31 ottobre 2017

L'imperatore-sacerdote è nudo

Domenica 29 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 20 partecipanti e per la durata di circa due ore, L'elisir di Eliogabalo, la puntata n. 5 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 6 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 5 novembre alle ore 18.30 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Nabucco e i nabi onde restò di stucco.

La puntata n. 5, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo – inclusiva, fra l'altro, di un quiz a premi e di un gioco dei mimi (quest'ultimo sui nomi degli imperatori predecessori di Eliogabalo) – durante la quale si sono trattati i seguenti argomenti:


Parte I
REPRESSIONE E LIBERAZIONE

I. Mundus inferus
I due esiti base del conflitto tra bisogno e proibizione: ipercontrollo più o meno gelido, follia più o meno furiosa. Dalla Luna di Astolfo all'Ombra di Jung, dov'è stipato tutto il rimosso (ma continua a vivere, come un recluso in cantina; e a influenzarci).

II. Uno sguardo diverso, e lo sguardo sul diverso
L'arcano XII. Mundus inversus. Mundus barocus (Gadda: «la gobba del dromedario è barocca; i fagioli, le zucche, i cocomeri oblunghi sono altrettante scorribande verso il barocco»), ovvero la natura come incubatrice di incubi e meraviglie. Puer aeternus. La degenerazione della meraviglia in irrisione del diverso. L'aggressività xenofoba, omofoba ecc. fino ai barboni bruciati vivi. I roghi delle streghe e d'altri capri espiatòri umani nel medioevo e oltre.

III. La lotta contro schiavismo, razzismo, omofobia, transfobia ecc.
Dall'abolizione della schiavitù all'istituzione del matrimonio fra persone dello stesso sesso. La diffusa ignoranza della differenza tra omosessualità e transessualità. Attivismo lgbt. I due aspetti della Pride Parade: politico e dionisiaco (perciò non avrebbe senso «in giacca e cravatta»). La rivolta di Stonewall (1969). La rivolta di Spartaco (73-71 a.C.). La serie televisiva Spartacus e le figure di Agron e Nasir come esempio perfetto del completo superamento dei vecchi stereotipi nella rappresentazione cinematografica dell'omosessualità. Il primo bacio fra un uomo bianco e una donna nera nella storia della televisione: Kirk e Uhura in Star Trek 3×10 (1968).

IV. Dal transgenderismo alla trance sciamanica
L'indifferenziazione sessuale nella sfera del sacro ovvero l'androginia come strumento di trascendenza: sciamani e simili. Lo sguardo dall'alto, a mo' di angeli o alieni, sull'«insensata cura de' mortali» (vedi Par. XI 1-12). Mercurius philosophorum, per gli alchimisti principio della generazione e della trasformazione di tutte le cose. L'arcano XV.

V. Il paradiso perduto e la nascita del sessismo
Il quadro storico-antropologico teorizzato da Lewis Morgan (La società antica, 1877) e riveduto da Elio Modugno (La mistificazione eterosessuale, 1978) sulla decadenza delle comunità preistoriche: il passaggio, per l'incrudirsi delle condizioni di sopravvivenza, dall'amore libero al configurarsi della sessualità come rapporto di dominio dell'uomo sulla donna. («O in realtà», ha detto a questo punto Marco Palasciano, «nel passato non c'è mai stato qualcosa di paragonabile ad una edenica Età dell'Oro, perfetto trionfo dell'umana armonia? forse questa è, piuttosto, una memoria del futuro; noi utopisti restiamo, in ogni caso, sempre aperti a qualsiasi novità che ci possa venire dal passato».)

VI. Appunti di filosofia del teatro
Mascherarsi e spogliarsi è la stessa cosa. La ricerca dell'essenza di sé e dell'umano. Il corpo non è la prigione dell'anima ma la sua cassa di risonanza. La sublimazione della violenza nell'arte.  

VII. «The Rocky Horror Picture Show» (1975)
Trama del film.

La dinastia dei Severi.

