17 luglio 2022

Ponti chiusi: potente allegoria

COMUNICATO
DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA
(CON SONETTO)
SULLA RIAPERTURA DEL PONTE ROMANO
AL TRANSITO E SUL RISVOLTO
ALLEGORICO DELL’ESPERIENZA
DELLA SUA CHIUSURA

Capua, 16 luglio 2022

Sette giorni esatti sono trascorsi dall’ordinanza del 9 luglio con la quale, conseguentemente alle segnalazioni dei cittadini e a una prima ricognizione delle criticità del Ponte Romano (in realtà americano, del 1955), si vietava ogni transito sui suoi pietroni «a titolo precauzionale e cautelativo, nelle more dell’espletamento di ulteriori e piú approfonditi accertamenti tecnici».

Accertamenti che la notte scorsa – notte: tale lo zelo – sono giunti a buon punto, tanto da portare all’ordinanza odierna di riapertura provvisoria del ponte. Per esso potranno dunque nuovamente transitare bipedi, quadrupedi, artròpodi giganti e veicoli a ruote, a pattini o a molla, eccezion fatta per macchine, bestie o cyborg di peso uguale o superiore alle tre tonnellate e mezza carico incluso.

La cittadinanza tira un enorme sospiro di sollievo, sia pur provvisorio – ma cosa nella vita non lo è? –, e con essa noi accademici polipòlidi (ossia cittadini di molte città; da non confondere con polipòidi, che perterrà piuttosto a mostri alieni). Un sospiro che è anche di gratitudine e di lode a tecnici, operai e forze dell’ordine nonché a un’Amministrazione che – insediatasi il 28 giugno scorso – in meno di venti giorni ha fatto piú che altre in vent’anni, ci si passi l’iperbole, e che quando la questione del Ponte Romano sarà risolta in via definitiva passerà certamente a concentrarsi su quella del Ponte Nuovo (chiuso al transito veicolare dal 7 settembre 2018 e al transito pedonale dal 26 settembre dello stesso anno).

17 luglio

Piuttosto, che cosa c’è da dire che non si sia già detto?

Forse questo: che l’esperienza della chiusura d’ambo i ponti capuani sul Volturno – a prescindere da quanto sia stata perturbante in sé – presenta un potente risvolto allegorico, il quale non sarà sfuggito all’occhio di qualche psicoanalista.

La Città si è trovata con una parte di sé separata dall’altra. Ma non completamente. Proibita la comunicazione diretta attraverso il Ponte Romano, la zona settentrionale poteva comunicare con il centro storico mediante un complicato e oneroso aggiramento lungo all’incirca sedici chilometri, per coprire una distanza di ottanta metri.

Allo stesso modo gli elementi della nostra psiche censurati dalle convenzioni sociali, familiari ecc. si trovano relegati nella sua parte inconscia, alla quale è proibito portarli all’attenzione diretta della parte conscia; tali elementi possono però seguire vie tortuose – quali quelle del sogno, del malessere, del moto emotivo inspiegabile ecc. – e cosí manifestarsi, sia pure in forma mascherata.

Segue sonetto in tema, di Marco Palasciano, a bella chiusa (ve l’avevamo detto – nel comunicato del 14 luglio – che avremmo cercato d’essere piú dilettevoli), dove il succo di quanto detto poc’anzi in prosa viene ripetuto in endecasillabi, strutturati secondo lo schema ABBA ABBA CDE CDE.

Città mia, che scissura! Che distanza
fu fra te e te! Che battito scazonte
ha in cuore chi ha da andare all’orizzonte
e ritorno e d’un solo passo avanza!

Sette giorni è durata l’ordinanza
di divieto di transito sul ponte,
fra lacrime e bestemmie e pezze in fronte;
si riapre, ed ognuno canta e danza.

Ma resta mesto chi ha la psiche scissa,
senza ponti fra ciò che è (e non può essere)
e ciò che deve essere (e non è).

Può però, quel che in ombra s’inabissa,
far giro largo, e in mescolate tessere
mostrarsi; e il mostro, lí, lettore, è te.

