19 maggio 2024

DirtyGun a Palazzo Lanza: il video

In ritardo di nove anni, ecco montato il video dell'esibizione di DirtyGun con Marco Palasciano e altri a Palazzo Lanza. Un bellissimo intreccio di rap e poesia classica, persone di ogni età, collettivi e accademie. Un'esperienza indimenticabile a ennesima dimostrazione, se mai ve ne fosse bisogno, del fatto che l'arte vera unisce e non divide. E come è stato detto al Duomo un mese fa, tutti noi «Continueremo a fare risuonare per il mondo il tuo entusiasmo, il tuo amore, abbattendo le barriere che vorrebbero tenerci distanti», Ciccio carissimo. Quella sera del 2015 hai reso possibile l'evento artistico e culturale piú bello di cui l'Accademia Palasciania abbia memoria, e che da ora tutto il mondo può qui vedere e rivedere:

https://youtube.com/playlist?list=PLeK44axUYpthn5dofVI-SWryVSBrJwQK4

20 aprile 2024

Amore oltre la morte e ogni distanza

Comunicato stampa su A come Agape, la puntata n. 15 di Omnia palco sacra, e il suo Epilogo d'amore numinoso. Grazie se lo potrete divulgare.

Giunge alla sua ultima lezione-spettacolo, a circa un anno dalla prima, il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano», monumentale bilancio esistenziale del filosofo e artista multidisciplinare capuano in quindici lezioni costruite ognuna su una diversa lettera del suo nome (riordinate secondo l'anagramma «Caos – clap! – armonia»: «C come Capua», «A come Ansia» ecc.), più la lezione «Prologo d'insieme o umano», a formare otto coppie di lezioni: sull'ambiente antropico (dal globale al locale), sulla psiche (dai disturbi della comunicazione all'ingegno comunicativo), su scienza e tecnica (dalla matematica all'informatica), su gioco e poesia come pratiche di pensiero (il cui intreccio genera arte e ludus), sulla filosofia (teoretica e pratica), sulla storia (Ottocento e Novecento), su realtà e fantasia (dalla diaristica ai mondi dell'immaginario), sull'amore (carnale e spirituale).

La puntata n. 15«A come Agape. Reti, eroi, vivi e morti, empatia cosmica» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella bellissima chiesa dei Santi Rufo e Carponio (Capua, corso Gran Priorato di Malta 40). L'appuntamento, a ingresso gratuito come sempre, è per le ore 18.30 di domenica 28 aprile. Al termine della lezione – dedicata al puro amore che va oltre la morte e ogni distanza – sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «La vita intorno a noi».

Una settimana dopo, domenica 5 maggio, si terrà alla stessa ora ma a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10) – in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater«Epilogo d'amore numinoso. Nacque dal caos ogni armonia possibile», una festa per la consegna di diplomi e medaglie, inclusiva di un commovente quanto divertente evento a sorpresa.

Si concluderà così il trittico di festival-laboratori iniziato sette anni fa con «Oniricon» (basato sul nome di Eleonora Carmelina Bellofiore, 1933-2016), proseguito con «Ortelius Room» (basato sui nomi di Ferdinando Palasciano, 1929-1995, e di sua madre Immacolata Cardillo, 1903-1991) e culminante in «Omnia palco sacra» (basato sul nome del figlio di Eleonora e Ferdinando). L'insieme di titolo e sottotitolo del trittico è un anagramma della somma dei titoli «Oniricon», «Ortelius Room» e «Omnia palco sacra»: «Aurolalìa. Cosa comporre con i nostri nomi».

18 aprile 2024

In memoria di Ciccio DirtyGun

[Discorso tenuto da Marco Palasciano
nel Duomo di Capua il 18 aprile 2024
]
    Mi è stato chiesto – e ne sono onorato – di parlare per tutte le persone, qui, che hanno amato Ciccio; e che continueranno ad amarlo anche in absentia.
    Avrei potuto parlare di ciò che la filosofia può postulare esservi dopo la morte e prima del mondo; ma un tal discorso richiederebbe un tempo esagerato, e per esso semmai rimando alle mie lezioni.
    Piuttosto, per questo momento – in cui null’altro importa che porgere un degno saluto al nostro caro – ho raccolto negli scorsi tremendi giorni i pensieri un po’ di tutti voi, scritti o buttati lí, e li ho fusi insieme.

