23 novembre 2021

Poesie afghane e italiane insieme, a Capua

Palasciano.
A Capua, nella chiesa di San Salvatore a Corte, giovedí 28 ottobre 2021, davanti a un pubblico di 23 persone, l’Accademia Palasciania – in collaborazione con Capua Sacra, Cose d’Interni Libri e Capua Il Luogo della Lingua Festival, nonché nell’àmbito del Patto per la lettura di Capua, Città che legge – ha tenuto un’edizione speciale di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro: L’Afghanistan, le donne, l’universo. Centomila poesie contro sessismo, guerra e ogni violenza (qui l’annuncio).

Eisenberg.
Dopo i saluti del Presidente dell’Accademia Palasciania, Marco Palasciano, e l’intervento introduttivo di Mariastella Eisenberg – occasione anche di presentare la sua ultima pubblicazione, Stupro di guerra – si sono esibiti innanzi alla platea altri otto autori e/o lettori (fra parentesi le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in terra di Lavoro cui ciascuno ha partecipato):
1. Mariastella Eisenberg (XI bis)
2. Itala Sterpetti (XI bis)
3. Mario Ventriglia (IX, XI, XI bis)
4. Sossio Bencivenga (VII, XI, XI bis)
5. Antonio Di Rienzo (XI bis)
6. Tiberio Madonna (IX, IX bis, X, XI, XI bis)
7. Maria Scognamiglio (XI bis)
8. Marco Palasciano (tutte)
9. Antonio Di Lorenzo (XI bis)
10. Alfredo Martinelli (XI bis)
Di Lorenzo e Martinelli.
Poesie di poetesse afghane sono state lette da Mario Ventriglia e Marco Palasciano, che ha letto anche le poesie di Maria Scognamiglio e di Antonio De Blasio, impossibilitato a presenziare. Antonio Di Lorenzo e Alfredo Martinelli, quest’ultimo anche alla chitarra, hanno declamato la rielaborazione polilinguistica di un estratto di Stupro di guerra. Bencivenga, Di Rienzo, Madonna e Sterpetti hanno letto proprie poesie; quella di Itala Sterpetti è stata scritta appositamente per l’occasione.

Qui l’elenco di tutte le edizioni.

Fotografie di Sonja Antuono et alii.

PER DONAZIONI AL CISDA (COORDINAMENTO ITALIANO SOSTEGNO DONNE AFGHANE) CLICCARE QUI.

20 ottobre 2021

L’Afghanistan, le donne, l'universo

Comunicato stampa sull'edizione speciale di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro del 28 ottobre. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

Giovedí 28 ottobre 2021, alle ore 18.30, nella Chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19) l’Accademia Palasciania – di nuovo in collaborazione con Capua il Luogo della Lingua Festival, Capua Sacra e Cose d’Interni Libri e nell’àmbito del Patto per la Lettura di Capua “Città che legge” – terrà l’evento «L’Afghanistan, le donne, l’universo. Centomila poesie contro sessismo, guerra e ogni violenza».

Si tratta di un’edizione speciale di «100 Thousand Poets for Change», limitata a due eventi che si succederanno a staffetta alla distanza di cinquecento chilometri l’uno dall’altro: il primo in Veneto (dalle 16.00 alle 18.00) e il secondo in Campania (dalle 18.30 alle 20.30).

L’evento campano, presentato da Marco Palasciano, consisterà in un intervento introduttivo di Mariastella Eisenberg e, a seguire, un reading collettivo aperto, principalmente sui temi della donna e del sessismo, quest’ultimo sia a livello istituzionale – come nell’Afghanistan talebano – sia a livello di violenza privata ecc.; il tema dell’oppressione delle donne si intreccerà con quello della guerra, spesso aggravata da violenze sistematiche sulla popolazione femminile delle terre devastate; e al tema della guerra farà da contraltare il tema della pace e della speranza in un futuro in cui dòmini l’umana armonia.

Ciascuna delle persone presenti poeti e performer “professionisti” o “dilettanti” che siano – potrà declamare al leggio, o far declamare, uno o piú testi poetici suoi o altrui, sui temi sopradetti o anche a tema libero; non è necessaria prenotazione; portate tutto quel che volete.

Ingresso libero, nel rispetto delle norme anti-Covid.

Quanto all’evento veneto – intitolato «Afghanistan is calling. Contro la violenza di genere e a favore delle donne vittime delle violenze in guerra» – si terrà presso la Biblioteca di Oriago a cura dell’Auser “Peppino Impastato” e della SPI CGIL della zona Riviera-Miranese, con il patrocinio del Comune di Mira, e sarà presentato da Sabrina Vian, da cui è partita l’iniziativa dell’edizione speciale (come già è stato nel 2019 per quella dedicata al popolo curdo).

Per ulteriori informazioni contattare in WhatsApp il 347 957 5971.

8 ottobre 2021

«Dante, risorgi!»: il lieto resoconto

Bassorilievo.
A Capua, nella chiesa di San Salvatore a Corte, sabato 2 ottobre 2021 – davanti a un pubblico di circa quaranta persone – si è inaugurato il XXIV anno accademico dell’Accademia Palasciania con un evento in collaborazione con Capua Sacra, Cose d’Interni Libri e Capua Il Luogo della Lingua Festival, nonché nell’àmbito del Patto per la lettura di Capua, Città che legge: Dante, risorgi! Europa, opra, trionfa!, ovvero l’XI edizione di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro (qui l’annuncio).

Per l’occasione l’artista Annamaria Ferrara ha fatto omaggio a Marco Palasciano, presidente dell’Accademia Palasciania, d’un piccolo bassorilievo raffigurante una Mater; e si è conferito a Tiberio Madonna il diploma del festival-laboratorio L’idea dell’uomo, non avendo egli potuto presenziare con gli altri diplomandi alla cerimonia del 25 luglio scorso, con cui si chiudeva il XXIII anno accademico.
Nella parte I – Tradurre gran poeti oso ai profani (i titoli delle tre parti sono anagrammi del titolo complessivo) – si sono presentate le traduzioni di Daniele Ventre della Teogonia di Esiodo e delle Argonautiche di Apollonio Rodio, con Palasciano a intervistare Ventre e a leggere brani dai due poemi. (La presentazione dei lavori di Carmen Gallo si è invece dovuta rimandare al 22 maggio 2022, per cause di forza maggiore, che hanno impedito anche la presenza di Antonio Del Castello.) Qualche giorno dopo, per inciso, la Direzione generale Biblioteche e diritto d’autore del Ministero della Cultura ha assegnato a Ventre uno degli otto Premi Nazionali per la Traduzione 2021 (vedi qui).

Daniele Ventre.

Nella parte II – Tra inferno, purgatorio e paradisoPalasciano ha tenuto una lectura Dantis (in versione ridotta rispetto al programma di Del Castello, da recuperare il mese prossimo), con commento di Ventre e Palasciano stesso.

Marco Palasciano.

