27 ottobre 2018

Tutto è numero, un numero da circo

Comunicato stampa sulla puntata n. 4 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Compie la sua prima trasferta fuori Capua il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 4 si terrà, a ingresso gratuito come sempre, mercoledì 31 ottobre alle ore 18.45 presso la Parrocchia della Trasfigurazione (Succivo, piazza IV novembre 20), vedendo per l'occasione l'Accademia Palasciania in collaborazione con la parrocchia stessa e con il Gruppo Agesci Succivo 1.

La lezione-spettacolo, integrata da momenti di laboratorio teatrale cui chiunque potrà partecipare, avrà per titolo "Circo Universo. Il cammello parlante e altri racconti meravigliosi". In essa Marco Palasciano vestirà letteralmente i panni del direttore di un circo, presentando i più strabilianti numeri. Qui un ciuchino ballerino di nome Pinocchio, lì un Pagliaccio dal cuore avvelenato. Qui un uomo trasformato in un enorme insetto immondo, lì una donna trasformata in ragno. Qui i cavalli di Otto von Guericke a imbizzarrirsi nel corso di un bizzarro esperimento, lì quelli di Achille a trascinar per la pista il corpo di Ettore. Qui l'illusionista Coppelius e la sua assistente dagli occhi di smalto, lì l'uomo volante dalle ali di piume e cera. Qui non tigri o leoni ma Leopardi, lì i prodigiosi discendenti di un mammifero ibridato con un virus...

Toccherà poi alle stesse persone del pubblico – preparandosi a ciò nell'intervallo fra la prima e la seconda parte – raccontare nuove meraviglie, singolarmente o in gruppo, attingendo al proprio bagaglio di storie, relative sia al vissuto personale sia a quanto udito del mondo, che si tratti di realtà o finzione. Facoltativo portarsi da casa nasi da clown, strumentini musicali e quant'altro possa essere utile a rafforzare l'atmosfera circense.

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.com.

17 ottobre 2018

Essere, amore, gioco: è tutto qui

Comunicato stampa sulla puntata n. 3 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge al quarto dei suoi venti appuntamenti – contando anche la puntata ouverture, un cui tema tornerà ora come spunto base – il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile". La sua puntata n. 3 vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con l'associazione Capuanova e si terrà, come sempre a ingresso gratuito, domenica 21 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10).

La prima parte consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano intitolata "Imperium Amoris. L'infinito nascosto nel finito", dove – non senza qualche momento di laboratorio affettivo – si tratterà del rapporto fra essere, amore e gioco, sullo sfondo di una concezione del mondo tanto lontana dal materialismo quanto dallo scambiare il sogno per realtà (anche se la realtà non è che un sogno).

Nella seconda parte si allestirà sul palcoscenico una recita, da improvvisare su di un canovaccio elaborato a partire dai 18 elementi proposti dal pubblico la settimana scorsa. Tutte le persone presenti potranno cimentarsi come attori, comparse, musicanti, costumisti e scenografi (eventualmente portandosi da casa copricapi, mantelli, flauti, glockenspiel e quant'altro di utile alla messinscena).

Ricordiamo che per partecipare a "Ortelius Room" non vi è necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.it.

16 ottobre 2018

Zeus in coma nella stazione aliena

Domenica 14 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 23 partecipanti e per la durata di circa due ore e un quarto, A come Abisso, Z come Zenit. L'abbecedario del viandante mistico, la puntata n. 2 di Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile, dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 3 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 21 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Imperium Amoris. L'infinito nascosto nel finito.

Tabellone dei 24 mondi.

