21 dicembre 2012

Eccoci giunti all'ultima puntata

Comunicato stampa su De natura amoris et fine mundi. Come perdersi nell’altro per trovare sé stessi e fare di ogni giorno un rinascimento, dodicesima e ultima puntata di Euristicon. Vi preghiamo di copiarlo, incollarlo e pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge al gran finale il multievento a ingresso gratuito “Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia”, a cura dell’Accademia Palasciania in collaborazione con Libreria Guida Capua e Cooperativa culturale Capuanova: un viaggio straordinario in dodici puntate fra scienza, filosofia, gioco e poesia, che avrà termine sabato 22 dicembre a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), dove alle 21.30 Marco Palasciano terrà la lezione-spettacolo “De natura amoris et fine mundi. Come perdersi nell’altro per trovare sé stessi e fare di ogni giorno un rinascimento”. 

Tra gli argomenti: i cinque gradi dell’amore; la perpendicolarità cartesiana di amore e sesso; la sopravvalutazione della consanguineità; talami nuziali e letti di Procuste; bisogni autentici e alienati; lutto e conforto; dono e perdono; nudità, commozione, anagogia; omosessualità e omofobia; feedback positivo e negativo; dall’armonizzazione interpersonale all’amplificazione della sincronicità junghiana; olos e sintropia; l’amore come fondamento dell’etica universale. A coronamento dell’evento si svolgerà la cerimonia di consegna dei diplomi dell’Accademia Palasciania. 

Di tutte le lezioni si potrà leggere il resoconto in http://palasciania.blogspot.com/2012/10/i-titoli-di-tutte-le-puntate.html. Ricordiamo infine che, se avete libri da donare (purché non scolastici), potete recarli con voi, e saranno consegnati all’associazione VeraMente per la biblioteca pubblica che sta allestendo.

18 dicembre 2012

Due carillon pieni di scarafaggi

Si è tenuta a Palazzo Fazio lunedì 17 dicembre dinanzi a dieci spettatori, per la durata di circa tre ore e mezza (gita-intervallo inclusa), la lezione-spettacolo Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo, n. 11 del corso di filosofia palascianiana Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia.

La lezione – preceduta dal solito quiz a premi (vincitore Francesco L.; premio: un temperamatite, «siccome occorre temperanza») – ha trattato dei seguenti argomenti:

Formula strutturale dell'LSD.
Perché la fede è così forte: perché è il meccanismo stesso per cui la nostra mente accetta come reale il mondo che in sé rappresenta. Oliver Sacks e le allucinazioni indotte dai farmaci. Dostoevskij visionario pentito. La sindrome di Bonnet. Episteme, nóesis e diànoia. Nel mondo delle pure anime la conoscenza è puramente noetica. La filosofia è vana se non si occupa di tutto e se non si rende accessibile al popolo. Bugie dalle gambe lunghe (religioni) e dal naso corto (materialismo et similia). Maieutica. Ignoranti e ignoratori. La retorica politica e quella religiosa sono piene di errori cognitivi. Virus mentali e anticorpi mentali. Debolezza algoritmica dei semplici. Le idee retrive di Osho sull'omosessualità, la cui questione è un'eccellente cartina di tornasole per distinguere il ciarlatano dal sapiente. Il diteismo di Marcione. Primitività del concetto di Dio, in cui nel migliore dei casi si proietta l'insieme delle qualità più alte della mente umana portate idealmente alla perfezione. Nesso tra fede in Dio e soggezione all'autorità paterna. Necessità di estirpare (gradualmente) la fede, perché si possa vivere il vero sacro, che è cammino personale e coincide con la ricerca della verità. Politica religiosa: l'esempio del Genesi, in cui la favola del serpente è inserita per avversare l'ofiolatria dei cananei.

