc.) cui potranno partecipare le persone presenti. Il tutto, come sempre, completamente gratis.

Per conseguire il diploma di Maieuticon bisognerà aver partecipato ad almeno 6 incontri.

Nel calendario qui sotto, cliccare sui quadratini per visionare i resoconti delle puntate già tenute. O gli annunci, laddove non abbiamo avuto ancora il tempo di scrivere i resoconti.

(Notare che i titoli delle puntate n. 1 e n. 2 sono l’uno l’anagramma dell’altro; lo stesso accade fra i titoli di n. 3 e n. 6, di n. 4 e n. 5, di n. 7 e n. 8, e fra il titolo della n. 9 e il sintagma che lo completa: «nella più totalizzante visione di insieme».)

Comunicato stampa sull'inaugurazione: vedi qui.

Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Marco Palasciano in Facebook.

Palasciano in Gran festa per Amleto e Don Chisciotte, laboratorio teatrale tenutosi durante Gli
spazi della cultura e della fantasia
. Palazzo Fazio, 23 aprile 2016. Foto di Salvatore De Maio.

Parte I
Emozione

1. Amore. Che il sole del Bene vi arrida
Palazzo Lanza, domenica 9 ottobre (60° evento palascianiano in tale sede)

2. Orrore. Da echi di belve al Male in sé
https://palasciania.blogspot.com/2016/10/buon-viaggio-e-in-bocca-allhomo-homini.html Palazzo Fazio, domenica 16 ottobre (40° evento palascianiano in tale sede)

3. Riso. Uomini-bestia e paurelle d'eroi
https://palasciania.blogspot.com/2016/10/e-dopo-amore-e-orrore-arriva-il-riso.html Palazzo della Gran Guardia, domenica 23 ottobre (30° evento palascianiano in tale sede)

Parte II
Pensiero

4. Empirìa. Lo scienziato invii l'esploratore
https://palasciania.blogspot.com/2016/10/de-observatione-mundi-aureus-tractatus.html Palazzo Lanza, domenica 30 ottobre

5. Irrazionale. Ivi oracoli, templi, pitonesse
https://palasciania.blogspot.com/2016/11/il-centro-oscuro-della-nostra-vita.html Palazzo Fazio, domenica 6 novembre

6. Teoresi. O sublime idea, l'iperuranio!
https://palasciania.blogspot.com/2016/11/la-puntata-piu-attesa-di-maieuticon.html Palazzo della Gran Guardia, domenica 13 novembre

Parte III
Racconto

7. Contenuto. Falso ma reale (dati rigorosi)
https://palasciania.blogspot.com/2016/11/cosa-narrare-poi-vedremo-come.html Palazzo Lanza, domenica 18 novembre

8. Forma. Da sottolinearsi: l'arte è un gioco
https://palasciania.blogspot.com/2016/11/pochi-temi-infinite-variazioni.html Palazzo Fazio, domenica 27 novembre

9. Sistema. Io voli in altezza e in plenitudine
https://palasciania.blogspot.com/2016/11/qui-si-conclude-il-viaggio-delle-muse.html Palazzo della Gran Guardia, domenica 11 dicembre

Appunti di Palasciano per la puntata n. 1, Amore. Che il sole del Bene vi arrida.

Ciascuna puntata sarà dedicata a una diversa delle nove Muse:
1. Èrato (musa dell'etica e dell'erotica)
2. Melpòmene (musa della catàbasi e della catarsi)
3. Talìa (musa dello spasso basso e crasso)
4. Urania (musa delle scienze fisiche)
5. Tersìcore (musa del dionisiaco e della poesia lato sensu)
6. Polimnia (musa della metafisica)
7. Clio (musa dell'essenziale e dell'evenemenziale)
8. Euterpe (musa del virtuosismo e del variazionismo)
9. Callìope (musa delle opere mondo)
Schema circolare delle loro corrispondenze e polarizzazioni: vedi qui.

[Aggiornamento: il 21 aprile 2017, all'interno del laboratorio Liberi dell'associazione Rain ArciGay Caserta, si è tenuta una lezione intitolata Contenuto, forma, sistema: dall'inventario pedante all'invenzione alla Dante, da considerarsi un'appendice di Maieuticon, della cui Parte III costituiva una sintesi.]

25 settembre 2016

I centomila? Quattro gatti e un cane!