Parte II
ELIOGABALO

VIII. Da Emesa a Roma
La città di Homs, in Siria, e la sua festa dei pazzi (vedi articolo di Shady Hamadi). L'antica Homs: Emesa. Il dio solare El-Gabal, il suo betilo caduto dal cielo e il suo basus Giulio Bassiano, suocero di Settimio Severo. La nuova figura dell'imperatore: da princeps a dominus. Caracalla. Il salotto intellettuale di Giulia Domna, frequentato anche da Galeno. I quattro umori e relativi temperamenti. Macrino. Le trame di Giulia Mesa per far salire sul trono imperiale un suo nipote quattordicenne, il nuovo basus di El-Gabal. Un lussurioso inverno a Nicomedia.

IX. I senatori così: O_O
J.-N. Sylvestre, Il sacco di Roma a
opera dei barbari
(1890), dettaglio.
L'ingresso di Eliogabalo a Roma: più che una marcia imperiale, una falloforia. Lo scandaloso ingresso di una donna in Senato: Giulia Soemia, madre di Eliogabalo. Eliogabalo impone il culto di El-Gabal a Roma. I riti nel suo tempio, con l'imperatore a ballare e i senatori costretti coi vassoi in testa. Eliogabalo tra lussi (leopardi e coccodrilli in libertà, quadrighe tirate da elefanti, alta enogastronomia fra talloni di cammelli e cervelli di fenicotteri, pitali d'oro, pioggia di rose ecc.), giochi (corse in biga, lotterie ecc.), scherzi (pietanze finte, belve sguinzagliate durante i banchetti, vecchie etiopi nei letti degli ubriachi ecc.) e altri passatempi (raccolte di ragnatele, depilazione reciproca ecc.), per tacer del sesso. Travestitismo. In palio metà dell'impero al medico che riuscisse a dotare l'imperatore di genitali femminili; esperimenti in tale campo sugli schiavi e sui condannati a morte. Agenti speciali alla ricerca di superdotati per tutta la città, nonché fra i marinai. Cariche pubbliche assegnate in base alla grossezza del membro. Il congresso delle prostitute. L'imperatore stesso si prostituisce. A teatro: mimi costretti al coito sulla scena; l'imperatore nella parte di Venere (narra Elio Lampridio: «E lasciando improvvisamente cadere sino ai piedi le vesti, interamente nudo, una mano sul seno, l'altra sui genitali, s'inginocchiava, e, sollevato il posteriore, lo offriva ai compagni di corruzione»). Le tre mogli di Eliogabalo, tra cui (scandalo supremo) una vestale: Aquilia Severa. I due mariti di Eliogabalo: l'auriga Ierocle e l'atleta Zotico. Domande imbarazzanti ai senatori durante le pubbliche assemblee (per es. su come lo prendessero nel didietro da giovani).

X. Da Roma a Emesa
Le trame di nonna Giulia Mesa per spodestare l'impopolare Eliogabalo e far salire sul trono imperiale un altro suo nipote (Alessandro Severo, figlio di Giulia Memea). L'orribile uccisione di Eliogabalo in una latrina, il trascinamento del cadavere per la città, il suo piallamento per assottigliarlo e cercare di ficcarlo nelle fogne (invano) e, infine, il suo esser buttato nel Tevere. Analogie con Re Carnevale e il dottor Frank'n'Furter. Damnatio memoriae. Il giudizio di Artaud. L'abolizione del culto di El-Gabal in Roma e il ritorno del betilo ad Emesa.


Si ringrazia Carolina Pragliola per le prime due e le ultime quattro foto a illustrazione del presente post.

25 ottobre 2017

Je suis l'empire, je suis la décadence!

Comunicato stampa sulla puntata n. 5 di Oniricon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge alla sua lezione-spettacolo centrale, dove tutto si capovolgerà come al centro della terra dantesca, il decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie", a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con l'associazione Capuanova e la Pro Loco di Capua. Le prime quattro puntate sono state dedicate alla filosofia, alla poesia, alla fiaba, alla guerra; sarà ora la dialettica uomo/donna e più in generale fra sessualità e potere, sia politico sia magico-religioso, il tema base della puntata n. 5, "L'elisir di Eliogabalo", che si terrà domenica 29 ottobre alle ore 18.30 come sempre a ingresso gratuito – nella sede della Pro Loco, Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6).

