7 ottobre 2009

Accademici spot in rima e prosa

Spot nostri in rima e in prosa sparsi in rete
dove si annuncia o cita l’imminente
venuta di Moresco il 9 a Capua




L'abbozzo del cartoncino d'invito all'evento, con per sfondo
un affresco di Marco Palasciano, Paesaggio cardiaco, 1992.



PROSE


I

Colendissimo mastro de Giov****, il 9 ottobre qui ci si tuffa nel Caos con tutti i panni. Non si ha l’idea di quanto onore avrei della presenza sua, che leggo essere ancora in forse; i più rossi tappeti stenderei, o azzurri, o qual si vogliano; anche gialli, anzi noir. Moresco in Capua! se non è evento questo, cosa lo è? è come dire Kafka a Casagiove, Dostoevskij a Aversa, Joyce a Mondragone. Venghino, venghino, da tutto il casertano e almen la crème di Napoli! non deserto, ma tumultuar di popoli!



II

Mi raccomando di portare amici, amanti, parenti, servitori, robot erotici e animali domestici.



III

Mars**** amabilissimo, se il 9 ottobre mi porti a Capua la tua mellea e sulfurea persona, con degna aggiunta d’altre 30-40 persone, per premio scriverò un giorno un racconto a quattro mani con te, o anche a quattro zampe alla bisogna.



IV

Gentilissime anime, se avete amici e sodali e parenti e serpenti in zona o voi stessi in essa siete, invitateli/invitatevi alla grandiosa presentazione di Antonio Moresco e della sua opera-mondo Canti del caos; ecco il gruppo del come. Ossequi alati.



V
 
O Palm*** adorato, col qual divido premi e antologie! io e tutta l’Accademia Palasciania ci raccomandiamo, quanto alla certo magistrale tua lezione all’Ubik dell’8 ottobre, di invitare durante essa gli astanti alla nostra presentazione di Antonio Moresco e del suo romanzo-mondo Canti del caos, la quale si terrà a Capua il giorno dopo. Grazie da parte di Apollo, delle Muse, dell’Accademia, di Moresco e me.

(Naturalmente oserò inviare un sms per ricordartelo, se non me lo scordo.)



VI

Per far cosa gradita, a tutti coloro che verranno il 9 ottobre a Palazzo Fazio per assistere alla presentazione di Antonio Moresco e del suo romanzo-mondo Canti del caos, sarà regalato un libro di poesie di Marco Palasciano: gli straordinari Ventidue frammenti dal canzoniere in progress, naïvemente illustrati dall’artista bolognese Antonia Ciampi.

Vedete qui e cliccate sull’immagine in basso, per averne un assaggio!

(La poesia che comparirà, però, avvertiamo, è molto diversa dalle solite palascianesche, in ispecie di adesso, che tendono a essere in soli endecasillabi e settenari. E sì, è un regresso; ma che farci? sono i rischi dell’arte; ora al passo, ora al lasso, ora al sconquasso.)



VII

Mio angelo, ti aspetto per baciare le tue mani venerdì alle 18.30 a Palazzo Fazio, se non sarai perduto nello spazio e se per te vedermi non è strazio, essendone già nella vita sazio; non è un pagare un dazio, è un venire a veder vivi Ovidio e Orazio.





DIALOGHI IN PROSA E PROSIMETRI


I

— Caro, non sono sicuro che riuscirò ad essere presente il 9 ottobre. Ti terrò aggiornato. Un abbraccio.

— Bene, ma vedi bene: la tua presenza mi onorerà, la tua assenza ti disonorerà.



II

— Palasciano, abbiamo capito!

— Ahimè, ma allora come mai su 480 amici di Faceboook che ho, soltanto 61 hanno aderito al gruppo Aiutiamo Marco a riempire la sala nel giorno più importante della sua vita!? cioè il 12,7%. E l’87,3%? che sta a far questa gente nel mio feisbuccatoio, se batte sì la fiacca? meglio se se ne stacca!



III

— Comunque Moresco è l’autore che meno ti si addice.


— Ma, mio gentile, tu non mi conosci
abbastanza da dir cosa s’addica
o non s’addica a me; conosci solo
il mio lato neoclassico ed il ludico,
forse. Ho tanti registri quanti ho peli,
sappi, e son più le cose che si sogna
la mia filosofia di quante (Amleto
direbbe) stiano tra la terra e i cieli. 



