30 dicembre 2010

Quarantamila auguri di buon anno

Quattro giorni or sono s’è tenuta in Capua l’ultima delle quattro rappresentazioni previste – una per ciascuna domenica mattina di dicembre 2010 – della sesta annata dei Percorsi della memoria, spettacolo itinerante e iteratissimo ideato da Giuseppe Bellone, basato su un testo di Marco Palasciano (Le strade e le storie di Capua. Dialogo didascalico in otto quadri dove i vivi parlano coi morti, 2005) e prodotto dall’associazione Architempo, con attori della Mansarda Teatro dell’Orco diretti da Maurizio Azzurro (nelle foto, di Capuaonline.com: allestimento originario del 2005, per la regia di Roberto Solofria).


E oggi, mercoledí 29 dicembre, un paio d’ore dopo il tramonto, il presente blog ha totalizzato 40.000 visite (in due anni è una miseria!, ma pazienza). Fondato il 1° gennaio 2009, ha ricevuto in media circa 20.054,9 visite all’anno; circa 1671,2 visite al mese; circa 384,6 visite alla settimana; circa 54,9 visite al giorno; circa 2,3 visite all’ora; circa 1 visita ogni 26 minuti e 12 secondi e mezzo. Come già per la decimillesima, la ventimillesima e la trentamillesima, cogliamo l’occasione della quarantamillesima visita per pubblicare qualche excerptum particolare del canzoniere in progress del Maestro Palasciano. Scegliamo, per l’occasione, due pezzi. Uno, ovviamente, da Le strade e le storie di Capua; si tratta dell’ottava (2003) che conclude l’ottavo quadro:

Mio bel fiore d’amor che tutto luce
rompi il quadro di tenebra del mondo,
mio bel fiore di tenebra che a fondo
tagli del mondo la banale luce,
mio bel fiore di tenebra e di luce
che scombini i parametri del mondo,
già l’ottava alla fine mi conduce
e ancor per nulla t’ho descritto a fondo.

L’altro è il sonetto palascianesco piú amato: il Tema del poemetto anagrammatico Storia di un umanesimo negato (2002), recentemente citato nel corso della settima lezione-spettacolo del seminario filosofico-enciclopedico La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum):


«In principio…» o forse è tutto un nastro
di Möbius, perforato pentagramma
dai cui segni esce luce: ed ecco un astro,
una stella cometa, ogni altra fiamma

o cristallo di neve – onde l’impiastro
di molecole insieme babbo e mamma
d’alghe, e vermi, e del bipede (disastro)
che pensa in lui s’arresti l’anagramma.

Cosí non è; ché un centro non esiste,
se non esiste alcun principio o fine;
e mi spiace che ciò ti renda triste.

Godi, invece, ché è poco quel che hai perso:
fuor del tuo guscio, vedi le divine
prospettive; e t’è guscio l’universo.


Non ci resta che augurarvi / buona fine e buon principio, / siate magni o siate parvi, / siate in cella o in municipio.

29 dicembre 2010

Revenaz Quartet, l'armonia del caos

«È esattamente ciò che farei io se fossi voi restando me». Questo è stato il commento di Marco Palasciano, presidente dell'Accademia Palasciania, al termine del concerto («concerto» è però riduttivo, dato l'inglobo di arti visuali e sceniche) dei Revenaz Quartet, ieri sera, al Lanificio 25 in Napoli.

La musica, contaminazione ironica e genialoide di stili e materiali i più eterogenei (dai singulti di elettronica stockhauseniana alla vaiassata neomelodica campionata, passando per il jazz, il samba, l'armonia novecentesca, la videogame music e altra ingredientistica postmoderna dadaisticamente zappingata), composta ed eseguita con sapienza*, è accompagnata da sequenze video, per la più parte opere di visual art (di grande effetto – a dirne due momenti tra i meglio dissacranti – il balletto dei cloni di Che Guevara, o il tricolore italiano composto dalle immagini di una partita di calcio + uno spot di pannolini  + la bandiera nazista) appositamente create da Simone Petrella; il quale tra l'altro a metà spettacolo si è, a introdurre una cantante – tutto il resto era instrumental –, calato nei panni di un presentatore sanremoide (tra l'altro storpiando insistentemente a bella posta «Quartet» in «Quadret»). Il corpo sonante si compone, scordavamo, di Andrea De Fazio (batteria), Luca Iavarone (elettricume; e nei video, tra l'altro, interprete della figura di un musicologo assurdo), Roberto Porzio (tastierame), Paolo Petrella (basso).



Gli sbeffeggiamenti catartici dell'ensemble audiovisuale revenatica decostruiscono e devitalizzano i denti in noi affondati del mercato e della storia, gengive incluse erotiche e teoretiche, a rivitalizzare lo spettatore disintossicandolo dalle contestualizzazioni meccaniche dell'antroposfera contemporanea, a rotta di collo scollando e ricollocando quel che più piace e spiace, in gioiosa eversione della demiurgia di default.