Si inizierà con l'ormai immancabile quiz a premi, utile a introdurre nozioni necessarie al pieno godimento dell'avventura, per concludere con qualche testimonianza e con nuovi giochi di improvvisazione teatrale (sia pur meno impegnativi che nella scorsa puntata, dove si è inscenato un intero dramma); nel mezzo, il fabuloquio wunderkammeristico di Marco Palasciano immergerà i presenti in un'atmosfera a metà fra "The Rocky Horror Picture Show" e i banchetti imperiali del 222 d.C. – a onta dei teo-con e delle tête-de-con ossessionate dalla fantomatica teoria del gender – per trattare di sol invictus, puer aeternus, damnatio memoriae e altro latinorum, non però a fini da azzeccagarbugli ma per sgarbugliare mal azzeccati concetti risalenti agli albori del patriarcato, quando la dea mater fu spodestata e iniziò l'apartheid foemina/vir; ma «iam redeunt Virgo, Saturnia regna, nova progenies»: e con ciò è detto tutto.

Ricordiamo che è possibile inserirsi in "Oniricon" in qualsiasi momento del percorso, senza necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo del festival-laboratorio, e gli annunci e resoconti di tutte le puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

24 ottobre 2017

Teatri di guerra e teatro della fiaba

Domenica 22 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo Fazio, per la durata di circa due ore e un quarto e alla presenza di 14 partecipanti (di cui 12 si sono improvvisati attori), Le armi di Armageddon, la puntata n. 4 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 5 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 29 ottobre alle ore 18.30 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e si intitolerà L'elisir di Eliogabalo.


La puntata n. 4, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo in due parti, inclusiva fra l'altro di un quiz a premi (tenutosi al principio della prima parte) e di un laboratorio di teatro della fiaba (tenutosi nella seconda parte), dove si è improvvisata una recita su un canovaccio steso da Marco Palasciano – con tanti simpatici riferimenti a Shakespeare, alla mitologia greca ecc. – a partire dai 37 elementi proposti dal pubblico durante la precedente puntata, questi:

Amore – Arco con frecce infuocate – Bosco – Cacca parlante – Camino con fuoco ardente – Cane a sei zampe – Cavallo napoletano – Caverna con lago sotterraneo incantato – Elfo – Filastrocca cantata in un cortile – Fontana – Giovane che con la musica vuol conquistare una bella ragazza – Immagine fotografica (meglio pittorica) che cattura i profumi – Invidia – Letto – Libro con lettere animate – Limbo – Liocorno – Mantello che rende invisibili – Occhiali che guardano attraverso porte e muri – Paesaggio meraviglioso – Pane – Pittore – Pozzo – Re e regina – Rosa rossa parlante – Scarpe che camminano da sole – Sorgente montana – Telaio tessile che di notte suona musiche mozartiane (o simili) – Tempesta – Tradimento – Trapano per dentisti parlante – Tutte le lingue siano comprensibili a tutti – Vagabondo – Vecchia – Veliero che solca i mari – Vino.


Argomenti trattati durante la PRIMA PARTE:

La vana speranza dei primi cristiani che l'avvento del regno escatologico fosse imminente. L'Apocalisse. Le diverse battaglie di Megiddo. Lucifero nella tradizione cristana e in quella gnostica. Lo phthònos theòn in Erodoto. Hýbris e tísis in Eschilo. La questione del discrimine tra mente sana e insana. La follia omicida da Atamante ai massacri scolastici. Il sadismo e la sua rappresentazione da Sade (vedi Le 120 giornate di Sodoma) ai torture porn. La guerra ieri (corpo a corpo) e oggi (missili). Il lato nobile della guerra: l'esempio dei volontari contro l'Isis (vedi testimonianze di Alex Pineschi e di Karim Franceschi). Il lato ignobile della guerra: saccheggi e stupri. Brian De Palma, Vittime di guerra (vedi trailer). Cesare Borgia e il sacco di Capua del 1501. La questione di se il fine giustifichi i mezzi. La Bhagavadgītā. «Le azioni, anche se sono prive di effetto, non per questo risultano prive di significato» (George Orwell). Il lato positivo di Eris secondo Esiodo. Dalle arti marziali alla conquista di Marte. Il fascino delle membra arrossate dal sangue della lotta (vedi Antologia Greca, libro XII, epigramma 123). La saga televisiva di Spartacus. Come l'eros, sebbene si presenti «intrecciato con gli istinti», sia di base «lo specchio, sia pure appannato, dello splendore dell'Amore assoluto in cui sono immerse le pure anime nell'iperuranio».