14 luglio 2022

Capua: le Associazioni fanno rete

COMUNICATO
DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA
SULL’INCONTRO DEL 13 LUGLIO 2022
TRA LE ASSOCIAZIONI CAPUANE
E L’ASSESSORE V. CORCIONE

Capua, 14 luglio 2022

L’Accademia Palasciania si felicita per la riuscita, fra l’altro in termini di affluenza, dell’incontro organizzato dall’Assessore alla Cultura, Eventi ecc. Vincenzo Corcione per istituire un tavolo di confronto fra il Comune e le Associazioni del territorio di Capua.

Tutte le Associazioni presenti hanno potuto presentarsi e accennare sinteticamente ai loro trascorsi e progetti. Sfortunatamente l’acustica non eccellente e la mancanza di microfoni hanno impedito di cogliere qualche dettaglio, ma l’importante è stato constatare l’abbondanza di offerte culturali e la volontà comune di fare rete.

Quello che veramente rincresce è che l’ascensore del Municipio sia tuttora, da anni, non funzionante. Ieri un importante elemento della comunità capuana, l’ultraottantenne professor ***, dopo un tragitto di 16 km (venendo da fuori Porta Roma) è stato costretto a rinunciare all’incontro – che si è sperato, fino all’ultimo, potesse tenersi in un locale al pian terreno – perché impossibilitato, per problemi di salute, a salire le scale. Al fine di consentire a lui e alla Console del Touring Club – rimasta a fargli compagnia in cortile – di partecipare ugualmente in qualche modo, il Presidente della nostra Accademia ha preso a trasmetter loro l’incontro via videotelefonata, aggirandosi per la Sala come un qualunque operatore dilettante; ma i presenti hanno presto protestato, in ispecie per i rumori di ritorno, per cui egli ha dovuto rinunciare e la Console è dovuta salire, abbandonando il professore, che è quindi rimasto giú ad aspettare la fine dell’incontro solo come un cane. Situazione incresciosa e che ci auguriamo non abbia mai piú a ripetersi (tanto piú se si tenga a mente la sentenza n. 3691/2020 della Cassazione civile in merito alla «discriminazione indiretta» subíta da coloro «cui sia impedito l’accesso agli uffici comunali per la presenza di barriere architettoniche»). Ma l’Amministrazione ha tutta la nostra comprensione: insediatasi da appena un paio di settimane, si è trovata ad affrontare un’eredità mostruosa. Né dubitiamo che, appena si sarà abbastanza alleggerita la pressione sulle teste del Sindaco e degli altri membri del governo cittadino in merito a questioni piú gravi e urgenti, come quella dei ponti chiusi, si provvederà a risolvere pur questa e altre questioni essenziali ma minori.

Veniamo piuttosto al succo dell’incontro, almeno per ciò che riguarda la nostra Accademia. Questa ha presenziato nelle persone del suo Presidente Marco Palasciano e di Nadia Marino, per inciso Presidente emerita dell’Opera Nomadi di Caserta.

Nadia Marino ha evidenziato l’opportunità, tanto piú in questo periodo di guerra in Europa e nuovi afflussi di profughi, di organizzare eventi atti a sensibilizzare la cittadinanza sul tema della diversità culturale e della pacifica convivenza multietnica, a esempio tramite convegni e lezioni – anche all’interno delle scuole – sui migranti, i rom e la lotta a razzismo e xenofobia.

Il nostro Presidente ha, dal canto suo, ufficializzato la proposta di istituire – sull’esempio del Capua il Luogo della Lingua Festival e del Premio Placito Capuano – un Capua Città Copernicana Festival, con eventi dedicati al progresso scientifico e umano in generale, e un correlato Premio Schönberg a livello internazionale. Tutto questo in virtú della coincidenza straordinaria per cui Capua ha avuto come suoi Arcivescovi sia il Cardinale Nikolaus von Schönberg, cui di recente l’Accademia è riuscita a fare intitolare una piazza, sia il Cardinal Roberto Bellarmino: l’uno il massimo paladino – in seno alla Chiesa – della teoria eliocentrica di Copernico (fu una lettera di Schönberg a convincere l’astronomo polacco a pubblicare il De revolutionibus orbium cœlestium, opera che segna la nascita della scienza moderna), l’altro il massimo oppositore (vedi fra l’altro la famosa lettera di Bellarmino a Foscarini).

