Per noi dell'Accademia Palasciania, il 14 novembre è festa; difatti, il 14 novembre 1976 Marco Palasciano scrisse, ottènne, la sua prima poesia: La torta della morta*.
Trentatrè anni sono passati. Non sono trenta, non son quaranta; onde per quest'anno non allestiremo celebrazioni come quella del 2006, allorché si tenne, in una sala meravigliosa del Museo Campano, grande reading-concerto**; se ne riparla nel 2016.
Festeggeremo intanto, lenemente, pubblicando nel presente blog un testo d'una nostra cara Socia Ornamentale, Lenè. Senza titolo, scritto qualche anno fa, e dedicato ad Alda Merini.
* Ciò da recenti, definitivi accertamenti. Fino a qualche tempo fa, la primissima poesia si riteneva essere un'altra, Giochi, che invece è risultata essere la seconda (anch'essa scritta il 14 novembre 1976).
** Del quale ecco l'invito:
Trentatrè anni sono passati. Non sono trenta, non son quaranta; onde per quest'anno non allestiremo celebrazioni come quella del 2006, allorché si tenne, in una sala meravigliosa del Museo Campano, grande reading-concerto**; se ne riparla nel 2016.
Festeggeremo intanto, lenemente, pubblicando nel presente blog un testo d'una nostra cara Socia Ornamentale, Lenè. Senza titolo, scritto qualche anno fa, e dedicato ad Alda Merini.
potendo non ho voluto rubo dolore sfioro Dio che sporge dagli occhi rabbiosi amanti portate da onde furiose sosteniamo provini mai troppo brave per queste voci basse gli sguardi fieri i teatri sono giacigli infetti i veli indossati perenni contraddizioni ci scaraventano sul pavimento che le nostre unghie graffiano invano pace implori ma loro infiggono spade divine nelle nostre vite scavano vuoto scavano in fondo scavano ombre |
* Ciò da recenti, definitivi accertamenti. Fino a qualche tempo fa, la primissima poesia si riteneva essere un'altra, Giochi, che invece è risultata essere la seconda (anch'essa scritta il 14 novembre 1976).
** Del quale ecco l'invito:
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