Tronchiamo la recensione – inutile poiché già immenso séguito segue i 5 del quartetto, 6 con
Peppe Pace (fonico) – su due immagini il cui senso chi ha già audiovisto una revenazzata sa, e chi non sa audioveda e lo saprà: il water e Wagner.

Applausi.



* Si sente lo zampino degli studi al conservatorio! Ma nulla a che veder con un Allevi, che del conservatorio ha conservato il conservatorume, mentre i Revenaz no. Cioè: Allevi usa il dito, i Revenaz usano la luna. I Revenaz possono dirsi palascianeschi. Incidentalmente già Iavarone e i f.lli Petrella sono Soci Ornamentali della nostra Accademia. Sulla simbiosi artistica tra Iavarone e Palasciano vedi qui.

20 dicembre 2010

Trionfa al Trip «Mentre l'Eurasia esplode»

Si è tenuto la sera di domenica 19 dicembre 2010 a Napoli, presso il Trip di via Martucci, il ricco evento La sorte dell'ironia, protagonista il Revenaz Quartet, ensemble neodadà ecc. (che si compone del nostro Luca Iavarone, dei fratelli Petrella, di Roberto Porzio e di Andrea De Fazio) di cui già qui dicemmo; leggete e immaginate.

In programma, inoltre: un'esibizione del percussionista e cantante Pino Ruffo (musica napoletana e multietnica), conclusa da una questua, a ouverture dell'evento; e, tra una quartettata e l'altra, un excerptum della soap-opera teatrale
La telenovela – prodotta dall'associazione Artefia, con Roberto Caccioppoli (anche autore del comicissimo testo), Roberta Errico e Livio Montanaro – nonché cinque letture d'altrettanti lettori.

Tra questi ultimi, Veronica Serena Valli ha letto un pezzo di Melissa Panarello; avevano invece proprie prose da proporre Olga Campofreda (all'orgia d'un papi una liceale scoppia a cacare per terra, diarroica, e tutti ci scivolano e sguazzano), Angelo Elle (Babbo Natale si converte all'estrema destra), il nostro Andy Violet (cabaret) e il nostrissimo Marco Palasciano.

Che in una quattordicina di minuti ha dato esilarante e plauditissima lettura di
Mentre l'Eurasia esplode (dove la vibrante protesta d'una quattordicenne per il sequestro del suo dildo nuovo finisce in tragedia), settimo d'una serie di otto suoi racconti grottesco-iperbarocchi costruiti a partire da altrettanti incipit romantico-minimalisti della gentile conterranea Giusi Marchetta (incipit concepiti per il concorso Blusubianco, al quale il nostro Presidente non partecipò, non nutrendo alcun interesse per i premi in palio – un attestato della Scuola Holden, l'invito a un party e la pubblicazione – e spiacendogli sommamente, del regolamento concorsuale, l'esplicito divieto di scrivere alcunché di blasfemo e d'osceno). 

Dopodiché, i cinque del Quartet hanno deciso che la prossima volta si esibiranno con per ospite lettore il solo vate capuano. Ciò il 15 gennaio 2011, ad Agnano, presso la sala 3 del Duel Beat.

18 dicembre 2010

Il gran finale della «Grande Ruota»


Grafico relativo al numero degli spettatori via via presenti alle otto lezioni.


Si è tenuta venerdí 17 dicembre a Palazzo Fazio, dinanzi a 16 spettatori, l’ottava e ultima puntata di La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), con Marco Palasciano (nella foto qui sotto a sinistra) e – nel finale, a presentazione del loro Manuale scientifico per l’interpretazione dei sogni e dei simboliSabato Scala e Fiammetta Bianchi (nella foto qui sotto a destra), studiosi dell’intreccio tra fisica quantistica e psicologia dell’inconscio. La puntata, della durata di circa 125 minuti, è consistita nella lezione su Magia e Tecnica, durante la quale tra l’altro si è tenuta la cerimonia di consegna degli attestati di frequenza ai due spettatori che hanno presenziato a tutte le otto lezioni-spettacolo: Francesca Esposito e Matteo Mastantuoni.



Si è cosí letteralmente chiuso il cerchio del nostro seminario filosofico-enciclopedico (tenuto a Palazzo Fazio per gentile concessione dell’Associazione culturale Capuanova in collaborazione con le librerie Uthòpia), con il quale si siono onorati Giuliano Preparata in occasione del 10° anniversario della sua scomparsa, e Ferdinando Palasciano in occasione del 150° anniversario del suo discorso sulla neutralità dei feriti di guerra.

Ed ecco di séguito l’elenco degli argomenti trattati nella lezione n. 8, con a essi intercalate altre foto (di Patrizio Cimmaruta e Alessandro Santulli).