La puntata n. 2, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano inclusiva, quanto a momenti d'interazione col pubblico, di un esercizio immaginativo basato su 24 mondi ovvero scenari (fra l'altro, al terzultimo scenario si è improvvisato un dialogo cantato) e di un brainstorming durante il quale si sono raccolti 18 elementi utili alla stesura del canovaccio d'una improvvisazione teatrale, da inscenare la settimana prossima. Argomenti trattati durante la lezione-spettacolo:

Descensus ad inferos e ascensus ad astra
Imitazioni della Commedia di Dante nella fanciullezza e adolescenza di Palasciano, a partire dal 1978. La Hypnerotomachia Palasciani, 2002. — Come di questi tempi vi sia in giro «troppa realtà», tale da «intossicare» (per es. «Facebook ci bombarda ogni giorno con insistiti accenni alle più squallide vicende politiche, criminose e gossippare»); «ben venga dunque un po' di onirico». — Il viaggio di Dante personaggio attraverso l'universo. La cosmologia aristotelico-tolemaica. — L'Ade, il luogo del buio. Dagli inferi antichi all'inferno e paradiso cristiani. La dottrina cattolica del purgatorio, secondo Jacques Le Goff sviluppatasi al fine di integrare nella comunità banchieri, mercanti ecc. — Il descensus ad inferos prima di Dante: il babilonese Enkidu; i greci Òrfeo, Odìsseo, Psiche, Èracle, Tèseo e con lui Pirìtoo; la magnogreca Deìfobe e con lei il troiano Enea; l'ebreo san Paolo; e – con incluso nel viaggio il purgatorio, talvolta pure il paradiso terrestre – gli irlandesi san Patrizio, san Brandano e Tnùgdalo. — L'ascensus ad astra prima di Dante: il Somnium Scipionis nel De re publica di Cicerone; il Libro della Scala di Maometto; il Libro delle tre scritture di Bonvesin de la Riva; il De Ierusalem celesti di Giacomino da Verona, pure autore del De Babilonia civitate infernali. — Bestie, uomini, dèi. Superamento della dicotomia alto/basso nel dionisiaco. Le dimensioni sospese di teatro, circo, carnevale, mundus inversus, inferi, sogno. Simbolismo magico-filosofico di giochi e giocattoli come l'altalena, simbolo dell'uguaglianza sostanziale di terrestre e celeste (a dispetto di Aristotele).

Alfabeto e giochi con le lettere
Universo come caleidoscopio, gioco anagrammatico ecc. — Dall'àlea (caso) all'alétheia (verità). — Esempi di anagrammi, tra cui alcuni composti da Palasciano negli ultimi due anni e mezzo (vedi qui). — Sciarada, tautogramma, lipogramma, acrostico e altri giochi di parole. — Acrostico a elenco: provate a elencare varie cose che vi caratterizzano, usando come lettere iniziali tutte le lettere del vostro nome e cognome (es.: Meraviglia, Ansia, Ribellione, Cronache, Oratoria, Pensiero, Arte, Ludus, Algoritmi, Scibile, Capua, Iperuranio, Amicarium, Nonnine, Omoerotismo). Acrostico a frase (es., in tre endecasillabi, ispirato a un tema della puntata scorsa: Moltissima Ansia Rende Claudicante / Ogni Passo Attraverso Loci Amoeni, / Selve Che Insisterai A Nomare Oscure). Poesie acrostiche a capoverso (es.: vedi qui). Poesie acrostiche alfabetiche (es.: i sette salmi alfabetici della Bibbia). — Per la storia delle origini dell'alfabeto vedi puntata n. 4 di Dal Paleolitico a Palasciania. Basti ora dire che la lettera A deriva dal disegno stilizzato della testa di un toro, da cui l'anagramma Il toro sumero → Ortelius Room; e avete già notato gli altri due anagrammi di Ortelius Room nascosti nel programma?

Elaborazione collettiva della struttura di un possibile poema o romanzo epico-onirico, se non di un festival-laboratorio
Prestigio del numero 24 (vedi qui). Palasciano elenca 24 scenari siglati da A a Z e le rispettive sinossi di capitoli o puntate, con qualche approfondimento essenziale, poi vi ritorna sopra per far esprimere i presenti in merito a ciò che vorrebbero collocare in ciascuno di essi, scegliendo oggetti ed eventi i cui nomi inizino eventualmente con la lettera corrispondente (una sorta di «Cose, animali, fiori, città» versione extralusso). Si sceglie infine uno scenario da usare in un'improvvisazione teatrale (per la quale, però, non ci sarà il tempo); e la maggioranza vota per Giove. — I 24 scenari sono divisi in quattro parti: Acqua, Terra, Aria, Fuoco. Al loro giro si sovrappongono due giri dello Zodiaco, partendo dalla Bilancia così che ai Gemelli corrispondano la lettera I e la V, le uniche due che si sdoppiano, formando rispettivamente la coppia gemellare I|J (qui fatta corrispondere a Sodoma e Gomorra) e la coppia gemellare V|W (al sistema Terra-Luna). Scenari:


A. Ci si addormenta, tipo Polìfilo o Alice, e si sogna di ritrovarsi in un luogo buio, al centro della terra, nel fondo dell’inferno, su un lago ghiacciato. Incontro con Mnemòsine, giusto poc'anzi rapita da Ade per farne la sua amante approfittando del fatto che Zeus è chissà dove, da che lo ha sconfitto il mostro Tifone. Mnemosine ha mangiato una melagrana, cibo dei morti, dunque non può lasciare gli inferi; ma la facciamo vomitare, e così può fuggire con noi, intanto che Ade è impegnato sull'Olimpo a battibeccare con Poseidone su chi dei due debba succedere sul trono del fratello scomparso.

B. Risaliamo gli inferi seguendo il corso dei fiumi Cocìto, Flegetonte, Stige e Acheronte.

C. Fondale marino. Da uno dei vari ingressi degli inferi sbuchiamo tra le rovine di Atlantide.

D. Viaggio sottomarino a bordo di un pesce gigante che ci ha rapiti, insieme col profeta Giona. Dalla bocca del mostro infine, grazie al suggerimento di un tonno (vedi Le avventure di Pinocchio, cap. XXXIV), usciamo, ma ancor sott'acqua. Da là sotto, mentre risaliamo, possiamo «ammirar l'ombra d'Argo» (Paradiso, XXXIII, 96).

E. In alto mare, a bordo della nave Argo che ci ha raccolti. Ivi, tra gli altri compagni di Giàsone: Eracle, con Ila; e Càlai e Zete, figli del vento Bòrea, che hanno Eracle in antipatia.

F. Sull'Argo ormeggiata presso la costa della Misia. Alcuni degli Argonauti vanno in perlustrazione alla ricerca di cibo e acqua; Ila viene rapito dalle ninfe d'un fiumicello, colpite dalla bellezza del giovinetto; Eracle si attarda a cercarlo, invano; e la nave riparte senza Eracle, grazie all'insistenza di Calai e Zete in ragione del vento propizio. (Tutto ciò è narrato nelle Argonautiche, libro I.) Noi preferiamo scendere dall'Argo e restare con Eracle.


G. Troia. Re Laomedonte, costretto a dare in pasto la propria figlia Esìone a un mostro per placarlo, chiede aiuto a Eracle, promettendogli in cambio i cavalli donati a suo nonno Troo da Zeus (in cambio di Ganimède), cosí veloci da correre sull’acqua; ma, dopo che Eracle ha spacciato il mostro, il re manca alla parola data e gli dà dei cavalli qualsiasi. Eracle giura vendetta.

H. In cammino con Eracle dalla Troade alla Cananea. Incontro con due angeli in incognito che vanno da un certo Lot, per le preghiere di suo zio Abramo, a trarlo da Sodoma prima che la città sia distrutta.

I|J. A Sodoma siamo ospiti di Lot. La folla sodomita bussa alla porta, bramando sodomizzarci; Lot le offre le sue due figlie vergini, acché siano violentate al posto nostro e degli angeli, essendo l'ospitalità sacra; ma la folla viene accecata da un lampo divino. Lot fugge con moglie e figlie, e con loro noialtri mortali più Eracle, dalla città che tosto vien distrutta insieme con la vicina Gomorra. (Come andrà poi a finire per Lot e famiglia, da cui ci separiamo? vedi qui.)

K. In una selva ai piedi di un «dilettoso monte» (Inferno, I, 77), non lontano da Gerusalemme.

L. Scalata del monte. Incontro con tre fiere; Eracle mette in fuga la lonza e la lupa, sconfigge il leone e resta a spellarlo per farsene un mantello, mentre noi proseguiamo verso la cima.

