L'attesa struggente mi fa palpitar, contemplo fremente gabbiani sul mar. Ad ali spiegate, tra il cielo e le onde, son lacrime alate cui il cuore risponde. O mio fato amaro! l'attesa mi strugge, più nulla m'è caro, la vita mi fugge. La notte mi tange col nero suo dito, io bimbo che piange su un fiore appassito. E un'ape che ronza fa eco alla smania di fare poesonza che il cuor mi dilania, così come i peti dilaniano gli ani di tutti i poeti da fiori e gabbiani. Ed ecco svelato da dove vien fuori quel canto sì alato, quei suoi dolci odori... |
lunedì 8 marzo 2010
Le sorgenti della poesia mediocre
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