    C’è stato a esempio chi ha detto: «Noi pensiamo che tu sia un angelo che ci è venuto a trovare; per forza, perché parlavi la lingua di Dio: la musica».
    DirtyGun è stato un’anima gentile, e un artista dei piú puri sulla scena del nostro territorio. Quel che ha fatto per Capua e la provincia di Caserta è stato un lavoro enorme. Non si contano gli eventi musicali che ha organizzato, non solo qui ma anche all’estero, il che lo ha portato ad avere amici in tutto il mondo.
    Al rap ha consacrato la sua vita, fin da quando ha iniziato – ragazzino – a registrare nella sua stanzetta i primi pezzi, fino al suo realizzarsi compiutamente, aiutando anche altri a realizzarsi.
    Ha sempre condiviso tutto quel che aveva. Era un faro di vitalità e d’amore. La famiglia, gli amici, in uno con la musica, erano la sua vita. Si cibava di quello.

    Non sono certo il solo che ha scoperto grazie a DirtyGun il rap casertano, o in altri casi il rap in generale. Certi erano solo ragazzini o ragazzine, quando grazie a Ciccio hanno iniziato ad ascoltarne.
    E tutti egli ha cercato sempre di coinvolgere direttamente nell’avventura musicale, considerandoli già parte della sua crew, la Homicidial Familia, fin da prima di trovare un compito per ciascuno, foss’anche solo raccogliere i nomi per le battle di freestyle.
    Molti di noi, qui, hanno anche partecipato a qualche suo video.

    Quando poi Ciccio ha aperto il Dirty Sound Studio a via Roma, quello studio è diventato presto un luogo di aggregazione socioculturale per l’intera provincia di Caserta: non un semplice studio di registrazione, ma un luogo inclusivo votato alla condivisione e al flusso delle idee.
    C’era chi nei fine settimana tornava a Capua per vedere lui piú che i propri genitori. E c’era chi praticamente viveva lí dentro, stando lí con Ciccio tutti i giorni, e iniziava a fare freestyle, ma non aveva il coraggio di buttarsi, ma poi lo trovava; Ciccio l’incoraggiava; veniva realizzato un pezzo, finiva in YouTube, aveva magari un successo inaspettato e il giovane talento di turno capiva di voler – fare – quello.
    È il caso di chi aveva un lavoro all’estero e lo ha lasciato per tornare alla nostra terra e a quello studio, e narra di come allora si triplicarono le energie di Ciccio, per empatia, e andò a finire a concerti davanti anche a piú di mille persone, in giro per l’Italia, per l’Europa… Ormai li chiamavano da ovunque, l’ultimo live è stato a Strasburgo un mese fa… Stavano “spaccando tutto”. Non che lo pretendessero. Facevano musica soprattutto per divertirsi; i pezzi migliori sono nati dal nulla. E ora ne stavano finalmente raccogliendo i frutti maturi.
    Poi è successo quello che è successo (e che non poteva non succedere; perché se si fosse tagliato via dalla personalità di Ciccio quell’eccesso di ardimento, non avrebbe fatto tutte le cose belle che ha fatto; questa è la meccanica di ciò che noi siamo).

    Il lavoro di Ciccio al Dirty Sound era tale che adesso ci vorrebbero venti persone per fare quello che faceva lui.
    E lo faceva perché voleva “regalare sogni” alle persone, dar loro quella possibilità che nessun altro dava. Ci sono persone cui lui ha dato tutto.
    Le portava a credere in sé stesse e nei propri sogni, e ad essere felici.
    Tutti suoi “figli”. In tutti vedeva potenzialità, con tutti entrava súbito in sintonia. Tanti hanno visto in lui un fratello maggiore. E c’era chi aveva piú anni di lui eppure pensava a Ciccio come a un padre.
    Tutti egli prendeva per mano. Per tutti era presente; potevi sfogare i tuoi problemi per ore, e ti dava un consiglio. Di tutti conosceva le vite in dettaglio, di tutte le persone che gli volevano bene; e dimostrava un supporto inesauribile – e autentico – a chiunque gli raccontasse un pezzo di sé; sapeva farsi sentire vicino a loro anche con una sola parola. Quando ti sentivi perso ti faceva ritrovare. In qualche modo ti tirava fuori da quel baratro, e ti portava una luce pazzesca. Era un faro per tutti.

