30 aprile 2009

Concerti per fagotto e pseudocembalo

Ricopiamo da fèisbuc la descriptio che segue, relativa al simposio ludomusicale che si terrà domani, 1° maggio 2009, alle ore 18.00, in Capua, presso il quartier generale dell'Accademia Palasciania: il Maestro Guido Mandaglio e il Mostro Marco Palasciano si esibiranno – gratis et amore – l'uno al fagotto e l'altro al pseudocembalo, per deliziare gli ospiti eventuali, anch'essi eventualmente all'opra artistica.



L’euristica ma non
eristica Accademia Palasciania
vi invita a festeggiare il Primomaggio,
se non sapete dove
cavolo andar, tra gli angeli. Sì! Guido,
cuore angelico, vuol venire qui
a sonare il fagotto. Qui, in salotto.

C'è pure il pianoforte
palascianèo; che, rottosi il pedale,
non può più risonare
e dunque può sonarsi solo come
se fosse un clavicembalo,
perciò può definirsi pseudocembalo.

(Ci sono pure un paio di violini
ma, in trist'assenza di
violinisti provetti, resteranno
qual feti in formaldeide
nelle loro provette.)

_____________ Ed oltre a noi,
sonar potranno quanti lo vorranno;
chitarre avete? ottimo; portate.
Pifferi? ben; venite e pifferate.
Bonghi, glòckenspiel, viole, sarrusòfoni?
hèckelphon, tube, tiorbe, serpentoni?
ocarine, arpe, gong? tutto fa brodo,
e doppio brodo in contrappunto doppio.

Ma si possono pure declamare
qual si voglia poesia, prosa, saggistica,
manualistica della lavatrice,
e Dante suscitar più sua Beatrice;
o fare tutto quello che vi piace:
dispute filosofiche,
giochi, tappezzeria...

Se poi volete pure far merenda,
ehm, raffreddore atroce in questi giorni
m'ha impedito d'uscire a far la spesa,
dunque non c'è che un par di salatini,
una mezza colomba e qualche birra;
portate voi, volendo, altro mangime;
ch'io nutrir non vi posso
che di musica e rime.

(Calando poi la sera ebbra di zèfiri,
potremmo andare tutti in pizzeria.
Ma ora si pensi al pomeriggio. E via!)


 A tutti i convenuti
sarà donata copia
dei Ventidue frammenti
dal canzoniere in progress
di Marco Palasciano.

29 aprile 2009

Siamo tutti poeti raffreddati

Intercettiamo la seguente e-mail, indirizzata a Radio di Massa dal Maestro Palasciano:

Radio adorata, sono tutto raffreddato e almeno fino a oggi vedo il maltempo imperversar perverso, dunque temo che domani non ce la farò a venire a Napoli per fare Siamo tutti poeti laureati, e che la puntata salterà.

Però non si sa mai: magari domattina m'alzo e vedo il sole anziché la pioggia, e il mio apparato respiratorio si troverà d'improvviso libero dai mostruosi catarri e dalla tosse che mi scuote; chissà! in tal caso, lo show potrà partire. Per ora rimaniamo che non si fa; e che se si può fare, invece, faccio una telefonata e v'avviso.

Perdonate ma vivo nel dolore. Ossequi alati,

M.P.

[Aggiornamento: la puntata, in effetti, l'è saltata.]

24 aprile 2009

Glossario per xenofoni e ignoranti, 8

DanteSpiegazione di parole e frasi arcaiche o in altri idiomi, neologismi, alterazioni varie, polisemie suscettibili di fraintendimento, e termini difficilmente reperibili in un comune dizionario o enciclopedia.


L’Accademia condanna il MOIGE, anti-etico
blàbla: bla bla.
idralernesco: molteplice come le teste dell’Idra di Lerna (mitico mostro ucciso da Èracle).
ispìrito: spirito.
nerd: intellettuali che, concentrandosi eccessivamente sullo studio di questioni astratte e trascurando l’interazione con gli altri esseri umani, sviluppano sociopatie.
nutricàti: nutrìti.
sòpora: fa assopire.
vomìre: vomitare.

A Capua Messalina di Jarry
lùdus: insieme delle componenti giocose possibili nelle pratiche artistiche e di pensiero.
patafìsica: scienza delle soluzioni immaginarie (termine coniato da Alfred Jarry).
stranguglioscènici: caratterizzàti dalla rappresentazione di scene spettacolari di forte impatto emotivo, le quali, susseguendosi a ritmo serrato, ingolfano il cervello dello spettatore fino a procurargli un certo senso di disagio, così come si ingolfa e si disagia lo stomaco di chi abbia mangiato troppo cibo e troppo in fretta (termine derivato da «stranguglione» e «scenico»).

A spasso con i dadi per l’Inferno
accampa: dispone in campo.
ad àlea: a caso.
al par: al pari.
dai di volt’in volta sorteggiàti versi: dai versi sorteggiati di volta in volta.
ràus!: fuori! (tipico comando rivolto dalle SS e dai kapò nazisti, bruscamente, ai prigionieri, per sveltirne il flusso).
viaggiatóra: viaggiatrice (evocando, con Se Dante fosse un'oca viaggiatora..., il titolo del romanzo di Italo Calvino Se una notte d’inverno un viaggiatore...).

21 aprile 2009

A spasso con i dadi per l'inferno

DanteRadio di Massa dona all’universo una nuova bellissima puntata di Siamo tutti poeti laureati. Non potete mancare: Palasciano ritorna lector Dantis! Mercoledì 22 aprile 2009 alle 15.00 accendi il tuo computer, per favore, e clicca qui; e tutto ascolterai, ebbro e trasfigurato di splendore (potrete poi, dall'indomani stesso, da qui cavare la registrazione). E tutto inizierà con un sonetto:

Eccoci all’undicesima puntata
dello show radiofonico dell’anno.
È il 22 d’aprile: il compleanno
– cento anni! – dell’ìnclita scienziata,

la Levi Montalcini, che pur nata
in Italia – dove i neuron si sfanno –
vinse quel Premio che a Stoccolma dànno;
e Ipàzia ne fu alquanto consolata.