Palasciano ha inoltre toccato il tema trattato nella lettera aperta del 6 luglio scorso indirizzata all’Assessore, intitolata Sul ruolo dell’Accademia Palasciania nella vita culturale della Città di Capua e conseguente richiesta di trattamento alla pari, esclusi i patrocini pecuniari, rispetto alle Associazioni regolarmente costituite. A questa lettera – completata da un elenco di ventisei Referenti di Associazioni regolarmente costituite, tutti d’accordo con quanto in essa scritto – Vincenzo Corcione aveva risposto, gentilissimo, telefonando a Palasciano il giorno appresso e garantendogli l’accoglimento della nostra richiesta «che all’Accademia Palasciania, seppur non iscritta né iscrivibile all’Albo comunale delle Associazioni, sia concesso di poter godere di tutte le […] prerogative di cui all’art. 8 del Regolamento di detto Albo, fatta esclusione dei patrocini pecuniari»: poter «accedere ad eventuali tavole rotonde per specifiche attività o progetti», «per la definizione di un calendario degli eventi» ecc. e ottenere, alla bisogna, il patrocinio morale del Comune di Capua e «l’utilizzo temporaneo di immobili e attrezzature comunali», per esempio la Sala Palasciano (la cui targa, ricordiamo, fu inaugurata nel 2015 dalla nostra Accademia in uno con altri enti) e i suoi microfoni (ovemai ricompaiano).

Poco importa se poi – all’incontro di ieri – sia stata ripetuta da terzi la solfa che le Associazioni non «regolarmente costituite» dovranno regolarizzarsi, per godere delle suddette prerogative, e se l’Assessore abbia avuto un piccolo vuoto di memoria riguardo quanto affermato nella telefonata di sei giorni prima e abbia detto, durante l’intervento del nostro Presidente, che dovrebbe regolarizzarsi anche l’Accademia. Come chiaramente scritto nella lettera di cui sopra, «l’Accademia Palasciania non ha e non desidera avere – per scelta estetica – né registrazione all’Agenzia delle Entrate, né bilancio». Perciò non potrà mai regolarizzarsi. È una questione di principio. «La forma non può prevalere sulla sostanza», ha detto Palasciano; «Se l’Accademia Palasciania fa piú di quanto facciano quarantasette Associazioni registrate messe insieme, deve poter disporre di spazi e patrocini. Patrocini solo morali, beninteso; perché a noi i soldi fanno schifo».

E al termine dell’intervento del nostro Presidente, si è levato dalla platea, spontaneo, a dar la stura a un generale applauso, il grido d’uno di quei ventisei succitati Referenti: «Marco Palasciano è un’istituzione!».

Che resta piú da dire?

L’Assessore, che certo è persona d’onore e infine onorerà la sua promessa, converrà che le istituzioni non possono andare contro le istituzioni; che l’Accademia Palasciania, non per vantarci, è la massima Associazione culturale non registrata che esista a Capua; e che non può assolutamente confondersi con le Associazioni «non tanto eccezionali da meritare una tale eccezione».

Se tuttavia Burocrazia trionfasse su Ragione, incredibilmente, e le nostre speranze nell’armonizzazione del mondo – ben altra cosa dalla regolarizzazione – venissero deluse, ci toccherebbe ricorrere al vecchio espediente di organizzare eventi in collaborazione con altre Associazioni e far firmare a loro la richiesta di spazi e patrocini al posto nostro.

Ma non sarebbe piú semplice, e nobile, riconoscere il ruolo dell’Accademia?

Grazie, in ogni caso, della cortese attenzione, a chiunque ce l’abbia fatta a giunger fino in fondo a questo che – lo ammettiamo – è il nostro piú noioso comunicato. La prossima volta cercheremo di essere piú dilettevoli.

* * *

AGGIORNAMENTO

È già partito dal Comune l'ordine per i pezzi di ingranaggio atti a effettuare la riparazione dell'ascensore!

6 luglio 2022

Una lettera aperta all'Assessore

SUL RUOLO
DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA
NELLA VITA CULTURALE
DELLA CITTÀ DI CAPUA
E CONSEGUENTE RICHIESTA
DI TRATTAMENTO ALLA PARI,
ESCLUSI I PATROCINI PECUNIARI,
RISPETTO ALLE ASSOCIAZIONI
REGOLARMENTE COSTITUITE

All’Assessore alla Cultura, Eventi,
Progetti di Utilità Collettiva e Mobilità Urbana

Vincenzo Corcione
e p.c.
Al Sindaco Adolfo VIllani
Alla Vicesindaca Marisa Giacobone

Ill.mo Assessore,
in vista della riunione prevista per il 13 luglio 2022 in Sala Palasciano, al Municipio, cui leggo essere convocate «le Associazioni del territorio di Capua per istituire un tavolo di confronto», ritengo opportuno rispolverare una richiesta originariamente indirizzata alla precedente amministrazione – e che non poté avere risposta, in quanto detta amministrazione cadde súbito dopo – per indirizzarla, aggiornata, alla nuova amministrazione, in ispecifico a Lei che la suddetta riunione con letizia di tutti ha organizzato.
 
