domenica 25 settembre 2016

I centomila? Quattro gatti e un cane!

Salvo futuri superflop da sturbo, l'edizione di One Hundred Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro a essere ricordata come la meno affollata sarà quella del 2016, la sesta. Per Il paese dal sole-fata (ovvero, anagrammando, La festa della poesia), sabato 24 settembre (qui l'annuncio) sono convenuti nella sede dell'associazione Il Mandàla – cui quest'anno per la prima volta l'Accademia Palasciania ha inteso gemellarsi – undici esseri umani più la mascotte del luogo, una arcisaltellante Jack Russell terrier di nome Frida; se dal novero degli spettatori bipedi scartiamo i presidenti delle rispettive accademie (Antimo Puca per il Mandala), tale novero si riduce a nove; e se scartissimo anche i loro amici, tre mandalisti e sei palascianisti, si ridurrebbe a zero. Come che sia, ci si è assai divertiti!

Palasciano al leggio durante Il paese del sole-fata.
Foto di R. Cocchis rielaborata da terzi.

Nella prima parte, Marco Palasciano ha declamato le sue più significative sette poesie degli ultimi quarant'anni (contando come poesia a sé un brano da Prospero chiude il libro della tempesta):
La torta della morta (1976), la prima poesia, un nonsense.
Il fringuello morto (1986), della fase pseudo-ottocentesca.
Notturno (1987), della fase di ammodernamento. 
Due mirabili terzine, l’una anagramma dell’altra, in cui Prospero e Miranda discutono di labirinti (1995), il migliore esperimento ludolinguistico-poetico.
Nel frigido corpetto vittoriano (1995), poesia dendrosintetica di primo tipo ovvero costruita a partire da frammenti estratti a caso da un libro.
Antimateria (2005), la migliore poesia d'amore.
Ora che l'odio spezza le molecole (2011), poesia dendrosintetica di secondo tipo ovvero costruita a partire da un flusso di associazione libera.
Nella seconda parte, l'unica «persona del pubblico» a esibirsi al leggio, dando lettura di quattro sue poesie, è stato Roberto Cocchis, che fra l'altro durante l'intervallo era stato anche l'unico a buttar giù sulla carta (o meglio sullo smartphone) un contributo – l'incipit in versi che segue – per il gioco dell'inventare una fiaba sul tema Il paese dal sole-fata:


Cliccare qui per l'elenco di tutte le edizioni di 100 Thousand Poets for Change in Terra di Lavoro. Prossimo, anzi remoto, appuntamento: sabato 30 settembre 2017.

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