Nella parte III – Or far portar poesie d’ogni natura – si sono avvincendati sul palco nove autori e/o lettori; Veronica Iorio ha inoltre introdotto il reading collettivo con un intervento sui progressi delle associazioni locali nel promuovere arte e cultura. Questa l’enneade, con fra parentesi le edizioni di 100 Thousand Poets for Change cui si è partecipato:

1. Veronica Iorio (XI)
2. Francesca Maisto (XI)
3. Sossio Bencivenga (VII, XI)
4. Mario Ventriglia (IX, XI)
5. Tiberio Madonna (IX, IX bis, X, XI)
6. Dario Ferrara (XI)
7. Nicola Barbato (XI)
8. Raffaele Serpe (VIII, XI)
9. Marco Palasciano (tutte)

Veronica Iorio.

Francesca Maisto e Sossio Bencivenga.

Mario Ventriglia.

Tiberio Madonna.

Dario Ferrara.

Nicola Barbato.

Raffaele Serpe.

Si è reso infine omaggio a Andrea Zanzotto, del quale in questo mese ricorrono il decennale della morte e il centenario della nascita.

 
Sul banco di Cose d’Interni Libri erano esposti i libri di Gallo e Ventre, tra vari altri d’àmbito poetico, e una Mater Dante di Roberto Branco.


Cliccare qui per l'elenco di tutte le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro.

Fotografie di Sonja Antuono, Annamaria Troili et alii.

26 settembre 2021

Capua, 2 ottobre: grande festa poetica

Comunicato stampa sull'XI edizione di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

Sabato 2 ottobre alle ore 18.30, per la felicità di chi ama leggere e scrivere poesie (portate anche le vostre), a inaugurazione del suo XXIV anno accademico l’Accademia Palasciania – in collaborazione con Capua Sacra, Cose d’Interni Libri e Capua il Luogo della Lingua Festival, e nell’àmbito del Patto per la Lettura di Capua “Città che legge” – terrà nella Chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19) l’evento «Dante, risorgi! Europa, opra, trionfa!».

Si tratta dell’XI edizione in Terra di Lavoro dell’evento globale «100 Thousand Poets for Change» (Centomila poeti per il cambiamento), una sorta di grande rito annuale dedicato alla poesia e alla speranza, che intorno all’inizio d’autunno unisce tutti i continenti fin dal 2011.

Tra le centinaia di versioni locali che in questi giorni si terranno in tutto il mondo, quella di Capua sarà dedicata al 700° anniversario della morte di Dante, ma anche a tanto altro.

La prima parte – «Tradurre gran poeti oso ai profani» – consisterà in un incontro con Carmen Gallo e Daniele Ventre, a presentazione delle loro recenti pubblicazioni («Le fuggitive» di Gallo, la sua traduzione de «La terra devastata» di Eliot e le traduzioni di Ventre delle «Argonautiche» di Apollonio Rodio e della «Teogonia» di Esiodo).

La seconda parte – «Tra inferno, purgatorio e paradiso» – sarà una lectura Dantis di Marco Palasciano commentata da Antonio Del Castello (tre frammenti dalla «Commedia», uno per ciascuna cantica).

La terza parte – «Or far portar poesie d’ogni natura» – sarà un reading collettivo con introduzione di Veronica Iorio, dove chiunque potrà declamare le proprie poesie o quelle dei propri poeti e poetesse preferiti; né mancherà un omaggio a Andrea Zanzotto, del quale pochi giorni dopo sarà il 100° anniversario della nascita.

(Nota: i titoli dell’evento e delle sue tre parti sono tutti anagrammi l’un degli altri.)

Ingresso libero, nel rispetto delle norme anti-Covid.

Per ulteriori informazioni contattare in WhatsApp il 347 957 5971.

10 settembre 2021

Quattro anagrammi e centomila poeti

Come sapete, anime gentili, nella notte tra il 13 e il 14 settembre 2021 ricorrerà il 700° anniversario della morte di Dante. L'Accademia Palasciania lo celebrerà però il 2 ottobre, in collaborazione con altri enti, nell'àmbito dell'evento globale annuale 100 Thousand Poets for Change, la cui versione in Terra di Lavoro di quest'anno recherà il titolo Dante, risorgi! Europa, opra, trionfa! e si terrà a Capua. In attesa della locandina, e del comunicato da spargere ad invito, ecco il nudo programma:

Nell’àmbito del PATTO PER LA LETTURA
di CAPUA “CITTÀ CHE LEGGE”

Sabato 2 ottobre ore 18.30, chiesa di San Salvatore a Corte, Capua

DANTE, RISORGI! EUROPA, OPRA, TRIONFA!
XI edizione di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro

A cura dell’Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra,
Cose d’Interni Libri e Capua Il Luogo della Lingua Festival

Ingresso libero, nel rispetto delle vigenti norme antiCovid


Parte I
TRADURRE GRAN POETI OSO AI PROFANI


Incontro, a presentazione delle rispettive opere, con i poeti e traduttori
Carmen Gallo (Eliot, La terra devastata; Gallo, Le fuggitive)
e Daniele Ventre (Esiodo, Teogonia; Apollonio Rodio, Argonautiche)


Parte II
TRA INFERNO, PURGATORIO E PARADISO

Lectura Dantis di Marco Palasciano commentata da Antonio Del Castello


Parte III
OR FAR PORTAR POESIE DI OGNI NATURA

Intervento di Veronica Iorio e, a seguire,
reading collettivo: tutti i presenti potranno declamare
le proprie poesie o quelle dei loro poeti preferiti



Nota: i titoli dell’evento e delle sue parti sono tutti
anagrammi l’un degli altri, nonché endecasillabi.

13 luglio 2021

Il gran finale de «L'idea dell'uomo»

Comunicato stampa sulla puntata n. 13 de L'idea dell'uomo. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

Giunge al gran finale il XIV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "L'idea dell'uomo", in cui l'Accademia Palasciania ha riproposto le sue più significative lezioni-spettacolo del decennio 2009-2019.

La puntata n. 13"Dalla selva alla Luna", tratta dal festival-laboratorio "La selva infinita" (2019) – vedrà la collaborazione di Palazzo Cascella e MirArte e si terrà nel cortile di detto palazzo (Aversa, via Cesare Battisti 90) alle ore 18.45 di domenica 18 luglio, come sempre a ingresso gratuito e nel rispetto delle norme anti-Covid.

Marco Palasciano tratterà della plurimillenaria storia del progresso umano, nella tecnica come nell'etica, e dell'umana lotta interiore tra l'angelo e la bestia. Dopo un prologo a base di mitologia varia, concluso dal siparietto comico su un celebre serpente, si riprenderà il filo della puntata n. 11 – in cui si è narrata la preistoria dal Big Bang alle grotte di Lascaux – giungendo alla fine dell'ultima grande glaciazione e al nascere delle civiltà agrarie, ma anche delle varie forme di oppressione e repressione; si assisterà poi al perfezionarsi della scrittura, al fiorire della filosofia, al «giusto mezzo» rinascimentale e agli alti e bassi di modernità e postmodernità, tra nuovi mezzi e forme di comunicazione nonché strumenti mutamondo come la bomba atomica e il computer, fino alla conquista della Luna e oltre, immaginando il migliore dei futuri possibili.

