24 aprile 2010

Ricordando Giuliano Preparata


Giuliano Preparata (in basso) con Emilio Del Giudice.


Oggi, 24 aprile 2010, l'Accademia Palasciania ricorda non tanto il ventesimo anniversario del lancio del telescopio orbitale Hubble (ce ne eravamo, infatti, scordati) quanto piuttosto il decimo anniversario della morte di Giuliano Preparata, geniale scienziato la conoscenza della cui opera dobbiamo – e ne ringraziamo il Fato – alla conoscenza della  sua gentilissima nipote Margot, nostra socia, nonché amica sororale del Presidente dell'Accademia (a sua volta nipote, o meglio pronipote, d'uno scienziato insigne, com'è noto).

Opera, quella di Preparata, d'altissimo valore, pressoché universalmente riconosciuto. Qualche anno fa si tenne a esempio in Napoli, presso l'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, una serie di lectiones magistrales da parte di personaggi del calibro di Carlo Rubbia, Premio Nobel 1984 per la Fisica, per dirne uno, o, per dirne due, di Martin Fleischmann, pioniere della fusione fredda; e fu in occasione di tali magnifici convegni, arricchiti fra l'altro dalla presenza del suo stretto collaboratore Emilio Del Giudice, che iniziammo a conoscere la figura scientifica e umana di Preparata, e ad apprezzarne la lucentezza.

Colpisce l'immaginazione, in particolare, la teoria della Oneness, ovvero dell'universo come campo quantistico unitario. Teoria che rappresenta uno dei contributi più rilevanti che la fisica quantistica abbia offerto alla visione unitaria della realtà, permettendo fra l'altro di comprendere l'evoluzione in termini unitari, dalle particelle elementari all’organizzazione della vita biologica. Più in generale, secondo tale teoria vi è una profondissima interrelazione tra ogni elemento fisico (campo-particella) che costituisce la realtà. Scrive Preparata stesso, in proposito:


La Oneness emerge dalla comprensione profonda del concetto di campo quantistico. L'Universo è un unico campo. Il campo è la Oneness dell’Universo. La Oneness è il trionfo dell'unità, è l'unità del mondo, è che il mondo è UNO e le particelle e ogni fenomeno sono un aspetto di questa Oneness. In altre parole, il mondo è uno, e tu lo parcellizzi con la tua scelta di osservarlo in una certa maniera. L’osservatore non vede più tutto il mondo, ma vede un pezzo, ne taglia una porzione e vede cosa succede in quel pezzo... ma ciò non significa che tu rompi o disgreghi l’unità dell’Uno, l’origine è l’Uno e questa è la base del Tutto. La materia e il campo sono gli stessi in tutto l’Universo...

La coerenza è la realizzazione piena e totale della Oneness. Secondo la teoria quantistica dei campi avanzati, a cui siamo arrivati, c’è questo campo "Uno", nello spazio-tempo, la Oneness. La coerenza nasce proprio dalla stessa struttura concettuale di questi campi che poi, per miracolo, si realizza come fatto reale della natura e quindi come generatore di fenomeni osservati. Quindi i campi quantistici che descrivono la realtà fisica Una, lo fanno in questa forma unitaria in cui pezzi diversi vengono correlati, in maniera ben definita e coerente, con altri pezzi di spazio e di tempo. La coerenza è appunto questa realizzazione della teoria quantistica dei campi, un "Avatar", inteso come "incarnazione", matrice, epifania del divino. La Oneness, attraverso la coerenza, avrebbe la possibilità di tenere insieme il mondo, quindi da questo punto di vista la coerenza è il punto forte...

La teoria della coerenza elettrodinamica quantistica ha a che fare con l’interazione fra campi di materia e campi elettromagnetici all’unisono, su certe frequenze portanti particolari, con certe relazioni di fase. La teoria della coerenza elettrodinamica quantistica è una particolare realizzazione dell’aspetto coerente della teoria quantistica dei campi a cui inizialmente avevamo dato il nome di "superradianza", termine coniato da Robert H. Dicke, fisico di Princeton che fu il primo a concepire questo comportamento coerente, di oscillazioni in fase, fra sistemi atomici e campi elettromagnetici, che poi ha portato al laser e ad altre scoperte. Di fatto, avrebbe dovuto chiamarla iporadianza, perché a differenza di quello che succede al laser, che lavora in uno stato eccitato, il campo elettromagnetico non viene proiettato al di fuori del sistema, come un raggio laser che esce, ma rimane intrappolato nel sistema atomico e ne garantisce un’evoluzione coerente. Per cui il campo elettromagnetico coerente e interiorizzato è il collante dei sistemi, degli individui atomici fra loro.

La vita è quindi un delicato equilibrio tra coerenza e non coerenza.

A quest'uomo, da alcuni quarkquarkquà* considerato un eretico, l'Accademia Palasciania dedicherà nel corso del 2010 – anno inoltre, de facto, del revival dell'a noi carissima Ipazia (giusto oggi una nostra delegazione si recherà al cinema a godere l'attesissimo Agora di Amenábar, mentre in tutta Italia si moltiplicano le presentazioni del toccante romanzo di Colavito e Petta Ipazia. Vita e sogni di una scienziata del IV secolo) – una degna celebratio scientifico-poetica.

Scientifico-poetica: difatti Preparata, disgustato dalla ristrettezza di finestrame gnoseologico e dalle grottesche capriole etiche dei soliti baroni, ostili – per loro perversa natura – ad ogni correzione paradigmatica, era incline all'abbattimento di ogni parete divisoria tra il settore scientifico e il settore umanistico, a onta delle prassi impazzite, incoraggiando con appassionato fervore l'osmosi tra i letterati e gli scienziati e la propagazione capillare delle reciproche meraviglie.

Principio, tale sfondamento parietale ed osmosi culturale, che rientra propriamente fra quelli più sacri alla nostra «accademia di nulla accademia». Per questo motivo noi amiamo particolarmente la figura di Giuliano Preparata, ed è nostra intenzione onorarla quanto più nobilmente e spettacolarmente si possa, pur nella povertà dei nostri mezzi. Al più presto maggiori informazioni.



* quarkquarkquà (da quark e quaquaraquà): scienziati dalla scarsa consistenza morale.

1 commento:

  1. [Commento del 31 ottobre 2010]

    L'atteso aggiornamento: la memoria di Giuliano Preparata sarà onorata dall'Accademia Palasciania con uno spettacolare seminario sull'antroposfera in otto lezioni, La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum), che si terrà in Capua, a Palazzo Fazio, a partire dal 29 ottobre 2010.

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