Quanto alla SECONDA PARTE, ecco di séguito il riassunto di Orazio pitta-lesto e il rudere babelico, commedia fiabesca in undici scene, preceduto dall'elenco dei personaggi (in ordine di razza e di rango) e degli interpreti principali (in grassetto laddove, fra le varie parti interpretate da una stessa persona, si tratti della parte più cospicua).
UNA FATA (Giuliana C.)
IL RE DEGLI ELFI (Salvatore D'A.)
FILADELFO, nipote del re degli elfi (Francesco N.)
IL RE DI CETRULIA (Roberto A.)
LA REGINA DI CETRULIA (Giuliana C.)
L’OMBRA DI PARMENIDE (Mario V.)
L’OMBRA DI ERACLITO (Salvatore D'A.)
ORAZIO, pittore (Gaetano R.)
BRUTTONIO, cortigiano (Mario V.)
PLURABELLA, dama di compagnia della regina (Annalisa P.)
UNA DAMA (Marcella C.)
IL CAPITANO del veliero (Salvatore D'A.)
IL BOIA (Francesco N.)
UNA GUARDIA (Salvatore D'A.)
UN MARINAIO (Enrico C.)
UNA COMARE (Alessia V.)
UN VAGABONDO (Marco P.)
DUE FANCIULLI (Anna S. ed Enrico C.)
UN ORCO (Enrico C.)
ARAGNELLA, la donna-ragno (Alessia V.)
UN LIOCORNO (Francesco N.)
DUE SERPENTELLI (Alessia V.)
UNA ROSA (Anna S.)
UN COPROLITO (Orlando L.)
UN TRAPANO (Anna S.)
Per un gesto gentile nei confronti di una vecchia mendicante, il pittore Orazio riceve colori e pennello magici che ne fanno il più grande artista del reame. Il cortigiano Bruttonio, geloso dell'amore fra Orazio e Plurabella, lo calunnia dicendo al re che Orazio ha messo gli occhi sulla regina. Per sbarazzarsi di Orazio, il re lo manda per mare col pretesto di un'ambasceria al sultano di Algeri, ma quando il capitano del veliero sta per tagliargli la gola scoppia una tempesta. Orazio approda in una terra misteriosa da cui, dopo mille avventure, riesce a tornare grazie alle scarpe fatate donategli dal re degli elfi. Bruttonio viene infine smascherato da una rosa, divenuta parlante grazie alla polvere fatata del rudere babelico, e giustizia trionfa.

Si ringrazia Marcella Cicala per le foto a illustrazione del presente post.

18 ottobre 2017

C'era una volta un re di pezze e scampoli

Comunicato stampa sulla puntata n. 4 di Oniricon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Prosegue a Capua il decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie", a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e Pro Loco. Le puntate nn. 1, 2 e 3 sono state dedicate rispettivamente alla filosofia, alla poesia, alla fiaba; e sarà in parte un laboratorio di teatro della fiaba la puntata n. 4, "Le armi di Armageddon", che si terrà domenica 22 ottobre alle ore 18.30 come sempre a ingresso gratuito – a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10).

A metà puntata infatti Marco Palasciano, lasciando i panni del mattatore-maieuta per quelli del regista, allestirà sul palcoscenico una recita da improvvisare su un canovaccio fiabesco, elaborato a partire dai 37 elementi proposti dal pubblico durante la puntata precedente. Tutte le persone presenti potranno, se vorranno, partecipare come attori, scenografi, costumisti o musicanti (si consiglia di portarsi da casa corone e altri copricapi, parrucche, mantelli, flauti, chitarre e quant'altro di utile alla messinscena).

Il resto dell'incontro, traendo spunto dalla violenza catartica insita nelle fiabe, consisterà in una lezione-spettacolo che avrà per temi la guerra e annessi crimini, la follia criminale, la hybris, l'Apocalisse e la Bestia sul fondo della psiche umana; ma anche il «lato positivo di Eris» secondo Esiodo, dalle arti marziali alla conquista di Marte, per infine sfumare Eris in Eros – tema fra i principali della successiva puntata – e intravedere, al di là del teatrino sublunare, la «recondita armonia» del mondo.