    Perfino l’odio, la rabbia, li trasformava in amore. Era come un alchimista che muti il piombo in oro; in sé, e negli altri; tutto ciò che toccava diveniva – ma ditemi se esagero – un qualcosa di bello e luminoso. Partendo dal dentro di lui. Attraverso Ciccio conoscevi te stesso, nel bene e nel male. Era uno specchio. Quel che dovrebbe essere un maestro.
    E se anche non si riteneva un maestro, di quelli che usano chiamarsi “pozzi di scienza”, quel che diceva lo trovavi poi magari scritto nei libri. D’altro canto lo affascinavano la filosofia orientale, e tradizioni antiche anche occidentali, e lo portavano a belle congetture.
    Cercava di migliorarsi ogni giorno, esprimeva il proposito di purificarsi nell’essenza, raccontava ultimamente di una maturazione spirituale e di letture piú profonde del solito, come Il codice dell’anima di Hillman. Ricercava l’istante della vita goduta nella sua semplicità. Un percorso iniziato durante i lockdown, col proposito di amare di piú la natura, emblema di libertà, e col desiderio di attraversare i deserti.
    Già profonda era la sua connessione con tutti, con tutto. Pure quando non diceva una parola o stava scazzato sentivi l’energia positiva, il bene in lui.
    E il bene egli traeva da ogni cosa, entusiasta per ogni cosa, finanche per un’insalata. «L’universo me vo’ bene», cantava.
    E chi gli stava a fianco poteva sentire che la connessione di Ciccio andava anche oltre l’universo fisico, sconfinando nel metafisico. Era veramente in contatto col dàimon della sua anima, direbbe Hillman.
    E lo riconosceva nelle anime altrui. Poi stava agli altri trovare il coraggio per tirar fuori quel che avevano dentro sé stessi.

    Nell’ultima sera della sua vita, venerdí scorso, a Vitulazio, al bar Manhattan, piú carico che mai d’amor fraterno, ha abbracciato tutti, dava baci a tutti, diceva «Continua, frate’! stai spaccando». Quasi un consapevole addio alle scene, giunto al colmo della sua radiosità, ancora qualche giorno prima di compiere trentun anni.
    Le ultime due sue parole, all’alba, prima di avviarsi con la moto, sono state: «Stamm’ vincenn’».

    E ora? Ora s’è fermato tutto. «Ora che non ci sei è il vuoto a ogni gradino». E qui non sappiamo – parenti, amata, amici – dove trovare la forza, ma dobbiamo. Certo è che non sarà dimenticato.
    L’amore si manifesta in tanti modi, e oggi quest’amore si sente ancor di piú perché è tutt’uno col dolore. Sappiamo che questo dolore cosí forte, assoluto, non è altro che l’ennesimo seme che hai piantato in noi, caro Ciccio, tu che vedevi terreno fertile in ognuno; e ce la metteremo tutta per farlo germogliare, e dare fiore e frutto.
    Continueremo a fare risuonare per il mondo il tuo entusiasmo, il tuo amore, abbattendo le barriere che vorrebbero tenerci distanti.
    E voi vivete! Abbracciate! Non abbiate rimpianti!, lui stesso vi direbbe. Credete nei vostri sogni, regalate sorrisi, come faceva lui. E soprattutto amate, sempre, ogni giorno.
    Fratello, DirtyGun, Ciccio, tu hai dato inizio ad un qualcosa, e noi la porteremo a termine.

    Poi un giorno forse ci rincontreremo – se già le nostre anime non s’erano incontrate prima di questa vita, e forse non una ma infinite volte, nell’infinito gioco universale.
    Per il momento, addio.

3 aprile 2024

Universalità del desiderio

Comunicato stampa su I come Impulso erotico, la puntata n. 14 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Si incentrerà sul tema dell'amore – diviso tra eros e àgape – l'ultima coppia di lezioni-spettacolo del XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano», dedicato ai quindici elementi chiave della formazione dell'homo universalis.

La puntata n. 14«I come Impulso erotico. Natura, aura virile, porno ed estasi» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). L'appuntamento, a ingresso gratuito come sempre ma per stavolta vietato ai minori di quattordici anni, è per le ore 18.30 di domenica 7 aprile nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore, alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova la terza mostra per la serie «Figure», una personale di Enzo Toscano).