I. DAL GIOCO ALLA MAGIA,
RAZIONALE E IRRAZIONALE,
RITORNO AL RINASCIMENTO

Incenso, come la conquista della pietra filosofale si realizzi «mettendo in campo forze psichiche di ordine inconscio, simili a quelle usate nell’infanzia per animare la dimensione ludica» (Matilde Battistini, Astrologia, magia, alchimia, 2004), figure del circo e della commedia dell’arte, Magia bianca e nera, Tecnica giovevole e dannosa, occhiali, bomba atomica, generalmente nessuno aderisce a un unico ruolo dei 16 evocati dalla Magna Rota Rerum Humanarum (c’è chi aderisce pure a ruoli opposti), errore di chi opera una netta spaccatura tra Razionale e Irrazionale, «è la falsa razionalità borghese che non si concilia con l’affettività» mentre la razionalità autentica la «ricomprende e potenzia» (Elio Modugno), coincidenza di Eros e Magia dal punto di vista esoterico (entrambi influirebbero sullo Pneuma per relazionare enti diversi), miscibilità di Razionale e Irrazionale, non miscibilità di Bene e Male (possono sempre essere letti separatamente), analisi dello schiaffo dato a un figlio (separazione di intento educativo e ira bestiale), l’uomo davvero saggio è imperturbabile, Bene e Male presentano sempre orientamenti opposti, Razionale e Irrazionale non sono orientati, Venere Urania come Sofia, conoscenza come riconduzione del molteplice a un insieme armonico, Cosmopolis di Stephen Toulmin (1992), giusto mezzo, dalla Oneness di Preparata alla Simpatia universale degli stoici, universo olografico, mente olografica.




II. TETRADE ELEMENTALE, QUINTESSENZA,
ALCHIMIA E CHIMICA

Tetrade elementale (Terra, Acqua, Aria, Fuoco), qualità degli elementi, semi delle carte, pianeti, segni zodiacali, temperamenti secondo Galeno e annessi organi e umori, stagioni, ore, punti cardinali, colori della pittura greca, fasi del magistero alchemico (Opera al nero o Nigredo o Melanosi, Opera al bianco o Albedo o Leucosi, Opera al giallo o Citrinitas o Xantosi, Opera al rosso o Rubedo o Iosi), alchimia come percorso evolutivo spirituale, integrazione del Sé secondo Jung, ergon e parergon, dall’alchimia alla chimica, elementi transuranici, Quintessenza ovvero Pneuma, Magia naturale, compito del mago, talismani, invocazioni, armonia cosmica, Apollo Musagete, Mercurio filosofico, Ermete Trismegisto, Toth, ambiguità mercuriale (guida, compagno, servo, scimmia, diavolo, Cristo, Arlecchino, Oberon ecc.).




III. ASTRONOMIA E ASTROLOGIA

Pianeti classici, stelle fisse, sfere celesti, sistema tolemaico, mondo sublunare, viaggio spirituale, Somnium Scipionis di Cicerone, Paradiso di Dante, descensus ad inferos (Gilgamesh, Odisseo, Orfeo, Cristo, Enea ecc.), incarnazione come caduta secondo gli ermetici, stato intelligibile e stato sensibile, paradiso perduto, come si traccia un quadro astrale in stile rinascimentale (vedi le due foto sottostanti), eclittica, differenza tra segno e costellazione, precessione degli equinozi, effemeridi, ascendente, aspetti (congiunzione, semisestile, sestile, quadrato, trigono, quinconce, opposizione), determinismo stoico, «Sidera non faciunt acta humana» cristiano, conoscenza degli astri come forma di elevazione spirituale, astrologi televisivi, invalidità degli oroscopi per interi segni, scoperte di Urano e di Nettuno, scoperta di Plutone e suo successivo declassamento da pianeta ad asteroide, tempi di rivoluzione degli astri nel loro moto geocentrico apparente, congiunzione Giove-Urano, settimana, dal dies Solis alla domenica, dal dies Saturni al sabato.




IV. DA DIONISO ALLE STREGHE,
DAL NAVIGIUM ISIDIS A CARNEVALE E PASQUA,
IL MONDO ALLA ROVESCIA

Sabba delle streghe, noce di Benevento, unguento per volare o illudersi di ciò, osculum infame, messa nera, orgia demoniaca, banchetto demoniaco, Canon episcopi (IX sec.), 107° anniversario del primo volo dei fratelli Wright (1903), come prima di Satana si parlasse di Diana, Ecate, strigæ, re Saul e la strega di Endor, negromanti, come a metà Ottocento nacque la moda delle sedute spiritiche, iatromanti, maghi bianchi, stregoni, ciarlatani, superstizione, umiltà scientifica del «Ci sono piú cose fra cielo e terra, Orazio, di quante si sogni la tua filosofia» (Amleto), come la civetta da simbolo della sapienza sia divenuta simbolo dell’eresia, come il capro sia il preferito tra gli animali sacri a Dioniso, fuga in Egitto degli dèi greci davanti al mostro Tifone, odio di Era per Semele e la sua stirpe, orgia dionisiaca, le scope delle streghe sono i falli delle falloforie, riti propiziatorii falloforici dell’Italia contadina, smembramento di Dioniso a opera dei Titani e recupero del solo suo fallo a opera di Atena, smembramento di Osiride a opera di Seth e recupero delle sue membra a opera di Iside a esclusione del solo fallo, Navigium Isidis e suo smembramento in Carnevale e Pasqua, come la nascita di Cristo si sovrappone a quella di Mitra, come la morte di Cristo si sovrappone a quella di Dioniso, dalle falloforie alle processioni della croce del Venerdí Santo, come la parola Carnevale derivi da carrus navalis, dimensione sospesa del circo e del teatro, inversione della norma come fondamento dell’azione magica e del rito esoterico, simbologia dell’altalena (ciò che è in alto è uguale a ciò che sta in basso), sogno, inferi, mundus inversus, Il mondo alla rovescia di Giuseppe Cocchiara (1963).