Sempre i fascisti odiarono costei:
nel ’38 le leggi razzïali
l’angustiarono al par degli altri ebrei;

e del 2007 è lo scherzaccio
delle stampelle. E noi che odiam quei tali
diam loro un «raus!» di ghiaccio, e a lei un abbraccio.


Ma ora passiamo dalle scienziate alle oche; per la precisione, al Giuoco dell’Oca; per la piú-precisione, al giuocare coi dadi e colla Commedia di Dante, procedendo sú e giú per i trentaquattro canti dell’Inferno completamente a caso, traducendo il responso dei dadi – cavalcando il codice senario – nel numero d’un canto e nel numero d’un endecasillabo… traendo infine spunto dai di volt’in volta sorteggiati versi, e testo limitrofo, per discettare di ciò che intorno a quelli il poeta accampa; e naturalmente, fare lectura Dantis; a pezzi; un po’ da pazzi; salendo e discendendo per i cerchi, e gironi, e bolge, del gran pozzo.

Ad affiancare degnamente il vate
capuano nello show saranno il quasi
immancabile Luca Iavarone e
– guest star – Marïa, dottoranda in storia
(non qui a far l'oca, ma la succedanea
d'Ipazia e della Levi Montalcini).
Titolo, scordavam, della puntata:

Se Dante fosse
un’oca viaggiatora…
ovvero
Filologïa senza filo logico:
lectura dadi, codice senario
e zig zag per i canti dell’Inferno
aleggiando sui versi emersi ad àlea
finché non ci difetta il sillogismo
(Paradiso, undicesimo, 2-3).

19 aprile 2009

Lo spirito bruniano e i suoi custodi

Riportiamo, previa autorizzazione gentilissima della nostra accademica C.N., una sua bella lettera su Bruno e i suoi luoghi natali; lettera bella, e triste.



Nola, Castel Cicala. Foto di Konstantin Mitroshenko.


Sai dove sono stata oggi? A respirare i luoghi di Giordano Bruno. Inerpicata sul monte Cicala, ho respirato il suo spirito. Lì c’è un castello diroccato, ma per il resto integro, che si affaccia sulla vallata dove lui abitava. Un luogo incantato. Al suo tempo, quel castello era una città castello. E’ pieno di suggestione. In un’ala è ospitato il planetario; ed è il cuore del parco letterario (
diciamo) intitolato a Bruno.

Beffardo però è l’accostamento tra la “casa” di Bruno e una chiesa, ricavata in un altro lato. Stonatissimo. Anche perché
e appunto ora lo sto mettendo a fuoco sembra essere quella il punto d’arrivo, la meta; è quella che è aperta, ed è lì che va la gente (le “stanze” di Bruno sono in un'ala dietro – la più bella però e senza nessuna scritta). Praticamente, hanno messo Bruno in un santuario!


Il castello è di origine normanna, ed è stato recuperato da poco; e mi chiedo come, visto che per terra ci sono cocci bellissimi di maiolica e altro materiale. Ci sono passata sopra, e ho chiesto al professore (il responsabile del parco); che mi dice, con infinita naturalezza: «Ah, sì, è il pavimento della vecchia chiesa»!... Non so se essere felice o se disperarmi, ogni volta, di vedere i posti così abbandonati da poter prenderne addirittura dei pezzi; o da permetterti il brivido della scoperta, visto che è sempre tutto ancora sepolto.

Qui puoi cercare, trovare, toccare, come in quasi nessun posto
in Europa, almeno.

Pensa che della casa di Bruno non si sa niente, mi diceva il professore, perché la Chiesa ha bruciato gli archivi, e loro si son fermati a questo a parte partorire una ipotesi: mi ha indicato una masseria, l’unica in tutta la valle (?), affermando che secondo lui dovrebbe essere quella la casa di Bruno...

A dire il vero mi è salita molta rabbia a vedere chi rappresenta Bruno; quasi una beffa; perché era proprio il pedante tanto odiato da Giordano; quello che niente sa veramente, e niente trasmette; a cui interessa solo di mostrare di sapere, e men che mai gliene importa della cultura. Pura vanagloria, esibizionismo; e quindi, competizione. Parlava come se fosse una sfida. Non mi ascoltava. Era infastidito se sapevo qualcosa. Nessun confronto. Nessuna gioia di trovare un giovane (io) che amava Bruno, cosa che avevo pensato - visto che si è precipitato di corsa quando il prete della chiesa, alla mia richiesta di informazione sulla casa di Bruno, l’ha chiamato.

E pensa che io sarei stata, sembra, la prima italiana andata lassù a chiedere della casa, mentre tanti francesi e tedeschi vanno lì...! Ho provato un sentimento deprimente. Un dolore. Un senso d’ingiustizia. Credo che dobbiamo fare qualcosa.

Entrare in gioco.

15 aprile 2009

«Cinque punto otto Richter» di Finotti

Il film documentario di Giulio Finotti che linkiamo, 5.8 Richter, è, come dice il nostro gentilissimo amico e accademico onorario, «un semplice racconto del giorno dopo la scossa, il 7 aprile, quando ancora si scavava tra le macerie alla ricerca di persone». Cliccare qui per vederlo, scaricarlo ecc.

14 aprile 2009

A Capua «Messalina» di Jarry

Alle ore 21.00 di domenica 19 aprile, nella bella Capua, al n. 25 di corso Gran Priorato di Malta e cioè a Palazzo Lanza, nella saletta eventi della libreria Guida Capua si terrà la presentazione del primo volume edito da Marchese editore, inaugurante la collana «Moderno oltre Moderno»: Alfred Jarry, Messalina. Romanzo dell'antica Roma (vedi qui), con in appendice i due saggi sempre di Jarry Il tempo nell'arte e Commentario alla costruzione pratica della macchina del tempo (vedi qui). Saranno presenti:

Giuseppe Merlino, docente di letteratura francese presso l'
Università di Napoli Federico II, per Marchese editore direttore della collana «Moderno oltre Moderno»; terrà un intervento storico-letterario sul periodo in cui apparve Messalina.

Luigi Morrone, filosofo ed esperto in patafisica e altro ludus, autore del saggio introduttivo al volume; terrà un intervento sulle opere di Jarry in questione.

Antonio Del Castello, filologo, direttore editoriale della Marchese editore (nonché traduttore dei due saggi in appendice al volume); esporrà le linee guida della collana.

