15 gennaio 2021

Un bel comunicato (censurato)

Riportiamo qui, esclusivamente acché vi beiate delle sue qualità stilistiche e retoriche, un nostro comunicato a uso semi-interno, quanto a condivisioni esterne limitato a pochi enti e referenti (lo censuriamo ove ne cita i nomi).
COMUNICATO DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA

Capua, 15 gennaio 2021

Anime gentili,
la lettera di fuoco di WWW XXX a YYY ZZZ mi ha scosso di colpo dal torpore che negli ultimi tempi, complice una realtà circostante che spinge a eremitarsi negli spechi del sogno, aveva fatto sí ch’io non seguissi con sufficiente attenzione le vicende del JJJ KKK, limitandomi a seguire come una lontra svenuta la corrente della rete d’associazioni di cui la mia Accademia faceva parte sulla carta, senza interrogarmi sulla sensatezza o meno delle iniziative JJJfile avviate dal gentile YYY.

D’altro canto non ho, ora, motivo di dubitare della sensatezza delle reprimende del gentile Direttore del JJJ in merito; le quali credo anzi difficile possano confutarsi, considerati gli esiti d’un fulmineo sondaggio da me effettuato presso un campione di sodali, tutti concordi nel ritenere che effettivamente da parte di YYY ZZZ vi sia stato un eccesso di zelo, tale che, quand’anche le sue intenzioni fossero state le migliori del mondo, l’esito finale non potevano che essere le reprimende suddette, sempreché non siano superate da piú grave provvedimento, tipo l’adire le vie legali da parte della QQQ: e solo a un tal pensiero io sbianco e tremo, essendo un povero poeta filosofo ricco solo di fantasie, senza un centesimo in tasca di piú del bastante a non morire di fame e di freddo.

Pertanto, prima del definitivo urto d’iceberg che squarci la fiancata, ritengo che la cosa piú saggia da fare sia abbandonare la nave.

Col presente comunicato, insomma, io e l’Accademia Palasciania prendiamo ufficialmente le distanze da ogni iniziativa passata, presente e futura di YYY ZZZ in merito al JJJ KKK, preferendo farci le iniziative nostre.

Tutto ciò, ovviamente, ferma restando l’umana simpatia per la di lui persona, la cui gentilezza nei nostri confronti è sempre stata esemplare.

Ossequi,
Marco Palasciano
Presidente dell’Accademia Palasciania

14 gennaio 2021

Il nostro contributo ai Poets for Change

Di séguito riportiamo la versione in italiano della scheda redatta da Marco Palasciano per il libro collettivo di prossima pubblicazione 100 Thousand Poets for Change: 10 years of evolution (2011-2020).
Capua caput Campaniæ

L’Accademia Palasciania – fondata nel 1999 a Capua, Italia, per gestire al meglio l’eredità morale di Ferdinando Palasciano (1815-1891) – ha organizzato dal 2011 al 2020 tutte le edizioni di 100TPC tenutesi nella provincia di Caserta. Questa meravigliosa benché avvelenata provincia (tra rifiuti tossici illegalmente interrati, dati alle fiamme ecc.) corrisponde approssimativamente al territorio che nell’antichità fu detto Campania felix; nell’alto medioevo, Liburia; dal 900 al 1156, Principato di Capua; e nei sette secoli dal 1221 al 1927, Terra di Lavoro (dal latino «Terra Laboris», dove «Laboris» deriva da «Liburia»), nome la cui eco perdura tuttora: da ciò la denominazione «100 Thousand Poets for Change» in Terra di Lavoro.

Enti che hanno collaborato con l’Accademia Palasciania nelle dieci edizioni ordinarie dell’evento e nell’edizione straordinaria in onore del popolo curdo: Libreria Guida Capua ovvero Ex Libris (I, II, V), Masseria Cantina (III), Pro Loco di Capua (IV), Stop Biocidio Caserta (IV), Collettivo Komar (V), Il Mandala (VI), Libreria Spartaco (VII), Cose d’Interni Libri (VIII), Capuanova (IX), FaziOpenTheater (IX), Capua Bene Comune (IX bis), Comune di Capua (IX bis).

Referenti da ringraziare per le sedi: Giuseppe Bellone (I, II, V, VIII), baroni Lanza (I, II, V, X), Emiliano D’Angelo (III), Mariana Iocco (IV), Antimo Puca (VI), Tiziana e Ugo Di Monaco (VII), Roberto Branco (VIII), Antonio Iavazzo (IX), Livio Marino (IX), Luca Branco (IX bis).

Titoli, sedi, date e ospiti speciali:

I. S’i’ fossi poeta cangerei ’l mondo. Una serata tra poesia e utopia. Palazzo Lanza, Capua, 24 settembre 2011. Ospiti speciali: Dino Arbolino, Antonio D’Agostino, Roberto Gaudioso, Luca Iavarone, Antonio Maggio, Rosanna Pironti, Daniele Ventre.

II. I libri cambiano il mondo. Nuova serata di poesia e utopia. Palazzo Lanza, 29 settembre 2012. Ospiti speciali: Luca Iavarone, Nadia Marino, Daniele Ventre.

III. Tanto per cambiare. Uno, Nessuno e centomila poeti, all’interno della festa per la vittoria del poeta Emiliano D’Angelo al Premio “Acqui Terme”. Masseria Cantina, Teano, 28 settembre 2013. (Il «Nessuno» del titolo è un riferimento all’episodio di Polifemo nel mito di Odísseo; in proposito si è declamato un estratto dalla traduzione di Daniele Ventre del Ciclope di Euripide.)

IV. Fiori da una terra avvelenata. Centomila poesie contro il biocidio. Palazzo della Gran Guardia, Capua, 27 settembre 2014.