V. PROLUNGAMENTO DELLA COSMOGENESI,
PROGRESSO TECNICO E PROGRESSO MORALE,
NATURA E DEFAULT, OMBRE,
TRIONFO DELL’AMORE UNIVERSALE

Uomo come Simia Dei, prolungamento della cosmogenesi, arti dedalèe, androide di Alberto Magno, homunculus di Paracelso, golem del rabbino Löw, robot, intelligenza artificiale, progresso tecnico e morale, L’anno 3000 di Paolo Mantegazza, «dilemma della tecnica moderna: a lungo termine i suoi “vomeri” possono essere dannosi quanto le sue “spade”» (Hans Jonas), ottimismo (oggi va meglio che in passato e se sembra vada peggio è perché siamo piú esigenti), diritti umani e loro nemici (interesse economico come acme del materialismo, dogmatismo religioso come acme dello spiritualismo distorto), necessità di abolire denaro e religione per compiere un salto di civiltà, necessità di estendere il concetto di Natura alla Cultura, ridefinizione della parte meccanica e vile della Natura come «Default», stupidità del Default (catastrofi naturali, malattie, competizione biologica, demografia incontrollata ecc.), ipotesi di tecnologia per il controllo gravitazionale (soppressione della caduta libera e del moto inerziale), nobiltà dell’intelletto sano e del suo libero arbitrio, l’uomo massima meraviglia dell’universo conosciuto, «Da un grande potere derivano grandi responsabilità» (Spiderman), dominio spirituale dell’uomo sugli altri animali simboleggiato da Orfeo che ammansisce Cerbero, ognuno ha da ammansire la propria Ombra, Ombra dell’universo, vita, intelligenza, civiltà, comunicazioni interstellari, rete universale, trionfo dell’Amore universale (telos o non telos).



VI. NON SAPPIAMO SE ESISTE LA MAGIA

Sincronicità, dalla semplice coincidenza alla poesia e alla mnemotecnica, possibile illusorietà anche del principio di causa ed effetto (vedi Hume), Jodorowsky e la sua esperienza al servizio di Pachita, sciamanesimo, trance tramite lettura poetica, possessione di spiriti guaritori, energia e carisma, assenza dello scopo di lucro, percorsi da attraversare bendati, siamo tutti bambini, diagnosi per mezzo di uova, prescrizioni magiche, chirurgia magica, presunta pericolosità della luce elettrica durante la chirurgia magica, come l’incrociare arti o dita ostacolerebbe il fluire dell’energia spirituale, immobilità richiesta al paziente magico nella mezz’ora postoperatoria, invito a volgere le spalle agli oggetti maligni (o si attaccherebbero allo sguardo), chi non vuole guarire non può, gli spiriti benigni aiuterebbero a guarire o a morire a seconda del vero desiderio, effetto specchio (esempio: il medium minaccia con un coltello chi cela tendenze omicide), effetto placebo e displacebo, il corpo umano accetta in modo diretto il linguaggio simbolico, terapia del terrore, terapia del disgusto, elementi universali dell’arte magica (potere della parola, potere dell’immagine, abluzioni rituali), psicomagia.





VII. PRESENTAZIONE
DEL MANUALE DI SCALA E BIANCHI

Vedi www.sabatoefiammetta.it/sogniesimboli.htm.

11 dicembre 2010

Il Gioco ed il Mercato e la Politica

Si è tenuta venerdí 10 dicembre a Palazzo Fazio, dinanzi alla cifra record di 24 spettatori*, la settima puntata di La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), con Marco Palasciano, Domenico Callipo (giovane studioso di economia e scienze politiche, già vincitore del Premio Luberto per una tesi di argomento etico) e in collegamento telefonico Edgardo Bellini (campione italiano di giochi di parole).

La puntata, della durata record di circa 165 minuti, è consistita nella lezione su
Gioco e Mercato/Politica, durante la quale tra l’altro si sono lette alcune poesie anagrammatiche, si sono avviate le celebrazioni – a onor della cultura del rattoppo – per il XXV anniversario del giubbino di Marco Palasciano (acquistato il 13 dicembre 1985 e tuttora in uso), e si sono coinvolti gli spettatori in vari giochi (conclusi da una premiazione con ditale, a rievocazione del cap. III di Alice nel Paese delle Meraviglie di Carroll).