Salvo futuri superflop da sturbo, l'edizione di One Hundred Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro a essere ricordata come la meno affollata sarà quella del 2016, la sesta. Per Il paese dal sole-fata (ovvero, anagrammando, La festa della poesia), sabato 24 settembre (qui l'annuncio) sono convenuti nella sede dell'associazione Il Mandàla – cui quest'anno per la prima volta l'Accademia Palasciania ha inteso gemellarsi – undici esseri umani più la mascotte del luogo, una arcisaltellante Jack Russell terrier di nome Frida; se dal novero degli spettatori bipedi scartiamo i presidenti delle rispettive accademie (Antimo Puca per il Mandala), tale novero si riduce a nove; e se scartissimo anche i loro amici, tre mandalisti e sei palascianisti, si ridurrebbe a zero. Come che sia, ci si è assai divertiti!

Palasciano al leggio durante Il paese del sole-fata.
Foto di R. Cocchis rielaborata da terzi.

Nella prima parte, Marco Palasciano ha declamato le sue più significative sette poesie degli ultimi quarant'anni (contando come poesia a sé un brano da Prospero chiude il libro della tempesta):
La torta della morta (1976), la prima poesia, un nonsense.
Il fringuello morto (1986), della fase pseudo-ottocentesca.
Notturno (1987), della fase di ammodernamento. 
Due mirabili terzine, l’una anagramma dell’altra, in cui Prospero e Miranda discutono di labirinti (1995), il migliore esperimento ludolinguistico-poetico.
Nel frigido corpetto vittoriano (1995), poesia dendrosintetica di primo tipo ovvero costruita a partire da frammenti estratti a caso da un libro.
Antimateria (2005), la migliore poesia d'amore.
Ora che l'odio spezza le molecole (2011), poesia dendrosintetica di secondo tipo ovvero costruita a partire da un flusso di associazione libera.
Nella seconda parte, l'unica «persona del pubblico» a esibirsi al leggio, dando lettura di quattro sue poesie, è stato Roberto Cocchis, che fra l'altro durante l'intervallo era stato anche l'unico a buttar giù sulla carta (o meglio sullo smartphone) un contributo – l'incipit in versi che segue – per il gioco dell'inventare una fiaba sul tema Il paese dal sole-fata:


Cliccare qui per l'elenco di tutte le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro. Prossimo, anzi remoto, appuntamento: sabato 30 settembre 2017.

20 settembre 2016

Festa della poesia: la locandina

Festa della poesia, buffet compreso

L'Accademia Palasciania e l'associazione Il Mandala
presentano la sesta edizione in Terra di Lavoro
dell’evento mondiale

IL PAESE DAL SOLE-FATA
ovvero, anagrammando,
LA FESTA DELLA POESIA

Il Mandala
(Sant'Antimo, via Romania 2)
sabato 24 settembre
ore 18.00
INGRESSO LIBERO

Centinaia di città in tutto il mondo, tra cui Sant’Antimo per il casertano, il primo sabato d’autunno saranno unite da una grande festa: la sesta edizione di One Hundred Thousand Poets for Change (Centomila poeti per il cambiamento).

Per l’occasione l’Accademia Palasciania, già organizzatrice delle prime cinque edizioni in Terra di Lavoro, presenta in collaborazione con l’associazione Il Mandala l’evento Il paese dal sole-fata ovvero, anagrammando, La festa della poesia.

Nella prima parte dell’incontro Marco Palasciano inaugurerà il diciannovesimo anno di attività dell’Accademia Palasciania declamando una selezione della propria produzione poetica 1976-2016, nonché presentando il programma di Maieuticon. Festival-laboratorio palascianiano n. 9 di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia, che si terrà a Capua in nove puntate settimanali a partire dal 9 ottobre.

Nella seconda parte si avvicenderanno al leggio tutti coloro che lo desidereranno. Portate una o piú poesie, vostre o dei vostri poeti preferiti, e potrete declamarle o farle declamare.

Portate inoltre, se gradite restare a cena, un contributo in cibo e bevande secondo le vostre possibilità: l’incontro sarà infatti completato da un buffet comunitario.

14 settembre 2016

Il decennale d'un desueto sito

14 settembre 2016: il forum Prove tecniche di episteme compie dieci anni. Poco importa, considerato che già un paio d'anni dopo la sua apertura era caduto in disuso e in disgrazia, colpo di grazia la fondazione del ben più aulico e pimpante Blog dell'Accademia Palasciania. Ma resta il suo primato: il primo sito web palascianiano della storia! Un pensiero affettuoso dunque merita, pur se in ritardo e tinto dei colori dell'accidia più neghittosa e onusta di zavorra. Ossequi alati come l'albatro bodleriano, caro www.episteme.forumcommunity.net!