Marco Palasciano, artista eclettico ed erudito enciclopedico
, collaboratore esterno della Marchese editore (nonché autore della copertina del volume); per l'occasione darà lectura «dei più stranguglioscenici lacerti», come detto in bacheca, della Messalina.

Il programma è suscettibile di variazioni più o meno drammatiche. Per la segnalazione dell'evento in Facebook, vedi qui.



Da Michel Duveaux, Messaline. Les fêtes du Palatin, 1987.

12 aprile 2009

Una testimonianza dall'Abruzzo



Riportiamo una testimonianza, di A.D., sui ragazzi napoletani* che sono andati in Abruzzo la scorsa settimana:


Sabato 11 aprile 2009

__Siamo tornati ieri sera tardi dall’Abruzzo e per quanto stanco vi faccio subito un report: (1) innanzi tutto le informazioni (almeno quelle che abbiamo recuperato noi) per chi vuole dare una mano, (2) una breve ricostruzione di queste due giornate.



1. INFO AIUTI DAL BASSO

__Le due situazioni in cui abbiamo trovato dei canali indipendenti che affiancavano il lavoro della Protezione civile sono nei paesini di Fossa e Tempera, nei pressi dell’epicentro Onna. Una situazione comunque complessa che evolve di giorno in giorno.

__A Fossa c’è un gruppetto di compagni dell’Aquila, sostenuti soprattutto da situazioni di movimento di Roma (Acrobax, Forte Prenestino ecc). Questa cooperazione si chiama “Epicentro solidale”. In questi giorni si sono dedicati sopratutto a dstribuire gli aiuti materiali in tutti i paesini del circondario in cui non era ancora arrivata la Protezione civile. Gli ultimi camion sono stati i nostri. Ora è una funzione che sembra esaurita. Magari tra un po’ di giorni potrebbe tornare l’esigenza di portare aiuti materiali, ma probabilmente non più coperte o vestiti, bensì beni che si consumano a ciclo continuo, come pannolini, scatolame, detersivi, saponi per l’igiene ecc. Oppure raccolte più specifiche (materiali elettrici ecc). Comunque non consiglio di raccogliere e partire in questo momento senza aver prima verificato con un referente sul posto l’effettiva utilità di quello che si sta raccogliendo. Ormai anche a Fossa i ragazzi dell’Aquila stanno piuttosto ragionando su singoli progetti. In particolare progetti che hanno a che fare con la socialità, l’informazione, la situazione dei bambini ecc. Sono infatti queste le esigenze che cominciano a diventare fondamentali, ora che i bisogni primari sembrano tamponati e si prospetta una lunga e dura permanenza della popolazione nelle tende. Per questo serviranno volontari, così come serviranno quando si potrà tornare nei paesi. Anche qui però il consiglio è di partire solo dopo aver contattato i referenti locali e aver capito che tipo di contributo personale serve e in che tempi. Noi cercheremo di seguire questa strada.

__Per le info di “Epicentro solidale” sono state attivate due linee telefoniche: a Fossa è 3664137433 (risponde Stefano o Enrico o altri), a Roma è 3473237703. Presto dovrebbero tirare su un blog per coordinare i lavori.

__Invece al campo di Tempera (contrada San Biagio) il Prc organizza la mensa da campo e un asilo. I turni e le esigenze vengono coordinate dalla Federazione di Pescara, tel 08566788 (cercate di parlare con Corrado), dove sono anche stoccati gli aiuti.
__Da quello che ho saputo servirebbero con urgenza anche persone che possono prestare camper o roulotte per casi di emergenza (donne in gravidanza ecc), che non possono adeguarsi alla tempistica della Protezione civile e della Croce rossa. Infatti si prevede almeno un mese di permanenza nelle tende prima di passare ad altro.



2. REPORT (soggettivo) SUL NOSTRO VIAGGIO

__Partiamo giovedì in prima mattinata con vari furgoni riempiti al presidio di Chiaiano, al Lab Insurgentia, all’Università, dal Meet-Up ecc.

__La prima tappa è stata Fossa, dove però la situazione degli aiuti materiali si è stabilizzata, per cui il materiale lì stoccato lo abbiamo portato in vari paesini da cui erano giunte richieste di s.o.s., come Caporciano.
__A parte l’Aquila, dove è attivo il mega-centro operativo della Protezione civile, si tratta sempre di piccole località, paesi che vanno dai 200 ai mille abitanti ora accampati nelle tende, perchè le case sono tutte praticamente inagibili, se non addirittura distrutte. Per chi ricorda il terremoto in Campania, la situazione è meno impressionante solo perchè si tratta di un’area con densità abitativa decisamente minore (sotto le duecentomila persone a fronte dei quasi due milioni di persone coinvolte dal terremoto del 1980). Tendopoli separate da grandi spazi verdi non facili da attraversare perchè non tutte le strade ancora funzionano. Ieri sembra che la macchina della Protezione civile sia arrivata anche nelle località più periferiche. Dopo cinque giorni.

__L’impressione che abbiamo avuto è che il governo non veda affatto di buon occhio l’arrivo di aiuti non esplicitamente irregimentati nella macchina della Protezione civile**, e non solo per un discorso di coordinamento e funzionalità (che è un alibi, perchè naturalmente chiunque va da quelle parti sa di dover tenere conto del coordinamento istituzionale degli aiuti).
__La mia sensazione è che i motivi siano molteplici. Anzitutto c’è sicuramente la voglia di mostrare che la macchina di Bertolaso è assolutamente autonoma e merita di essere finanziata al massimo. Ormai quella coordinata da Bertolaso è una vera e propria economia dei disastri… Inoltre secondo me c’è un elemento di memoria storica: in passato, specie in Irpinia, la rete dei volontari, motivata e informata, diventò un problema per le istituzioni quando l’insoddisfazione della gente cresceva perchè la ricostruzione non funzionava o affioravano brogli e speculazione (Zamberletti, che incredibilmente coopera anche all’intervento in Abruzzo, definì alcuni gruppi di volontari “untori della sovversione”…). Infine c’è questo clima della “caccia allo sciacallo” su cui voglio poi soffermarmi a parte, perchè mi sembra esprimere soprattutto la voglia di mettere insieme l’emergenza terremoto con l’evergreen “emergenza sicurezza”. Noi, in due giorni, siamo stati fermati 5 volte! Nell’ultima situazione, due marescialli dei carabinieri, di origine campana, erano davvero convinti di aver scoperto una “rete di sciacalli”, non si è capito perchè… si immaginavano già i complimenti di Berlusconi e Napolitano… poi hanno dovuto quasi chiederci scusa. Un atteggiamento abbastanza scoraggiante, e in contraddizione col fatto che invece ai camion degli aiuti non fanno pagare il pedaggio autostradale, almeno ieri.

