Eccoci all’undicesima puntata
dello show radiofonico dell’anno.
È il 22 d’aprile: il compleanno
– cento anni! – dell’ìnclita scienziata,
la Levi Montalcini, che pur nata
in Italia – dove i neuron si sfanno –
vinse quel Premio che a Stoccolma dànno;
e Ipàzia ne fu alquanto consolata.
Sempre i fascisti odiarono costei:
nel ’38 le leggi razzïali
l’angustiarono al par degli altri ebrei;
e del 2007 è lo scherzaccio
delle stampelle. E noi che odiam quei tali
diam loro un «raus!» di ghiaccio, e a lei un abbraccio.
Ma ora passiamo dalle scienziate alle oche; per la precisione, al Giuoco dell’Oca; per la piú-precisione, al giuocare coi dadi e colla Commedia di Dante, procedendo sú e giú per i trentaquattro canti dell’Inferno completamente a caso, traducendo il responso dei dadi – cavalcando il codice senario – nel numero d’un canto e nel numero d’un endecasillabo… traendo infine spunto dai di volt’in volta sorteggiati versi, e testo limitrofo, per discettare di ciò che intorno a quelli il poeta accampa; e naturalmente, fare lectura Dantis; a pezzi; un po’ da pazzi; salendo e discendendo per i cerchi, e gironi, e bolge, del gran pozzo.
Ad affiancare degnamente il vate
capuano nello show saranno il quasi
immancabile Luca Iavarone e
– guest star – Marïa, dottoranda in storia
(non qui a far l'oca, ma la succedanea
d'Ipazia e della Levi Montalcini).
Titolo, scordavam, della puntata:
Se Dante fosse
un’oca viaggiatora…
ovvero
Filologïa senza filo logico:
lectura dadi, codice senario
e zig zag per i canti dell’Inferno
aleggiando sui versi emersi ad àlea
finché non ci difetta il sillogismo
(Paradiso, undicesimo, 2-3).
un’oca viaggiatora…
ovvero
Filologïa senza filo logico:
lectura dadi, codice senario
e zig zag per i canti dell’Inferno
aleggiando sui versi emersi ad àlea
finché non ci difetta il sillogismo
(Paradiso, undicesimo, 2-3).
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