V. Mille colori, stessi valori. Poesia, rap e sogni di un mondo migliore. Palazzo Lanza, 26 settembre 2015. Ospiti speciali: i rapper DirtyGun (Francesco Natale), MegaJack (Gaetano Ciasca), SlyRec (Santina Affinito), Yo-J (Giovanni D’Auria), accompagnati dal dj DB (Manuel De Blasio).

VI. Il paese dal sole-fata (ovvero, anagrammando: La festa della poesia). Il Mandala, Sant’Antimo, 24 settembre 2016.

VII. Sogno, poesia e altra ingegneria (nel senso di quell’ingenioso hidalgo). Libreria Spartaco, Santa Maria Capua Vetere, 30 settembre 2017. Ospiti speciali: Sossio Bencivenga, Salvatore D’Angelo, Nadia Marino, Daniele Ventre.

VIII. Ouverture del XII festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia Ortelius Room. Cose d’Interni Libri, Capua, 30 settembre 2018.

IX. Theatrum Musarum. I centomila mondi della poesia. Palazzo Fazio, Capua, 29 settembre 2019.

IX bis. Un fiore per il Rojava. Centomila poesie di guerra e pace. Municipio di Capua, 17 dicembre (festività della bandiera curda) 2019. Con interventi di Gianluca Di Agresti e Aldo Olivieri sulla situazione curda. (Edizione straordinaria – tenutasi a Chamchamal, Kurdistan iracheno, e in poche altre città, soprattutto italiane – nata da un’idea di Sabrina Vian dell’Auser “Peppino Impastato” di Mira, in provincia di Venezia, e di Gulala Salih, rappresentante in Italia per Kurdistan Save the Children.)

X. Alla ricerca della dea perduta. Passeggiata poetica per Capua. Palazzo Lanza e varie piazze e strade, 26 settembre 2020.

Sui palchi di queste undici edizioni si sono alternati in totale settanta-ottanta performer (poeti professionisti, poeti dilettanti, attori e semplici lettori). L’unico ad aver partecipato attivamente a tutte le edizioni è stato il Presidente dell’Accademia Palasciania, il sottoscritto Marco Palasciano; a sei edizioni ha partecipato Roberto Cocchis; a quattro, Salvatore D’Angelo; a tre, Michele Aiezza, Tiberio Madonna, Nadia Marino, Daniele Ventre; a due, Alessandro Decato, Luca Iavarone, Antonio Oliva, Gaetano Riccio.

E tutti noi amiamo Michael e Terri per aver ideato questo rito che unifica il mondo sotto la bandiera della poesia.

6 gennaio 2021

«Capua città “copernicana”»: il video

Ecco a voi la registrazione – arricchita da illustrazioni, musica e didascalie – della lezione-spettacolo di Marco Palasciano del 12 settembre 2020: Capua città “copernicana”. L’Arcivescovo Schönberg e la nascita della scienza moderna. Cliccare sulla locandina.


Il video, lungo 55 minuti, è diviso in cinque parti di durata decrescente:

Parte I. Bruno e Bellarmino (14’23”)
— Preludio: qualche riga da una lettera di Francesco Guicciardini; titoli di testa; avviso della scarsa qualità delle riprese; interventi introduttivi ridotti a quattro foto; ringraziamenti.
— San Roberto Bellarmino, il Cardinale “anticopernicano”.
— Il ruolo di Bellarmino nel processo dell’Inquisizione Romana a Giordano Bruno.
— Le cosmologie di Copernico e di Bruno.
— La statua di Bruno a Roma.
— La statua di Bellarmino a Capua.
— La vana petizione per intitolare una piazza di Capua a Bruno.
— Nikolaus von Schönberg, il Cardinale “copernicano” (anch’egli, come Bellarmino, Arcivescovo di Capua!).

Parte II. Schönberg: un simbolo che unisce (13’07”)
— Frammento da un monologo pulcinellesco su Schönberg e Bellarmino: l’incontro tra Bellarmino e Galilei.
— L’idea d’intitolare la suddetta piazza, anziché a Bruno, a Schönberg.
— Schönberg come simbolo della non belligeranza tra fede e ragione.
— La rimonta degli integralismi nel XXI secolo.
— Umiltà epistemica e tolleranza.
— Umana armonia.
— Dignità della metafisica.
— Necessità di riconciliare cultura umanistica e cultura scientifica.
— Racconto cronologico 1472-1497 delle vite di Schönberg e Copernico, sullo sfondo della storia di Capua e dell’Europa.

Parte III. La fine di Savonarola; il Viceregno; Schönberg in giro per il mondo; la torre di Copernico; come Carlo V divenne imperatore (10’36”)
— Racconto cronologico 1497-1519.

Parte IV. Lo strappo di Lutero; il Ducato di Firenze; la relazione di Widmannstetter (10’07”)

— Racconto cronologico 1520-1535.

Parte V. Un aneddoto su Carlo V; la lettera di Schönberg a Copernico; Retico; la pubblicazione del «De revolutionibus orbium cœlestium» (7’22”)

— Racconto cronologico 1535-1543.

5 gennaio 2021

Quel Moige che da noi fu già bocciato

MOIGE significa forse «Manipolazioni Omofobiche Istiganti Grezze Esternazioni»?

Vedasi questa manipolatoria vignetta che mostra una coppia omosessuale sottrarre una bambina a una madre in lacrime, immagine scelta dal MOIGE per connotare negativamente le adozioni omogenitoriali.

Pura propaganda omofobica.

Perché non mettere una coppia eterosessuale, piuttosto, tipologia ben piú diffusa?

Ci verrebbe proprio da fare, in risposta, una grezza esternazione.