__Personalmente rimpiango un po’ che le cose da fare e il poco tempo mi abbiano alquanto impedito di socializzare maggiormente con la gente. Per quel po’ che ho potuto, ho notato sopratutto una specie di pudore, quasi di timidezza (spesso in imbarazzo perfino a ricevere gli aiuti necessari), la dignità e la paura. Non si capisce bene infatti quale sia il futuro che lì aspetta, anche perchè il terremoto sembra non finire mai!
__Nei due giorni in cui siamo stati là ci sono state 5-6 scosse almeno. Ed eravamo già al quinto giorno! Molti lamentano che il terremoto sia cominciato almeno da un mese, con continue scosse di media intensità, ma nessun responsabile ha pensato che si trattasse di un fenomeno anomalo rispetto al singolo evento…
__Secondo quanto dicono gli esperti pare che la forte scossa di giovedì sera fosse addirittura un fenomeno a sé rispetto al terremoto originale, dovuto non alla faglia verticale che segue la linea dell’Appennino, ma a una faglia obliqua che taglia l’Italia da Ancona al Tirreno. Perciò si sarebbe sentita forte anche in zone come Ascoli, come Roma ecc.
__C’è quindi la grande ansia che la propria terra stia diventando una zona stabilmente sismica più ancora che in passato. Latitano anche le informazioni di carattere scientifico per la popolazione.
__Ciò malgrado, molti non abbandonano le tendopoli per andare negli alberghi della costa, come vorrebbe il governo. Hanno troppa paura che, abbandonando le proprie case, non le rivedranno più. Vogliono seguire e controllare, e, considerando gli esempi del passato, è del tutto comprensibile.
__Il vero pericolo adesso è anche l’inedia, le attese interminabili. Specie per i bambini. Chi può si dà da fare: a Fossa una ragazza mi ha chiesto il contatto con Erri de Luca. Voleva chiedergli di fare un’iniziativa al campo. Dice che in Alzaia Erri racconta del poeta che dopo il disastro non scrive poesia, ma sta in fila per fare i lavori con la sua gente. Che è quello il modo di fare poesia in quel contesto… Abbiamo scambiato poche parole, ma mi ha colpito molto.

__La notte fa un freddo cane, almeno per me che rischio l’ipotermia dormendo nel furgone. Ma qui dicono che è la bella stagione… io so solo che lo sbalzo termico è davvero notevole, quasi 20 gradi.

__I singoli luoghi sono impressionanti: Onna, che tutti ci hanno detto essere stata terra di partigiani, è una località che non esiste più. Ormai non rimangono neppure più i soccorritori, non c’è motivo. Tranne qualcuno, per impedire ai video-operatori e fotografi di passaggio di farsi male con le macerie… Sarei anche un mediattivista: da un lato voglio documentare, dall’altro mi imbarazza un po’. Nei muri spaccati si “intuiscono” case spesso auto-costruite alla fine dell’800 con i materiali più vari. Non c’è quasi struttura… Sono crollate come cartapesta.
__All’Aquila Ciro Fusco dell’Ansa mi fa invece notare come nelle macerie si vedono i cavi del ferro completamente lisci… Sembrano cavi elettrici. Non possono mai fare presa nel cemento! E infatti dal 1974 è vietato usare cavi come questi, ma c’è da chiedersi se in un’area a tale sismicità non dovevano essere ristrutturate anche le costruzioni precedenti.

__La mattina di venerdì alcuni di noi vanno ai funerali pubblici. Davanti ovviamente fà male: ci sono quasi duecento bare. Piccole bare bianche sopra quelle dei loro genitori…
__I parenti delle vittime col loro dolore vero e tutta la pletora ipocrita dei mezzi-busti col loro dolore professionale. Per alcune decine di vittime i parenti hanno rifiutato i funerali di Stato, preferendo tenerli in forma privata.
__Il piazzale della scuola dei finanzieri (il Duomo dell’Aquila è inagibile) è però semipieno. Due-tremila persone. Dicono che ci sono problemi a raggiungere il sito, che è tutto bloccato. La mia impressione è anche che questa funzione non sa raccogliere davvero il sentimento popolare. Anche l’omelia, al di là dell’aspetto religioso, mi sembra fredda. Un discorso di circostanza, perfetto e banale. Non una parola fuori posto, un moto dell’emozione, un momento di rabbia, come in altre situazioni analoghe pure è successo. Il prete non ha nulla da rimproverare a nessuno… i cronisti in sala stampa insistono su questo fatto dell’eccezionalità di una funzione il Venerdì Santo… mah! Mi sembra sinceramente più partecipe l’Imam, anche se si vede che interviene “in trasferta” e quindi si limita a poche parole di cordoglio e di speranza.
__Quando torniamo in macchina bestemmiamo per la fila interminabile… ci mettiamo un po’ a renderci conto di essere in mezzo a un torpedone con 200 bare…!
__Tornati a Fossa salutiamo Enrico prima di partire in serata (in particolare il mio camion non va oltre i 60 orari…).
__Enrico fa parte dello spazio libero 51 dell’Aquila, che personalmente non conoscevo (nei due giorni che siamo stati lì sono arrivati anche gli attivisti del centro sociale l’Arrembaggio). Dopo il terremoto ha sistemato i suoi anziani genitori prima in un campo sfollati e poi da parenti. Da allora quasi non dorme, percorrendo la provincia dell’Aquila da un capo all’altro per sostenere come può la solidarietà dal basso che arriva da altre regioni. In poche ore la sua faccia passa dalla stanchezza allo scoramento alla determinazione convinta. Ma non si ferma.



* Di cui già qui, alla cornice «E' confermato che giovedì 9...»