Il titolo generale – in latino longobardo – del festival-laboratorio, «Omnia palco sacra», vuol dire «Tutte le cose sono sacre per il palcoscenico» (intendendo il barocco "theatrum mundi"); e suona simile, sia per forma sia per contenuto, all'«Omnia munda mundis» della pseudopaolina Lettera a Tito nella Vulgata, ossia «Tutto è puro per i puri». In tale spirito, soffermandosi sul primo gradino della scala di Platone, questa "penienultima" puntata tratterà di piacere fine a sé stesso – emblema di soprana libertà, invisa a chi confonde male e caos – nella sua più intensa declinazione, e delle pratiche vòlte ad ottenerlo, in ispecie omoerotiche. Il tutto non tanto nell'ottica del fruitore disincantato, interna a una morale noeticamente cieca che disgiunge carnale e teologale, quanto del poeta mistico (vedi a es. i sufi della Persia medievale) o, quantomeno, del filosofo metafisico non digiuno di scienza contemporanea; per il quale il concetto di natura, su cui si gioca la sistemazione del tema, sarà ben altro da quello dell'episteme antidarwiniana. E se quest'ultima è ancor dura a morire nel XXI secolo, con quel che ne consegue in termini di barbarie erotofobica, non vi è da disperare tuttavia che – estinti gli ultimi focolai di antiumanesimo – il motto del XXII possa essere il virgiliano «Omnia vincit àmor».

Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «Cosa fanno gli uomini».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

8 marzo 2024

I mille mondi dell'immaginario

Comunicato stampa su N come Narrabìlia e mirabìlia, la puntata n. 13 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Mancano ormai soltanto tre puntate – accomunate dall'esplorare tematiche particolarmente cariche di aura, ossia di senso del meraviglioso e pregnanza vitale – alla conclusione del XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano»: un viaggio lungo più di un anno attraverso i quindici elementi base della formazione del filosofo e artista multidisciplinare capuano, un monumentale bilancio esistenziale preliminare alla stesura del suo opus magnum letterario.

La puntata n. 13«N come Narrabilia e mirabilia. Mito, fiaba, horror, fantascienza, altra aura» – vedrà l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19). L'appuntamento, come sempre a ingresso libero, è per le ore 18.30 di sabato 16 marzo.

L'elemento base di turno saranno i mondi dell'immaginario, dai miti greci e vari fino alla fantascienza e all'utopia passando per favola, fiaba, fantasy, letteratura cavalleresca, cappa e spada, western, gotico, giallo ecc. Il cammino stesso di Palasciano nella narrativa è iniziato, a dieci o undici anni, col comporre – seguendo su un atlante il percorso dei personaggi – racconti d'avventure fantastiche e surreali, ispirate principalmente al Voltaire dei contes philosophiques e ad altri autori settecenteschi; a quattordici anni i primi romanzi che si trovò a scrivere furono di genere fantascientifico, per aver allora scoperto la rivista «Urania», oltre ad essere intriso di suggestioni in tema mutuate dal cinema e dalla televisione dell'epoca; in séguito sarebbe passato a Joyce e Greenaway, ma questa è un'altra storia.

Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desideri il volume dei «Quindici» di turno: «Racconti e fiabe».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

27 febbraio 2024

Dalla storia alla vita, sogno incluso

Comunicato stampa su O come Onirografia e biografia, la puntata n. 12 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Dopo essersi concentrato – tra gennaio e febbraio – sulla storia contemporanea, giunge alla prima di due lezioni-spettacolo sul tema del reale e del fantastico il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano».

La sua puntata n. 12 – intitolata «O come Onirografia e biografia. Diario, albero di eventi, àlvei d'alétheia» – vedrà l'Accademia Palasciania di nuovo in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). L'appuntamento, come sempre a ingresso libero, è per le ore 18.30 di domenica 3 marzo nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore, lo stesso giorno ma alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova la seconda mostra per la serie «Figure», una personale di Nicola Esposito).

La storia riguarda per lo più eventi che ci accadono intorno ma lontano, o che accaddero prima che nascessimo, e dei quali sentiamo narrare: esperienze indirette, che forniscono uno sfondo alle nostre esperienze dirette. È di queste ultime – sogno incluso – che si tratterà ora, nonché del nostro annotarle, memorarle e tendere a trarne riflessioni su vita e destino. La storiografia sfuma così nella diaristica, che comprende biografia e onirografia; e da quest'ultima ai mondi dell'immaginario, di cui poi tratterà la puntata n. 13, il passo è breve. Cardine tra il reale e il fantastico è l'uguale potere di suscitare meraviglia, unitamente al nostro desiderio di darne narrazione o di riceverla. Si entra qui nel cuore del progetto di Palasciano, a un tempo bilancio esistenziale e ricerca di un'idonea formula da opus magnum; dodicesimo ingrediente il suo diario, iniziato nel 1984 e ammontante ormai a circa sessantacinquemila pagine distribuite su sette metri e mezzo di scaffali.

Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi il volume dei «Quindici» di turno: «Personaggi italiani famosi».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

18 febbraio 2024

Palasciania o la festa dell'ingegno

Comunicato stampa su M come Maggio 1968, la puntata n. 11 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Capua festeggia il giubileo dell’«accademia meno accademica del mondo». Sono trascorsi venticinque anni da quando, il 9 febbraio 1999, l’Accademia Palasciania fu fondata da Marco Palasciano per far fruttare al meglio l’eredità morale del suo pro-pro-prozio Ferdinando, ingegno fra i piú brillanti della scienza e cultura ottocentesca. L’esordio, di lí a poco, fu una manifestazione relativa ai reperti archeologici emersi da un cantiere Tav. Seguirono i convegni, le lecturæ Dantis, i reading collettivi, le rassegne musicali, i laboratori teatrali, i genetliaci leopardiani, le celebrazioni per il bicentenario del dottor Palasciano, l’intitolazione di una piazza a Nikolaus von Schönberg e tanto altro; soprattutto i festival-laboratori palascianiani di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia, rigorosamente a ingresso libero come tutto il resto.

L’ultimo di questi – «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano» – giunge ora alla sua puntata n. 11, «M come Maggio 1968. Lo Zeitgeist '61-'89», che si terrà alle ore 18.30 di sabato 24 febbraio e vedrà l'Accademia nuovamente in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (via Seminario 10), nonché con Cose d'Interni Libri.

Dopo i saluti dell’Assessore alla Cultura del Comune di Capua Vincenzo Corcione e un intervento dell’ospite d’onore Wanda Marasco, autrice di un romanzo su Ferdinando Palasciano di prossima pubblicazione per Neri Pozza, Marco Palasciano terrà una lezione-spettacolo di storia del Novecento, sul periodo compreso fra il primo volo umano nello spazio (12 aprile 1961) – cui quattro mesi dopo seguí la costruzione del muro di Berlino – e la caduta del muro stesso (9 novembre 1989) in uno con la fine dell’adolescenza del narratore.

Nell’intervallo si terrà la festa per il XXV anniversario della fondazione dell’Accademia, con consegna del XLIII Premio dell’Amicarium e con le nomine dei nuovi Vicepresidente, Segretario e Tesoriere onorari. Sarà inoltre distribuito l’«Almanacco del giubileo dell’Accademia Palasciania».

A conclusione dell'incontro, la persona più meritevole fra le presenti riceverà in dono il libro di turno della serie dei «Quindici»: il tomo II del volume «Personaggi stranieri famosi».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

16 gennaio 2024

L'Ottocento del Doctor Palascianus

Comunicato stampa su R come Retaggio ottocentesco, la puntata n. 10 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Finite le puntate sui fondamenti dell’arte e del pensiero (nn. 4-9) – che ci hanno guidato dalla matematica alla politica passando per metafisica e ludus – si volge agli approfondimenti storici, fantastici, erotici e sentimentali il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I “Quindici” di Marco Palasciano».

La puntata n. 10 – intitolata «R come Retaggio ottocentesco. Gli anni di Ferdinando Palasciano» – vedrà l’Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). L’appuntamento, come sempre a ingresso libero, è per le ore 18.30 di domenica 28 gennaio nella sala a pianterreno (mentre al piano superiore, lo stesso giorno ma alle ore 11.00, si inaugurerà a cura di Capuanova una mostra di Salvatore Acconcia per la serie «Figure»).

In quella che sarà la prima di due lezioni-spettacolo dedicate alla storia – stavolta dell’Ottocento (1815-1891) e poi, a febbraio, del Novecento (anni '60-'80) – Palasciano tratterà dei settantasette anni in cui visse il suo pro-pro-prozio, ingegno fra i piú brillanti dell’arte medico-chirurgica ottocentesca ed eroico precursore della Croce Rossa. La carrellata sul suo mondo sorvolerà agile – qui con riverenza là con irriverenza – Napoleone, Beethoven, Faust, il caleidoscopio, l’uomo della sabbia, Frankenstein, Leopardi, la proprietà come furto, l’algoritmo di Ada Lovelace, il telegrafo, Nettuno, Moby Dick, Madame Bovary, il cavo suboceanico, l’origine delle specie, Alice nel paese delle meraviglie, le equazioni di Maxwell, la tavola di Mendeleev, Verne, il telefono, Wagner, il fonografo, la lampadina, la prima centrale elettrica, Emily Dickinson e tanto altro, in un multicolore turbinio di trascelti eventi e microeventi.