IV

— Emiliano! l’ora è fatale; non puoi mancare, né mancare di portarmi almeno 500-600 teanesi e limitrofi e casertani in genere e qualche scampolo di napoletanerìa eccetera. Oh, non è da credersi che in cento anni si sia avuto a Capua avvenimento artistico-culturale più magno e magnifico di questo: Moresco e i Canti del caos. Io presento, tu presèntati. Suvvia, suvvia! breve è la via! lunghissimo l’orgasmo!

— Sull’evento non ho riserve, ma è l’orario che è distruttivo! Voi escludete dunque che un commerciante, un professionista o un lavoratore del terziario possano interessarsi ad un incontro letterario?


— Ecco, l’avevo detto tuttavia:
«L’ora è fatale»... Ahi, non è colpa mia:
l’orario fu pensato dal Palazzo;
or me lo fai notare,
e resto come un cazzo. Ma che fare,
ormai? diserta, fuggi;
e dal sen della Musa il latte suggi.
Ostacolo non v’è che non si possa
superar, pur con una rotta d’ossa. 



V

— Grazie, cara, anche se la tua mappa non indica Palazzo Fazio ma un punto sperduto e lontanissimo della campagna...

— Guarda che quella cartina mi ha fatto diventar matta. Per ora l’ho passato così, poi vedo di aggiustarlo.

— Ma... intendevi dire quella mappa o... una cartina che non riuscivi a arrotolare?

— Mi riferivo alla mappa da inserire nel blog. Comunque domattina ci riproverò.


— Domattina? no, dài!
se tu mi passi un attimo la password,
posso provarci io adesso:
sono il blogger più sprint della blogsfera.
 
— ...

— Mia adorata, ecco fatto. Ora la mappa
sì perfetta è, che l’anima soffolce,
e fa parer la vita un frutto dolce
pur s’è amaro in realtà e il palato allappa.





RIME


I


Ahi, Cron mi falcia e ancor non rispondesti;
verrai tu da Moresco il 9 a Capua?
deh, di’, prima ch’Entello posi i cesti
sulla spiaggia dell’isola di Papua,
o quale spiaggia fosse, e ch’ogni foglia
si giaccia ai piè dell’alber che si spoglia.
E intanto, mi fai un po’ pubblicità
tra Napoli e Caserta e Aversa e qua?



II


Con ritardo rispondo, scuserete;
gettavo altrove reti nella rete,
a irretir quanta più si possa gente
e godere platea più consistente
venerdì 9 ottobre appo Moresco
nel mio borgo frufrù e arcivescovesco.



III


Cristiano, a te m’affido;
se aùni una paranza
grande, grand’allegranza
ne avrà il mio cor, che incido
fin d’ora con la C
del tuo nome. Se qui
verrete almeno in cento,
sarò tutto contento;
ma se in meno di tre,
mi affogo nel bidè.
Suvvia, suvvia, venite,
le Muse non tradite!
val più un Moresco a Capua
che un viaggio premio a Papua.



IV


Posi***** gentile, attendo te,
Matteo e altri mille, venerdì da me
per la presentazione di Moresco
(se ad arrivarci vivo ci riesco).



V


Ricòrdomi di te che sei la Pia;
e se non l’hai di già, ti fia donato
o un biglietto per una gita a Papua
o il libercolo in versi mio, citato
là dove il link ch’è sotto qui t’avvia.
L’avrai, se vieni, il 9 ottobre a Capua.
Scacci intanto ogni nube e ogni malanno
il mio augurio: felice compleanno!



VI


Auguri d’una bella
giornata e d’un bell’anno;
auguri a te, Gabriella;
felice compleanno.

Se le mie poesie nuove
gradissi in dono poi,
t’aspetto a Capua il 9
dove saremo noi. 



VII


Ossequi anche al Velo*** qui passante,
che in Napol vive, onde non ha scusante:
lo attendo al Mercadante il giorno 6,
e a Capua il 9, e infine lo vorrei
il 22 da Treves e dintorni.
O onusti, orrevol, portentosi giorni! 

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