** Aggiungiamo una breve testimonianza successiva, del 2 maggio, ritagliandola dal commentario a un video di YouTube: «Sei abruzzese? Io sì. Io l'ho vista la "macchina organizzativa". Bene: ti dico che la Protezione civile è una pagliacciata! tutto quello che è stato fatto è merito solo dei volontari, che si sono armati di buona volontà, e hanno fatto tutto loro, senza essere coordinati da nessuno. E infatti c'è tantissima gente che dal 6 aprile non si è ancora potuta fare una doccia, che dorme nel freddo aquilano, e delle parole dei politici non ne può più!».

11 aprile 2009

L'Accademia condanna il MOIGE, anti-etico

La prima cosa che ci viene in mente, quando leggiamo «MOIGE», a parte per pura assonanza le antiche dee Moire, è che è un'associazione caratterizzata da reiterati, acri proclami omofobi. Altro che AGEDO  (Associazione genitori di omosessuali) e Famiglie arcobaleno (genitori omosessuali).

Per curiosità, siamo andati a immergere un momento la rete nel suo sito; ed ecco una perla che vi abbiamo pescata, veramente esemplare. Parlando d'un film in cui, giustamente, l'omosessualtà veniva dipinta come cosa di per sé sana, ecco; ecco l'anonimo adepto del MOIGE, preso il tortuoso stilo, vomire questi tossici sintagmi:

Ci si trova ancora una volta davanti al tentativo di configurare come piena normalità quella che in realtà è un disturbo dell'identità, come è attestato da studi scientifici ormai abbondanti ma poco diffusi. [...] Risultato? una grande confusione nella mente di adolescenti e giovani, e comunque della gente meno informata sul piano scientifico.

Trionfo di criminale falsità, tali frasi non sono eccezionali; il MOIGE si batte da anni, difatti, con empia foga e stolidi argomenti, contro la dignità delle persone omosessuali e la loro lotta per ottenere in questo sventurato paese uno straccio, almeno, di quei diritti che in altri paesi sono già assicurati da decenni, e considerati bastantemente sacri; mentre qui, in questo paese che se materialmente ha forma di calzatura cavallerizza è, in ispirito, una zecca mostruosamente gonfia la cui testa minuscola è Città del Vaticano, il senso del sacro è offuscato, si sa, dall'usurpante blàbla ierofantico, che le coscienze sòpora e fa friabili.

Ci dicano, i signori e le signore e gli alti e bassi e infimi prelati facenti capo idralernesco al MOIGE, quali mai sarebbero quei fantomatici «studi scientifici ormai abbondanti ma poco diffusi» dianzi ventilati sott'al naso del lettore, e sùbito sottratti; ci facciano vedere, da che pulpito viene la loro informazione "scientifica"!

Da chi? eh? da chi? dite. Chi ascoltaste? ciarlatani del nulla, certamente, dai neuroni necrotici nutricati a nitrati di nartece. Gente, direbbe alcuno, maledetta da Dio, se un Dio vi fosse, un Dio come Dio comanda; gente che senza un soldo di coscienza amorosa va diffondendo come antrace in àerosol, fino a voi che giocate a madri e ladri, la teoria zombie che l'omosessualità sarebbe «un disturbo dell'identità»; gente che già solo per ciò meriterebbe la galera. Perché un adolescente che oda dire una simile assurdaggine, e vi creda, ne avrà un danno morale impagabile. E guardate alle statistiche di suicidio.

Di fatto, il MOIGE si fa complice di questo. E che razza di genitori siete, voi che direttamente o indirettamente spingete i vostri figli a darsi, in nome di una scienza senza fondamento, morte?



Genitori nell'iconografia. A sinistra: Eugène Delacroix, Medea uccide i figli (1838).
A destra: Francisco Goya, Saturno divora i suoi  figli (1819-1823).

6 aprile 2009

In soccorso alle vittime del sisma

Questo post ha subìto continui aggiornamenti, per una settimana.
 
Riceviamo da fonte rossa, e — noi rivo incolore — di séguito pubblichiamo, alcune informazioni per poter fornire aiuto alle popolazioni colpite dal sisma dell'Aquila. Le integriamo con dati da noi raccolti altrove (vedi anche terremotoabruzzo.pbwiki.com); e cancelliamo quelli sull'emergenza sangue, che è finita e anzi c'è il problema opposto: troppi si recano a donare, pare, e intasano i centri AVIS. Inoltre attenzione agli SMS degli sciacalli, che si firmano fintamente «Protezione civile» avvisando di nuove forti scosse e invitando la gente ad abbandonare le case per predarle. Vedi inoltre qui.





RETE DI ACCOGLIENZA SFOLLATI
Stiamo predisponendo una rete di persone disponibili ad ospitare gli sfollati. Per questa ragione vi chiediamo, se abitate in regioni prossime alle zone interessate dal sisma e siete nella condizione di ospitare qualcuno, di comunicarci a partire da ora le seguenti informazioni: nome, cognome, indirizzo, telefono, indirizzo e-mail, numero delle persone che potete accogliere, numero delle stanze e durata approssimativa della disponibilità. Il nostro indirizzo e-mail è  sinistraeliberta.volontari@gmail.com e tel. Patrizia 3404706576. Potete telefonarci 064620701.
Aggiungiamo: chiunque avesse una struttura alberghiera in Abruzzo in grado di ospitare, chiami lo 0854308309.