Il logo del forum. Le lettere in apice e in pedice compongono il paratitolo Recite poetiche.

7 settembre 2016

«Sé stesso»: l'argomento conclusivo

Recentemente, in Facebook, è stato domandato al nostro Presidente perché scrivere «sé stesso» e non «se stesso». Riportiamo la sua risposta alata:
Perché il Sé è sacro, in quanto cuore dell'essere e unica certezza, ergo è sacrilego avere dubbi sul Sé; e «se» esprime dubbio; ergo togliere l'accento a «sé» e renderlo uguale a un «se» è atto blasfemo, orripilante, intollerabile. Ciò relativamente almeno alla mia sensibilità di poeta filosofo; poi i banausici e gli acusmatici facciano come vogliono, sapendo tuttavia che castrando quella «e» incorreranno nella più rigida e frigida riprovazione mia e dell'Accademia Palasciania tutta.
(Quanto all'altre Accademie, ovemai il lor parere interessàssevi, cliccare qui per quello della Crusca.)

11 luglio 2016

L'ottava antologia per Palasciano

Un racconto di Marco Palasciano del 2010, Mentre l'Eurasia esplode (alla cui trama si accennava qui), è stato or ora pubblicato nell'antologia colettanea Terre di lavoro, primo numero della collana Amenofonema della casa editrice Artetetra.


Cogliamo l'occasione per stilare (e via via aggiorneremo, modificando il presente post) l'elenco di tutte le antologie collettanee e altre opere edite in volume cartaceo che contengano testi di Palasciano. Sono nove:

Una piazza per la poesia. Antologia 2007, a cura dell'Associazione culturale del Plebiscito, Il Portico, Napoli 2008, contiene la poesia Due mirabili terzine l'una anagramma dell'altra.

Mundus. Poesie per un'etica del rifiuto, a cura di Ariele D'Ambrosio e Mimmo Grasso, Valtrend, Napoli 2008, contiene la poesia Visita a una discarica illegale di ceneri tossiche nella campagna tra Napoli e Caserta.

Napoli per le strade, a cura di Massimiliano Palmese, Azimut, Roma 2009, contiene un frammento del diario di Palasciano intitolato Starobinski alle undici.

Se mi lasci non male. Penne d'amor perdute, a cura di Gianni Puca, Kairós, Napoli 2010, contiene il racconto Sù e giù per un vulcano addormentato.

Enciclopedia degli scrittori inesistenti 2.0, a cura di Giancarlo Marino e Aldo Putignano, Homo Scrivens, Napoli 2012, contiene le schede Cristiana Carità e Pio Meo Di Cesare.

Petra narrat. Racconti maravigliosi delle pietre di Capua, a cura di Jolanda Capriglione e Antimo Cesaro, Artetetra, Capua 2015, contiene il racconto Per una via d'incontri straordinari.

Atti della Giornata di studi in onore di Ferdinando Palasciano nel bicentenario della nascita, Associazione Ferdinando Palasciano, Capua 2015, contiene il saggio Ferdinando Palasciano nella letteratura.

Terre di lavoro. Racconti dal presente, a cura di Marilena Lucente, Artetetra, Capua 2016, contiene il racconto Mentre l'Eurasia esplode.

Il pipacottere e altre creature, catalogo di opere artistiche di Angelo Maisto, Blu Gallery, Bologna 2018, contiene il racconto La visione della floriselva.

9 giugno 2016

C'è il Gay Pride a Caserta: e voi aderite?

Anche l'Accademia Palasciania aderisce ufficialmente al Caserta Campania Pride, il cui corteo si terrà sabato 25 giugno 2016: un momento storico per Caserta e per tutti coloro che vivono nell'impegno per un mondo migliore. Raduno in piazza Vanvitelli, quel giorno, alle ore 15.00. Ma già a partire dal 21 giugno si terranno gli eventi del Pride Park: per maggiori informazioni vedi www.casertapride.it.


Da Leucòtea all'apocalisse atomica

Due magnifici eventi, a Capua, in questi giorni, includeranno la messa in scena di opere letterarie di Marco Palasciano.

