Riportiamo, di Marco Palasciano,
·la poesia genetliaca e l'onomastica ·dedicate a una stessa Musa sua
·nei giorni scorsi, carichi d'eventi ·com'ella di virtù quasi
incredibili.
Sonetto
per il giorno di santa Rosa
| Non v’è gioia piú grande che donare, né v’è dono che far sia piú gioioso che il dono fatto a un cuore luminoso; e tu per noi sei un angelo solare. Freme perciò come al caval la nare, come del paramecio ogni flessuoso ciglio e al cane in calore freme il coso, la fretta in noi d’un dono a te recare. Ma il tempo è poco e la miseria è tanta, per cui ’l dono onomasticoso a quello compleannoso è accorpando; e intanto canta a te il poeta, per scacciar l’orrore del vacuo (ché barocco è il suo cervello), questo sonetto pien di casto amore. |
Sonetto
per il compleanno di Rosa
per il compleanno di Rosa
| Mia adorata, l’abisso si spalanca sopra di noi estroflettendo artigli, diuturnamente; ma tu piú dei gigli resti nel cuore immacolata e bianca. Pur se di biancheggiare ognor sei stanca giacché la sorte lesina in appigli, non cedere al demonio e ai suoi runcigli: se camminar non puoi, rotola e arranca. L’ingrata patria, che ali non fornisce a chi di svolazzar degno sarebbe, tu lascia, e i suoi sciacalli e le sue bisce. O rimani, e al tuo fianco rimarranno comunqu’ amici i piú aurei ch’un mai ebbe: questi ch’oggi ti fan «Buon compleanno». |
Foto di Mauro Bodini.
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