GRUPPI DI VOLONTARI
Stiamo comunicando alla Protezione civile le disponibilità dei nostri militanti, attivisti e simpatizzanti a recarsi in Abruzzo per fornire assistenza, aiuto e soccorso alla popolazione. Chi di voi fosse disponibile può comunicarcelo fin da ora all’indirizzo: sinistraeliberta.volontari@gmail.com e al numero di tel. Patrizia 3404706576. Comunicateci anche, nel caso le aveste, le competenze specifiche che potrebbero essere utili ai soccorsi (es. medici, ingegneri, infermieri, psicologi, assistenti sociali, cuochi).
Aggiungiamo altri dati: i volontari addestrati d'ogni regione possono chiamare il 3270499293. Ma, aggiornando, pare che ci sia stata troppa offerta, e che la Protezione civile non voglia più nessuno.
Intanto, nella pagina di Facebook dedicata a una carovana di attivisti napoletani leggiamo, in commentario: «Abbiamo deciso di promuovere la solidarietà dal basso in modo diretto, non mediando con chi è responsabile di tante tragedie in tutta italia. Lì non ci sono solo campi gestiti dalla Protezione civile, ma anche da associazioni e attivisti di centri sociali. Il campo dove andremo si chiama Coccinella».
«Si dovrebbe partire da Napoli con macchine e furgoni; chi è interessato ci contatti al più presto», dice il loro comunicato.* E un successivo aggiornamento: «Chi ha a disposizione mezzi (furgoni ecc.) per la carovana e vuole contribuire al viaggio può contattare Antonio (3281719299) che al momento sta facendo un lavoro di raccordo».
Quanto al quando: «Dopo le ultime scosse, la Protezione civile ha ribloccato gli ingressi ai luoghi disastrati, e saranno riaperti per Pasqua, o dopo». Ma ecco un ulteriore aggiornamento:
E' confermato che giovedì 9 aprile partirà una prima carovana di aiuti per il campo sfollati di Tempera, paesino tra i più colpiti e nel quale si è già attivata una rete di solidarietà dal basso che fa da riferimento. Le realtà che vogliono partecipare e chiunque può mettere a disposizione furgoni o altri mezzi di trasporto devono immediatamente contattare Antonio (3281719299) che sta coordinando la partenza.
Queste le ultime novità sul piano degli aiuti dal basso. Il problema è naturalmente avere dei canali che garantiscano efficenza e trasparenza e al tempo stesso relazione diretta con la popolazione locale. Al momento le due situazioni in cui questo avviene sono nel campo sfollati di Tempera, dove questo canale è costituito principalmente dai militanti del Prc che si trovano lì, e il campo di Fossa (l'epicentro della scossa di oggi), dove si è costituito un ponte stabile tramite la presenza degli attivisti del centro sociale Spazio Libero 51 de l'Aquila e diverse realtà romane (dal Forte Prenestino ai movimenti per la casa).
Nel campo di Fossa si starebbe attrezzando anche un mediacenter per rendere più immediate e trasparenti le comunicazioni. La scelta di intervenire nei paesi è anche perchè sono le realtà più abbandonate.
Da quello che abbiamo saputo: la situazione è molto difficile e la macchina degli aiuti istituzionali si mette in moto con molta maggiore lentezza di quello che dicono in televisione... manca davvero di tutto e quasi tutti anche stanotte dormiranno in macchina. Del resto la pressione del governo è perchè gli sfollati si trasferiscano negli alberghi della costa o in altre regioni. Ma si tratta di una popolazione in gran parte contadina e pensionata che è determinata a restare accanto al proprio paese: vuole seguire e controllare l'intervento che faranno sulla sua casa, perchè ha paura di perderne il controllo (e visto quello che è successo altrove, tipo in Campania, e le persone che stanno coordinando tutto da Bertolaso a Zamberletti è difficile dar loro torto...). Quindi non hanno intenzione di spostarsi.
Al momento ci è stato detto che serve soprattutto portare aiuti, principalmente coperte, vestiti, pannolini, detersivi e saponi, salviette umidificate, cibo in scatola, latte... Non servirebbero ancora i volontari per rimanere là, perchè nella maggior parte dei casi non potrebbero fare molto. Infatti, come dimostra drammaticamente la scossa di oggi, non è ancora possibile ritornare nei paesi. Quando questo avverrà (tra una settimana probabilmente) ci sarà invece molto da fare e serviranno persone.
Per la carovana di giovedì servono innanzi tutto mezzi di trasporto degli aiuti, in particolare furgoni e non auto. Per dare la disponibilità di furgoni ecc. 3281719299.
Ma soprattutto con il viaggio di giovedì dovremmo riuscire ad arrivare a una razionalizzazione completa della situazione. Almeno in questi due campi avere dei riferimenti stabili, anche telefonici, e un minimo di pianificazione dell'intervento. Un quadro di riferimento per tutte le realtà di base che vogliono contribuire e organizzarsi per portare soccorsi, e per la fase in cui serviranno di più i volontari per restare.



RACCOLTA COPERTE, MEDICINALI, VESTIARIO, MATERIALI UTILI A RIMUOVERE LE MACERIE
Siamo coordinati con la Cgil di Pescara per la raccolta di alimentari (solo scatolame, latte e prodotti a lunghissima conservazione) e medicinali. Il centro di raccolta Cgil è a Pescara in via Benedetto Croce 108. Per vestiario, coperte e altro si attendono altre disposizioni dai soccorritori; nelle prossime ore vi daremo nuove informazioni attraverso le newsletter e il nostro sito.
Aggiungiamo che per donare viveri, coperte, medicinali, pannolini, teli impermeabili e altro, si può anche contattare l'800860146, oppure lo 0668208.
E ancora: sui punti di raccolta cibo in Napoli, leggiamo da una parte che da martedì 7 aprile ve ne sarebbero almeno tre: RIONE ALTO (via Pasquale del Torto 1/b), tel. 0817701332 / 3491394416; QUARTIERI SPAGNOLI (parrocchia Sant'Anna di Palazzo), tel. 3477769962; MARIGLIANO (via Faibano 65), tel. 3393513740. Telefonate per sapere se sono ancora attivi.
(Cancelliamo dal nostro post una scheda inerente altri punti di raccolta napoletani, ma raccolta limitata alle giornate del 7 e dell'8, a cura dell'organizzazione «Napoli senza munnezza».)
Da un'altra parte leggiamo, inoltre, di un punto di raccolta per cibo, vestiti, coperte, medicinali, saponi ecc. che sarà allestito dai ragazzi dell'Orientale a PALAZZO CORIGLIANO (piazza San Domenico Maggiore), nell'Aula Radioazioni, dalle ore 10.00 alle 22.00 di martedì 7 aprile e dalle ore 10.00 alle 19.00 di mercoledì 8.
I vestiti usati, diversamente da quelli nuovi, vanno portati alla CARITAS.
Ed ecco un'ulteriore voce rossa:
Il circolo PRC di Bagnoli, in contatto diretto col PRC di Pescara, partecipa alla rete di raccolta e trasporto di generi di prima necessità verso il campo di Tempera (AQ).