Giotto, La crocifissione, 1303-1305,
Cappella degli Scrovegni, Padova.
Donna de paradiso di Jacopone da Todi. La forza che viene da una morte ingiusta di persona amata. L'esempio dell'associazione “Gianfranco Troina. Fallimento della Chiesa nell'onorare il senso della vita di Gesù. Considerare Gesù un dio ne sminuisce l'umanità, e sminuisce l'umanità tutta, al pari del negare che nel 1969 gli astronauti abbiano camminato sulla luna (gli sminuitori paiono dire: «Se sei grande, non sei un essere umano; se sei un essere umano, la tua grandezza è finta»). Il vero “peccato originale” della civiltà umana è il sacrificio dell'innocente, animale o umano che sia, perpetuatosi fin nel cristianesimo, del quale è addirittura a fondamento. La sproporzione tra progresso tecnico e progresso spirituale nella civiltà odierna è dovuta al coincidere, in essa, della sfera dello spirito con la religione più che con la filosofia. Metaforismo: dèi come componenti della psiche. Il filosofo può usare delle favole per spiegare i concetti, il teologo usa dei concetti per dar credito a delle favole.

Geospiza difficilis septentrionalis.
Confusione realtà/mito, un grande danno della religione. Confusione speranza/illusione, e come essa attecchisca nei deboli di spirito. Necessità di fortificare lo spirito donandosi reciprocamente amore e tutto ciò di cui si abbia bisogno. Reprimere i bisogni rende le persone deboli, influenzabili e dominabili. Assurdità della mortificazione della carne. Perversioni sodomasochistiche connaturate alla repressione sessuale di matrice religiosa. Lettera di Pio V a Filippo II di Spagna, 1570: «mai pietà... uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore» (e la filosofia di Gesù si basava sul perdono). L'uccello che meglio rappresenta la degenerazione della Chiesa: la Geospiza difficilis septentrionalis

La maga Pachita.
Il bene e il male sono in noi stessi in quanto componenti della psiche, e in noi stessi il male va affrontato, non proiettato nell'altro. Amore come cifra della voluntas Dei, metaforisticamente parlando. La Belle prière di padre Bouquerel (Preghiera semplice). Di nuovo sull'eternità dell'essere e la sua infinita energia. La questione delle guarigioni magiche o miracolose. Jodorowsky e la maga Pachita. Fenomeni statistici di coda. Utilità del ritualismo magico per effetto placebo. Diseducatività della preghiera finalizzata a ottenere favori da Dio. Il Padre nostro non è una preghiera, nell'intenzione di Gesù, ma un promemoria educativo sul perdono incondizionato.

Durante l'intervallo si è fatta visita alla statua del cardinal Bellarmino, sita nelle vicinanze di Palazzo Fazio, e si è fra l'altro narrato del suo incontro con Galilei e della lettera a Foscarini.

Krishnamurti durante il suo discorso
di scioglimento dell'Ordine della Stella.
Ommen, Olanda, 3 agosto 1929.
Il credente pur buono dà potere al papa. Il credente è in difetto gnoseologico: nei dibattiti non può essere posto, relativisticamente, sullo stesso piano del non credente. Inadeguatezza, peraltro, dei toni polemici di Odifreddi e simili razionalisti. Il giusto mezzo di Alain de Botton (vedi video). Imitatio Christi anche, se non soprattutto, da parte di non credenti. Homo homini deus. La meraviglia che l'essere sia. Noi, il massimo grado dell'evoluzione nell'universo conosciuto: non pensate agli alieni o ai futuri, ma a ciò che siamo. Miranda. L'importanza di conservare un cuore fanciullo. Che cos'è realmente, secondo Gesù, il «Regno di Dio» e dove si trova. Se fosse vissuto in un'altra epoca Gesù avrebbe parlato apertamente di scardinare le religioni. Jiddu Krishnamurti. Multireligiosità di Costantino I, il cui interesse era la coesione sociale. L'Editto di Tessalonica di Teodosio I et alii. L'inizio del medioevo.