Sabato 11 giugno, alle ore 18.40 nella chiesa di San Salvatore a Corte (via Principi Longobardi 19) e in replica alle 20.20 al Museo Campano (via Roma 68), attori del laboratorio Il Pendolo, per la regia di Antonio Iavazzo, reciteranno Il mito di Leucòtea, che Palasciano, su consiglio di Daniele Ventre, ha scritto in endecasillabi e decasillabi: endecasillabi per i monologhi di Era (interpretata da Federica Tornincasa) e di Ino (Fabiana Vinciguerra), decasillabi per il Coro (Raffaele Iavazzo). Ciò nell'àmbito dei Matralia (vedi qui il programma completo della manifestazione). Il mito di Leucòtea tratta infatti della dea che i romani chiamarono Mater Matuta (vedi qui, in proposito, il resoconto della lezione-spettacolo Ave Medea), e che fu venerata anche nell'antica Capua (cfr. Alessia Ventriglia, Il santuario del fondo Patturelli, in aa.vv., Curti tra storia e archeologia, 2010, scaricabile da qui).

Sabato 18 giugno, alle ore 21.00, a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25) si terrà il reading dei racconti in gara per il concorso Terre di Lavoro, tra i quali il palascianiano Mentre l'Eurasia esplode e qualche testo pur di nostri amici: Roberto Cocchis, Vanna Corvese, Raffaele Cutillo. Ciò nell'àmbito di Capua il Luogo della Lingua Festival (vedi qui), a cura di Giuseppe Bellone. Mentre L'Eurasia esplode racconta della tragica fine di «sei personaggi in cerca d'autòlisi» a séguito dell'acquisto di un vibratore, sullo sfondo dei pròdromi della III guerra mondiale, in uno stile che vìola a bella posta tutte le regole di decenza imposte dal concorso Blusubianco organizzato nel 2010 dalla Scuola Holden.

Il 18 giugno inoltre si terrà, sempre in Capua, l'annuale corteo della Croce Rossa Italiana dedicato a Ferdinando Palasciano, con partenza alle ore 19.00 da piazza dei Giudici e conclusione presso il luogo natale del dottore, in via San Michele a Corte, dove fra l'altro Marco Palasciano terrà un breve discorso commemorativo.

Marco Palasciano durante un reading a Palazzo Lanza.

3 maggio 2016

Si festeggi: Palazzo Fazio è salvo!

«Palazzo Fazio è stato tolto dalla lista dei beni alienabili!», scrive con gioia in Facebook il collettivo Komar. «Grazie a tutti coloro che hanno partecipato attivamente alla vertenza anche contribuendo con contenuti e partecipazione a Gli spazi della cultura e della fantasia» (vedi qui), «e grazie ai consiglieri di Capua Bene Comune che hanno fatto il proprio dovere in sede istituzionale. Il patrimonio culturale e artistico non si svende!».

I suaccennati consiglieri, i due estensori della richiesta salvapalazzo che il Comune ha mirabilmente accolta, sono Antonio Gucchierato e Pasquale Frattasi, quest'ultimo attualmente candidato alla carica di prossimo sindaco di Capua. E ci corre l'obbligo di riferire che in una delle liste che sostengono Frattasi, la succitata Capua Bene Comune, fra i candidati alla carica di consigliere comunale c'è pure il Presidente della nostra Accademia, Marco Palasciano. Del che saranno letissimi tutti i palascianisti del mondo, e quella parte di cittadinanza capuana che se risonasse il cantus circæus rimarrebbe umana.

30 aprile 2016

Foto da «“L'increato” e i suoi satelliti»

Tre foto da «L'increato» e i suoi satelliti: l'universo narrativo di Antonio Moresco da «Clandestinità» a «L'addio», dialogo fra Antonio Moresco e Marco Palasciano, con una introduzione di Osvaldo Frasari. L'evento, a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Teano e della Biblioteca “Luigi Tansillo” in collaborazione con l'Associazione “Un'opportuità per Teano”, si è tenuto nella sala conferenze del Museo Archeologico di Teanum Sidicinum il 28 aprile 2016, davanti a circa un centinaio di spettatori. Per altre foto, vedasi qui.

Moresco e Palasciano qualche minuto prima dell'evento. Foto di Lidio Bax.

L'evento in corso. Foto di Carolina Pragliola.

Moresco, Palasciano, Frasari. Foto di Lidio Bax.

Elenco delle interviste di Palasciano a Moresco (cliccare sui pallini per i relativi annunci):
Capua, 9 ottobre 2009: su Canti del Caos.
Casandrino, 10 marzo 2012: su Gli esordi.
Caserta, 11 marzo 2012: idem.
Piedimonte Matese, 12 settembre 2014: sul cammino ecc.
Teano, 28 aprile 2016: su Gli increati ecc.