M. Sulla cima: incontro con la vergine Astrea, che guiderà Mnemosine sul sole, dove sarà al sicuro dalle grinfie del fotofobico Ade. Ma noialtri mortali veniamo ora rapiti da un disco volante, casualmente in ricognizione da quelle parti; ond'eccoci alla mercé di orribili alieni, provenienti da un altro sistema stellare.


N. Spazio interstellare, ai confini del sistema solare. Sulla stazione spaziale aliena dove ha fatto ritorno il disco volante, ci troviamo tra i vari prigionieri di uno zoo in allestimento, tra cui il dio Zeus in coma da che fu imprigionato dal mostro Tifone, mostro a sua volta imprigionato dagli alieni che, come apprendiamo, sono stati attaccati dal mostro nei pressi del suo covo cometario nella nube di Oort, e lo hanno abbattuto e disintegrato col loro raggio della morte. Ma gli alieni vengono tosto messi KO da un banale microrganismo che ci portavamo addosso, come nel finale della Guerra dei mondi di Wells. Rubiamo quindi un'astronave e fuggiamo, recando con noi Zeus nel suo sarcofago medico stile bara di Biancaneve.

O. Fascia di Kuiper. Ivi un planetoide minerario, mondo miserabile i cui abitanti sono schiavi di una vita grigia, senza altro orizzonte che i piú bassi bisogni materiali.

P. Nettuno, il primo dei quattro pianeti gassosi, è il mondo della follia: un mundus inversus carnevalesco, surreale, barocco e decadente.

Q. Urano, mondo dalle torri d'avorio, i cui abitanti sono animati dalle piú elevate istanze spirituali, dalla curiosità scientifica all'amore universale e all'etica.

R. Saturno, mondo malinconico, di spettri, con atmosfere stile Viandante sul mare di nebbia e Isola dei morti.

S. Giove, mondo allegro, ove tutti non pensano che a pascersi di delizie, e sono ben pasciuti come in Wall·e.


T. Asteroidi della fascia principale. Un microasteroide urta e danneggia l’astronave e provoca un incendio, che non si spegnerà fino alla fine della nostra avventura, consumando intanto settore dopo settore.

U. Marte. Assistiamo all’eterna guerra fratricida tra i marziani del partito di Phobos e del partito di Deimos.

V|W. Sistema Terra-Luna. Sulla Luna si trova tutto ciò che andò perduto (vedi viaggio di Astolfo nell'Orlando furioso, canto XXXIV), tra cui la coscienza di Zeus, che recuperiamo. Il dio esce dunque dal coma e vola sul sole, da Mnemosine, mentre noi preferiamo completare il giro del sistema solare.

X. Venere. Pianeta tutto arte, in ispecie la musica: nessuno parla qui se non cantando.

Y. Mercurio, mondo fin troppo razionale: l'altra faccia della follia. Gli abitanti sono simili ai laputiani dei Viaggi di Gulliver, matematici e inventori di macchine assurde, tra le ricerche più astruse e inutili. Essi sono così presi dal lambiccarsi il cervello, che i servi devono badare al proprio signore quando questi passeggia, dandogli leggere bacchettate sugli occhi affinché non cada in qualche precipizio; e a casa poi la moglie lo cornifica con i visitatori, davanti a lui, senza che se ne accorga.

Z. Sole. Zeus si è appena congiunto con Mnemosine: avviene qui il concepimento delle nove Muse, che avvieranno sulla Terra quel progresso, sia pur lento, onde l'umanità perverrà tra millenni a una nuova età dell'Oro; e la vergine Astrea potrà un giorno tornare, finalmente, dal suo esilio celeste. A questo punto ci possiamo destare dal sogno.

12 ottobre 2018

Ventiquattro le ore, i libri, i quadri...