Di séguito, sotto due fotoritratti eseguiti da Matteo Mastantuoni durante la lezione (a sinistra Palasciano, a destra Callipo), l’elenco degli argomenti trattati.



I. PERSEFONE E ADE,
IL CARNEVALE E I MORTI,
DODECAFILIA

Ratto di Persefone, come la vecchia Baubo fece ridere Demetra, melograno od oppio di Ade per Persefone, oppio della Sibilla per Cerbero (Virgilio, Eneide), Orfeo ed Euridice, ciò che è naturale per lo Spirito può essere innaturale per la Materia e viceversa, Carnevale come rinnovo del caos primigenio (senza piú tempo i morti camminano tra i vivi) e termine del Carnevale come reinizio del tempo, Amleto incaricato dallo spettro di suo padre di rimettere il mondo in sesto, suddivisione del tempo, peso culturale del 12 e del 24, Dodecatheon, alfabeto greco, Odino alla ricerca della saggezza presso l’albero Yggdrasil, Tribunale dei Morti nella religione egizia, Tanakh ebraica, Il libro dei 24 filosofi, L'ultima tempesta di Peter Greenaway (1991), Machiavelli, Le 48 leggi del potere (1998) di Robert Greene, alcune nozioni di anatomia umana, dodecaedro e sua simbologia, complementarità dei segni zodiacali, nastro di Möbius, possibile riduzione della Magna Rota Rerum Humanarum da 16 a 12 campi e sua sovrapposizione al cerchio dei colori e all’ottava temperata.


II. GIOCO E MERCATO/POLITICA,
ESSENZA DELLA BELLEZZA,
IBRIDAZIONE DI ARTE E GIOCO

  Vita come ludus, teoria della metempsicosi, aborto, eutanasia, Gioco come campo delle regole disinteressate, Mercato/Politica come campo dell'imbroglio interessato, «Un politico usa i dati come un ubriaco il lampione: non per la luce ma per il sostegno» (Disraeli), informazione manipolata, propaganda, Teoria dei Giochi, imbarazzante fallimento della maggior parte della teoria economica (vedi Mark Buchanan, L'atomo sociale, 2007), idiozia del liberismo di Adam Smith secondo Marx, come il libero mercato non porti necessariamente alla giustizia sociale e addirittura neanche a dei risultati efficienti secondo Stiglitz, immoralità del gioco d’azzardo anche in assenza di eccesso patologico, immoralità dei giochi a premio televisivi, salute morale dei giochi dei bambini e loro suddivisione in quattro gruppi secondo Piaget (gioco d’esercizio, gioco imitativo, gioco simbolico, gioco normativo), sport e sua contaminazione a opera del Mercato, idoneità del corpo umano alla trazione longitudinale e inidoneità a quella trasversale, sport acquatici e kalokagathia, estetica e imprinting, bello è lo spirito e non la materia che lo veicola, bolle di sapone, teatrino di bambole, far rumore con uno stecco su uno steccato, musica, mandàla e yantra.


III. IL GIOCO DIVINO

Lila, Brahman, Brahma, metodi per la salvezza dell’anima (giudaismo: mitzvòt; cristianesimo: fede, opere, Grazia; gnosticismo: gnosi), superiorità dello gnosticismo orientale a quello alessandrino secondo Robert de Ropp (La via della competezza, 1988), Veda, Upanishad, non vi fu mai un principio, cicli cosmici, velo di Maya, analogia tra Carnevale e distruzione ciclica del cosmo, errore dell’attribuire alla Deità le caratteristiche umane di Bene e Male, analogia tra le quattro Età secondo la mitologia greca (dell’Oro, dell’Argento, del Rame, del Ferro) e i quattro Yuga (Satya, Treta, Dvapara, Kali), entropia, coazione delle creature all’azione, gnosis cardias, liberazione dall’illusione della separazione, fusione col divino.


IV. IL VILE DENARO

Pensierini sui mestieri (1976) di uno scolaro delle elementari, Paperon de’ Paperoni, catena simbolica Vita-Fallo-Escrementi-Denaro-Morte, il dio Plutone e la plutocrazia, l’asteroide Plutone in astrologia, simbologia del melograno, alcune illustrazioni di Marco Palasciano da I 90 numeri della Smorfia napoletana (2003), l’adventure game di M.P. The Querbott Machine (1985), necessità dell’abolizione del denaro, immoralità della ricchezza, dovere morale del distribuire ai poveri i beni in eccesso, immoralità del controllo oligarchico dei mezzi di produzione, equivalenza di alienazione della forza lavoro e schiavitú, in futuro lavoreranno solo i robot, dovere morale di garantire gratuitamente beni e servizi vitali e culturali (cure mediche, vitto, alloggio, vestiario, trasporti, telefonia, informatica, informazione, istruzione, fruizione di arte e spettacolo ecc.).