25 aprile 2016

28 aprile: a Teano con Moresco

Moresco e Palasciano, Capua, 2009.
Per la quinta volta nella vita il nostro Presidente, Marco Palasciano, avrà l'onore di intervistare Antonio Moresco. Accadrà giovedì 28 aprile 2016, alle ore 19.00, presso la sala conferenze del Museo Archeologico di Teanum Sidicinum (Teano, piazza Umberto I), con una introduzione di Osvaldo Frasari, il tutto a cura dell'Assessorato alla Cultura del Comune di Teano e della Biblioteca Comunale “Luigi Tansillo” in collaborazione con l'Associazione culturale “Un'opportunità per Teano”. Ingresso libero.

Titolo dell'evento: «L'increato» e i suoi satelliti: l'universo narrativo di Antonio Moresco da «Clandestinità» a «L'addio».

24 aprile 2016

Il resoconto del laboratorio

Palasciano al leggio. Foto di Salvatore De Maio.

In occasione del quadricentenario della morte di Miguel de Cervantes e di William Shakespeare, sabato 23 aprile si è tenuta in Palazzo Fazio, a cura dell'Accademia Palasciania, dinanzi a circa 25 spettatori (6 dei quali si sono anche improvvisati attori), per circa tre ore cena inclusa, la lezione-spettacolo con Marco Palasciano Gran festa per Amleto e Don Chisciotte, l'evento n. 7 del macroevento in tre giornate Gli spazi della cultura e della fantasia.

La lezione vera e propria, frontale, dedicata ai due autori celebrati e alle due rispettive opere più note, è stata seguita da un laboratorio teatrale nella cui prima parte, dopo essersi numerati e aver decentrato le sedie, ci si è dedicati a una serie di giochi di riscaldamento:

1. Presentazione
Variante del classico gioco delle sedie: un improvvisatore suona il pianoforte, bruscamente s'interrompe, i camminanti si precipitano sulle sedie, l'unica persona rimasta in piedi si presenta, interagisce con le buffonerie del facilitatore e risponde alla domanda «Ti senti più Amleto o Don Chisciotte?», quindi siede mentre gli altri, rialzatisi, continuano il gioco fino a che non ci si sia presentati tutti.

2. Interazione
Si cammina per la sala, e incontrando lo sguardo altrui si assumono via via i seguenti atteggiamenti: riso, timidezza, diffidenza, compassione. Si passa quindi allo scambio di abbracci, dapprima accettati da tutti caldamente, poi freddamente rifiutati dai soggetti di numero dispari, poi viceversa, tra divincolamenti e trattenimenti.

3. Immedesimazione
Ci si immedesima di volta in volta in: rocce; alberi; i pari diventano vento, che anima gli alberi, i dispari; poi viceversa; poi tutti sono vento; poi uccelli in volo; poi galline razzolanti; poi scimmie; le dispari spulciano le pari; infine ci si evolve nuovamente in esseri umani.

4. Concatenazione
Il nostro solito gioco della molecola (vedi Arca Arcanorum, resoconto della puntata n. 0, paragrafo Tormentata costruzione di un cerchio), per stavolta concludendo sull'urlo liberatorio.

Nella seconda parte del laboratorio ci si è dedicati a improvvisare una riduzione dell'Amleto di Shakespeare, con facoltà per ciascun attore d'interpretare diverse parti, e per ciascuna parte d'essere interpretata da diversi attori (Francesco D.L., Gaetano R., Giampaolo B., Giulia C., Valerio D.R., Vittorio G.). Quasi nessuno di loro aveva mai recitato prima in vita sua. Le scene non rappresentate sono state narrate o semirecitate da Marco Palasciano (la prima apparizione dello spettro, le supposizioni di Polonio, il capocomico, la recita, il re in preghiera, l'esilio di Amleto, la follia e morte di Ofelia, il teschio di Yorick, la lite nella fossa, l'arrivo di Don Chisciotte). Scene rappresentate:

Atto I, scena II
Reggia di Elsinore, Danimarca. La regina Gertrude (Gaetano) esorta il figlio Amleto (Giampaolo) a essere meno malinconico. Rimasto solo, Amleto spregia le recenti nozze tra lei e il cognato Claudio, divenuto re alla morte di suo fratello, il padre di Amleto. Sopraggiunge l'amico e collega di studi Orazio (Francesco), con gli ufficiali Marcello (Valerio) e Bernardo (Vittorio) che poc'anzi, senza manco dargli il tempo d'una doccia al suo arrivo da Wittenberg, gli hanno fatto constatare l'ennesima puntuale apparizione dello spettro del defunto re; del che Orazio rende ora testimonianza al principe.