Ricordiamo che è possibile inserirsi in "Oniricon" in qualsiasi momento del percorso, senza necessità di aver seguito le puntate precedenti. Per il programma completo del festival-laboratorio, e gli annunci e resoconti di tutte le puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

17 ottobre 2017

Sette fratelli ha Cianna, Giuseppe undici

Domenica 15 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 20 partecipanti e per la durata di circa due ore, Dall'antica Rachele al moderno racconto fiabesco, la puntata n. 3 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 4 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 22 ottobre alle ore 18.30 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Le armi di Armageddon.

Mappa concettuale di Le Armi di Armageddon,
da cui Palasciano ricaverà il testo per la lezione.

La puntata n. 3, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo inclusiva, fra l'altro, di cinque momenti di partecipazione attiva da parte del pubblico:

● un momento di «abbraccioterapia»;
● un'intervista collettiva sui sogni notturni, più o meno recenti, fatti da ciascuno;
● un quiz a premi;
● un gioco teatrale d'epoca barocca, La fata (un giudice valuta se la richiesta d'una grazia fatata, da parte d'un pellegrino, è lecita; in tal caso la fata vi acconsente);
● un brainstorming durante il quale si sono raccolti 37 elementi utili alla stesura del canovaccio d'una fiaba, che sarà messa in scena come improvvisazione teatrale la prossima settimana.

Argomenti trattati durante la lezione-spettacolo:

Cenni storici sull'oniromanzia (per un approfondimento sul tema dei sogni dal punto di vista scientifico, invece, si rimanda alla puntata n. 6). La leggenda di santa Lucia. Il racconto di Virgilio su Beatrice nel canto II dell'Inferno di Dante. L'«antica Rachele». La presenza di motivi fiabeschi nella Bibbia (vedi Hermann Gunkel, La fiaba nell’Antico Testamento). Lettura e scrittura di fiabe come strumento di autoanalisi (vedi Gino Aldi, Educare con le fiabe). L'intrattenimento nelle corti barocche; le dominanti dell'epoca; le fonti e le tecniche utilizzate da Giambattista Basile per la stesura di Lo cunto de li cunti (vedi Michele Rak, Logica della fiaba). La violenza nelle fiabe e la sua funzione catartica. Il politicamente corretto, o meglio «coproliticamente corretto», nella cinematografia fiabesca d'oggidì.

Letture (teatralissime) di Marco Palasciano:

● parte del canto II dell'Inferno (versi 49-126);
● una riduzione delle storie di Giacobbe e di Giuseppe nel Genesi biblico (dai capitoli 27-45);
● una riduzione di I sette colombelli, fiaba VIII della giornata IV di Lo cunto de li cunti (qui l'intero librone in lingua originale).

I 37 elementi fiabeschi proposti dalle persone partecipanti all'evento.

10 ottobre 2017

Tra la Bibbia e la fiaba, il teatro e il sogno

Comunicato stampa sulla puntata n. 3 di Oniricon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Giunge al terzo dei suoi dieci appuntamenti il decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie", a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con l'associazione Capuanova e con la Pro Loco di Capua. Le puntate n. 1 e n. 2 sono state dedicate rispettivamente alla filosofia e alla poesia; sarà invece una sorta di laboratorio di narrativa, col consueto contorno di giochi teatrali, la puntata n. 3, "Dall'antica Rachele al moderno racconto fiabesco", che si terrà domenica 15 ottobre alle ore 18.30 come sempre a ingresso gratuito – nella sede della Pro Loco, Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6).

Marco Palasciano inizierà declamando il canto II dell'Inferno di Dante (al 55%) per poi avventurarsi tra la Bibbia e la fiaba, da Basile alle edulcorazioni duemilesche del «coproliticamente corretto», traendo intanto dalla storia di Giuseppe – divenuto, dopo aver patito come schiavo, l'interprete dei sogni del faraone – lo spunto per trattare di interpretazione dei sogni, sia sul piano scientifico sia sul clavicembalo magico; e il pubblico stesso potrà contribuire narrando le proprie più significative esperienze oniriche e oniromantiche, purché non onocefaliche, oltre a dilettarsi nella costruzione di una fiaba collettiva da mettere anche in scena a conclusione dell'incontro.