1 luglio 2021

Ad Acerra le grotte di Lascaux

Comunicato stampa sulla puntata n. 11 de L'idea dell'uomo. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, all'eterno e all'estremo.

Va in trasferta da Capua ad Acerra il XIV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "L'idea dell'uomo", in cui l'Accademia Palasciania ripropone le più belle lezioni-spettacolo dei festival-laboratori precedenti.

La puntata n. 11, tratta da "Dal Paleolitico a Palasciania" (2017-2018), si terrà domenica 4 luglio 2021 alle ore 18.45 come sempre a ingresso gratuito e rispettando le norme anti-assembramento – in un giardino privato, quello della signorina Carolina, ad Acerra, in via Armando Diaz, non lontano dalla pizzeria Iorio sita al numero civico 112 (si consiglia di parcheggiare in via Firenze). Per conoscere l'ubicazione precisa, inviare un messaggio via WhatsApp al 347 957 5971, meglio se almeno un'ora prima (meglio ancora se qualche giorno prima).

La lezione-spettacolo di Marco Palasciano – intitolata "Paleolitico supremo" e dedicata agli anni dal 36.000 al 17.000 a.C. – tratterà fra l'altro di arte preistorica, di ludus, di eros, di sciamanesimo, de «i nostri animali preferiti», di meravigliose grotte (Altamira, Chauvet, Lascaux) nonché del «mistero dell'uomo-uccello in estasi»; e includerà momenti di laboratorio pittorico, narrativo e teatrale cui chiunque potrà partecipare.

Al termine dell'incontro, dopo il quale ci si tratterrà ad Acerra per cena, ciascuno riceverà in dono una piantina succulenta.

Per il programma completo de "L'idea dell'uomo" vedi il blog dell'Accademia Palasciania.

21 giugno 2021

Un viaggio tra acque, selve, sogno ed oltre

Comunicato stampa sulla puntata n. 10 de L'idea dell'uomo. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, all'eterno e all'estremo.


Prosegue coi suoi incontri all'aperto per menti aperte, o anche un po' chiuse purché non a chiave, il XIV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "L'idea dell'uomo", in cui l'Accademia Palasciania ripropone le più belle lezioni-spettacolo dei suoi festival-laboratori precedenti.

La puntata n. 10, tratta da "Oniricon" (2017), si terrà domenica 27 giugno 2021 alle ore 18.15 come sempre a ingresso gratuitoa Capua, di nuovo nella novissima piazza Schönberg e precisamente nella zona dei tavoli da picnic, lato via Malpica (ma sul navigatore non cercate via Malpica, o finirete a Napoli, bensì via Umberto D'Aquino).

Titolo: "Le amazoniche sirene nell'orecchio di Orellana". Perché «amazoniche» con una «z»? la risposta si trova in un'ecloga che sarà citata da Marco Palasciano nel quiz introduttivo. La lezione proseguirà in forma di viaggio alla ricerca del mitico paese di El Dorado, ricerca speculare a quella dell'Oro filosofico, allegoria della verità ultima: chi siamo? da dove veniamo? dove andiamo? e soprattutto – direbbe un celebre principe – «per andare dove dobbiamo andare, per dove dobbiamo andare»? Questa «semplice informazione» non potrà esserci data da alcun vigile urbano, né da Urbano II o dai cavalieri da lui inviati alla ricerca dell'arca perduta, bensì dal nostro stesso spirito purché abbastanza vigile. Ma poiché non si può vigilare mentre si dorme, e la vita – insegna il Siglo de Oro – è sogno, come andrà a finire? Quanto all'oro bramato da Pizarro e Orellana, la risposta è nell'anagramma di «come andrà a finire»: «America da inferno». Piú precisamente, il Sudamerica del XVI secolo.

Si consiglia di portare con sé una sedia pieghevole, poiché per sedersi vi sono in loco solo un muretto e le panche tutt'uno coi due tavoli, le quali si trovano talvolta già occupate.

Per il programma completo de "L'idea dell'uomo" vedi il blog dell'Accademia Palasciania.

16 giugno 2021

Una puntata oziosa, sol per ridere

Comunicato stampa sulla puntata n. 9 de L'idea dell'uomo. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, all'eterno e all'estremo.
 

A ospitare il prossimo incontro dell'Accademia Palasciania sarà una piazza-giardino: quella di rione Eucalyptus (sita a circa cento metri dalla stazione ferroviaria di Capua), da poco intitolata a Nikolaus von Schönberg, una cui lettera spinse Copernico a divulgare la teoria eliocentrica.

Si terranno infatti tutte all'aperto, qui o altrove, come sempre a ingresso gratuito, le restanti puntate del XIV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "L'idea dell'uomo", in cui si replicano le più belle lezioni-spettacolo di Marco Palasciano del decennio 2009-2019: una per ciascun festival-laboratorio passato.

La puntata n. 9 si terrà alle ore 17.45 di sabato 19 giugno 2021 in piazza Schönberg – precisamente nella zona dei tavoli da picnic, lato via Malpica – e consisterà nella replica di "Riso. Uomini-bestia e paurelle d'eroi" (titolo che è l'anagramma di "Teoresi. O sublime idea, l'iperuranio!"), dal festival-laboratorio dedicato alla rivisitazione palascianiana delle nove Muse: "Maieuticon" (2016).

Nello specifico si tratterà di Talìa (Musa dello spasso basso e crasso), che ridendo e scherzando fa la spola – al suon della trombetta di Barbariccia – tra i due poli del mondo emozionale, amore e orrore, in barba alle sorelle Èrato (Musa dell'etica e dell'erotica) e Melpòmene (Musa della catàbasi e della catarsi); e molto altro combina, a partire dall'utilizzo incongruo dei paperi, su cui Gargantua docet. Il tutto sarà integrato da momenti di laboratorio di teatro comico e giochi vari.

Si consiglia di portare con sé una sedia pieghevole, poiché per sedersi vi sono in loco solo un muretto e le panche tutt'uno coi due tavoli, le quali si trovano spesso già occupate da indigeni in diporto; tuttavia non c'è rischio di assembramento, dato che di norma a tali lezioni partecipa sì e no una decina di persone.

Per ristorarsi a margine dell'evento, o nell'intervallo tra le sue due parti, si potrà fare un salto alla caffetteria della stazione.

Nell'attesa del 19 giugno, chi non conosca piazza Schönberg può vederla nel video a essa dedicato in YouTube: "Un locus amœnus, un nome, un racconto, una festa".

Per il programma completo de "L'idea dell'uomo" vedi il blog dell'Accademia Palasciania.

28 maggio 2021

Tour tra le ottocentesche meraviglie

Comunicato stampa sulla puntata n. 8 de L'idea dell'uomo. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, all'eterno e all'estremo.


