martedì 5 maggio 2009

Nemo propheta in Capua, patria linguæ

L'euristica Accademia Palasciania ha poc'anzi appreso la notizia dell' imminente megaevento culturale Capua: il luogo della lingua, allestito dall'Ente Provinciale per il Turismo di Caserta con la direzione artistica di Giuseppe Bellone; il quale gentilissimo architetto e cultural stakeholder si guadagnò già nel 2003 la benemerenza dell'Accademia, per aver consentito la messa in scena della lectura Dantis del Maestro Palasciano (tutto l'Inferno in 18 puntate) a Palazzo Lanza; nel quale e in altri splendidi palazzi, la suddetta kermesse glottotopica avrà luogo nelle quattro giornate dal 21 al 24 maggio 2009, più un'anteprima il 16, svolgendosi così come descritto in www.illuogodellalinguafestival.com.


;) Cogliamo l'occasione e riesumiamo,
per vostro svago ëd erudizione,
un par di nostri vecchi volantini
appunto relativi al buffo vezzo
dei capuani moderni o postmoderni
di trarsi vanto dell'antico Placito,
e ai rischi che può correre chi intenda
ribadire il presunto
primato culturale della nostra
(come dice un cartello di confine)
«Città d'Arte e di Studi»:


Capua, Città di Pose e di Posette
Comunicato dell’Accademia Palasciania, 14 gennaio 2008
SAO KO KELLE TERRE, PER KELLE FINI QUE KI CONTENE, TRENTA ANNI LE POSSETTE PARTE SANCTI BENEDICTI. Notissimo è il Placito Capuano, trascritto nel marzo del 960 innanzi al giudice Arechisi durante la disputa tra Rodelgrimo d’Aquino e i benedettini cassinesi. Notissimo è il suo peso nella storia della lingua italiana.
Ebbene, passando oggi per la ristrutturata piazza Medaglie d’Oro, non si può fare a meno di avvistare una vistosa lapide. Sulla sua candida e tenace pietra è stato bellamente inciso il Placito.
La posa di questa lapide deve aver avuto l’intento di esaltare la Capuanità del Placito, ovvero la Placitità di Capua; cosí che il turista passi, ricordi, e ammiri.
Bello è mettersi in posa, quando lo si meriti. Bella e gloriosa è Capua, e certo se lo merita. Ma un errore ridicolo e tremendo guasta tutto: POSETTE al posto di POSSETTE. Che brividi! Che tonfo! Che figura!
POSETTE! In francese significa pausetta, piccola pausa. La pausa che bisogna prendersi per riprendersi dallo scoperta dello strafalcione!
Poco sarebbe costato controllare meglio lo scalpellino, prima che scalpellasse. Molto costerà, ora, rifare tutta la lapide!
E se non la si vorrà rifare, costerà a Capua vergogna eterna, o perlomeno vergogna durevole quanto la pietra; la pietra in cui si è lasciato si lasciasse questo segno, il segno dell’incuria dei moderni capuani.
Non sappiamo se qualche altra Accademia se ne sia già accorta. Se siamo i primi, ne approfittiamo per metterci in posa.



Capua, Città di Lettere morte
Comunicato dell’Accademia Palasciania, 19 marzo 2008

Con orrore constatiamo che la lapide a piazza Medaglie d’Oro è stata sí acconciata là dov’era da correggere POSETTE in POSSETTE, ma in compenso è stata sconciata là dove un KELLE certamente non era da correggere in KELLI e tuttavia – per eccesso di zelo correttista – la E finale è stata uccisa e l’ha sostituita una I! eppure ve l’avevamo ben ricordato, due volantini fa, il Placito intero: SAO KO KELLE TERRE, PER KELLE FINI QUE KI CONTENE, TRENTA ANNI LE POSSETTE PARTE SANCTI BENEDICTI. Sancti numi benedicti! E cosí ci siamo dicti:

SATURNINO. — Dovremmo scrivere un nuovo articolo, come Accademia Palasciania, sull’iscrizione là. Ma a parte questo, come vi dicevo, dovremmo discutere più radicalmente su quanto quella scelta sia sintomo della scarsa cultura della nostra città. Un’iscrizione che non ha il minimo valore intellettuale, morale, o civile.
MARZIO. — Certo: è Kitsch.
LUNIO. — Non so: in fondo, se non si mette a Capua, dove si mette?
SATURNINO. — Ma non la si mette, semplicemente. Un presunto primato (nella storia della lingua) e basta. [A Marzio] Piuttosto, non si poteva citare – che so – qualche frase dalla celebre memoria pontaniana del tuo pro-pro-prozio?
MARZIO [tentato]. — Mmm, beh, ma lui ha già la lapide al Comune…
SATURNINO. — Comunque, è tutto curioso: la scelta di scrivere, la scelta dell’iscrizione, quella del luogo (per terra)…
MARZIO. — Qui ha làpis la cultúr quand’è ben morta*.
LUNIO. — Eh?
SATURNINO [ride]. — Ah ah!… [Serio] Mi piacerebbe sapere se quegli imbellisci-ville della Giunta hanno ritenuto di doversi rivolgere a qualche figura – dal loro punto di vista – attendibile, culturalmente: uno di quegli eruditi organici, come il prof. de Neptuniis, a esempio; oppure hanno scelto a capoccia loro.
LUNIO. — Infatti vorrei dire: «La prossima volta chiamate a consulenza l’Accademia Palasciania! ’o ffacimmo a ggratísse!».
SATURNINO. — Comunque, la questione è veniale, ma fino a un certo punto, perché tradisce un metodo da ignoranti belli e buoni.
MARZIO. — E sí: io sarò pure contro il Metodo, feyerabendosamente, ma il troppo stroppia. Difatti ci hanno già stroppiato il Placito.


:D Non stupisce che, dopo tutto ciò, nessuno dell'EPT si sia sognato di invitare l'Accademia Palasciania a partecipare a Capua: il luogo della lingua!, nemmeno nell'umile ed agnellina persona del nostro Maestro, che eppure è l'unico genio attestato di tutto il territorio dell'ager capuanus per ciò che concerne gli aspetti letterario, linguistico e ludolinguistico (almeno). Ma intanto, divertiamoci ad annotare alcune occasioni perdute, nell'àmbito del detto megaevento:

21 maggio (compleanno di Marco Palasciano).  A Palazzo Lanza verrà presentato il poeta minore Elio Pecora, extracapuano (qui una sua divertente stroncatura), anziché il poeta Marco Palasciano, capuano.

22 maggio.  A Palazzo Lanza si terrà un reading della sopravvalutata attrice Iaia Forte, extracapuana (vabbè: dal Pecora in avanti son tutti extracapuani), anziché del lector (in Milano apprezzatissimo) Marco Palasciano. E al liceo Pizzi si presenterà la scrittrice minore Loredana Frescura, anziché lo scrittore Marco Palasciano (che però lo stesso giorno, casualmente, si consolerà tenendo un seminario alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università di Napoli Federico II**).

23 maggio. Alla chiesa dei santi Rufo & Carponio si celebrerà il centenario della morte di Giuseppe Martucci con una lectura di lettere del compositore da parte di Angelo Callipo, anziché con la messa in scena della pièce di Marco Palasciano dedicata a Martucci, per 8 attori, facente parte del trittico teatrale Tra forti e pianoforti; o quantomeno l'analogo monologo facente parte del polittico Le strade e le storie di Capua (commissionato al Palasciano, nel 2005, dal Bellone stesso). La sera inoltre si terrà a Palazzo Lanza un concerto di Paola Turci anziché di Marco Palasciano, il più grande improvvisatore pianistico autodidatta non-jazz della storia del mondo occidentale.

24 maggio. Verranno rappresentate, negli spazi magnifici (e di rado – colpa dei militari – aperti al pubblico***) del Castello di Carlo V, alcune scene di teatro storico capuano opera del drammaturgo Marco Palasciano anziché... no, aspettate!!! il Palasciano, infine, dunque c'è??? oops... ehm... bene. Bravo, bravo il Bellone! (Speriamo solo che l'attore incaricato di interpretare la figura di Ferdinando Palasciano – se è il solito
****, e se il pezzo non si taglia – si decida ad usare, diversamente che le volte scorse, il testo definitivo, anziché la versione con errori; che l'autore emendò nello scritto, e vorrebbe giustamente vedere emendati anche nell'orale. Sennò, sarà la volta buona che il Palasciano vivente, se non quello defunto nel 1891, si rivolterà; o nella tomba, o lì al castello, innanzi a tutti, con scenata grande.) Che altro dire? speriamo che tra le case editrici campane alla mostra-mercato nel chiostro dell'Annunziata sia presente la Lavieri, altrimenti è un peccato; e tutti all'inferno! Amen. ;)



* Cfr. Inf. XX, 28: «Qui vive la pietà quand'è ben morta».

** Aggiornamento: il seminario è stato anticipato al 15 maggio, ore 15.00, sempre nell'Aula Magna della facoltà di Lettere e Filosofia, via Porta di Massa 1.

*** Prenotazione obbligatoria. Contattare o il 339.5725909, o il tel./fax 0823.622924, o l'indirizzo info@illuogodellalinguafestival.com. Orari degli spettacoli: 10.00, 11.15, 12.30.


**** Aggiornamento: no, un attore nuovo.

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