Ricordiamo che è possibile inserirsi in "Oniricon" in qualsiasi momento del percorso, senza necessità di aver seguito le puntate precedenti; e che il loro schema tematico è stato generato da un gioco nascosto che sarà rivelato nel corso della decima, ma nel frattempo si può tentare di indovinare (sottoponendo la propria soluzione privatamente all'Accademia per permettere a tutti, fino alla fine, di cimentarsi). Per il programma completo del festival-laboratorio, e gli annunci e resoconti di tutte le puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

L'alta poesia di cinque libri d'oro

Il ciclo lirico onofriano. In vita del poeta furono editi solo i primi due volumi.

Domenica 8 ottobre si è tenuta in Capua, a Palazzo Fazio, alla presenza di 14 partecipanti (senza contare l'ospite d'onore: il coccodrillo Arturo) e per la durata di circa un'ora e tre quarti, Onofri nel paese degli onocefali (cioè degli uomini dalla testa d'asino), la puntata n. 2 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 3 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 15 ottobre alle ore 18.30 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e si intitolerà Dall'antica Rachele al moderno racconto fiabesco.

Arturo Onofri.
La puntata n. 2, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo dedicata al poeta Arturo Onofri (1885-1928), preceduta da un gioco a quiz – con tanto di premio finale – e seguita da un gioco di improvvisazione teatrale, Il coccodrillo dell'inconscio (Roma, 1924: a un cenacolo poetico-filosofico si prende il tè discorrendo amabilmente; ma, ogni volta che l'animatore extradiegetico appoggia sulla spalla di un attore il coccodrillo di peluche, il personaggio interpretato dall'attore è preso da furore spirituale e dice cose strane, con scandalo degli astanti restanti).

Per una prima conoscenza di Onofri e del suo mondo, suggeriamo:
il breve articolo di Magda Vigilante La poesia creatrice e redentrice di Arturo Onofri;
un po' più lungo, di Tiziano Salari, L'anomalia poetica di Arturo Onofri;
lunghissimo, in quattro parti, Arturo Onofri di Stefano Eugenio Bona (1, 2, 3, 4).
Marco Palasciano nel corso della serata ha declamato – quale integralmente, quale parzialmente – dodici poesie di Onofri (non in quest'ordine):
Da Canti delle oasi
Per vivere, soltanto
Per confondersi con la natura

Da Terrestrità del sole
«Chi è questa improvvisa dea che appare?»
«Con la più cruda scarica di gelo»

Da Vincere il drago!
«La melodia di nuvole sospese»
«Le figure enigmatiche del sogno»
«Una voce inaudita addorme o stratta»

Da Suoni del Gral
«O portentosa Luce, dalla nube»

Da Aprirsi fiore
«La virtù consapevole del fuoco»
«Le forme dell'attesa taciturna»
«Senza la carità del tuo soccorso»

Da Simili a melodie rapprese in mondo
«Simili a melodie rapprese in mondo»
Di séguito l'elenco dei principali argomenti trattati nel corso della puntata, oltre la vita e l'opera di Onofri: il fiore azzurro di Novalis, gli archetipi della sposa celeste e del divino fanciullo, la simpatia universale degli stoici e dei neoplatonici, Rudolph Steiner e l'antroposofia, i vari tipi di asinità secondo Giordano Bruno, i Personaggi dalle lunghe orecchie di Camille Saint-Saëns quali emblema dei critici, il possibile rinnovo del connubio tra filosofia e poesia secondo María Zambrano.

Palasciano durante la puntata n. 2 di Oniricon. Foto di Salvatore D'Angelo.

9 ottobre 2017

Tredici ottobre: l'«Elegia» di Ventre

Locandina dell'imminente presentazione succivese di Elegia di Daniele Ventre (alla qual festa parteciperà anche il nostro Presidente, Marco Palasciano, il cui «intervento» però consisterà solo in una lettura di alcune poesie, visto che in questi giorni è straimpegnato per l'allestimento di Oniricon, nonché per la correzione delle bozze di La visione della floriselva, e non ce la fa a preparare nient'altro).

3 ottobre 2017

Volan gli asini, sì, ma come lemming

Comunicato stampa sulla puntata n. 2 di Oniricon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


È iniziato a Capua il decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie", a cura dell'Accademia Palasciania in collaborazione con Capuanova e Pro Loco. La puntata n. 1, "Elea e l'elevazione dell'umana ragione", ha ruotato principalmente intorno alla meraviglia filosofica, tra fisica e metafisica, l'induismo e Parmenide, Leibniz e l'ucronia, ecc., non senza incursioni nella comicità (con, fra l'altro, un racconto di Mark Twain satireggiante la sicumera logico-deduttiva, "Il furto dell'elefante bianco", e un gioco di improvvisazione teatrale) e nella poesia.