● Le ore del giorno.
● Le stagioni del calendario agricolo cinese.
● Le tonalità del sistema tonale occidentale (12 maggiori, 12 minori); onde i 24 preludi di Chopin, Debussy ecc.; i 24+24 preludi e fughe del Clavicembalo ben temperato di Bach, i 24 di Šostakovič ecc.; ecc.
● I fotogrammi al secondo nello standard attuale delle riprese e proiezioni cinematografiche.
● Le lettere dell’alfabeto greco; da cui i 24 libri dell’Iliade, dell’Odissea ecc. Ma anche le lettere dell’alfabeto egizio, le rune ecc.
● I libri del Tanakh, la bibbia ebraica.
● I libri di Prospero nel film di Peter Greenaway Prospero’s Books.
● I carati in un’oncia.
● Le dita in un cubito tolemaico.
● Le falangi toccabili coi pollici, per contare, nelle due mani.
● Le vertebre mobili.
● Le nuvole nella commedia di Aristofane Le nuvole.
● I trombettieri alla corte del re d'Ungheria Mattia Corvino.
● Gli avatar del dio Viṣṇu.
● I filosofi che si domandano cos’è Dio, nel Libro dei 24 filosofi.
● I vecchi dell’Apocalisse; da cui i 24 vecchi del Purgatorio, XXIX, 61-87.
● Le classi sacerdotali di Gerusalemme.
● Gli oniromanti ufficiali operanti a Gerusalemme al tempo del rabbino Bana’ah, che li consultò tutti, ne ebbe 24 interpretazioni diverse e altrettante diverse predizioni, e… quale si avverò? tutte!
● I peccati che ostacolano la Teshuvah secondo Mosè Maimonide.
● Le tesi della Summa di Tommaso d’Aquino.
● Le tesi di Leibniz sull’essere (un breve scritto senza titolo).
● Le famiglie fondatrici di venezia.
● I Tirthamkara, i profeti del giainismo.
● Le sillabe del Gayatri.
● Gli elementi secondo gli Hare Krishna.
● I dipinti di Rubens sulla vita di Maria de’ Medici.
● Le tavole di Jan van Rymsdyk et alii in William Hunter, Anatomia uteri humani gravidi tabulis illustrata (L’anatomia dell’utero umano gravido).
● Le tavole della cartografia di Napoli di Federico Schiavoni.
● Le arti marziali coreane tradizionali.
● I cigni nella coreografia di Marius Petipa e Lev Ivanov per la versione 1895 del Lago dei cigni di Čajkovskij.
● I volumi degli opera omnia di Nietzsche donati da Hitler a Mussolini.
● I criminali nazisti giudicati dal primo processo di Norimberga.
● I secoli da Platone a oggi.

11 ottobre 2018

Un tour tra i mondi dell'immaginario

Comunicato stampa sulla puntata n. 2 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Dopo averci portato a spasso tra selve più o meno oscure e fiabesche, il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile" prosegue con una puntata n. 2 non meno ricca di mirabilia, che vedrà nuovamente l'Accademia Palasciania in collaborazione con la Pro Loco di Capua e si terrà – come sempre a ingresso gratuito – domenica 14 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6).

La lezione-spettacolo avrà per titolo "A come Abisso, Z come Zenit. L'abbecedario del viandante mistico". In essa Marco Palasciano tratterà fra l'altro di viaggi immaginari, mondi misteriosi e giochi di parole da cui far scaturire lampi di illuminazione. Non mancheranno momenti di laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale ai quali potranno partecipare tutte le persone presenti.

Ricordiamo che sarà sempre possibile inserirsi in "Ortelius Room", senza necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo vedi palasciania.blogspot.it.

10 ottobre 2018

Tra l'«Inferno» dantesco e «Hänsel e Gretel»

Domenica 7 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 17 partecipanti e per la durata di circa due ore e mezza, Nel punto x del cammin di nostra vita. Ognuno ha in cuore la sua selva oscura, la puntata n. 1 di Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile, dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia; le cui venti puntate si basano su uno schema segreto da scoprire, del quale durante questa si è fornito qualche primo indizio.

La puntata n. 2 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 14 ottobre alle ore 18.45 nuovamente a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e si intitolerà A come abisso, zeta come zenit. L'abbecedario del viandante mistico.

Palazzo della Gran Guardia, 7 ottobre 2018. Foto di Annalisa Papale.