Nell’intervallo fra primo e secondo tempo ci si potrà sedere al pianoforte – se si è abili all’improvvisazione – e sfidarsi a duello musicale, come quello che contrappose Liszt a Thalberg nel 1837.

Concluso l’incontro, la persona più meritevole riceverà in regalo il libro di turno della serie dei «Quindici»: il tomo I del volume «Personaggi stranieri famosi».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

28 dicembre 2023

Il sogno di un domani luminoso

Comunicato stampa su A come Attivismo, la puntata n. 9 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Procede la singolare impresa dello scolarca dell'Accademia Palasciania, un monumentale bilancio esistenziale (e, nel contempo, omaggio ad una vecchia enciclopedia per bambini) in forma di quindici lezioni-spettacolo costruite ognuna su una diversa lettera del suo nome: il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano».

La puntata n. 9«A come Attivismo. Assiologia, dialettica, utopia» – vedrà l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (Capua, via Principi Longobardi 19). L'appuntamento, come sempre a ingresso libero, è per le ore 18.30 di sabato 6 gennaio 2024.

L'evento includerà un simpatico scambio di doni della Befana collettivo: chiunque gradisca partecipare potrà portare da casa uno o più oggetti impacchettati e deporli nel mucchio da cui poi, nell'intervallo di metà lezione, scegliere per sé altrettanti pacchetti a sorpresa. Con l'occasione sarà inoltre proclamato il vincitore del XLIII Premio dell'Amicarium.

Sarà questo il secondo e ultimo dei due incontri dedicati agli elementi base della filosofia, essendo due i rami in cui essa si articola: la filosofia teoretica (tesa al conoscere) e la filosofia pratica (tesa all'agire). Anche di quest'ultima – così come la prima si ramifica in logica, gnoseologia, ontologia – le branche principali sono tre: l'assiologia (discorso sui valori), che riunisce etica ed estetica; la politica, che si fonda sull'assiologia per progettare la società migliore possibile (al contrario, la pseudo-politica – i cui imbonitori prosperano sulla diseducazione filosofica delle masse – si fonda sull'assenza di valori, nel contempo spacciando per valori grettezza e ipocrisia, poiché non ha altro fine che il dominio); infine la dialettica, dove il filosofo usa la logica in uno con le arti – in ispecie scrittura ed oratoria – per smascherare le altrui fallacie e frodi e dimostrare la validità delle sue idee.

Va da sé che l'utopia perfetta sarà realizzabile solo quando, grazie all'educazione filosofica e alle macchine, l'umana armonia sarà tale da consentire – oltre l'abbattimento di ogni confine tra stati, tra categorie sociali e tra epistemi – l'abolizione del denaro, del mercato, del lavoro alienato e di ogni istituzione giuridica, economica, militare ecc.; sarà forse tra diecimila anni; o forse mai: il che però non deve scoraggiare alcuno dal perseguire i più "alati" ideali, al cui traino progredisce ogni virtù, mentre di certo non ci eleva seguire quelli "zampettanti".

Al termine della lezione sarà donato a chi più lo desìderi, e dunque più lo meriti, il volume dei «Quindici» di turno: «Come le cose cambiano».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

9 dicembre 2023

Mondo e oltremondo a lume di ragione

Comunicato stampa su P come Pensiero teoretico, la puntata n. 8 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Dopo la meravigliosa burla dell'incontro precedente (presentare per dodici volte uno stesso ingegno multidisciplinare come fossero dodici diversi artisti), tra più serie meraviglie giunge alla sua lezione-spettacolo centrale – incentrata sul centro d'ogni cosa – il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano».

Intitolata «P come Pensiero teoretico. Gnoseologia, ontologia, "Dio", telos», la puntata n. 8 vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella bellissima chiesa dei Santi Rufo e Carponio (Capua, corso Gran Priorato di Malta 40). L'evento rientra nell'àmbito del Progetto Schönberg.

L'appuntamento, come sempre a ingresso libero, è per le ore 18.30 di sabato 16 dicembre.

Sarà questo il primo di due incontri dedicati ai fondamenti della filosofia, due essendo i settori in cui essa si divide: filosofia teoretica (tesa alla pura conoscenza) e filosofia pratica (tesa all'azione). La prima comprende principalmente tre branche: la logica (già trattata nella puntata n. 5), la gnoseologia (che riguarda la conoscenza stessa) e l'ontologia (che riguarda l'essere). L'ontologia pone accanto alla fisica (che analizza il mondo materiale) la metafisica (che ipotizza il piano spirituale). La metafisica include la teologia (che ragiona su "Dio"). La teologia a sua volta include la teleologia (che si interroga sullo scopo del mondo e della vita), base della filosofia pratica (di cui tratterà la puntata n. 9).