E sarà la poesia il punto di partenza della puntata n. 2, che si terrà – come sempre a ingresso gratuito – domenica 8 ottobre alle ore 18.30, stavolta a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10). La nuova lezione-spettacolo di Marco Palasciano avrà per titolo "Onofri nel paese degli onocefali", con riferimento al poeta Arturo Onofri (1885-1928) – tutto proteso verso il sopra-gli-astri, appresso ad una sua qual sia Beatrice o Euridice o Alice nei meravigliosi barlumi della Verità Splendente – e, di contro, all'impoeticità delle teste d'asino che, da che mondo contemporaneo è mondo contemporaneo, coltivano con «insensata cura» – fuorilegge o legulei che siano, e in ozio od in negozio – i più «difettivi sillogismi» che ci facciano «in basso batter l'ali». Ospite d'onore il coccodrillo Arturo, mascotte dell'Accademia Palasciania.

Per il programma completo di "Oniricon", e gli annunci e resoconti delle puntate, vedi palasciania.blogspot.it. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

Nacque a Elea la cultura occidentale

Domenica 1° ottobre 2017 si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 22 partecipanti e per la durata di circa due ore e mezza, Elea e l'elevazione dell'umana ragione, la puntata n. 1 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 2 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 8 ottobre alle ore 18.30 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Onofri nel paese degli onocefali.

Mappa concettuale di Onofri nel paese degli onocefali,
da cui Marco Palasciano ricaverà il testo per la lezione.

La puntata n. 1, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo prevalentemente di argomento filosofico – preceduta da un breve riassunto dei nove festival-laboratori precedenti e integrata da un gioco di improvvisazione teatrale, Il matto – iniziata trattando del sogno (omni sensu), che sarà ovviamente uno dei temi portanti di Oniricon, per così proseguire:

I. Alla ricerca del Rinascimento perduto
Partire per il viaggio della conoscenza si può da un punto qualsiasi. L'arcobaleno delle umane pratiche. L'antispecialismo. L'irrilevanza, ai fini della felicità, dell'essere filosofi, àsofi o misòsofi. La necessità di riconciliare ratio e poesia lato sensu. La superbia razionalista, scientista, materialista, nichilista. La satira della sicumera logico-deduttiva: Mark Twain, Il furto dell'elefante bianco. L'impossibilità di una conoscenza perfetta dell'universo dall'interno dell'universo. Come la pretesa di non sbagliare mai possa condurre alla pazzia furiosa. L'inutilità di venerare l'intelligenza (vedi più avanti Questa è l'acqua); di contro: l'utilità di fare ogni tanto gli stupidi, i buffoni, e suo eccellente effetto sull'educazione dei bambini.

II. Dalla fisica alla metafisica
De natura temporis (vedi il documentario del «National Geographic» L'illusione del tempo). Il velo di Māyā. Avidyā e mokṣa. Brahman, Noùmeno, Uno. La nostalgia dell'iperuranio. Il puro essere; la sua potenza infinita in quanto esso è acausale; la sua declinazione nel plèroma delle anime. Il gioco dell'incarnazione. L'universo come mandàla o caleidoscopio; di contro, su un altro piano, l'eternità di ogni istante.

III. Il meno peggio dei mondi possibili
La teodicea di Leibniz e, ovviamente, il Candido di Voltaire. Come l'immaginazione controfattuale (storico esempio Uchronie di Renouvier) possa corroborare la tesi che il nostro, nonostante tutto, sia «il migliore dei mondi possibili». Basta un errore di stampa in un giornaletto letto da  bambino a fare di un potenziale santo un genio del male. L'effetto farfalla. Consolatio philosophiae et artis. La narrazione come distrazione dal dolore; di contro, la narrazione come concentrazione sul dolore (diario, poesia autobiografica, psicodramma e simili). I cosiddetti «segni dal cielo», la loro indimostrabilità meravigliosa e la loro eventuale predeterminazione dall'inizio del tempo. La potenza di calcolo delle anime nell'iperuranio. Il Game of Life di Conway. L'universo materiale non è onticamente autosufficiente; le sue leggi non sono natura ma artificio, come lo è ogni linguaggio, per quanto naturale il nostro ci appaia.

