martedì 4 ottobre 2016

Domenica s'inaugura «Maièuticon»

Comunicato stampa sull'inaugurazione di Maieuticon. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.


Fondata nel 1999, l'Accademia Palasciania – «l'accademia meno accademica del mondo» – ha iniziato nel 2009 ad allestire nel casertano i suoi festival-laboratori di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia, rigorosamente a ingresso gratuito. Nell'autunno 2016 si svolgerà il n. 9, "Maieuticon", il cui titolo (oltre a essere l'acronimo di «Muse, Apollo, Istruiteci sull'Eterno e l'Umano; su Terra, Inferi, Cieli e l'Oscuro Noùmeno») rimanda alla maieutica socratica: l'arte di aiutare le persone, per quanto possibile, a tirar fuori da sé stesse la verità di cui hanno bisogno. A indossare con garbata ironia i panni di novello Socrate sarà Marco Palasciano, che terrà in Capua nove lezioni-spettacolo integrate da momenti di laboratorio ludico, affettivo e teatrale cui tutti i presenti potranno partecipare.

Tema di partenza l'amore in tutte le sue forme, tema d'arrivo la creazione di opere mondo: dallo star bene insieme alla visione d'insieme. Più in dettaglio, lo schema 3×3 di "Maieuticon" – basato sulla rivisitazione palascianiana delle nove Muse – comprende tre puntate ("Emozione") dedicate alle più trascinanti pulsioni umane (amore / orrore / riso), altre tre ("Pensiero") alle modalità cognitive che concorrono a costruire la nostra immagine del reale (empirìa / irrazionale / teoresi), altre tre ancora ("Racconto") ai fondamenti della pratica narrativa ed espressiva in genere (contenuto / forma / sistema).

A questo schema si sovrappone quello di una ruota il cui centro è rappresentato dalla puntata finale. Le altre otto formano a raggiera quattro coppie oppositive, il cui legame è esaltato da un mirabolante espediente: i due titoli di ciascuna coppia sono l'uno l'anagramma dell'altro (mentre quello della puntata n. 9 è l'anagramma di «nella più totalizzante visione di insieme»).

È in gioco anche la sintesi dialettica. Amore e orrore, i grandi assoluti, trovano nel riso la loro relativizzazione. La teoresi media fra il rigore dell'empirìa e le derive dell'irrazionale. E l'equilibrio di contenuto e forma è raggiunto nel sistema, che inoltre raccorda lo «spasso basso e crasso» del riso con ogni più «sublime idea» che la teoresi possa partorire.

La puntata n. 1 si terrà domenica 9 ottobre alle ore 18.00 nella sala superiore della Biblioteca di Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25); sarà una sorta di simposio platonico, intitolato "Amore. Che il sole del Bene vi arrida".

Questo titolo è l'anagramma di quello della puntata n. 2, "Orrore. Da echi di belve al Male in sé", che si terrà il 16 ottobre alla stessa ora ma stavolta a Palazzo Fazio (via Seminario 10).

La puntata n. 3 si terrà il 23 ottobre a Palazzo della Gran Guardia (piazza dei Giudici 6). Una settimana dopo si tornerà a Palazzo Lanza, e così via.

Il tutto a cura di Palasciania in collaborazione con Architempo, Capuanova, Creso cultura e civiltà, Komar e Pro Loco.

Per il programma completo di "Maieuticon" e gli annunci e resoconti delle puntate vedi palasciania.blogspot.it.

Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971 o Palasciano in Facebook.

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