La puntata n. 1, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo inclusiva, fra l'altro, di tre momenti interattivi (senza contare il consueto giro di commenti finale):

una gara a chi ricordasse più versi del canto I dell'Inferno di Dante, declamandolo appresso a Marco Palasciano, infine l'unico – ohibò – a declamarlo interamente a memoria;

un'esperienza di immaginazione guidata (preceduta da un rapido provino vocale per i versi degli animali e l'urlo del mostro), con ciascun partecipante – chiusi gli occhi – a figurarsi di uscire di casa per una passeggiata e ritrovarsi, non si sa come, in un bosco, dove incontra un mostro, e fugge, e giunge a una casetta, e gli apre la porta sua nonna, viva o morta che sia nella realtà, e l'interno della casetta è proprio uguale a quello della casa reale della nonna, ed entrato da lei sarà al sicuro;

un momento di laboratorio di teatro della fiaba, con la rappresentazione di una scena ispirata a Hänsel e Gretel. La strega, seduta davanti al caminetto, rievoca compiaciuta alcune sue malefatte crudeli, mentre Gretel spazza il pavimento e la distrae per dare a Hänsel agio di limare le sbarre della propria gabbia (quelle, in realtà, a protezione del finestrame di Palazzo della Gran Guardia: vedilo nella foto qui sopra; peccato però che nessuno abbia fatto foto durante la scena!). Personaggi:
HÄNSEL (Frankie B.)
GRETEL (Nicole P.)
LA STREGA (Annalisa P.)
Si è inoltre inaugurato il nuovo pseudo-microfono per le interviste lampo ai presenti: un cono coperto di firme, giacché l'anagramma di microfono è firmo cono. Quanto alle domande, sono state: «E tu chi sei?»;  «Che fai di bello (per cambiare il mondo)?»; «Come ti senti stasera?»; «Serve un abbraccio di conforto?»; se sì, «Chi dei presenti preferisci ti abbracci?»; se è indifferente, si domanda agli altri «Chi lo/la vuole abbracciare?».

Argomenti trattati durante la lezione-spettacolo:

Definizione dei laboratori interni a Ortelius Room
Laboratorio ludico: puro gioco, per scaldare l'atmosfera.
Laboratorio biografico: cosa abbiamo da narrare e in che forma potremmo narrarlo.
Laboratorio affettivo: l'espressione immediata di emozioni e sentimenti relativi al nostro vissuto, o anche al nostro immaginario.
Laboratorio teatrale: l'espressione degli stessi mediata da personaggi-simbolo, situazioni allegoriche ecc.

La selva come locus amoenus e come locus horridus
Gli spazi civilizzati in opposizione polare alla selva: se i primi sono percepiti come positivi, la seconda è percepita come locus horridus; se negativi, è percepita come locus amoenus. — La selva in cui vaga Renzo nel capitolo XVII dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni. — La selva al principio della Hypnerotomachia Poliphili. — Brunetto Latini nel Tesoretto si smarrisce in una selva dove incontra la Natura, che lo istruisce su questioni dottrinali (manco fosse la dea Dike del Perí phýseos parmenideo) e gli indica la strada, che lo condurrà... indovinate: da Tolomeo o da Copernico? — La selva di Saron, stregata dal mago Ismeno nel canto XIII della Gerusalemme liberata di Torquato Tasso, con Tancredi in preda all'allucinazione dell'albero da cui escono il sangue e la voce di Clorinda. — La selva come metafora. La vita: una «immensa silva plena insidiarum et periculorum» (Agostino, Confessioni), ma non solo: vedi Francesco Petrarca, Res seniles, dove il locus è sia horridus sia amoenus: la selva «di giorno riempie di dolcezza e alletta gli occhi e le orecchie di chi vi abita, ma allo spegnersi del giorno diviene orribile e paurosa». — La selva come smarrimento della «diritta via», dal canto I dell'Inferno di Dante al madrigale LIV di Petrarca. Concezione pessimistica dell'amore in Petrarca: una mera distrazione dal cammino verso Dio. — La selva come luogo di iniziazione per diverse culture. — La selva come banco di prova dei cavalieri nella letteratura romanza. — La selva come caotico labirinto di desideri incrociati nel canto I dell'Orlando furioso di Ludovico Ariosto. — La selva come locus amoenus dal giardino dell'Eden biblico al giardino della casa della nostra infanzia. Il giardino dell'antico Palazzo Palasciano, a Capua, in via Lorenzo Menicillo.