Dopo una pausa di quindici mesi e mezzo, dovuta alla pandemia di Covid-19, riprende finalmente il XIV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "L'idea dell'uomo", in cui si replicano le migliori lezioni-spettacolo di Marco Palasciano del decennio 2009-2019.

La puntata n. 8 vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con il bar SetteSerpi, si terrà alle ore 17.30 del 13 giugno 2021 (206° anniversario della nascita di Ferdinando Palasciano) nel Chiostro dell'Annunziata (Capua, corso Appio 68) – come sempre a ingresso gratuito – e consisterà nella replica di "Senso, nonsenso, dissenso", dal festival-laboratorio dedicato agli anni in cui visse Ferdinando Palasciano: "Le 77 meraviglie dell'Ottocento palascianiano" (2015).

Nello specifico si tratterà degli anni compresi fra il 1843 e il 1849. Tra gli argomenti in gioco: la donna che scrisse il primo programma per computer della storia; la scoperta di Nettuno grazie alla pura previsione matematica; la scoperta, a Curti, delle statue votive offerte alla dea Mater Matuta; il dottor Palasciano alla battaglia di Messina; la battaglia del dottor Demeaux contro l'autoerotismo; la piú famosa meretrice del mondo; il piú famoso fantasma d'Europa.

Al termine della lezione-spettacolo si farà una passeggiata fino alla casa natale di Ferdinando Palasciano, per recargli omaggio.

Per il programma completo de "L'idea dell'uomo" vedi palasciania.blogspot.com.

22 maggio 2021

Piazza Schönberg: discorso inaugurale

[Del discorso che segue esiste anche una registrazione, inclusa nel video Un locus amœnus, un nome, un racconto, una festa.]