Vignetta di Clay Butler sul relativismo,
in «Sidewalk Bubblegum» n. 150, 1997.
L'età moderna e la caduta nel razionalismo. Lo scientismo non è scientifico. Il secondo teorema di incompletezza di Gödel. La conoscenza perfetta dell'universo probabilmente è possibile solo dall'esterno dell'universo. Il blocco mentale dei materialisti, che mai accetterebbero l'idea del mondo delle pure anime. Nella Ruota assiologica palascianiana scientisti, materialisti e simili fanno anch'essi parte del campo Religione, la cui essenza è l'impermeabilizzazione delle tesi. La sfigatissima tesi dell'inesistenza della verità. L'età postmoderna e la caduta nel pensiero debole. Il relativismo ammette ogni strampalateria, fra cui nazismo, stregoneria e la stessa Chiesa; la quale dunque, nell'avversarlo, si dà la zappa sui piedi. Altro dal relativismo è cercare di comprendere, pur senza giustificarle, posizioni diverse dalle nostre. Mente rettile. Più ci si evolve e più si è fusionali anziché fagocitàli. Armonia.


La lezione n. 12 e ultima, De natura amoris et fine mundi. Come perdersi nell’altro per trovare sé stessi e fare di ogni giorno un rinascimento, si terrà sabato 22 dicembre alle ore 21.30 a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), gratis come sempre.

13 dicembre 2012

Coincidentia d'opposti insani dedali

Comunicato stampa su Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo, undicesima puntata di Euristicon. Vi preghiamo di copiarlo, incollarlo e pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge alla penultima lezione-spettacolo, la n. 11, il multievento a ingresso gratuito “Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia”, a cura dell’Accademia Palasciania in collaborazione con Libreria Guida Capua e Capuanova: un viaggio straordinario in dodici puntate fra scienza, filosofia, gioco e poesia con per guida Marco Palasciano, che alterna le sue performance tra Palazzo Lanza e Palazzo Fazio. 

Alle ore 21.40 di lunedì 17 dicembre tocca a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), dove si terrà “Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo”. Verrà qui a completarsi, non senza alati coups de théâtre, il discorso – iniziato la scorsa puntata – sui disvalori del consesso umano, in attesa dell’ultima, che invece riguarderà il valore fondamentale: la disciplina dell’amore incondizionato. Si parlerà intanto anche di quella, in iscorcio, in riferimento alla filosofia nazarena, tradita dalla maggioranza dei suoi traduttori; ma soprattutto di come la strada dell’inferno sia lastricata di buone intenzioni e cattive inferenze, vale a dire come la ricerca della verità – quando difetti la gnosis cardias o intelligenza noetica – possa condurre in vicoli ciechi che, allungati a forza di picconate ora scientiste, ora antiscientifiche, si involvono in labirinti senza speranza, a prescindere da quale sia il punto di partenza: il culto degli dèi o il culto della ratio. 

Per il calendario completo consultare palasciania.blogspot.com. Ricordiamo inoltre che, se avete libri da donare (purché non scolastici), potete recarli con voi in occasione di qualsiasi puntata di “Euristicon”, e saranno consegnati all’associazione VeraMente per la biblioteca pubblica che sta allestendo.

12 dicembre 2012

Siamo al dodici dodici del dodici

È in corso a Capua, tra Palazzo Lanza e Palazzo Fazio, il nuovo ciclo di lezioni-spettacolo a ingresso gratuito dell’Accademia Palasciania, Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia. Un viaggio straordinario tra scienza, filosofia, arte e gioco con per guida Marco Palasciano, che intanto – solo per i più assidui frequentatori del suo corso – per il dialogo informale n. 2 su Euristicon si farà trovare mercoledì 12/12/12 sia dalle ore 12.00 alle 13.30 (con rito pitagorico flash alle ore 12.12 e 12 secondi), sia dalle ore 19.00 alle 20.30 (con spaghettata a seguire e, a mezzanotte, brindisi per il ventisettesimo compleanno del giubbino logoro ma tuttora in uso del Maestro), presso il Palascianeum (località segreta), dove si forniranno lumi ad approfondimento delle dieci lezioni-spettacolo già tenute, ad anticipazione della successiva, a inquadramento del programma complessivo ecc.