IV. Elea
L'illusorietà del divenire e l'eternità dell'essere secondo Parmenide. Elea luogo di nascita della cultura occidentale (vedi Carlo Sini, Appello per la filosofia). Il frammento B1 del Perí phýseos. Zenone l'eleàta, il suo «Achille immobile à grands pas!» e, di contro, la «flèche ailée / qui vibre, vole, et qui ne vole pas!» (Valéry, Il cimitero marino). L'esperienza eleatica del 2013, con tanto di ipnolalia.

V. Illuminazioni
Come non riconoscere per anni, nel paesaggio dal tuo balcone, Ischia. La coppa di Nestore. David Foster Wallace, Questa è l'acqua. Il linguaggio, i suoi errori e derivanti giochi, e l'analogia fra ciò e l'evoluzione biologica. In principio non era il Verbo, ma l'Averbale. Maeterlinck, L'uccellino azzurro. Heine, Il ritorno del mendico. La pulsione al nostos e, di contro, quella al viaggio di «canoscenza». I significati nascosti nell'illustrazione della locandina di Oniricon. Dall'àlea all'alétheia e all'Aleph.

Marco Palasciano all'inaugurazione di Oniricon. Foto di Nando Pirro rielaborata da terzi.

2 ottobre 2017

Un onirico inizio di stagione

Bene, bene! l'edizione di One Hundred Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro del 2017, la VII, sarà ricordata come una delle più affollate, e variegate quanto a stimoli intellettuali e spirituali. Per Sogno, poesia e altra ingegneria (nel senso di quell'ingenioso hidalgo), evento inaugurale del XX anno di attività dell'Accademia Palasciania, sabato 30 settembre (qui l'annuncio e la locandina) sono convenute nella sede della Libreria Spartaco circa cinquanta persone, sedici delle quali si sono presentate al leggio.

Nella prima parte si sono susseguiti gli interventi lunghi, quelli dei sei poeti dell'Accademia (fra parentesi le edizioni precedenti cui ciascuno partecipò):
1. Salvatore D’Angelo (IV)
2. Nadia Marino (II)
3. Roberto Cocchis (IV, V, VI)
4. Michele Ruotolo
5. Sossio Bencivenga
6. Daniele Ventre (I, II)
Marco Palasciano e i suoi sei amici poeti protagonisti di Sogno, poesia e altra
ingegneria
nelle foto di Gianfranco Corradini: a sinistra, dall'alto: Palasciano,
Marino, Ruotolo, Bencivenga; a destra: D'Angelo, Ventre, Cocchis, la libreria.

(Cliccare qui per le schede biografiche dei poeti sopradetti.)

Nella seconda parte vi sono stati gli interventi brevi di altri dieci poeti e/o performer, senza distinzione tra professionisti e dilettanti:
7. Sabatina Napolitano
8. Francesca Saladino
9. Fabiana Gagliardi
10. [Nome non in programma, non segnato e ahimè obliato]
11. Fabiola D'Aco
12. Angelo Veltre
13. Teresa Iodice
14. Maria De Sipio
15. Michele Aiezza
16. Marco Palasciano (tutte)
Quest'ultimo ha inoltre condotto la serata e presentato il programma di Oniricon. Presenti anche i Vicepresidenti onorari dell'Accademia Palasciania, Angelo Maisto e Margot Tafuri, ai quali è dedicato il sonetto in doppi settenari declamato a chiusa di Sogno, poesia e altra ingegneria dal nostro Presidente: Quattordici versi di quattordici sillabe per il quattordicesimo anniversario della nostra conoscenza.

All'Accademia, per l'occasione, sono stati donati due libri di poesie: Elegia di Daniele Ventre, una cui presentazione si terrà il 13 ottobre alla Casa delle Arti di Succivo, e Trilogia delle ore di Emiliano D'Angelo.


Una ricca documentazione fotografica dell'evento, a opera di Gianfranco Corradini, è visibile in Facebook sulla pagina di Corradini Fotografi.

Cliccare qui per l'elenco di tutte le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro. Prossimo, anzi remoto, appuntamento: domenica 30 settembre 2018.