DISCORSO DI MARCO PALASCIANO
PER L’INAUGURAZIONE DI PIAZZA SCHÖNBERG


Capua, 21 maggio 2021

    Anime gentili, da oggi chiunque passi di qui potrà leggere su questa targa che il nostro Arcivescovo Schönberg «spinse Copernico a divulgare la teoria eliocentrica», cioè l’idea che sia la Terra a girare intorno al Sole; idea opposta a quella degli antichi che fosse il Sole a girare intorno alla Terra, come è in apparenza ma non è nei fatti.
    E se chi legge questa targa sa chi sia Copernico, l’astronomo polacco il cui nome in lingua originaria è Mikołaj Kopernik, saprà pure che l’epoca di riferimento è il Rinascimento; e che la nascita della scienza moderna corrisponde proprio alla divulgazione della teoria eliocentrica, con la pubblicazione da parte di Copernico, nel 1543, del suo libro sui moti dei corpi celesti, il De revolutionibus orbium cœlestium.
    Un libro che egli aveva avuto timore di pubblicare, dapprincipio, perché andare contro l’opinione della maggioranza espone sempre a qualche rischio; quantomeno al rischio del ridicolo, ma in certi casi anche a quello di venire perseguitati (come piú avanti – a esempio – sarebbe accaduto a Giordano Bruno, che finirà sul rogo, e a Galileo Galilei, che se la caverà con l’abiura).
    Va detto che, in àmbito scientifico, il quadro della maggioranza in errore e dell’ingegno solitario nel giusto era possibile a quel tempo, e fors’anche lo era ancor nell’Ottocento; ma oggi, nel XXI secolo, grazie ai progressi della ricerca vi è il 99% di probabilità che se qualcuno va contro la maggioranza degli scienziati si tratti di un pazzo o di un ciarlatano.
    Vedi a esempio i terrapiattisti e varie altre specie di complottisti, come quelli che negano che l’uomo possa andar sulla Luna, oppure – meno innocui – quelli che negano la pandemia di Covid-19 e che tanti danni vanno provocando, con lo spinger la gente all’imprudenza.
    Le loro sí che sono teorie assurde, non certo quella di Copernico; il quale però era lí lí per lasciar perdere ogni cosa, come confessa nella prefazione del De revolutionibus:
«il timore del disprezzo che avrei potuto subire per la novità e l’assurdità di questa mia teoria per poco non mi spinse ad abbandonare del tutto l’opera compiuta. Ma gli amici me ne distolsero, […]»
    Vedete dunque l’importanza che possono avere gli amici nella nostra vita, con l’illuminare i nostri dubbi da un punto di vista esterno, e aiutarci a districarli, incoraggiandoci a prendere la giusta decisione, e a muoverci nella direzione d’un bel gesto che alla nostra vita conferisca il significato che essa doveva avere, fissato forse in noi fin dalla nascita, e facendo sí che diamo il massimo contributo possibile al miglioramento del mondo.
    Io stesso avrei un bel po’ d’amici da ringraziare, per l’incoraggiamento e per l’aiuto dato al Progetto Schönberg e a tant’altre imprese; ma a far l’elenco di essi faremmo notte.
    Volendo nominarne solo un paio, in riferimento ai piú recenti eventi, mi vengono in mente – in rappresentanza di tutte le gentildame – Anna Solari Garofano Venosta, che usa donare i piú preziosi consigli, e – in rappresentanza dei gentiluomini – Fiorentino Aurilio, fra le cui molte gentilezze è stata quella del fare da presentatore – impeccabile – all’evento Capua città “copernicana” (le virgolette nel titolo le suggerí madame Solari).
    Quanto alla Giunta che ha decretato il nome di questa piazza, va detto che, quand’io umilmente proposi d’intitolarla all’Arcivescovo Schönberg, se la richiesta venne accolta – e prontamente quanto si potesse – fu grazie in primis alla mobilitazione del Vicesindaco [Pasquale Frattasi], che tosto trasse a sé il Sindaco [Luca Branco], che tutti a sé trasse.
    Tornando a Copernico: egli scrive, dicevamo, che «gli amici» lo «distolsero» dall’«abbandonare» la sua «opera»; «e», prosegue,
«fra questi primo fu Nikolaus von Schönberg, il Cardinale Capuano, celebre in ogni campo del sapere».
    Nella stessa prefazione del De revolutionibus Copernico riporta la lettera che Schönberg gli aveva scritto il 1° novembre 1536. Eccone un pezzetto:
«hai […] fondato un nuovo modello del mondo, in virtú del quale insegni che la Terra si muove e che il Sole […] occupa il centro del sistema […]. Dunque, uomo dottissimo, se non ti sono di fastidio, ti chiedo e ancora vivamente ti chiedo che questa tua scoperta venga comunicata agli studiosi».
    E qui non può non tornare in mente, a chi ne sappia, la lettera – di senso contrario – scritta dal Cardinal Bellarmino il 12 aprile 1615 a un amico di Galileo, Paolo Foscarini; lettera in cui Bellarmino dichiara che finché si parli della teoria copernicana solo nei puri termini d’una ipotesi matematica, astratta, va benissimo;
«ma volere affermare che realmente il Sole stia nel centro del mondo, […] e che la Terra […] giri […] intorno al Sole, è cosa molto pericolosa non solo da irritare tutti i filosofi e teologi scolastici, ma anco di nuocere alla Santa Fede con rendere false le Scritture Sante».
    Come tutti sanno, san Roberto Bellarmino fu Arcivescovo di Capua, nonché Cardinale, esattamente come Nikolaus von Schönberg; essi erano quindi pari per dignità ecclesiastica, mentre erano dispari dal punto di vista epistemologico.
    Ed è straordinario che una stessa città, la nostra, abbia avuto come suoi Arcivescovi prima Schönberg e poi Bellarmino, l’uno il massimo paladino – in seno alla Chiesa – della teoria eliocentrica di Copernico, e l’altro il massimo [oppositore].
    Cosicché a buon diritto Capua potrebbe fregiarsi ufficialmente, a fini turistico-promozionali, del titolo di città “copernicana” – proprio sui cartelli stradali! – e assurgere a scenario privilegiato di festival ed eventi culturali vari dedicati alle scienze, cosmologia in primis, nonché all’esplorazione del cosmo… tanto piú che, guarda caso, Capua è anche sede del Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali.
    L’antico e il moderno coesistono in questa rara città cosí armoniosamente!
    Se fino a qualche tempo fa vi è stato uno squilibrio, un pendere della bilancia nostrana piú dalla parte del passato idealizzato che del progresso, ebbene, ormai è conclamato che Capua non è piú, e non sarà mai piú, un covo di bigotti parrucconi.
    Basti pensare a come quattro giorni fa, nella Giornata internazionale contro l’omofobia ecc., il nostro Sindaco – insieme col Presidente dell’ArciGay di Caserta [Bernardo Diana] – ha inaugurato innanzi al Liceo Pizzi una panchina arcobaleno simbolo del sostegno ai diritti di omosessuali, transessuali ecc. (panchina omaggio che Capua si è guadagnata per la sua maggior contribuzione, morale e materiale, battendo gli altri Comuni della Provincia, i quali hanno dovuto contentarsi di pitturar panchine preesistenti, se non son stati bocciati proprio). Una scena impensabile per le precedenti amministrazioni, se avete a mente – per esempio – l’intervento tenuto qualche anno fa al Liceo Garofano dal Sindaco di allora, che di botto – durante un discorso sulla legalità – partí per la tangente, come suol dirsi, e prese a esprimere tutto il suo disprezzo per le unioni civili lesbiche e gay, in toni infervorati che lasciarono sconvolti sia gli studenti sia i Carabinieri presenti.
    Tornando a noi, è solo una simpatica coincidenza che l’odierna inaugurazione di piazza Schönberg sia capitata nella stessa settimana dell’inaugurazione della panchina arcobaleno; vi assicuriamo che non s’è fatto apposta: se ho suggerito – già mesi addietro – la data del 21 maggio, è stato perché Schönberg fu elevato a Cardinale il 21 maggio 1535.
    Da allora sarebbe stato detto «il Cardinale Capuano». La città di Capua per l’occasione gli donò un bacile e un boccale d’argento, cosí come oggi – esattamente 486 anni dopo – gli dona questa targa di marmo, con la quale gli consacra questa piazza.
    Questa piazza che, potremmo dire, rappresenta – per la storia cui accenna la sua targa – un monumento all’intelligenza che non resta immobile entro i confini disegnati dalla tradizione, ma si muove costantemente alla ricerca della verità, in ciò corroborata da un afflato d’amore universale che porta gli intelletti a cooperare, disinteressatamente, là dove si riconosce come comune fine il bene comune.
    Princípi, per inciso, che sono anche alla base dell’Accademia Palasciania, la cui sede – non a caso – si affaccia proprio qui su piazza Schönberg.
    Qui – quando il nero furore della pandemia sarà un bigio ricordo che sbiadisce – si terranno tante belle, colorate manifestazioni e feste, come già un tempo, quando il Comitato civico di rione Eucalyptus – i cui militanti raggiavano ancóra di giovanile vigore – viveva il suo periodo d’oro; finito il quale (per mancanza di ricambio generazionale), gli unici eventi che qui si sono tenuti sono state un paio di lezioni dell’Accademia Palasciania.
    Ora essa, e le altre associazioni culturali ed enti vari uniti e unendi nella rete del Progetto Schönberg, collaboreranno col Comitato, e si organizzerà – appena possibile – qualche kermesse con tanto di stand, performance sceniche e musicali, conferenze, presentazioni letterarie…
    Nel caso poi di qualche grande festival che possa aver rilievo nazionale (tipo un Premio Schönberg, non so), i cui eventi si terrebbero sia qui sia nel centro storico, si potrà magari chiedere in prestito al Museo dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, per l’occasione, la sua copia della prima edizione del De revolutionibus di Copernico, per esporla nel Museo Campano.
    Intanto già negli anni scorsi, fra l’altro, abbiamo visto organizzarsi presso Cose d’Interni Libri degli incontri dedicati alla divulgazione scientifica, con Domenico Demasi e Annalisa Spitaletta: Scienza e sentimento; per non parlare poi dell’Accademia Palasciania e dei finora quattordici festival-laboratori palascianiani di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia che fin dal 2009 essa mette in scena principalmente a Capua, con l’intento di ovviare a quello che per Stephen Toulmin costituisce il problema chiave della modernità: la diffusa mancanza di comprensione tra la scienza e le discipline umanistiche, fenomeno che ha inizio nel Seicento con Cartesio.
    Nel Cinquecento, invece, erano ancóra praticamente un tutt’uno scienza, filosofia, poesia ecc.; non era certo rara la figura dell’homo universalis, cioè versato in molti campi insieme: vedi Leonardo da Vinci, o Leon Battista Alberti; né mancavano figure analoghe sul piano della pura erudizione: vedi lo stesso Nikolaus von Schönberg.
    E a fare leva sulla di lui figura cosí esemplare, ecco nella Capua dei nostri giorni il Progetto Schönberg, teso a riproporre determinati aspetti della cultura rinascimentale quali l’unità di cultura umanistica e cultura scientifica, appunto, nonché l’idea di un sapere libero da ogni fine utilitaristico, operando fra l’altro il recupero della metafisica e la promozione di valori assoluti quali l’amore in tutte le sue forme e l’armonia universale; e ancóra, naturalmente, la non belligeranza tra fede e ragione, cosí ben esemplata dall’episodio della lettera di Schönberg a Copernico (a parte che lo stesso Copernico era un ecclesiastico).
    Ricordiamo le circostanze che portarono a che il nostro buon Arcivescovo scrivesse quella lettera. La teoria copernicana, fino ad allora, era circolata solo privatamente, tra pochi studiosi, nella forma di un piccolo commentario (in latino commentariolus), giungendo cosí anche a Roma, alla corte Papale, tramite un certo Widmannstetter; il quale nel 1533 espose innanzi a Papa Clemente VII una propria relazione sugli argomenti del Commentariolus dell’amico Copernico.
    Se ciò fosse avvenuto qualche decennio piú tardi, le parole di Widmannstetter sarebbero cadute su di un terreno infecondo e ostile; furono invece, quel giorno, ascoltate con benigna attenzione, e trovate finanche deliziose.
    Tra gli ascoltatori piú attenti e deliziati vi fu Schönberg. Né fu da meno il Papa; il quale, in aggiunta, si affezionò a quel Widmannstetter, che con tant’arte aveva esposta la teoria copernicana, e lo assunse come suo segretario particolare. Morto di lí a poco Clemente VII, Widmannstetter passò a essere il segretario del suo successore, Paolo III; e dal 1535 sarà addirittura segretario del nostro Schönberg.
    Il quale intanto già nel 1520 era stato nominato – da Papa Leone X – Arcivescovo di Capua. Del che l’anno scorso in piazza dei Giudici abbiamo festeggiato il cinquecentenario, come sapete, con una mia lezione-spettacolo che oggi trovate in YouTube arricchita di immagini, di didascalie e di musica: Capua città “copernicana”.
    Vi suggerisco di vedervela, perché vi si narrano le vite avventurose di Schönberg e Copernico, e tant’altro ancora, ben piú estesamente di quanto io possa fare adesso.
    E a proposito di lezioni, già che ci siamo, permettetemi di annunciarvi che il 13 giugno – 206° anniversario della nascita di Ferdinando Palasciano – l’Accademia Palasciania metterà in scena Senso, nonsenso, dissenso, l’ottava puntata del XIV festival-laboratorio palascianiano L’idea dell’uomo, che era rimasto interrotto a febbraio 2020. Questa e le restanti puntate dovrebbero tenersi tutte all’aperto, talché talvolta si starà in piazza Schönberg.
    E qui, prima o poi, oltre la targa si inaugurerà anche un monumento a Schönberg, alle rivoluzioni copernicane, al cammino della scienza e ai voli dell’immaginazione.
    Se all’altro capo di Capua si è dedicata una statua a Bellarmino, perché qui non dovrebbe dedicarsi una statua a Schönberg?
    Ciò potrebbe essere nel 2037, per il cinquecentenario della morte di Schönberg; o forse nel 2072, per il secentenario della nascita.
    Ma ho lasciato in sospeso, perdonate, la storia della lettera di Schönberg. Insomma egli a un certo punto la scrisse, la spedí, e Copernico ne fu rincuorato a tal punto che volle inserirla, come ho già detto, nella prefazione del De revolutionibus orbium cœlestium.
    A convincerlo poi definitivamente alla pubblicazione fu un altro suo amico, Retico, giovane professore (fra parentesi omosessuale, tant’è che nel 1551 dovrà fuggire da Lipsia dopo essere stato beccato ubriaco a letto con uno studente). Retico quindi, ottenuto il permesso, provvide in prima persona a far stampare un sunto del De revolutionibus, la Narratio prima, dapprima anonima a Danzica, poi a Basilea con in copertina il nome di Copernico.
    Il quale giunse quasi in punto di morte prima di decidersi, finalmente, a dare alle stampe la versione integrale della sua opera mutamondo, talché la prima copia – fresca di tipografia – gli fu portata al capezzale ed egli praticamente la carezzò e spirò.
    E prima che anche voi spiriate, o quantomeno sospiriate per la noia di questo mio discorso venuto piú lungo di quant’io volessi, qui lo termino, dicendo che con la scopertura di questa targa – in sintesi – giunge a compimento il machiavellico piano covato per anni dall’Accademia Palasciania: creare in Capua l’opposto di piazza Bellarmino.
    E voi tutti siete stati complici di questo piano. Complimenti e grazie.

