martedì 5 maggio 2009

Tremila anni per arrivare a questo!

«Dio non gioca a dadi!», brontolava (ma retoricamente, essendo ateo) Einstein, avverso all'interpretazione probabilistica della fisica quantistica; probabilmente sbagliava; in ogni caso, se Dio o il Caso vuole, questo mercoledì 6 maggio alle ore 15.00 andrà in onda su Radio di Massa Dio non gioca a dadi... io sì!, la XII puntata dello show Siamo tutti poeti laureati. Per ascoltarla non dovete fare altro che, a quell'ora, comodamente assisi presso il vostro computer, cliccare qui, come al solito (e, dal giorno dopo, la registrazione sarà disponibile qui!). Questo che segue è il titolo completo:


Dio non gioca a dadi... io sì!
ovvero
Tra Spencer e Terenzio,
inconoscibile e contaminatio
*:
letterature comparate a caso,
contaminando tutto
senza conoscer nulla.

Nuovo giuoco dell'oca ma stavolta
in giro per il mondo e per i secoli,
Berardinelli guida panoramica.


E sì! tornano i dadi, già usati nella XI puntata; là con Dante, qua con tutti. Piglieremo il volume di Alfonso Berardinelli Cento poeti. Itinerari di poesia (1991); e dal lancio di tre dadi (il cui risultato verrà letto in codice senario, e tosto convertito in decimale), ricaveremo il poeta di turno, intorno al quale ronzeremo un poco; per poi passare a un altro, e a un altro ancora, girando tutte le epoche e i paesi; dal X sec. a.e.v. fino alla fine del Secolo breve; saltando avanti e indietro, a destra e a manca, in alto e in basso, in anà e in katà.


Ma chi c'è in questa puntata,
a far radio sì radiosa?
Palasciano senza dubbio,
Iavarone dubbio un po'**
(ché uno stinco si schiantò,
calcettando; ahi, l'alta bua!);
e, cerniera a tanto duo,
una donna misteriosa:
la magnifica Margot!




ERRATA CORRIGE. Distrattamente Palasciano, a un punto, chiamerà «settenari» dei senari!, trattando di Machado. E altrove confonderà, accennando alla scenetta di Campana e Soffici d'una vecchia puntata, la I guerra mondiale con la II.


* Il filosofo inglese Herbert Spencer (1820-1903) «annuncia la relatività» – wow! einsteniano, no? – «della conoscenza, la quale prosegue per generalizzazioni e relazioni tra i fatti senza poter mai giungere al principio unitario alla base di tutto ciò. Esso è pertanto l'Inconoscibile, fondamento metafisico di ogni realtà empirica» (Wikipedia). Il commediografo latino Terenzio (ca. 190-159 a.e.v.) praticava la tecnica della contaminatio (noi, più semplicemente, contamineremo la filologia con la goliardia; e i fatti dei poeti coi fatti nostri). Naturalmente Spencer e Terenzio si sono infilati nel titolo solo perché i loro nomi evocano quelli di Bud Spencer e Terence Hill, protagonisti del film Dio perdona... io no! (1967); ma né questi né quelli sono realmente pertinenti, infine, dato che tratteremo di poesia, non di filosofia né teatro o cinema.

** Difatti, non verrà.

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