(Se non siete stati invitati, ci dispiace, ma si vede che siete fra coloro che hanno presenziato meno di tre volte. Però, se uno degli invitati vi raccomanda, potete anche venire, appresso a quello.)

Quanto invece alla lezione-spettacolo n. 11 (a ingresso libero per tutti), si intitolerà Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo e si terrà lunedì 17 dicembre alle ore 21.40 a Palazzo Fazio (via Seminario 10).

Per il calendario completo di Euristicon vedi qui.

11 dicembre 2012

Malgrado tutto, è l'epoca migliore

Si è tenuta a Palazzo Lanza domenica 9 dicembre dinanzi a undici spettatori, per la durata di circa due ore e mezza, la lezione-spettacolo Fuga dal ventre del Leviatano. Pinocchio a rovescio ovvero un mondo di marionette, n. 10 del corso di filosofia palascianiana Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia.

La lezione – preceduta dal solito quiz a premi (vincitore Roberto A.; premio: una pedina, «perché nella società attuale le persone sono trattate come pedine») – ha trattato dei seguenti argomenti:

Da Le avventure di Pinocchio
(1972) di Comencini.
Possesso, egoismo, conflitto. Differenza tra l'infantile (che rientra nel campo della meccanica bestiale) e il fanciullesco (che rientra nel campo dell'intelligenza onniesplorativa e dell'istanza di verità, giustizia e armonia). Una giusta azione può essere facile o difficile; un'azione facile può essere giusta o ingiusta; l'animo vile sceglie sempre la facile; l'animo nobile sceglie sempre la giusta. «Ognuno secondo le sue capacità; a ognuno secondo i suoi bisogni» (Marx); addendum: «e secondo la sua volontà». Disvalore del do ut des. Valore del dono. Donate e dimenticate. Fiscalismo. Necessità di abolire il denaro. Assurdità della ricchezza. Il lavoro alienato non nobilita l'uomo. Robot. In futuro si opererà puramente sotto la spinta affettiva. Già nel presente dovrebbero essere gratuiti tutti i beni e servizi vitali e culturali. Le risorse ci sono, ma sono male impiegate. Mala gestione del mondo della ricerca. Eredità. Capitale. Fallacia del liberismo secondo Stiglitz. Le banche secondo Mary Poppins: i due penny è meglio darli alla vecchina dei piccioni.


Chi ha per unica speranza il denaro, quando l'ottiene non ha più speranza. Vivere di elemosine è più dignitoso che lavorare per l'entertainment televisivo. Immoralità dei giochi a premi. Gossip «e simile lordura»: la vita indiretta. Oroscopi, preti, canzonette. Il pop come limite. La schiavitù dell'audience. «Ogni mass medium è inesorabilmente diretto verso la fogna» (George Gilder, La vita dopo la televisione, 1994). Obsolescenza tecnologica versus riciclo. Continenti di immondizia. Miseria della logica di mercato. Miseria della logica di potere. Politica come arte del compromesso: con la massa, con le multinazionali, con i poteri religiosi ecc. Lotta agli inceneritori e altro attivismo. Natura e civiltà.


Dal fascino guerriero al fascismo guaio nero. La legge del più forte confligge con la legge dell'amore. Omicidio rituale nelle iniziazioni alle società criminali. Paradiso e inferno come luoghi della psiche. Confluenza di etica e psicopatologia nel discorso sul male. La parte assiologica dell'equazione della verità. Gli spazi del bene e del male nella visione oggettiva e soggettiva. L'Ombra di Jung. Per cambiare il mondo è necessaria l'educazione filosofica. Non vi è felicità senza libertà, non vi è libertà senza temperanza. I vizi capitali da Aristotele a Evagrio Pontico a Gregorio Magno. Bisogni alienati. Un mondo di marionette (1980) di Bergman. La pratica teatrale è utile a decostruire i bisogni alienati aggirando i blocchi censorii del superego ecc. Ironia sull'errore. Indecostruibilità dell'amore autentico, aurea medaglia, e del suo nero rovescio, il dolore autentico. Comicità volgare come valvola di sfogo della repressione sessuale.