    La prima foto è di Annalisa Spitaletta; l’ultima è di Livia Cocchis.

15 maggio 2021

Ventun maggio: s’inaugura la piazza

Il 21 maggio 2021 si terrà a Capua la tanto attesa inaugurazione di piazza Schönberg, che da un punto di vista epistemologico controbilancia la presenza – a 950 metri di distanza – della piazza intitolata a san Roberto Bellarmino, storico sostenitore della teoria tolemaica in opposizione alla teoria copernicana, e anch’egli Arcivescovo di Capua.

Saranno trascorsi esattamente sette mesi – segnati dalla rimonta della pandemia di Covid-19, che solo ora va attenuandosi grazie ai vaccini e al bel tempo – da che il Comune di Capua ha ricevuto dalla Prefettura di Caserta il nulla osta per intitolare una piazza all’Arcivescovo Nikolaus von Schönberg, entrato nella storia principalmente per aver scritto a Copernico la lettera che lo incoraggiò a pubblicare il De revolutionibus orbium cœlestium (1543), opera che segna la nascita della scienza moderna.

«Piazza Schönberg» è dunque dal 21 ottobre 2020 la denominazione ufficiale del luogo che fino ad allora era detto semplicemente il «Parchetto» di rione Eucalyptus: una vasta area sita fra via Umberto D’Aquino, via Andrea De Simone e via Cesare Malpica, lussureggiante di giardini ben curati dal locale Comitato civico e ben collegata al resto del mondo grazie alla vicinanza della stazione ferroviaria.

La proposta di intitolazione era partita da Marco Palasciano, presidente dell’Accademia Palasciania, la quale intanto – in occasione del cinquecentenario della nomina di Schönberg ad Arcivescovo, 12 settembre 2020 – ha avviato in sinergia con altri enti il Progetto Schönberg, teso a far leva su una cosí esemplare figura per riproporre nell’attualità aspetti della cultura rinascimentale quali l’unità di cultura umanistica e cultura scientifica, la non belligeranza tra fede e ragione, l’idea di un sapere libero da ogni fine utilitaristico, operando fra l’altro il recupero della metafisica e la promozione di valori assoluti quali l’amore in tutte le sue forme e l’armonia universale.

Primo evento nell’àmbito del Progetto è stata la lezione-spettacolo Capua città “copernicana”, da cui si è poi ricavato – con l’arricchimento di illustrazioni, musica e didascalie – l’omonimo video di 55 minuti visibile gratis nel canale Youtube.com/user/politecno.

La cerimonia dell’inaugurazione di piazza Schönberg si terrà alle ore 19.00 di venerdí 21 maggio 2021, 486° anniversario dell’elevazione di Schönberg a Cardinale. Accesso libero nel rispetto delle norme anti-Covid. Vi saranno la scopertura di una targa, con gli auspici del Sindaco Luca Branco e di altre autorità cittadine, nonché del Comitato civico rionale, e un breve intervento storico-filosofico di Marco Palasciano.

Piazza Schönberg, Capua.

12 aprile 2021

Finalmente ecco il film su Don Chisciotte!


Finalmente ecco pubblicato in YouTube, visibile gratis da chiunque, il mediometraggio (circa mezz'ora) Fate la guerra ai microbi, non ai mulini a vento!, ovvero un nuovo episodio della webserie dell'Accademia Palasciania Come non impazzire in casa, dedicata ai grandi classici della letteratura mondiale – Shakespeare, Dante, Cervantes... – e alle avventure del signor P., di Gecolino, del dottor La Saprà e altri palascianeschi personaggi.

