10 novembre 2009

Terzo concerto: trionfo della notte

Quarto concerto: oggi, martedì 10 alle ore 16.30, sempre a Palazzo Fazio, sempre gratis. Nell'intervallo: celebrazione di Arthur Rimbaud, di cui ricorre il 118° anniversario della morte, con lectura di qualche sua poesia. Qui il calendario intero, intanto, e il programma comune a ogni concerto; e qui tutti i dettagli sulla presente edizione, la quarta, nonché sulle passate, di Toccata e fuga. Incontri musicali intorno a un pianoforte in transito.

Il concerto di ieri, 9 novembre, iniziato con ritardo intorno alle 9 della sera, ha avuto 9 spettatori. Le cui mani hanno pescato dall'urna, nell'ordine, i seguenti argomenti da trasformare in musica:

L'Inferno di Dante

Inutilità e danno della religione, con particolare riferimento alla storia del cristianesimo

Rovine di età antiche, con la loro aura mitica

Notturno con stelle e luna e osservazione dei pianeti

Anche stavolta, per curioso caso, il pubblico ha decretato la maggior bellezza delle sonate improvvisate ispirate al secondo e al quarto argomento. Passano dunque gli ottavi di finale il Notturno e la notte dello spirito cioè la Religione.

Quanto al gioco degli spunti forniti del pubblico, ha fruttato addirittura sette pièce, dedicate rispettivamente alla Pizza, a un Paesaggio di colline, allo Swing, alla Cioccolata calda, a un Gabbiano, al Giappone, allo Scrittore.

Essendo il 9 novembre, si è inoltre commemorato nell'intervallo tra una sfida musicale e l'altra Guillaume Apollinaire, morto a Parigi lo stesso giorno, nel 1918. Era appena finita la Grande guerra; il nostro Giuseppe Ungaretti saliva le scale contento di andargli a portare la nuova del trionfo della Francia, non sapendo che sull'organismo dell'amico poeta aveva appena trionfato la Morte in veste di febbre spagnola. Palasciano ha letto di Apollinaire, dai Calligrammi, La piccola auto, includente la technopægnia qui sotto riportata. Ivi si canta della guerra l'incipit, che chiude un'epoca e ne schiude un'altra.



A seguire: alcune foto di Nadia Marino, immortalanti il Maestro* Palasciano al pianoforte in questo terzo concerto.







* «Maestro» non nel senso di musicista diplomato (Palasciano è del tutto autodidatta), ma di nostro maestro spirituale.

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