V. GUERRA ED ECONOMIA

Come Obama risolleverebbe l’economia statunitense dichiarando guerra all’Iran secondo Broder, Keynes e la rivoluzione keynesiana, come l’entrata nella II guerra mondiale fece uscire gli USA dalla Grande Crisi secondo North, boom coreano, nuovo slancio dato all’economia statunitense dalla guerra del Vietnam, Guerra del Golfo e sue conseguenze, report “profetico” pubblicato sul sito web della banca d’affari Morgan Stanley la mattina dell’11 settembre 2001, come in realtà l’idea che l’economia capitalistica necessiti di guerre sia insensata secondo Stiglitz, come l’ultima guerra in Iraq abbia indebolito l’economia statunitense, Hiroshima e Falluja.


VI. MISERIE DELLA LOGICA DI MERCATO
E DELLA LOGICA DI POTERE, TRASH,
DISASTRO ECOLOGICO IN CAMPANIA

Come una cattiva gestione della globalizzazione aumenti la disuguaglianza e metta a rischio i valori fondamentali, commercio equo e solidale, trash come trionfo del commerciale, «Ogni mass medium è inesorabilmente diretto verso la fogna» (George Gilder, La vita dopo la televisione, 1990), accelerazione dell’obsolescenza tecnologica, Great Pacific Garbage Patch e altre isole d’immondizia, politica come arte del compromesso (con la massa, con le multinazionali, con il Vaticano ecc.), inceneritori, antiscientificità e ingannevolezza del termine termovalorizzatore, «termo» è l'anagramma di «morte», come gli inceneritori necessitino di discariche per le proprie ceneri, nanoparticelle e nanopatologie secondo Gatto e Montanari, ecomafia, Visita a una discarica illegale di ceneri tossiche nella campagna tra Napoli e Caserta di Marco Palasciano (da AA.VV., Mundus. Poesie per un’etica del rifiuto, 2009), Teoria Rifiuti Zero di Paul Connett, cultura del riciclo, centro di riciclo di Vedelago, le «tre I» citate in I boschi ombrosi e l’arte dell’oblio di M.P. (Ignoranza, Interesse, Imbecillità), nucleare, sponsor, Marie Curie costretta a perder tempo, come le grandi strutture scientifico-tecnologiche operino scelte di tipo produttivistico a discapito della ricerca pura, privatizzazione delle università, come il denaro sia la causa di quasi tutti i mali, simonia, come ogni giorno muoiano circa 35.000 persone per malattie non redditizie da curare per le multinazionali farmaceutiche, prostituzione, schiavi sessuali, distruzione dell’innocenza.


VII. LUDOLINGUISTICA

Acrostici, Amorosa visione di Boccaccio, metagrammi, lipogrammi, La scomparsa di Georges Perec, testi monovocalici, All’alba Shahrazad andrà ammazzata di Giuseppe Varaldo, fantasie su frasi omofoniche, Locus solus di Raymond Roussel, anagrammi, Storia di un umanesimo negato di Marco Palasciano, campionati di giochi di parole, Scrabble, gioco come mistura di alea e logica, Laude duale di Edgardo Bellini (da AA.VV., Vedi Napoli e poi scrivi, 2005).


* Tra cui Simona Bassano di Tufillo, autrice di Star Trash. Sacchetti in mondovisione (Lavieri, 2008), con postfazione di Marco Palasciano; e Daniele Ventre, autore di una recente traduzione in esametri dell'Iliade di Omero  (Mesogea, 2010), con prefazione di Luigi Spina.

7 dicembre 2010

Gira in Capua un simpatico dépliant

Stanno
c a m b i a n d o

per sempre
la cultura

capuana
senza

che i capuani
se ne accorgano!

Riuscite a vedere qui sopra il busto
di un signore in cappello e cravatta,
a bocca aperta per la meraviglia? :)
è la copertina del dépliant di cui qui
sotto riportiamo interamente il testo.


– «Stanno cambiando per sempre la cultura capuana senza che i capuani se ne fr… se ne accorgano!»? Chi, che cosa?

– Ah, ma non ne sapete niente?

– Niente.

– Vergognatevi, anime distratte! E meno male che c’è gente che viene fin da Roma e da Gaeta. Stiamo parlando delle lezioni-spettacolo di IPSE e Palasciania, con le loro meravigliose ibridazioni di teatro e filosofia, scienza e poesia, musica e ludus...

– Azz!

– È per tutti, ed è GRATIS! Rimangono ormai solo le ultime due puntate, entrambe di venerdí:


VII
Gioco e Mercato/Politica

10 dicembre, ore 20.30

VIII
Magia e Tecnica

17 dicembre, ore 20.30

Sempre a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10).

– E le altre sei puntate, di che hanno parlato?

I. Scienza e Religione
   II. Filosofia e Trogolo
   III. Cultura/Comunicazione e Selva
   IV. Ordine/Filantropia e Crimine
   V. Eros e Repressione
   VI. Arte e Burocrazia


Trovate riassunti e foto di tutte le puntate nel blog Palasciania.splinder.com, o in Studi.splinder.com.

