lunedì 15 giugno 2009

Quindicimila giorni il giorno quindici

Oggi, 15 giugno 2009, Marco Palasciano compie esattamente

15.000
giorni di vita: una sorta di super-compleanno.

Il 7 ottobre 1995 si tenne la sua festa dei 10.000 giorni (o meglio Celebrazione della Decimillesima Aurora), con sfarzo immane, discorsi dei vari amici sul bilancio dei rapporti amicali, distribuzione di opuscoli-souvenir coi ritratti in prosa degli scelti invitati, ecc.

Ma uno sforzo uguale attualmente non è possibile; dic'egli: «Non ne ho la forza, reduce da mille morti spirituali».

Perciò non si farà altro che, stasera (e non qui in Accademia ma in Casoria, in sovrapposizione con un incontro mondano nel salotto di mademoiselle Adriana, a ingresso limitato), un mezzo festino, assai semplice, ludico e conviviale, senza i cerimoniali accademici del caso; i quali accorperemo magari a quelli del 19 dicembre, 25° anniversario dell'enorme Diario del Maestro Palasciano.

Malgrado la relativa miseria dell'eventucolo di stasera, voluto «giusto per rinascere un poco», esso varrà, in qualche modo, a segnare per il nostro festeggiato la fine di un periodo e l’inizio di un altro, visto il disseccarsi conclamato di alcune amicizie e il rifiorire provvido di altre, spezzata ogni illusione e raddrizzàti gli specchi.

Quanto a periodizzazioni, dic'egli che, tra l'altro,

Ogni 8 anni – strana legge di cronobiometria – si osserva una cesura nella mia vita: 1968, 1976, 1984, 1992, 2000, 2008: il rapporto con il mondo, ogni volta, non è stato piú lo stesso di prima. La rivoluzione del 2008 è consistita (evento-figura auerbachiano la doppia caduta dell’11 aprile) nel collasso, twintaurino, della mitologia amicale.

Collasso che quattordici anni or sono, al tempo della Decimillesima Aurora (della cui celebrazione mostriamo qui la copertina dell'invito), sarebbe stato impensabile.


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