(Questo episodio IV, godibile anche senza aver visto i precedenti, è la diretta continuazione del III, in cui si svoltava nella fantascienza spostando la narrazione in un universo parallelo – quasi uguale al nostro – dove anziché la pandemia di Covid-19 c'è un'invasione di nanorobot provenienti dal pianeta Tromos. Ora, mentre il signor P. finisce di pranzare, il dottor La Saprà arriva in Egitto per indagare sul manufatto alieno scoperto dagli archeologi australiani. Il signor P. si dedica quindi alla lettura del Don Chisciotte.)

Attori in ordine di apparizione:
Marco Palasciano
Damian W. Sadurski
Antonio Serino
Lorella Spitaletta
Nicole Perrotta
Pasquale Carbone
Gaetano Riccio

Ringrazio infin l'amico, non meno caro, che avrebbe dovuto recitare nella parte di Sancho Panza ma s'è tirato indietro; cosicché ho dovuto trovare per quella parte un altro interprete, il quale l'ha interpretata in modo meraviglioso oltre ogni dire.

Per vedere il film basta seguire il link:

https://www.youtube.com/watch?v=UY8400nII7U&list=PLeK44axUYptj-Fr31dYII7wDIhLUmYb_Q&index=5

Il film è diviso in cinque parti; per vederle susseguirsi senza interruzione, attivare «Riproduzione continua», agendo sul simbolo che nell’immagine qui sopra è indicato dalla freccia rossa.

9 febbraio 2021

Ventidue anni compie l’Accademia

Riportiamo di séguito un post di Marco Palasciano celebrante in data odierna il XXII anniversario della nostra Accademia.
Oggi è il XXII anniversario della fondazione dell’Accademia Palasciania, fondata in Capua il 9 febbraio 1999 per gestire al meglio l’eredità morale di Ferdinando Palasciano, ingegno brillantissimo delle arti medico-chirurgiche ottocentesche nonché precursore eroico della Croce Rossa, del quale potete leggere la storia nel libretto Un souvenir di Capua, scaricabile gratis dal nostro blog, https://palasciania.blogspot.it, visitando il quale saprete di tutti gli eventi palascianiani passati, presenti, futuri e perpendicolari al tempo, sempre a ingresso gratuito.

Primo evento fu il convegno Le opere archeologiche emerse nel territorio di Capua e il progetto TAV: commenti e controproposte. Era l’epoca della nostra lotta per la salvaguardia di un sito archeologico minacciato da un cantiere ferroviario; mi ero deciso a fondare l’Accademia proprio per quell’occasione. Seguirono il convegno in tre giornate Miraggi del progresso e città sepolte e poi, negli anni, tre laboratori teatrali sperimentali; le quattro edizioni del festival musicale Toccata e fuga; le finora sette collaborazioni al genetliaco leopardiano napoletano; le finora undici edizioni locali di 100 Thousand Poets for Change; vari eventi a celebrazione del bicentenario della nascita di Ferdinando Palasciano; la coorganizzazione di Gli spazi della cultura e della fantasia, per salvare dalla vendita Palazzo Fazio, che si salvò; la campagna per intitolare una piazza di Capua a Nikolaus von Schönberg, campagna coronata dal successo, successo celebrato dalla lezione-spettacolo Capua città “copernicana”; e ancora tante lecturæ Dantis, tanti altri eventi letterari tra cui la prima presentazione di Moresco in Campania, e tanto altro ancora.

Ma soprattutto, l’Accademia Palasciania usa dal 2009 allestire i suoi festival-laboratori di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia, consistenti ciascuno in una serie di mie lezioni-spettacolo, spesso integrate da momenti di laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale.

Nell’organizzare i primi tredici festival-laboratori, ogni schema usabile come base d’una serie di puntate è stato buon pretesto per tirar fuori ora un argomento ora un altro (argomenti di filosofia, fisica, biologia, psicologia, antropologia, storia, mitologia, letteratura, musica ecc.). Alcuni schemi: i pianeti e cieli della tradizione classica, lo zodiaco, gli arcani maggiori dei tarocchi, le Muse, la storia, gli anni della vita di Ferdinando Palasciano, le lettere del nome di una persona cara, la Ruota assiologica ovvero uno schema circolare simmetrico atto a sintetizzare in sedici campi il mondo degli interessi umani.

Il 30 novembre 2019 è iniziato – e a causa della pandemia non è stato ancora completato – il XIV festival-laboratorio palascianiano, L’idea dell’uomo, composto di repliche di vecchie lezioni-spettacolo: una per ciascun festival-laboratorio precedente. Si spera di poterlo completare entro luglio 2021, tenendo all’aperto le sei puntate mancanti e, infine, la cerimonia per la consegna dei diplomi.

Frattanto è decollata la prima webserie palascianiana, Come non impazzire in casa, che mescola letture dei grandi classici della letteratura a fiction avventurosa ambientata in due universi paralleli: il nostro, in cui sulla Terra imperversa la pandemia di Covid-19, e un universo alternativo, in cui la Terra è invasa dai nanorobot del pianeta Tromos. Entro aprile dovrei aver finito di montare l’attesissimo IV episodio, che si andrà a unire agli altri già in YouTube.

Questo il nostro canale YouTube, dove troverete fra l’altro la registrazione della lezione-spettacolo Capua città “copernicana” (non troverete, invece, la videoconferenza Il viaggio della mamma verso l’iperuranio, fuori elenco):

https://www.youtube.com/channel/UCT7eHcTx02v5ni427h_jHdQ

15 gennaio 2021

Un bel comunicato (censurato)

Riportiamo qui, esclusivamente acché vi beiate delle sue qualità stilistiche e retoriche, un nostro comunicato a uso semi-interno, quanto a condivisioni esterne limitato a pochi enti e referenti (lo censuriamo ove ne cita i nomi).
COMUNICATO DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA

Capua, 15 gennaio 2021

Anime gentili,
la lettera di fuoco di WWW XXX a YYY ZZZ mi ha scosso di colpo dal torpore che negli ultimi tempi, complice una realtà circostante che spinge a eremitarsi negli spechi del sogno, aveva fatto sí ch’io non seguissi con sufficiente attenzione le vicende del JJJ KKK, limitandomi a seguire come una lontra svenuta la corrente della rete d’associazioni di cui la mia Accademia faceva parte sulla carta, senza interrogarmi sulla sensatezza o meno delle iniziative JJJfile avviate dal gentile YYY.

