22 marzo 2018

Di pari passo van Follia e Ragione

Comunicato stampa sulla puntata n. 8 di Dal Paleolitico a Palasciania. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Prosegue nel suo avventuroso cammino alla ricerca del senso delle nostre vite l'undicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens". La sua puntata n. 8 si terrà domenica 25 marzo alle ore 18.57 presso Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), messo a disposizione dell'Accademia Palasciania dalla Pro Loco di Capua. L'incontro – come sempre a ingresso gratuito – consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano sugli anni cruciali compresi tra il 1450 e il 1733, e si intitolerà "Età moderna. John Kay inventa la spoletta volante (1733)".

In ordine cronologico, assisteremo alla caduta di Costantinopoli e alla guerra delle Due Rose; Innocenzo VIII emanerà la sua bolla contro le streghe e la Gioconda emanerà il suo sorriso; salperanno verso l'America prima tre caravelle e poi trentamila navi negriere; vedremo infuriarsi prima Orlando contro Angelica e poi Lutero contro il commercio delle indulgenze; Pizarro conquisterà l'impero degli incas e Pantagruel il regno dei dìpsodi; Copernico ridisegnerà il sistema solare e Michelangelo la basilica di San Pietro; la Commedia dell'arte farà a gara di trovate con la Controriforma; Bruno rifiuterà di abiurare e Galileo accetterà; Amleto gareggerà in follia con Don Chisciotte; Monteverdi musicherà una favola e Basile ne scriverà cinquanta; dubiteremo del «teatro cartesiano» ma non del teatro di Molière; Newton innoverà l'astrofisica e Scarlatti l'opera lirica; Berkeley negherà la realtà di questo mondo e Leibniz lo riterrà il migliore possibile; Cristofori creerà il «gravicembalo col piano e forte» e Bach comporrà il "Clavicembalo ben temperato"; Muratori farà della storia una scienza e Vico le dedicherà la "Scienza nuova"; infine, mentre i laputiani mostreranno a Gulliver le loro complicatissime e inutili invenzioni, la semplicissima invenzione di Kay risulterà fondamentale per l'avvio della prossima grande rivoluzione: quella industriale. E il mondo non sarà più quello di prima, più o meno sempre uguale da diecimila anni.

Ricordiamo che è possibile inserirsi in qualsiasi momento del festival-laboratorio, senza necessità di averne seguìto le puntate precedenti; i cui resoconti si troveranno in palasciania.blogspot.it, come pure il programma completo. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971.

8 marzo 2018

E quindi uscimmo a riveder le scienze

Comunicato stampa sulla puntata n. 7 di Dal Paleolitico a Palasciania. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Prosegue itinerando fra biblioteche, bar, giardini palatini e altri «loci più o meno amoeni» di Capua e dintorni l'undicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia "Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens". La sua puntata n. 7 si terrà domenica 11 marzo alle ore 18.57 nella sala superiore dell'Amaro Caffè (Capua, via Corte della Bagliva 7, a lato del Municipio) e si intitolerà "Rinascimento. Johannes Gutenberg reinventa la stampa (circa 1440)".

L'incontro – come sempre a ingresso gratuito – consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano sui mirabìlia e gli horribìlia della seconda metà del medioevo fra cui, tanto per cominciare, il processo al cadavere di papa Formoso e – restando in àmbito processuale – la prima testimonianza scritta del volgare italiano, nel Placito capuano. A seguire, l'epoca delle crociate, in cui si intrecciano i cammini di san Francesco, di Robin Hood e dell'imperatore Federico II, alla cui corte fiorisce la scuola poetica siciliana intanto che appassisce la poesia dei trovatori provenzali, colpo di grazia la crociata albigese. Dall'oriente giungono intanto i numeri arabi e, più tardi, i cannoni. Mentre Guglielmo di Machaut innova l'arte musicale, Guglielmo di Occam fugge da Avignone per scampare all'Inquisizione. Tra Dante e l'Umanesimo si infila a squarcio la peste nera. A contraltare delle compagnie di ventura, per le quali il soldo è il solo dio, si erge angelica e folle la figura della Fanciulla di Orléans. E mentre il suo rogo si spegne, e si accende la disputa fra i neoplatonici e i neoaristotelici, un apprendista orafo nativo di Magonza si prepara all'impresa che porrà fine ai secoli bui iniziati con i decreti teodosiani (se non già con la morte di Cleopatra): una tipografia.

Ricordiamo che è possibile inserirsi in qualsiasi momento del festival-laboratorio, senza necessità di averne seguìto le puntate precedenti; i cui resoconti si troveranno in palasciania.blogspot.it, come pure il programma completo. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971.

4 marzo 2018

Ci scusiamo per il ritardo, ma...

Gli impegni s'accavallano, s'accumulano; talché non si è avuto ancora, né lo si avrà prima di fine maggio, il tempo di scrivere i resoconti delle puntate nn. 5 e 6 (già incombe la n. 7) di Dal Paleolitico a Palasciania; ma nell'attesa ecco un resoconto grafico gentilmente fornitoci poc'anzi, a bella sorpresa, da Luca Raucci, che ritrae Marco Palasciano al leggio durante la puntata n. 6 (Capua, Palazzo della Gran Guardia, 25 febbraio 2018).