– E come si intitola tutto questo… circo culturale?

– Sta scritto sulla pagina che segue:





La Grande Ruota
delle Umane Cose

(De Magna Rota Rerum Humanarum)


Il giro del mondo umano in otto lezioni
in forma di spettacolo enciclopedico


con Marco Palasciano
e gli studiosi e artisti interpellati dal vivo o via telefono
Edgardo Bellini · Fiammetta Bianchi
Domenico Callipo · Sante Carloni
Angelo Maisto · Sabato Scala
Margherita Tafuri · Rosa Viscardi


Per il 10° anniversario della scomparsa di Giuliano Preparata
e per il 150° anniversario del discorso di Ferdinando Palasciano
sulla neutralità dei feriti di guerra

A cura dell’
Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici
e dell’Accademia Palasciania

Con il patrocinio logistico e morale
dell’
Associazione culturale Capuanova e delle librerie Uthòpia

Palazzo Fazio
tutti i venerdí sera dal 29 ottobre al 17 dicembre 2010

5 dicembre 2010

Sesta lezione: «Arte e Burocrazia»

Sempre in onore di Giuliano Preparata e di Ferdinando Palasciano, ricordiamo, si è tenuta venerdí 3 dicembre a Palazzo Fazio la sesta puntata di La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), con Marco Palasciano, dinanzi a 15 spettatori*. La puntata, di circa 130 minuti, è consistita nella lezione su Arte e Burocrazia, durante la quale tra l’altro si è tenuta una mostra di ludosculture di Angelo Maisto – Vicepresidente dell'Accademia Palasciania – accompagnate da incorniciate pagine del Codex Maistianus, e si sono recitati vari brani, tra cui: i documenti sul caso Damiens citati nel capitolo I di Sorvegliare e punire (1975) di Foucault (impiegando sei oggetti di scena: proclama, marmitta, mestolo, tenaglie, coltello, crocifisso); la fiaba, procurata da Otto Runge ai fratelli Grimm, Il pescatore e sua moglie; e il sonetto palascianesco «In principio… o forse è tutto un nastro» (dal poemetto ludofilosofico Storia di un umanesimo negato, 2002).

Prossimo appuntamento venerdí 10 dicembre 2010 – sempre alle ore 20.30, sempre a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), sempre gratis –, con la lezione n. 7: Gioco e Mercato/Politica. Ricordiamo inoltre che lunedì 13 dicembre, alle 17.00, si terrà a Palazzo Serra di Cassano (Napoli, via Monte di Dio 14) il convegno Progressi nella reazione nucleare a bassa energia: dieci anni dopo Giuliano Preparata, con Yogendra Narain Srivastava, a cura dell'Associazione per la Fondazione Giuliano Preparata e dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici.

Ed ecco intanto, di séguito, l'elenco degli argomenti trattati nella lezione n. 6, con a essi intercalate alcune foto di Matteo Mastantuoni che mostrano il nostro Presidente, il Vicepresidente e alcune ludosculture e relative tavole del
Codex Maistianus.



I. BUROCRAZIA

Sogno come forma di arte automatica, la legge con giustizia è Ordine e senza è Burocrazia, la Burocrazia in sesto esteso è l’applicazione meccanica di regole arbitrarie con totale eradicamento di emozioni e libertà («il pane dell’artista»), formiche, robot, droni Borg (dalla saga di Star Trek), militarismo, cariche, il punire è sadismo travestito da morale, invenzione di colpe inesistenti a discriminazione degli ebrei e delle donne ecc. nel medioevo e oltre, il supplizio del parricida Damiens (1757), nell’età borghese il punire si tempera e tende a ridursi a detenzione, Il processo di Kafka, gite scolastiche nelle carceri americane e immoralità del fondare la moralità sul timore della pena, Panopticon di Bentham (1791).


II. IL PANOPTICON
DELLE WUNDERKAMMERN

Come in una futura società ideale per individuare le attitudini dei bambini si farà loro esplorare un Panopticon di Wunderkammern in ciascuna delle quali potranno sperimentare un’arte ecc., supremazia morale della Fantascienza tra i generi letterari, Verne anticipa l’Apollo 11 (1969) con Dalla terra alla luna (1865), «E gentili maestri tratteranno di ►Monteverdi e ►Bach, ►Beethoven e ►Wagner, ►Mahler e ►Berg, ►Šostakovič e ►Šnitke», ludosculture di Angelo Maisto, Codex Maistianus, fantasia palascianiana sul pianeta del disastro dell’inibitore biomolecolare, l’affresco maistiano a Diamante Paralipomeni dell’Ittiologia.



III. DALL’ITTIOLOGIA ALL’ARTE TOTALE

La piatta vita dei pleuronettiformi (l'uom strabico non si lamenti più), come mai in Il pescatore e sua moglie (deus ex machina un rombo) vi siano tante indicazioni cromatiche, usanza cinese di miniaturizzare i piedi femminili, origini cinesi di Cenerentola, La finta nonna e sua variante maschilista Cappuccetto Rosso (con l’aggiunta del personaggio risolutore maschile), Romanticismo tedesco in pittura, opera d’arte totale, Wort-Ton-Drama.