Calibano, quasi Ombra junghiana, in un gioco teatrale.
Smascheramento dell'ipocrisia. Cantus Circæus (1581) di Bruno. Combinatoria delle idee giuste o ingiuste e credute o non credute. «Non è grave il clamore chiassoso dei violenti, bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste» (Martin Luther King). Superiorità dell'etica sulla legge. L'interesse dell'avvocato non è la verità. Il sistema legale bada agli accidenti più che alla sostanza. Burocrazia. Il punire è sadismo travestito da morale. Insensatezza dei concetti di punizione e di vendetta. La punizione a freddo come perversione della ragione: al contrario l'ira, pur se non una valida giustificazione, sarebbe una valida motivazione. Multa. Carcere. L'esperimento di Zimbardo del 1971. L'errore del trattare cose fluide come fossero solide. Potere: il più tremendo veleno. Comunità coatte. I pro e i contro dell'indossare una divisa. Automutilazione spirituale per bisogno di appartenenza. Patria potestà. Bambini resi storpi dai genitori per mandarli a chiedere l'elemosina. Maupassant, La madre dei mostri (1883). Castrati. Prostituzione minorile. Circoncisione e infibulazione. La Scilla dell'istinto e la Cariddi delle regole.

Nobiltà dell'individualità e ignobiltà dell'egoismo. Il valore della disobbedienza. Ferdinando Palasciano precursore della Croce Rossa alla battaglia di Messina (1848). Un'idea può avere valore universale anche se condivisa da una minoranza. Curve gaussiane, mediocrità della maggioranza, democrazie pericolanti. Necessità di rendere tutti sapienti e saggi almeno in minima misura. Paradossi elettorali: dalla cristallizzazione del voto dei morti al voto retrattile e conseguente ingovernabilità. Il frutto dell'ignoranza. Pressione sociale. Le Bon, Psicologia delle folle (1895). La gente permise a Hitler di uccidere milioni di innocenti, la gente non permette alle donne di abortire perché così dice il papa. Dividere le persone non è il modo di arrivare a una soluzione. Illusione della razza pura. Delirio nazionalista. Storia manipolata. «Quando sento la parola cultura, metto mano alla pistola» (Baldur von Schirach). Lyotard e il disprezzo postmoderno verso il sapere per il sapere. La società liquida secondo Bauman. Confini. Deumanizzazione. Apartheid. Caccia alle streghe. Illusione del combattere il male proiettandolo negli altri. Identità comune a un livello superiore: l'olos. Ama il tuo nemico.

Le tradizioni sono cartapesta. I giochi dei bambini valgono più di usanze millenarie. Viltà del relativismo culturale. Follia dell'uccidere e del lasciarsi uccidere per motivi religiosi. Caratteristica dell'epoca contemporanea è la rimonta degli integralismi. Equilibrio tra forze del male: il mercato può tamponare la religione, la religione può tamponare il crimine, ecc. La religione come puro strumento politico: vedi Jan Assmann, Potere e salvezza (2000). Lo sventramento delle tradizioni e la ristrutturazione del mondo. Necessità di calma e freddezza. Le ragioni dell'ottimismo: l'attuale epoca di transizione ci appare peggiore solo grazie all'accresciuta coscienza civile, che aumenta le nostre pretese di un'autentica giustizia, e alla maggiore copertura mediatica, che altera la percezione della quantità dei crimini. Necessità di un'ampia visione, distaccata dall'evenemenzialità contingente.


La lezione n. 11, Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo, si terrà lunedì 17 dicembre alle ore 21.45 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), gratis come sempre.