Punto di raccolta di generi di prima necessità: sede PRC di Bagnoli, via Plinio 21 (piano terra), a 100 m dalla Cumana di Bagnoli; è possibile arrivare con l'auto davanti alla porta della sede. Sede aperta tutti i giorni fino a sabato 11 aprile; orari: 10.00-13.00 e 16.00-22.00.

Domenica mattina sarà allestito un banchetto nella zona pedonale di viale Campi Flegrei.

Il primo furgone è partito giovedì 9 con medicinali e generi di prima necessità; un altro partirà martedì 14 aprile: facciamo il pieno!

Dall'Abruzzo si segnala necessità urgente di: acqua, latte UHT, pasta, riso, biscotti, zucchero, caffè, pelati, olio, scatolame vario, carta igienica, saponette, sapone da bucato, spazzolini, dentifricio, detersivo per piatti, disinfettanti, carta da cucina, cerotti, guanti, sacchi per la spazzatura, assorbenti, pannolini e pannoloni per neonati e per anziani, omogeneizzati, piatti, posate e bicchieri di plastica, ecc. E ancora: cioccolata, dolciumi, giocattoli. Continua inoltre la raccolta di coperte, sacchi a pelo, asciugamani, biancheria, vestiario in genere.

Infine è possibile contribuire anche con una donazione: c/c bancario «Rifondazione per l'Abruzzo», IBAN: IT32J0312703201CC0340001497.

E un'ultima voce:

I Rappresentanti degli Studenti della Università degli Studi di Napoli Federico II in collaborazione con le associazioni studentesche promuovono per le giornate di mercoledì 15, giovedì 16 e venerdi 17 aprile p.v., dalle ore 10.00 alle 13.00, una raccolta di beni di prima necessità da portare successivamente nelle zone colpite dal sisma. Abbiamo individuato nelle varie sedi universitarie della Federico II alcuni centri di raccolta che riportiamo qui di seguito insieme con le eventuali variazioni sui giorni di apertura:

Facoltà di Agraria, Portici, via università 100, aula studenti.
Facoltà di Architettura, via Forno Vecchio, aule studio: solo giovedì.
Facoltà di Economia, complesso di Montesantangelo, aulario A.

Facoltà di Farmacia, livello giardino: tranne mercoledì.

Facoltà di Giurisprudenza, palazzo di vetro, via Porta di Massa.

Facoltà di Ingegneria, piazzale Tecchio 80, atrio (ingresso facoltà).
Facoltà di Lettere e Filosofia, cortile Don Bosco: tranne mercoledì.

Facoltà di Lettere e Filosofia, giardino di via Porta di Massa: solo venerdì.
Facoltà di Medicina, edificio 20, complesso universitario Policlinico: tranne mercoledì.

Facoltà di Medicina Veterinaria, cortile Don Bosco.
Facoltà di Scienze MM FF NN, complesso di Montesantangelo, aulario A.

Facoltà di Scienze MM FF NN, università centrale: solo giovedì.


Facoltà di Scienze Politiche, ingresso facoltà e giardino.

Facoltà di Sociologia, livello cortile: tranne mercoledì.

Ecco l’elenco dei beni necessari:

Alimenti a lunga scadenza
Biscotti
Scatolame
latte a lunga conservazione
Acqua minerale
Scarpe da ginnastica
Indumenti intimi nuovi
Assorbenti igienici da donna
Pettini e spazzole
Asciugamani
Dentifrici e spazzolini da denti
Intimo per bambini
Pannolini
Tute
Coperte
Pigiami


Il vestiario deve essere nuovo.

Vi chiediamo inoltre di creare dei vostri centri di raccolta, nei vostri palazzi, nei vostri cortili, tra i vostri colleghi di studio o di lavoro e di consegnarli poi a noi per facilitare così il nostro operato e rendere questo intervento efficace.

P.S.: Durante la tre giorni di raccolta alimentare nessun soggetto coinvolto è autorizzato a chiedere offerte in denaro.
 

RACCOLTA FONDI PER L’EMERGENZA ABRUZZO
Stiamo raccogliendo fondi da destinare all’emergenze immediata e i soccorsi. Sinistra e Libertà ha aperto un Conto corrente bancario dedicato alla sottoscrizione in favore delle popolazioni dell'Abruzzo: Bcc Roma, ag. 021, Navona, piazza Nicosia 31; c/c n. 3346, IBAN IT 82 B 08327 03221 000000003346; causale bonifico: «Sinistra e Libertà  Solidarietà Abruzzo», da utilizzare per versamenti attraverso bonifici. I soldi raccolti contribuiranno alla ricostruzione della Casa dello studente.
Vedi anche, più sopra, nel riquadro col comunicato (in rosso) del PRC di Bagnoli, i dati circa il c/c di «Rifondazione per l'Abruzzo».
Aggiungiamo che al numero 48580 è possibile inviare SMS per la raccolta fondi a favore della popolazione colpita; ogni SMS inviato apporterà il contributo di 1 euro.
Attenzione alle finte raccolte: vedi qui, per esempio.



Illustrazione, vecchia cento anni, della «Domenica del Corriere»
  relativa al terremoto di Messina delle 5.21 del 28 dicembre 1908.



* E prosegue: «In queste ore drammatiche per il terremoto in Abruzzo la solidarietà con la popolazione, l'ansia e il lutto crescono di pari passo con la rabbia! Nessuna catastrofe naturale è mai solo una catastrofe naturale... e questo vale ancor più in un paese, il nostro, in cui prevenzione e tutela ambientale sono parole sconosciute. Le Istituzioni in generale e le persone preposte a questo pensano solo ai soldi, alle "grandi opere" che stanno ulteriormente indebolendo il territorio (solo la TAV ha prosciugato oltre cento chilometri di sorgenti dell'Appennino). Tutti conosciamo la dorsale appenninica come area ad alto rischio per i terremoti, ma nulla si è fatto in questi anni per la prevenzione sugli edifici! In questa situazione poi c'è la clamorosa superficialità con cui la Protezione civile e il suo capo Guido Bertolaso hanno gestito gli allarmi che arrivavano dal laboratorio nazionale del Gran Sasso e che avrebbero meritato ben altri approfondimenti (visto che peraltro c'erano state varie scosse di preavviso) che una denuncia per «procurato allarme»! Bertolaso, come lo abbiamo conosciuto anche in Campania, si è dimostrato uno che non presta attenzione a una reale salvaguardia della salute dei cittadini, ma si muove solo quando c'è da capitalizzare! In ogni paese "normale" oggi si pretenderebbero le sue dimissioni, invece qui diventa addirittura Commissario all'emergenza (in Italia è "Commissario a tutto"...) e magari domani Commissario alla ricostruzione! È fondamentale che i cittadini abbruzzesi abbiano in totale e trasparente controllo la gestione degli aiuti e dei fondi, altrimenti rischiano di pagare i prezzi che abbiamo conosciuto benissimo in Campania, dove a fronte di decine di migliaia di miliardi la gente restava nei container... Noi per parte nostra abbiamo imparato che la solidarietà più efficace è quella che nasce dal basso, dalle esperienze delle comunità, e per questo dobbiamo attivarci per poter al più presto, fin dalle prossime ore, dare un contributo di solidarietà e di vicinanza fattiva alla popolazione abruzzese. E soprattutto per portare gli aiuti di persona».