IV. COLORI E NOTE

La sfera dei colori di Runge, armonici naturali e problema della varianza nella traslazione tra le sue scale, temperamento equabile, come la frequenza piú bassa del Rosso spettrale sia uguale a quella della nota Sol43 (circa 1099 miliardi di volte piú acuto del Sol3), “mistica” sovrapposizione ideale del cerchio dei colori puri e del cerchio dell’ottava dodecatonica (sebbene lo spettro elettromagnetico non ripartisca uniformemente i colori e manchi della famiglia cromatica delle porpore), i 24 preludi e fughe di ►Il clavicembalo ben temperato di Bach, i 24 ►Preludi di Chopin, i ►24 preludi e fughe di Šostakovič, l’esposizione della fuga (soggetto, risposta, controsoggetto), onde sonore, timbro, rumore, accordi, cluster, immagine statica, immagini sequenziate in continuità.



V. SEGNO E ARTE

Intelligenza, possibilità, volontà, espressione, arbitrarietà, complessità, segni attivi e omissivi, segni linguistici e non linguistici, segni visuali (parole scritte, figure, oggetti, gesti, mimica facciale ecc.), segni sonori (parole, pernacchie, risa, gemiti, urla, fischi, canti, sonate, clacson ecc.), segni contattivi (scrittura Braille, toccamenti, baci, offerte di cibo, allattamenti, penetrazioni, flatulenze, sputi, morsi, percosse, coltellate ecc.), sistematizzazione delle varie categorie di segni nelle pratiche proprie di determinati campi della Magna Rota Rerum Humanarum, dal segno linguistico alla letteratura, le carte burocratiche stanno alla letteratura come gli escrementi alla scultura, dal gesto al mimo e alla danza, dalla figura e dall’oggetto alle arti figurative e plastiche ecc., estensione del dominio della musica durante il XX secolo e.v. (Übermusik), ars amatoria, arti marziali, cucina, osservazione della realtà contingente e immaginazione.


VI. PROCESSO ARTISTICO

Tema, atto compositivo primario (elaborativo o registrativo), oggetto primario (istantaneo o sequenziale, stabile o volatile), atto compositivo secondario (montaggio), oggetto secondario, atto esecutivo, evento, ritematizzazione ad infinitum.



VII. DALLA POESIA FALSAMENTE LIBERA
ALLA POESIA IMPRIGIONATA

Nostra disapprovazione del personaggio del professor Keating (nel film L’attimo fuggente di Peter Weir, 1989) ►allorché fa strappare via le pagine di Sound and Sense: An Introduction to Poetry di Laurence Perrine, importanza della forma, il gruppo di facebook La Superbia punita ovvero O buon Apollo, salvaci dalla poesia mediocre!, le tre poesie peggiori di tutti i tempi a giudizio dell'Accademia Palasciania (Le stagioni, In Calabria e Taormina di Ada Cipolla, dall'incredibile volume collettaneo I protagonisti della poesia moderna, Antonio Carello Editore, Catanzaro, 1981), «Non vi è nulla di peggio dell’immaginazione senza gusto» (Goethe), in realtà vi è di peggio l’assenza d’immaginazione, «L’immaginazione è piú importante della conoscenza» (Einstein), di peggio ancora vi è la repressione dell’immaginazione altrui, ircocervo assurdissimo dell’Arte Burocratica, Šostakovič attaccato da Stalin (nell'articolo Caos anziché musica, «Pravda», 1936) per la non rispondenza di Lady Macbeth del distretto di Mcensk ai canoni del realismo socialista, i dolori di Anna Achmatova, carestia indotta in Ucraina dalla collettivizzazione forzata, Osip Mandel’štam deportato in Siberia e sopravvivenza delle sue poesie mandate a memoria dalla moglie, il rischio di «una nuova prigione» ove manchi la «comprensione di quelle che sono le sorgenti vere della vita e della felicità» (Bertrand Russell, Il conflitto fra la tecnica e la natura umana, da Autorità e individuo, 1949).



* Tra essi le nobilissime dame Margot Tafuri (nella foto iniziale regge il quadro), Vicepresidente dell'Istituto Palascianiano per gli Studi Euristici (nonché nipote di Giuliano Preparata); ed Elisa Palazzo, ex combattente nello storico Comitato per la Salvaguardia delle Opere Archeologiche emerse nel territorio di Capua (nel 1999 fondato da Marco Palasciano e successivamente "rilevato" da terzi per trasformarsi nel casagiovese Gruppo di Intervento Storico-Ambientale Nautilus), la quale è purtroppo dovuta andar via quasi súbito, ma il nostro musico ha fatto in tempo a dedicarle una improvvisata Fantasia sul tema della bagatella «Per Elisa» di Beethoven-Nohl.