5 dicembre 2012

Il mondo è per lo più gabbia di matti

Comunicato stampa su Fuga dal ventre del Leviatano. Pinocchio a rovescio ovvero un mondo di marionette, decima puntata di Euristicon. Vi preghiamo di copiarlo, incollarlo e pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.

Dettaglio dalla copertina del Leviatano di Hobbes, 1651.

Continuando a intrecciare i suoi fili policromi, componendo una tela dal disegno sempre piú definito, giunge alla lezione-spettacolo n. 10 il multievento a ingresso gratuito “Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia”, a cura dell’Accademia Palasciania in collaborazione con Libreria Guida Capua e Capuanova: un viaggio straordinario in dodici puntate fra scienza, filosofia, gioco e poesia con per guida Marco Palasciano, che alterna le sue performance tra Palazzo Lanza e Palazzo Fazio.

Alle ore 21.30 di domenica 9 dicembre tocca a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), dove si terrà “Fuga dal ventre del Leviatano. Pinocchio a rovescio ovvero un mondo di marionette”. Si entra con questa puntata nel territorio dell’antropologia e della sociologia, concentrandosi particolarmente sugli aspetti politici, economici, giuridici e massmediatici (la religione, ciliegina sulla ritorta, sarà argomento di una puntata a sé). Dal potere che pota al denaro che denutre, dalle Càriti in postribolo alle carceri e al patibolo, dal razionalismo al nazionalismo, dalla lotta di classe alla botta di clacson, dall’entertainment televisivo all’entelechia senza telos, assisteremo, slittando nel fiabesco, alle avventure del novissimo Pinocchio, unico essere umano in un mondo di automi alienati, ai quali ben si attagliano i versi di Dante: «O insensata cura de’ mortali,/ quanto son difettivi sillogismi/ quei che ti fanno in basso batter l’ali!» (Par. XI 1-3). 

Otto giorni dopo, lunedì 17 dicembre, toccherà a Palazzo Fazio (via Seminario 10) e alla lezione-spettacolo n. 11: “Ulisse nel mar delle blatte. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo”. Per il calendario completo consultare palasciania.blogspot.com

Ricordiamo inoltre che, se avete libri da donare (purché non scolastici), potete recarli con voi in occasione di qualsiasi puntata di “Euristicon”, e saranno consegnati all’associazione VeraMente per la biblioteca pubblica che sta allestendo.

«La tempesta» ben palascianizzata

Si è tenuta a Palazzo Fazio lunedì 3 dicembre dinanzi a ben ventiquattro spettatori (tredici dei quali si sono anche improvvisati attori), per la durata record di circa tre ore e un quarto, la lezione-spettacolo Prospero contro Coppelius. Laboratorio teatrale, n. 9 del corso di filosofia palascianiana Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia.

La lezione è stata preceduta dal solito quiz a premi (vincitore Andrea D.; premio: una statuina d'avvoltoio, «perché l’arte moderna si ciba dell’arte antica»). Si è quindi passati ai giochi di riscaldamento del corpo e della mente (tutti nuovi rispetto a quelli sperimentati nella puntata analoga dell'anno scorso, Il mirino di Amleto), come segue (servizio fotografico di Carolina Pragliola):

Durante il gioco n. 1.

Gioco n. 1: Gioia, tristezza, paura ecc.
Per cominciare, si è andati deambulando per la sala, prendendo confidenza con gli spazi e nel contempo evocando varie emozioni e stati d'animo, a seconda delle indicazioni del mastro dei giochi, ora concentrandosi in sé stessi, ora interagendo: imbarazzo e ilarità (incrociando gli sguardi altrui), gioia (pensando a una persona cara), tristezza (pensando a parenti serpenti, amici traditori, ex che spezzano il cuore ecc.), atarassia (concentrandosi sull'idea di un cristallo scintillante), inquietudine (allo scurirsi del cristallo), simulazione di paura e disgusto nei confronti degli altri.