D’altro canto non ho, ora, motivo di dubitare della sensatezza delle reprimende del gentile Direttore del JJJ in merito; le quali credo anzi difficile possano confutarsi, considerati gli esiti d’un fulmineo sondaggio da me effettuato presso un campione di sodali, tutti concordi nel ritenere che effettivamente da parte di YYY ZZZ vi sia stato un eccesso di zelo, tale che, quand’anche le sue intenzioni fossero state le migliori del mondo, l’esito finale non potevano che essere le reprimende suddette, sempreché non siano superate da piú grave provvedimento, tipo l’adire le vie legali da parte della QQQ: e solo a un tal pensiero io sbianco e tremo, essendo un povero poeta filosofo ricco solo di fantasie, senza un centesimo in tasca di piú del bastante a non morire di fame e di freddo.

Pertanto, prima del definitivo urto d’iceberg che squarci la fiancata, ritengo che la cosa piú saggia da fare sia abbandonare la nave.

Col presente comunicato, insomma, io e l’Accademia Palasciania prendiamo ufficialmente le distanze da ogni iniziativa passata, presente e futura di YYY ZZZ in merito al JJJ KKK, preferendo farci le iniziative nostre.

Tutto ciò, ovviamente, ferma restando l’umana simpatia per la di lui persona, la cui gentilezza nei nostri confronti è sempre stata esemplare.

Ossequi,
Marco Palasciano
Presidente dell’Accademia Palasciania

14 gennaio 2021

Il nostro contributo ai Poets for Change

Di séguito riportiamo la versione in italiano della scheda redatta da Marco Palasciano per il libro collettivo di prossima pubblicazione 100 Thousand Poets for Change: 10 years of evolution (2011-2020).
Capua caput Campaniæ

L’Accademia Palasciania – fondata nel 1999 a Capua, Italia, per gestire al meglio l’eredità morale di Ferdinando Palasciano (1815-1891) – ha organizzato dal 2011 al 2020 tutte le edizioni di 100TPC tenutesi nella provincia di Caserta. Questa meravigliosa benché avvelenata provincia (tra rifiuti tossici illegalmente interrati, dati alle fiamme ecc.) corrisponde approssimativamente al territorio che nell’antichità fu detto Campania felix; nell’alto medioevo, Liburia; dal 900 al 1156, Principato di Capua; e nei sette secoli dal 1221 al 1927, Terra di Lavoro (dal latino «Terra Laboris», dove «Laboris» deriva da «Liburia»), nome la cui eco perdura tuttora: da ciò la denominazione «100 Thousand Poets for Change» in Terra di Lavoro.

Enti che hanno collaborato con l’Accademia Palasciania nelle dieci edizioni ordinarie dell’evento e nell’edizione straordinaria in onore del popolo curdo: Libreria Guida Capua ovvero Ex Libris (I, II, V), Masseria Cantina (III), Pro Loco di Capua (IV), Stop Biocidio Caserta (IV), Collettivo Komar (V), Il Mandala (VI), Libreria Spartaco (VII), Cose d’Interni Libri (VIII), Capuanova (IX), FaziOpenTheater (IX), Capua Bene Comune (IX bis), Comune di Capua (IX bis).

Referenti da ringraziare per le sedi: Giuseppe Bellone (I, II, V, VIII), baroni Lanza (I, II, V, X), Emiliano D’Angelo (III), Mariana Iocco (IV), Antimo Puca (VI), Tiziana e Ugo Di Monaco (VII), Roberto Branco (VIII), Antonio Iavazzo (IX), Livio Marino (IX), Luca Branco (IX bis).

Titoli, sedi, date e ospiti speciali:

I. S’i’ fossi poeta cangerei ’l mondo. Una serata tra poesia e utopia. Palazzo Lanza, Capua, 24 settembre 2011. Ospiti speciali: Dino Arbolino, Antonio D’Agostino, Roberto Gaudioso, Luca Iavarone, Antonio Maggio, Rosanna Pironti, Daniele Ventre.

II. I libri cambiano il mondo. Nuova serata di poesia e utopia. Palazzo Lanza, 29 settembre 2012. Ospiti speciali: Luca Iavarone, Nadia Marino, Daniele Ventre.

III. Tanto per cambiare. Uno, Nessuno e centomila poeti, all’interno della festa per la vittoria del poeta Emiliano D’Angelo al Premio “Acqui Terme”. Masseria Cantina, Teano, 28 settembre 2013. (Il «Nessuno» del titolo è un riferimento all’episodio di Polifemo nel mito di Odísseo; in proposito si è declamato un estratto dalla traduzione di Daniele Ventre del Ciclope di Euripide.)

IV. Fiori da una terra avvelenata. Centomila poesie contro il biocidio. Palazzo della Gran Guardia, Capua, 27 settembre 2014.

V. Mille colori, stessi valori. Poesia, rap e sogni di un mondo migliore. Palazzo Lanza, 26 settembre 2015. Ospiti speciali: i rapper DirtyGun (Francesco Natale), MegaJack (Gaetano Ciasca), SlyRec (Santina Affinito), Yo-J (Giovanni D’Auria), accompagnati dal dj DB (Manuel De Blasio).

VI. Il paese dal sole-fata (ovvero, anagrammando: La festa della poesia). Il Mandala, Sant’Antimo, 24 settembre 2016.

VII. Sogno, poesia e altra ingegneria (nel senso di quell’ingenioso hidalgo). Libreria Spartaco, Santa Maria Capua Vetere, 30 settembre 2017. Ospiti speciali: Sossio Bencivenga, Salvatore D’Angelo, Nadia Marino, Daniele Ventre.

VIII. Ouverture del XII festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia Ortelius Room. Cose d’Interni Libri, Capua, 30 settembre 2018.

IX. Theatrum Musarum. I centomila mondi della poesia. Palazzo Fazio, Capua, 29 settembre 2019.

IX bis. Un fiore per il Rojava. Centomila poesie di guerra e pace. Municipio di Capua, 17 dicembre (festività della bandiera curda) 2019. Con interventi di Gianluca Di Agresti e Aldo Olivieri sulla situazione curda. (Edizione straordinaria – tenutasi a Chamchamal, Kurdistan iracheno, e in poche altre città, soprattutto italiane – nata da un’idea di Sabrina Vian dell’Auser “Peppino Impastato” di Mira, in provincia di Venezia, e di Gulala Salih, rappresentante in Italia per Kurdistan Save the Children.)

X. Alla ricerca della dea perduta. Passeggiata poetica per Capua. Palazzo Lanza e varie piazze e strade, 26 settembre 2020.

Sui palchi di queste undici edizioni si sono alternati in totale settanta-ottanta performer (poeti professionisti, poeti dilettanti, attori e semplici lettori). L’unico ad aver partecipato attivamente a tutte le edizioni è stato il Presidente dell’Accademia Palasciania, il sottoscritto Marco Palasciano; a sei edizioni ha partecipato Roberto Cocchis; a quattro, Salvatore D’Angelo; a tre, Michele Aiezza, Tiberio Madonna, Nadia Marino, Daniele Ventre; a due, Alessandro Decato, Luca Iavarone, Antonio Oliva, Gaetano Riccio.

E tutti noi amiamo Michael e Terri per aver ideato questo rito che unifica il mondo sotto la bandiera della poesia.