Dal bosco fiabesco all'Ombra junghiana
Le raccolte di fiabe da Lo cunto de li cunti di Giambattista Basile a I racconti di Mamma Oca di Charles Perrault alle Fiabe del focolare dei fratelli Grimm. — Il bosco della tradizione fiabesca tra orchi, fate, animali parlanti ecc. — L'orco e l'Orco. — Tra le figure archetipiche del folklore: le antenate benevole e, di contro, le streghe. I riflessi del mito nella fiaba e l'ambivalenza di divinità come Persefone. — La selva come metafora della Grande Madre-Utero e quindi come simbolo dell'origine di tutto ciò che riguarda la nostra vita, nel bene e nel male; fra l'altro le cause delle nostre virtù e vizi, e dei nostri desideri e paure. — L'Ombra junghiana, di nuovo. (E dei sogni suoi messaggeri torneremo a parlare nella puntata n. 7.)

Il punto x del cammin di nostra vita
Qual è la nostra «diritta via»? C'è un destino individuale da adempiere o no? Se c'è, e se dunque si può smarrire «la diritta via», e qualcuno di noi l'ha smarrita, quale è stato il suo «punto x»? Se invece non c'è, si consideri che ci si trova comunque in un mondo strutturato per generare un ricco ventaglio di cammini vitali. (E dell'eventualità che questo sia «il migliore dei mondi possibili» parleremo nella puntata n. 3.) — Come che sia, la «selva oscura» in cui ci smarriamo è fuori di noi o non, piuttosto, dentro di noi? Ecc. — Non vi sarà alcun obbligo, durante il laboratorio biografico di Ortelius Room, di parlare del proprio vissuto personale, doloroso o meno che sia. — L'espediente di P. per trovare la forza di parlare pubblicamente (sia pure a ingresso limitato) del punto x del proprio vissuto, una volta e mai più, durante il nostro precedente festival-laboratorio, Dal Paleolitico a Palasciania: ripercorrere, in circa trenta ore di lezione-spettacolo, l'intera storia dell'Homo sapiens sapiens dal 36.000 a.C. al 2018, in una sorta di colossale rito a puntate culminante – dopo tanta rincorsa – nel punto x (1976) per poi concludersi, ricongiungendosi con il presente, alle ore 0.00 del 21 maggio 2018, giorno del suo 50° compleanno.

La dedica nascosta
Una figura cardine della vita di P.: la nonna paterna Immacolata Cardillo. Rivelazione conclusiva: la data del XVII anniversario della sua morte è la stessa data di questa puntata n. 1 di Ortelius Room. Ecco il perché della «casetta della nonna» nella selva.

Palazzo della Gran Guardia, 7 ottobre 2018. Foto di Francesco Netti.

5 ottobre 2018

Un bosco latebroso e tenebroso

Comunicato stampa sulla puntata n. 1 di Ortelius Room. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Dopo la puntata ouverture di domenica scorsa, consistita nell'ottava edizione locale di "100 Thousand Poets for Change" (Centomila poeti per il cambiamento), il dodicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile" prosegue con la vera e propria puntata n. 1, che vedrà l'Accademia Palasciania in collaborazione con la Pro Loco di Capua e si terrà – come sempre a ingresso gratuito – domenica 7 ottobre alle ore 18.45 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6).

La nuova lezione-spettacolo di Marco Palasciano, che avrà per titolo "Nel punto x del cammin di nostra vita. Ognuno ha in cuore la sua selva oscura", tratterà fra l'altro di boschi stregati, mostri interiori, svolte catastrofiche e guide salvifiche tra mito e vita. A partire da questo incontro vi saranno inoltre tanti momenti di laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale ai quali potranno partecipare tutte le persone presenti.