Gioco n. 2: Conflitto e riconciliazione
Si è poi stimolata l'aggressività, per mezzo del semplice espediente di spingersi ripetutamente e sgarbatamente l'un l'altro, lasciandosi anche andare a qualche insulto, per infine annullare tutti i sentimenti negativi in un abbraccio pacificatore.

Durante il gioco n. 3.

Gioco n. 3: Socio-geometria dinamica
Ripreso a deambulare, si è pensato con quali due persone, fra i presenti, si sarebbe voluto essere se ci si fosse trovati a naufragare su un'isola deserta in cui dover restare anni; senza farlo loro intendere, si è proceduti muovendosi in direzione del punto equidistante fra i due; ma il mastro prendeva ogni tanto qualcuno e lo deviava avviandolo verso una parete, toccata la quale si poteva tornare a viaggiare nella giusta direzione.

Gioco n. 4: Tormentata costruzione di un cerchio
Quindi il mastro ha scelto una persona e, suggello un breve abbraccio, le si è connesso; quella a sua volta aveva da connettersi alla persona che più le andasse a genio; e così via, formando una molecola umana con tutti i presenti e saldandola in cerchio. A questo punto l'ultimo scelto, in realtà non scelto se non per esclusione, ha potuto esprimere il proprio scontento avviando un sommesso ringhio cui a rotazione tutti si sono uniti, mutando quindi il ringhio corale in un «Aaaa» la cui intensità saliva o scendeva a seconda del gesto del mastro, e concludendo con un urlo liberatorio. Sciolto l'abbraccio collettivo, ma restando in cerchio, l'ultimo scelto ha indicato chi avrebbe scelto prima se avesse potuto; questi ha lasciato il proprio posto (i due cui era vicino si sono allora scambiati un abbraccio per ricucire il cerchio) e si è collocato fra il suo sceglitore e il mastro (scambiando con lui un abbraccio per l'ultima ricucitura).

Nel cerchio.

Gioco n. 5: «Mi fido di te; che pensi di me?»
Ci si è seduti in cerchio, nelle stesse posizioni di poc'anzi. Partendo dal mastro e proseguendo in direzione scelto-sceglitore, ciascuno ha detto il proprio nome, quindi è stato brevemente presentato dal suo vicino, finché non si sono presentati tutti.

Gioco n. 6: Sonata empatica
Il cerchio ha votato, selezionando tre persone, ispirandosi alle quali il nostro pianista ha improvvisato una sonatina in tre tempi, senza svelarne prima le corrispondenze; i presenti hanno quindi dovuto indovinare, a sonata finita, a chi corrispondesse ciascun tempo.

Palasciano con le opere di Shakespeare.

Dopo un intervallo, per tutto il resto della serata ci si è dedicati a improvvisare una riduzione della Tempesta di Shakespeare palascianizzata – cioè contaminata con elementi della saga di Coppelius (figura di derivazione hoffmanniana ricorrente nei poemetti dendrosintetici di Palasciano) e ambientata in una ucronia in stile steampunk (siamo nell'Ottocento ma su Napoli regna ancora una dinastia aragonese: non ci sono stati né il viceregno spagnolo né i Borbone) – in una decina di quadri (dovevano essere tredici, ma per l'assottigliarsi del tempo se n'è dovuto tagliare via qualcuno: peccato soprattutto per la cerimonia olografica dell'atto IV, col suo «Noi siamo fatti della stessa sostanza dei sogni»), con facoltà per ciascun attore d'interpretare diverse parti, e per ciascuna parte d'essere interpretata da diversi attori (Alessia V., Andrea D., Antonio D., Damian S., Domenico C., Edoardo S., Francesco L., Mary M., Pasquale V., Roberto A., Roberto B., Rosa P., Sabrina S.). Quadri realizzati:

Il nostromo impartisce ordini ai marinai
sulla nave durante la tempesta.
1. Atto I, scena I.