Al termine della lezione la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Come si fanno le cose».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

21 novembre 2023

Che cosa hanno in comune il genio e il mistico?

Comunicato stampa su A come Arte e mistica, la puntata n. 7 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Prosegue il suo cammino fra le montagne dell'intelletto e le paludi del cuore il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano».

La puntata n. 7 – intitolata «A come Arte e mistica. Musica, versi e prosa, palco, immagini» – vedrà l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). L'appuntamento, come sempre a ingresso libero, è per le ore 18.30 di domenica 26 novembre 2023.

L'incontro sarà eccezionalmente ricco di "ospiti a sorpresa": (1) un geniale pianista autodidatta, (2) un compositore di musica sinfonica e da camera, (3) un pluripremiato anagrammista, (4) uno scrittore tre volte finalista al Premio Calvino, (5) il massimo poeta vivente della Campania settentrionale, (6) un lector Dantis e conferenziere, (7) un attore spaziante dai drammi shakespeariani alle barzellette da trivio, (8) un regista teatrale e drammaturgo, (9) un regista e sceneggiatore dalla Libera Università del Cinema di Roma, (10) un fumettista e illustratore, (11) un pittore e scultore, (12) un multiartista filosofo.

Al termine della lezione, la persona fra il pubblico ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Poesie e rime».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

30 ottobre 2023

Capua, 5 novembre: un nuovo inizio

Comunicato stampa su L come Ludus e magia, la puntata n. 6 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Dopo una pausa di quattro mesi, riprendono a Capua e dintorni le lezioni-spettacolo dell'Accademia Palasciania – ovvero «l'accademia meno accademica del mondo» – con l'atteso séguito del XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano», che andrà avanti fino a maggio 2024 sempre a ingresso gratuito.

Uno fra i tanti anagrammi del titolo «Omnia palco sacra», e dunque anche del nome «Marco Palasciano», è «Caos – clap! – armonia». Da esso nascono in forma d'acrostico i titoli delle quindici lezioni successive al prologo del festival-laboratorio, partendo da «C come Capua» per finire con «A come Àgape», a coprire l'intera gamma degli elementi caratterizzanti la formazione del poeta filosofo.

La puntata n. 6 – intitolata «L come Ludus e magia. Plance, anagrammi, arcani, burle, regole» – vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10; attenzione alla ZTL: passare per il lungofiume). L'appuntamento è per le ore 18.30 di domenica 5 novembre 2023.

Gioco e poesia come pratiche di pensiero – dalle quali discendono sia l'arte, che è «poesia strutturata inclusiva di gioco», sia il ludus, «gioco strutturato inclusivo di poesia» – si distinguono da scienza e filosofia in quanto queste ultime si fondano sulla pura ragione, mentre le prime due si fondano sulla ragione solo in parte. Dalla poesia derivano fra l'altro anche la mistica e la magia, sottilmente connesse l'una all'arte e l'altra al ludus. La lezione tratterà dunque sia di giochi da tavola e vari, ludolinguistica inclusa, sia di divinazione con le carte e occultismo in generale; ma anche scherzi e comicità, fino al liberatorio caos del Carnevale, e – all'opposto – le più severe e imprigionanti leggi, da quelle umane (spesso disumane) a quelle stesse della fisica; né mai si scordi che «Per non sentir delle disgrazie il fondo / come un gioco pigliar dèvesi il mondo».

Al termine della lezione, la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Feste e costumi».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

4 ottobre 2023

Inaugurato il nuovo anno accademico

Ad Acerra, nel giardino della signorina Carolina, sabato 30 settembre 2023 si è tenuta – a inaugurazione del XXVI anno accademico palascianiano – la XIII edizione di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro: Carolina e il giardino della poesia.

L'Accademia Palasciania ringrazia di cuore la signorina Carolina per avere organizzato la cena in occasione della quale, visto che casualmente la data coincideva con la celebrazione di 100TPC in tutto il mondo, all'ultimo minuto abbiamo deciso di celebrarlo anche noi; altrimenti l'appuntamento annuale con la lettura collettiva di poesie sarebbe saltato, trovandosi il nostro Presidente in convalescenza dai malesseri da stress (per i quali aveva già deciso, fra l'altro, di rimandare al 5 novembre la ripresa delle lezioni di Omnia palco sacra, inizialmente prevista per il 24 settembre).