4 aprile 2009

Glossario per xenofoni e ignoranti, 7

DanteSpiegazione di parole e frasi arcaiche o in altri idiomi, neologismi, alterazioni varie, polisemie suscettibili di fraintendimento, e termini difficilmente reperibili in un comune dizionario o enciclopedia.


Ludopoesia sul prestito ad usura
alta: profonda.
apra: cinghiale femmina.
arciprofonda: profondissima.
atra: nera e opaca.
buia più che persa (da Dante, Inferno, VII, 103): piú scura del color bruno-purpureo.
cresciutelli: un po' cresciuti.
d’una scrofa segnato avea lo suo sacchetto (da Dante, Inferno, XVII, 64-65): aveva sul suo sacchetto il disegno d’una scrofa.
fanga: terreno fangoso.
fiôi: figlioli.
gridòmmi: mi gridò.
im: imo, punto più basso.
ipertròia: scrofa le cui dimensioni vanno molto oltre la norma.
ludopoesìa: poesia basata su un vincolo compositivo di carattere ludico.
Neanderthal: esemplari di Homo neanderthalensis.
porcelluzzi: porcellini.
sanza: senza.
sgolossi: si sgolò.
troiàio: insieme di porci.

Chi ci boicotta l’arte e la cultura?
barone [universitario]: [professore] detentore di notevole potere.
démodé: fuori moda.
et àlii: e altri.
flyer: piccolo volantino pubblicitario.
védasi: si veda.

Libera radio in liberato spazio

che ce n’è: di cui c’è (anacoluto teso ad anticare gratuitamente il testo).
draculésco: relativo al conte Dracula.
lata: larga.
tipo: per esempio.
virtùte: virtù.

In mostra i nuovi simboli di Napoli
depassatizzàta: privata del proprio passato.
urbs mundi: capitale del mondo.

Fulgóri di poesïa e di philìa
acatàrtica: relativa all’accumulo di immondizia mai rimossa.
a chiusa: a chiusura.
affatt’àptera: completamente senza ali.
amor de lonh: amore per qualcuno che è lontano.
antiumàno: ciò che si oppone all’umano.
appeseranno: appesantiranno.
collodiana: relativa a Carlo Collodi.
di làgrime offuscato: offuscato dalle lacrime.
hòrror vàcui: tendenza, un po’ maniacale, a riempire tutti gli spazi vuoti.
Iàno: Giano (un dio romano).
ingannoso: ingannevole (dall’occitano «enginhòs»).
Lettere: la sede di via Porta di Massa della facoltà di Lettere e Filosofia dell’università di Napoli Federico II.
nicciósi: relativi, un po’ goffamente, a Nietzsche.
pastór benìti: pastori addormentati come il pastore Benito, figura classica del presepe napoletano.
petrosìni ognemmenèstra: prezzemoli che vogliono condire ogni minestra; metafora per «presenzialisti».
philìa: sentimento d'amore fraterno.
pianta sapienzàle
: albero della conoscenza.
to’: togli (cioè prendi), guarda.
torpescenti: sonnolenti.
zanzottianamente: alla maniera di Andrea Zanzotto.

Acerra: inaugurato inferno in terra
Clàudio: personaggio dell’Amleto di Shakespeare.
elicòttero wagneriàno: elicottero che ricorda la scena degli elicotteri nel film di Scorsese Apocalypse Now (1979), accompagnata dalla musica della Cavalcata delle Valchirie dall'opera di Wagner La Valchiria.
piazzA del Castello: piazza Castello, con un riferimento alla presenza di A. Del Castello.

De consolatïone mythològiæ
de consolatione mythologiæ: sulla consolazione fornita dalla mitologia (cfr. Boezio, De consolatione philosophiæ, 523 d.C.).

«Mi vergogno dï essere italiano»
ci sa: sospettiamo.
in prìmis: per prima.
neapolisdinànza: cittadinanza napoletana.
più ch’altre ributtante: ributtante piú di altre.

3 aprile 2009

«Mi vergogno di essere italiano»


«Mi vergogno dï essere italiano»:
quante volte dovremo udire ancora
questa frase? Sempre di più, ci sa.
Si veda per esempio il fresco caso
di quel neonato, e di sua madre in primis,
maltrattati al Fatebenefratelli.
Bene vero farà chi avrà ottenuto
dal sindaco di Napoli che a Abou
sia, per compensazione, conferita
la neapolisdinanza önoraria.*
Qui vedi. Nel frattempo, altra vergogna,
l'Europa doverosamente sfonda
col dito i guidaleschi dell'italica
omofobia, più ch'altre ributtante:
vedi eloquente articolo da «Dire»
del trentun marzo del 2009.




* Aggiornamento: la cittadinanza infine è stata conferita! :) vedi qui.

2 aprile 2009

De consolatïone mythològiæ

Una lettera breve di M.P. da un carteggio con un amico oppresso:

Quando alzano la voce pensa che sono dei poveri disgraziati con l'anima bucata. Da morti, l'acqua nera gli entrerà da ogni parte, e si gonfieranno e appeseranno e caleranno verso il fondo, senza ritorno, e il buio. Tu invece leggero andrai in direzione opposta verso l'affiorare all'alta luce e a nuovo, dolce nascere.



Ubay Murillo, Naufrago (2008).