2. Atto I, scena II. Prospero narra a Miranda di come furono esiliati da Milano, e di come giunti sull'isola egli conobbe il professor Coppelius, che vi aveva il proprio laboratorio; dapprincipio collaborarono, poi Coppelius svelò i suoi piani diabolici e Prospero fu costretto a metterlo in condizione di non nuocere, ponendolo in ibernazione dentro una tomba di vetro; ecc.

3. Facciamo la conoscenza di Ariele e Calibano.
– Il primo è un'intelligenza aliena incorporea che Coppelius teneva prigioniera in un cubo, e, liberata da Prospero, si è posta al suo servizio, col suo potere sugli elementi atmosferici e sulla mente umana, che può ingannare con perfette illusioni olografiche.
– Il secondo, bestiaccia incline ai più bassi istinti, è una sorta di homunculus creato da Coppelius, ed è usato da Prospero per i servizi più umili.

Ferdinando immobilizzato dalla mano invisibile di Ariele.

4. Ferdinando catturato.

5. Atto II, scena I.

Sebastiano si risolve a pugnalare Alonso addormentato.

6. Atto II, scena II. Calibano incontra Stefano e Trinculo e propone loro di aiutarlo a liberare Coppelius dalla sua tomba di vetro: da solo non potrebbe, dato che occorrono tre persone per azionare contemporaneamente tre distanziati pulsanti. In cambio, promette, essi riceveranno da Coppelius molto oro; quanto a lui, si accontenterà di avere Miranda per sé, e che Coppelius uccida Prospero.

Calibano in azione. Qui, come durante il resto dell'improvvisata
rappresentazione, Palasciano contemporaneamente fa da suggeritore
e dà indicazioni registiche in tempo reale.

Miranda o Olimpia?
7. Al posto dell'atto III, scena I, tagliata per far prima, si inscena questo quadro: Prospero sottopone Ferdinando e Miranda a due prove d'amore.
– Nella prima, Ferdinando è sedotto da Olimpia, un automa costruito da Coppelius, in grado di assumere le fattezze di Miranda (così come il Maschinenmensch di Metropolis assumeva quelle di Maria); e non riesce a distinguere Olimpia da Miranda finché non si benda gli occhi, giacché il potere delle illusioni di Coppelius agisce attraverso la vista.
– Nella seconda prova, Ferdinando scompare e al suo posto compaiono via via diverse sue presunte reincarnazioni: un altro bel ragazzo, poi un essere simile a Calibano, poi un vecchio, una donna, un cane, un topo, un ragno... infine Prospero porge a Miranda un cubo nel quale è contenuta, dice, l'anima di Ferdinando, il cui corpo è distrutto; e Miranda riesce a provare amore perfino per il cubo, vincendo così la prova; e ricompare Ferdinando, che in realtà non era mai mutato, essendo stata tutta un'illusione.

8. Finale dell'atto IV: Calibano conduce Stefano e Trinculo nel laboratorio di Coppelius, ma prima che possano trovarne la cosiddetta tomba di vetro Ariele scatena contro i tre un branco di mastini olografici, mettendoli in fuga.

Prospero.
9. Atto V, scena I. Con la variante che Ferdinando e Miranda non giocano a scacchi, ma agli anagrammi; e Prospero dà quindi da anagrammare a tutti i presenti una mezza frase, il cui anagramma ne comporrà la seconda parte. Ed eccola, la frase completata:

L'unità nello specchio: forse Prospero...
non è altro che il professor Coppelius.

Insomma non vi è alcuna «tomba di vetro» se non lo specchio, e Prospero e Coppelius sono la stessa persona; ma, giacché ha perdonato i suoi nemici, ora tutti ben dovranno perdonare anche lui, dei passati crudeli esperimenti.

10. Atto V, epilogo.


La lezione n. 10, Fuga dal ventre del Leviatano. Pinocchio a rovescio ovvero un mondo di marionette, si terrà domenica 9 dicembre alle ore 21.30 a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), gratis come sempre.