Lo stesso 30 settembre sulla «Repubblica» di Napoli, nella rubrica di Eugenio Lucrezi La Bottega della Poesia, si è pubblicata una poesia di Giuseppe Centore, venuto a mancare l'11 settembre 2023. Marco Palasciano ha dato lettura dei versi centoriani all'inizio del reading. Si è inoltre commemorato anche Michael Rothenberg, ideatore di 100TPC, morto il 21 novembre 2022.

Cliccare qui per l'elenco di tutte le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro.

21 giugno 2023

Prodigi naturali e artificiali

Comunicato stampa su C come Codice, la puntata n. 5 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Da Il pianeta proibito (1956) di Fred M. Wilcox

Dopo aver trattato della città di Capua, dei disturbi d'ansia, del genio multidisciplinare e delle meraviglie della matematica, giunge alla sua puntata n. 5 il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano».

L'incontro, come sempre a ingresso libero, vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con Naturrà (fattoria, vivaio, punto bio e agribar), nella cui sede – Sant'Angelo in Formis, via Ponte Piazza, seguendo i cartelli – alle ore 18.30 di domenica 25 giugno 2023 si terrà la lezione-spettacolo «C come Codice. Logica, lingue, software, zoé, alea, euristica», con la quale si chiuderà il XXV anno accademico palascianiano.

Si tratterà di vari argomenti relativi alla costruzione di cose meravigliose, naturali o artificiali che siano, spaziando dalla biologia alla scienza cognitiva e dalla linguistica all'informatica, senza andar troppo sullo specialistico ma piuttosto soffermandosi su determinate cognizioni ed esperienze base e sul loro impatto nella formazione filosofica di Palasciano: a esempio la pratica – intrapresa a quindici anni – del programmare in Basic e Assembler lo ZX Spectrum 48K, o il "gioco della vita" ideato dal matematico John Conway, o l'incredibile assenza di finalità nell'evoluzione degli esseri viventi, o il mutare delle lingue nel tempo, o l'inevitabile "imperfezione" della mente umana; il tutto senza cadere né nel materialismo razionalista né nel nichilismo irrazionalista, ma anzi gettando esaltanti fondamenta per le lezioni da tenersi dopo la pausa estiva, che saranno dedicate a ludus, arte, pensiero magico e mistico, filosofia teoretica, utopia e cosí via.

Al termine della lezione, la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Fare e costruire».

Saranno intanto disponibili tè verdi e neri, tisane di erbe e infusi di frutta, accompagnati da un assortimento di dolci; tuttavia non sarà obbligatoria alcuna consumazione, e non occorre prenotazione, neanche nel caso che qualcuno voglia restare per cena (le cui pietanze sarebbero a base di prodotti coltivati e raccolti in loco).

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.

5 giugno 2023

Scienza e poesia tra giochi matematici

Comunicato stampa su S come Scoperta matematica, la puntata n. 4 di Omnia palco sacra. Grazie se lo potrete divulgare.

Prosegue con le sue lezioni-spettacolo a partecipazione libera, dedicate ogni volta a una diversa sfaccettatura del cristallo dell'ingegno, il XV festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Omnia palco sacra. I "Quindici" di Marco Palasciano».

La puntata n. 4 – intitolata «S come Scoperta matematica. Furor geometrico, Amicarium, formule» – vedrà l'Accademia Palasciania nuovamente in collaborazione con Capuanova e FaziOpenTheater, tenendosi a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). L'appuntamento è per le ore 18.30 di sabato 10 giugno, come sempre a ingresso gratuito.

Tra gli argomenti di cui si tratterà: il fondamento matematico del mondo; il progredire della conoscenza per continue autocorrezioni; le reti concettuali e i percorsi attraverso di esse; l'ossessione di determinati poeti e artisti vari per gli schemi geometrici e simmetrici; il gioco della sintesi, utile fra l'altro a stimolare la creatività, imperniato su una struttura ad albero; l'esperimento di attribuire punteggi alle persone in base alle loro azioni; e altre meraviglie connesse al regno dei numeri e delle forme astratte, non ultime la sfera dei colori e la spirale delle note musicali.

Al termine dell'incontro la persona ritenuta più meritevole riceverà in regalo il volume dei «Quindici» di turno: «Come funzionano le cose».

Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Omnia palco sacra» è consultabile nel blog dell'Accademia.