Premesso che l’attuale Regolamento dell’Albo comunale delle Associazioni contempla le sole Associazioni «regolarmente costituite» (art. 3), aventi «Atto Costitutivo e Statuto registrato all’Agenzia delle Entrate» (art. 4), «obbligatorietà del bilancio» (art. 3) ecc., ne consegue che – salvo deroga – le Associazioni di fatto come l’Accademia Palasciania, che non ha (e non desidera avere, per scelta estetica) né registrazione all’Agenzia delle Entrate, né bilancio, non potranno – poiché l’iscrizione all’Albo in oggetto ne è «condizione essenziale» (art. 8) – «accedere ad eventuali tavole rotonde per specifiche attività o progetti», «per la definizione di un calendario degli eventi» ecc., né vedersi concesso da parte del Comune di Capua alcun patrocinio – pecuniario o morale che sia – nonché «l’utilizzo temporaneo di immobili e attrezzature comunali».
 
Tuttavia, già in passato l’Accademia ha goduto del “patrocinio di fatto” del Comune di Capua in merito a eventi da essa organizzati, come a esempio le celebrazioni relative al cinquecentenario della nomina ad Arcivescovo di Capua di Nikolaus von Schönberg (dalla lezione Capua città “copernicana”, 2020, alla cerimonia d’inaugurazione di piazza Schönberg – Un locus amœnus, un nome, un racconto, una festa –, 2021, le cui registrazioni Ella troverà in YouTube nel canale Marco Palasciano). Da questo, e da analoghi esempi che potrebbero addursi, ben si evince come il Comune di Capua abbia sempre degnato della giusta considerazione l’Accademia Palasciania. Confidiamo dunque che la richiesta espressa in questa lettera non sia seme che cade in terra infertile.
 
Non richiederemo, chiariamo, di apportare modifiche al Regolamento dell’Albo comunale delle Associazioni. (Intorno a tale primitiva ipotesi il sottoscritto dialogò l’anno scorso con Giuseppe Bellone, con l’Assessora Veronica Iorio e con Adolfo Villani – ignaro futuro Sindaco –, confronto dal quale avrebbe avuto origine la presente lettera. Tutti concordarono, difatti, su come detta ipotesi non fosse proponibile. Se, difatti, l’Albo volesse includere anche l’ingarbugliata massa delle Associazioni di fatto, il loro accoglimento indiscriminato condurrebbe al caos; e se volesse includerne solo alcune e non altre in base a determinati criteri, determinare tali criteri sarebbe troppo difficile e, al tempo stesso, sarebbe un troppo facile pretesto per polemiche.)
 
Resta innegabile, nel contempo, che l’Accademia Palasciania – fondata nel 1999 per amministrare l’eredità morale di Ferdinando Palasciano (1815-1891) nel modo piú palascianesco possibile – abbia accumulato tanti e tali meriti, modestamente, da fare impallidire in loco sia ogni altra Associazione culturale di fatto, sia non poche Associazioni regolarmente costituite che esistono sulla carta ma non fanno un tubo, mentre noi sulla carta non esistiamo ma abbiamo un vasto sistema di tubature con cui portiamo l’acqua della sorgente Ippocrene a tutti gli assetati di scienza, filosofia, poesia e àgape.
 
