Senza tèma ovvero Senza téma.
Il Poeta senza nome incontra l’uomo
il cui nome è Poesia,
che non si sa che sia: sol la si fa.
Dateci quattro note
e canteremo il mondo!
Il Poeta senza nome incontra l’uomo
il cui nome è Poesia,
che non si sa che sia: sol la si fa.
Dateci quattro note
e canteremo il mondo!
Spiegazione per gli asini: il tèma è il tèma da svolgere, che non c’è (verrà uno e dirà all’altro: «Che cosa hai preparato per oggi?»; e quello: «Niente!»); e la téma è il timore, e neppur esso c’è, perché ccà stamme ’n mano all’arte. Si improvvisa! e dal niente nasce tutto!
Oltre a non temere, siamo temerari; ma ciò non vuole dire che temerario abbia la medesima radice etimologia di temere. Difatti, temere deriva da tìmeo, mentre temerario deriva da témeo; che significa agire a caso; e quest’è, esattamente, l’odïerno programma: non esser programmatici.
Verrà «l’uomo il cui nome è Poesia», cioè Carmine, da carmen, carme; e di poesia tratterà con il «Poeta senza nome», cioè M.P. in incognito per sfuggire alle baccanti avendo fatto troppo l’Orfeo. E come Orfeo sonava e cantava, noi ce la soneremo e ce la canteremo. Minimi spunti, massimi contrappunti!
Dal film Amadeus di Milos Forman, 1984.
Ma che cos’è la poesia? questo domanderemo, oltreché a noi stessi, a chiunque passi per la via. Infine, tuttavia, ci sa che faremo la fine di Eutìfrone; il quale, narra Platone, non seppe – interrogato da Socrate – spiegare in quale modo esercitasse l’arte sua: l’esercitava, e basta.
E bellamente noi qui eserciteremo la nostra, dando fondo a tutte le ricchezze del nostro spirito, fino a dir basta e a dire con Totò:
Torno nella miseria, però non mi lamento:
mi basta di sapere che il pubblico è contento.
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