Ond'ecco la figura originaria, ritagliata dal diario dell'autore:
(Si tratta della «rappresentazione bidimensionale dello spazio ipercubico delle configurazioni* – cercando la piú alta simmetria – di un insieme ordinato di quattro elementi a due stati».)
Altro erratum da corrìgere: a pag. 13, nel brano in versi, è da cancellare un «ed» a metà del verso 2, che così diventa: «e, a destra, Capri; üna nave torva».
* Il concetto di «spazio delle configurazioni» è mutuato da Julian Barbour, La fine del tempo.
Altro erratum da corrìgere: a pag. 13, nel brano in versi, è da cancellare un «ed» a metà del verso 2, che così diventa: «e, a destra, Capri; üna nave torva».
* Il concetto di «spazio delle configurazioni» è mutuato da Julian Barbour, La fine del tempo.
1 commento:
[Commento anonimo del 12 giugno 2009]
e tu davvero credi in questo? che aiuti la comprensione di un testo assolutamente autoreferente e sciatto... mah
[Commento di Marco Palasciano del 12 giugno 2009]
Il tuo giudizio è sciocco. Come può un frammento di diario non essere "autoreferente"? E quando l'operazione consiste proprio nel prendere un frammento grezzo di diario, volutamente senza raffinarlo, accusarlo di essere "sciatto" ha tanto senso quanto accusare Picasso di fare le figure storte.
[Commento di Marco Palasciano del 15 luglio 2009]
Ah! cfr. http://palasciania.splinder.com/post/20960897 :D
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