Meno allegoricamente, l’Accademia (ai cui soli festival-laboratori 2009-2022 ha partecipato circa un migliaio di persone, esattamente cento delle quali hanno presenziato ad almeno sette lezioni ciascuna, undici di loro a piú di cinquanta lezioni ciascuna e molte hanno trovato veri amici, coniuge ecc.) ha realizzato in ventitré anni e mezzo trecentoquarantacinque eventi, per circa il 90% a Capua (Museo Campano, Palazzo Fazio, Palazzo della Gran Guardia, Palazzo Lanza, chiese varie ecc.) e il resto tra Aversa (Palazzo Cascella, Palazzo Parente ecc.), Napoli (Aula Magna della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “Federico II” ecc.), Ravello, Succivo, Torre del Greco (Villa delle Ginestre) ecc.: convegni di archeologia e ambientalismo, presentazioni letterarie di finalisti Premio Strega e altri narratori e poeti, reading di poesia contemporanea, lecturæ Dantis, spettacoli e laboratori teatrali, festival di musica classica e contemporanea, e i finora quattordici festival-laboratori «di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia»; al che si aggiungono produzioni audiovisuali, campagne culturali ecc.; si noti, fra l’altro, che siamo l’unica Associazione del casertano a organizzare ogni anno l’edizione locale dell’evento mondiale 100 Thousand Poets for Change, nonché a partecipare alle annuali celebrazioni napoletane del genetliaco di Giacomo Leopardi; pure è da annotare che l’attuale busto di Ferdinando Palasciano nell’Ospedale di Capua è stato finanziato per metà dall’Accademia Palasciania; che la targa della Sala consiliare, intitolata allo stesso Palasciano, è stata inaugurata dall’Accademia congiuntamente agli altri enti coinvolti nelle celebrazioni del bicentenario palascianiano, talché fra le diverse mani che nel 2015 scopersero detta targa vi fu anche quella del sottoscritto Presidente dell’Accademia Palasciania, Marco Palasciano; ecc.
 
Perciò il sottoscritto umilmente

CHIEDE

CHE ALL’ACCADEMIA PALASCIANIA, SEPPUR NON ISCRITTA NÉ ISCRIVIBILE ALL’ALBO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI, SIA CONCESSO DI POTER GODERE DI TUTTE LE SOPRACITATE PREROGATIVE DI CUI ALL’ART. 8 DEL REGOLAMENTO DI DETTO ALBO, FATTA ESCLUSIONE DEI PATROCINI PECUNIARI.
 
Appoggiano a titolo personale la presente richiesta, toto corde, i seguenti ventisei Presidenti o Direttori attuali o passati di Associazioni regolarmente costituite attive in Capua:

Marianna Apuleo
Fiorentino Aurilio
Giuseppe Bellone
Gianni Branco
Annamaria Cembalo
Francesco Chianese
Antonio Citarella
Antonio De Cecio
Argia Dell’Aquila
Cristian Del Pozzo
Marco de Persis
Francesco Di Cecio
Luigi Di Cecio
Franco Fierro
Gabriella Fierro
Gennaro Iadicicco
Antonio Iavazzo
Mariana Iocco
Livio Marino
Anna Migliorini
Assuntina Plomitallo
Enzo Romano
Paolo Sacchetti
Itala Sterpetti
Annamaria Troili
Michele Vittorelli


(Certo, in futuro – visto un tal precedente – potrebbe capitare che una qualsiasi Associazione di fatto pretenda il medesimo trattamento riservato all’Accademia Palasciania; ma per arginare le Associazioni non tanto eccezionali da meritare una tale eccezione si potrebbe, a esempio, decretare che le richieste di questo tipo debbano essere appoggiate da una “petizione” analoga a quella qui sopra, o predisporre analogo crivello.)
 
Grazie per la cortese attenzione, ossequi e a presto.

Capua, 6 luglio 2022
 
Marco Palasciano

1 luglio 2022

Le nozze tra il Comune e l'Accademia

COMUNICATO
DELL’ACCADEMIA PALASCIANIA
SULLA SUA FINE D’ANNO ACCADEMICO
E SULLA NUOVA GIUNTA COMUNALE

Capua, 1° luglio 2022

O giorni plurigloriosi! coincidenza ha voluto che ieri – giovedí 30 giugno – la mattina Adolfo Villani tenesse a battesimo la nuova Giunta del Comune di Capua, e la sera si tenesse fra la fresca verzura o verde frescura del Chiostro dell’Annunzita il gran finale del XXIV anno accademico palascianiano.

Ciò ha fatto sí che il primo atto istituzionale della nuova Vicesindaca siano stati i suoi saluti introduttivi al nostro evento: la presentazione de Le pensatrici di Florindo Di Monaco. Con altrettanta letizia sarebbe intervenuto il Sindaco stesso, cui avevo scribacchiato un invitino in WhatsApp; ma in questa settimana d’esordio è, naturalmente, superimpegnato; il che non gli ha impedito di telefonarmi, per eccesso di gentilezza, anziché scribacchiare, onde avvisarmi che in sua vece vi sarebbe stata Marisa Giacobone.