Atto I, scena IV
Orazio, Marcello e Bernardo (sebbene nel dramma originale Bernardo non sia presente né in questa scena né nella successiva) conducono Amleto sul luogo delle apparizioni. Appare lo spettro (Gaetano). Amleto lo segue.

Atto I, scena V
Lo spettro svela ad Amleto qualcosa di «orribile, orribile, orribile»: di essere stato ucciso da Claudio, nel sonno, con un veleno instillatogli nell'orecchio; del che chiede ora vendetta. Andato via lo spettro all'incombere dell'alba, sopraggiungono Orazio, Marcello e Bernardo, e Amleto fa loro giurare di mantenere il segreto su quanto accaduto. Da sottoterra, dall'inferno, si ode la voce dello spettro (ora Marco) ripetere: «Giurate!».

Atto III, scena I
Amleto (ora Vittorio) monologa sull'essere o non essere. Entra Ofelia (Giulia), gli restituisce i suoi doni, e lui la manda a quel paese, o meglio in convento: «Tu te vulesse spusà? prendere un cretino e farlo diventare ancora più cretino?»...

Atto III, scena IV
Amleto va dalla regina (ora Valerio), la strapazza, lei e Polonio (Gaetano) nascosto dietro una tenda gridano aiuto, Amleto uccide Polonio credendolo il re, quindi finisce di strapazzare la regina e lei, riconosciute le proprie colpe, decide di essere da ora in poi sempre dalla sua parte.

Atto V, scena II
Duello tra Amleto (ora Francesco) e Laerte (Giampaolo), che esordisce sputandogli in faccia in risposta alla sua richiesta di perdono per la morte di Polonio e di Ofelia. La spada avvelenata di Laerte ucciderà ambedue; muoiono intanto il re (Marco), trafitto da Amleto, e la regina (Giulia), che ha bevuto il veleno preparato per Amleto dal re. Orazio (ora Valerio) pure vorrebbe uccidersi; ma Amleto, prima di morire sospirando «Il resto è silenzio», lo esorta a vivere, per poter raccontare questa storia.

Finale della riduzione improvvisata dell'Amleto di Shakespeare. A terra, da sinistra:
Laerte, Amleto (confortato da Orazio), Gertrude. Foto di Enrico Cardellino.

A questo punto, a chiudere in bellezza, sarebbe dovuto arrivare lì per caso, al posto di Fortebraccio di Norvegia, Don Chisciotte della Mancia; e, a udire il racconto di Orazio, obiettare che gli spettri non esistono, con meraviglia di Sancio, il cui padrone parla abitudinariamente di maghi e giganti; ma quelli esistono, Don Chisciotte avrebbe detto, mentre gli spettri no: è risaputo.

23 aprile 2016

Gran festa per Amleto e Don Chisciotte

Sabato 23 aprile 2016, alle ore 20.15, si terrà a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10) Gran festa per Amleto e Don Chisciotte, lezione-spettacolo di Marco Palasciano in occasione del quadricentenario di Shakespeare e Cervantes, completata da un laboratorio di giochi teatrali cui potranno partecipare quanti lo desidereranno.

Nell’intervallo tra prima e seconda parte si cenerà sul posto, con un buffet comunitario dove ognuno, se può, porta qualcosa.

Ingresso libero.

L'evento fa parte del macroevento Gli spazi della cultura e della fantasia (vedi qui).

Due foto a documento di «Visioni»

Due foto a documento di Visioni, performance tenutasi il 22 aprile scorso in Capua, nella chiesa di San Salvatore a Corte, a cura del comitato Stop Biocidio Caserta, nell'àmbito del macroevento in tre giornate Gli spazi della cultura e della fantasia (di cui qui potete visionare il programma completo). La declamazione da parte di Marco Palasciano del canto XXXIII del Paradiso dantesco ha accompagnato la creazione dal vivo di un dipinto da parte di Miriam Cecere e Maria Teresa Palladino.

Il dipinto finito, figura ispirata alla Trinità divina.

La performance in corso. Foto di Michela Apice.