Va detto che sarà sempre possibile inserirsi in "Ortelius Room", senza necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che tutte sono organizzate in base a uno schema segreto che sarà rivelato nel corso della puntata finale. Tuttavia qualcuno potrebbe già scoprirlo esaminando con attenzione i titoli (nel qual caso si prega di non spoilerare).

Per il programma completo di "Ortelius Room", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it.

1 ottobre 2018

Dieci reader, quattordici poeti

Si è inaugurato domenica 30 settembre in Capua, presso Cose d'Interni Libri, davanti a un pubblico di circa venticinque persone, il XII festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia Ortelius Room. Qui inizia il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell'inconoscibile. La sua puntata ouverture è consistita nell'VIII edizione di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro (qui l'annuncio).

L'Ortelius Box.
Nella prima parte Marco Palasciano ha introdotto Ortelius Room, «che sarà un viaggio straordinario alla Jules Verne, se non un viaggio straordinarissimo alla Albert Robida, anche se il percorso d’un tal viaggio ripercorrerà in buona parte l’ordinario delle nostre vite, giacché bisogna sempre partire da noi stessi e dal nostro rapporto con gli altri esseri umani. [...] Un viaggio relativamente breve – quattro mesi e dieci giorni – all’interno di un viaggio piú grande, e destinato comunque all’incompiutezza: il viaggio nella conoscenza alla ricerca dell’inconoscibile; viaggio che per il singolo essere umano dura tutta la vita, e che per l’Homo sapiens come specie dura ormai da duecentomila-trecentomila anni, e durerà fino all’estinzione della sua linea evolutiva». L'obiettivo di queste lezioni-spettacolo – inclusive di laboratorio ludico, affettivo, biografico e teatrale – è la «scoperta o riscoperta, in noi o fuori di noi, di qualche ulteriore frammento di Verità Splendente, sia pur minuto»; o trovare semplicemente, al limite, «un po’ di degna evasione fantastica e nuovi degni amici». Il nostro Presidente ha infine mostrato l'Ortelius Box, destinato ad accogliere i suggerimenti dei partecipanti: una (con solennità) «misteriosa scatola blu che ha il potere di fare sí che tutto ciò che scriviate...» (con nonchalance) «... venga poi da me letto a casa con calma, e se mi piace lo infilo in qualche puntata».

Palasciano al leggio durante la puntata ouverture di Ortelius Room.
Foto di Ferdinando Mercogliano.

La seconda parte della puntata ouverture è consistita in un reading poetico collettivo, senza distinzione tra professionisti e dilettanti. Si sono succeduti al leggio, nell'ordine, i dieci lettori di séguito elencati (fra parentesi quadre le edizioni precedenti di 100TPC cui ciascuno partecipò; dopo i due punti sono indicati i poeti letti, e l'assenza d'alcun nome vale sé stesso/a):
1. Roberto Cocchis [IV, V, VI, VII]
2. Anna Maria D'Angelo: Giacomo Leopardi
3. Gaetano Riccio: Giacomo Leopardi
4. Salvatore D’Angelo [IV, VII]: Filomena Shedir Di Paola; Biagio Cepollaro; Orlando Limone (presente); Jorge Luis Borges; sé stesso
5 e 9 bis. Marco Palasciano [tutte]: Anonimo (presente); sé stesso
6. Michele Aiezza [VII]
7. Allan Corsaro
8. Nicole Perrotta: Gaio Valerio Catullo
9. Raffaele Serpe: Pier Paolo Pasolini
10. Giusy Pangia
All'Accademia, per l'occasione, sono stati donati due libri di poesie: Roberto Cocchis, L'impressione del decoro; Allan Corsaro, Fiori d'asfalto ed altre solitudini.


Cliccare qui per l'elenco di tutte le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro. Prossimo, anzi remoto, appuntamento: domenica 29 settembre 2019.

L'appuntamento con la puntata n. 1 di Ortelius Room, invece, è assai più vicino: si terrà alle 18.45 di domenica 7 ottobre 2018 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6). Titolo: Nel punto x del cammin di nostra vita. Ognuno ha in cuore la sua selva oscura. Vedine qui l'annuncio.