La partecipazione della Vicesindaca – oltre a far sentire onorata e coccolata la nostra Accademia e le altre associazioni coinvolte – è stata piú che mai opportuna, considerato il tema della serata e, in generale, della straordinaria, amplissima “enciclopedia” su cui da anni s’affatica l’infaticabile professor Di Monaco: la donna, ove la società non gliene precluda i mezzi, può fare tutto ciò che fa l’uomo, sebbene l’idea dell’inferiorità femminile – in uno con le sue conseguenze nefaste – sia prospera a tutt’oggi, per motivi tanto strumentali quanto strunzmentali, nella piú parte di questo assurdo mondo.

In armonia col tema, per stavolta mi sono ritagliato un ruolo marginale, limitandomi ai saluti associativi – al pari di Anna Migliorini e Fosca Pizzaroni, rispettivamente Presidente delle fidapine di Capua e Referente provinciale di Toponomastica femminile – e alla lettura dei brani di tre arcisplendenti figure di pensatrici (le italiane Christine de Pizan, Lucrezia Marinelli e Cristina Trivulzio di Belgiojoso), lasciando l’onere di rappresentare l’Accademia Palasciania pressoché tutto sulle spalle di Nadia Marino, piú qualificata di me a intervistare l’Autore, per il proprio vissuto di attivista – sia in àmbito femminista sia a pro di altre realtà storicamente discriminate – e di giornalista, per giunta laureata in filosofia.

L’intervista – introdotta da Nadia Marra (che nei giorni scorsi, per inciso, ha con aurea pazienza conciliato le simmetriche ubbíe di un “apollineo” e un “dionisiaco”, per cosí dire) – è stata tenuta, oltreché da Nadia Marino, dalla Presidente emerita della Fidapa Itala Sterpetti; la quale con esagerata gentilezza (né ne è meno gentile l’attuale Presidente, che qualche giorno fa – essend’io devastato dal raffreddorone quasi Covid – è andata in mia vece a stampar le locandine e consegnarle qua e là, riducendosi allo stremo) ci ha anche offerta la cena, lí al SetteSerpi; al cui ofiuco Antonello Roma pur m’inchino in grato ossequio, giacché sono stati i suoi lucenti tavolini e sedie a ospitare l’evento.

Evento – pubblicizzato soprattutto, credo, da Cose d’Interni Libri e Capua il Luogo della Lingua Festival – al quale si temeva, per la dilaniante calura e la dilagante incultura, ci saremmo trovat’in quattro gatti; eccoci invece in ventun donne, dodici uomini, una bambina e un cane. Alcune anime gentili sono venute fin da Aversa e Nola. Un ultragentile ultraottantenne ci ha tenuto a presenziare pur se fresco d’un intervento e languente d’antibiotici. Una gentilissima Gentili ha gentilmente chiesto a un locale in loco la gentilezza di stutar la musica. E tutto è stato perfetto, massime l’oratoria dell’Autore, rorida di sapienza e di carisma. Taccio di me per candida umiltà.

I punti-presenza di chi ha presenziato saranno validi per il conseguimento, se giungeranno a dieci, del diploma (sí: anche il cane potrà averlo) dei Paralipomeni del XIV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia L’idea dell’uomo, che riprenderà l’11 settembre con la lezione-spettacolo Antropocalisse, a ingresso gratuito come sempre.

Avendo al principio accennato alla nuova Giunta, concludo con i piú alati auguri di felice “giunzione” al Sindaco, alla Vicesindaca, all’Assessora Rosaria Nocerino e agli Assessori Vincenzo Corcione, Luigi Di Monaco e Pasquale Frattasi. Quest’ultimo è al momento, per inciso, l’unico Assessore a far parte del mio Amicarium; ed è casualmente colui che, fra i 299 candidati delle ultime elezioni, nel mio Amicarium aveva il punteggio piú alto: 513 punti (da non confondere con i punti-presenza relativi agli eventi dell’Accademia Palasciania); per cui son ben contento che sia di nuovo in sella, e che chi gioí quando cadde si stia mangiando il cappello.

Ad maiora semper, vostro gratulatorio ma mai adulatorio

Marco Palasciano