La puntata n. 11 e relativa replica (tema: vedi qui) si terranno – sempre gratis – l'una domenica 11 maggio alle ore 18.30 a Palazzo Parente (Aversa, via Gaetano Parente 2), e l'altra lunedì 12 maggio alle 21.30 in altra sede, la cui ubicazione potrà essere conosciuta dalle persone interessate telefonando o inviando un sms al 3479575971, o contattando Marco Palasciano in facebook.
La puntata n. 10, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo dedicata a Pesci e Capricorno, costellazioni associate al mito della Tifonomachìa, più una serie di giochi; e nel mezzo c'è stato un collegamento telefonico Capua-Catania con Edoardo S., nostro corrispondente dall'Etna, dal quale monte ancor oggi sputa fuoco il mostro Tifone là sepolto. Di séguito l'elenco degli argomenti trattati nella lezione:
Capricorno e Pesci in Johannes Hevelius, Firmamentum Sobiescianum, 1690. La visuale è rovesciata rispetto al punto di vista terrestre. |
Il cosmo secondo la mitologia greca. |
Il cosmo secondo la mitologia greca: la terra un disco piatto, sopra di essa l'emisfero del cielo, sotto di essa l'emisfero del Tartaro; altezza complessiva: diciotto giorni-incudine. La Teogonia di Esiodo. Le prime quattro divinità: Caos, Gaia (terra), Tartaro, Eros. Da Caos nascono Erebo (notte tartarea) e Nyx (notte terrestre), dalla cui unione incestuosa nascono Etere ed Emera (giorno). Dall'unione incestuosa di Etere ed Emera nasce Tàlassa (mar Mediterraneo). Nyx da sola genera svariate divinità. Gaia da sola genera Ponto (mare), i Monti e Urano (cielo). Dall'unione incestuosa di Ponto e Gaia nascono tra l'altro Euribia, Forco e la mostruosa Ceto (tre personificazioni del mare in tempesta). Dall'unione incestuosa di Forco e Ceto nasce tra l'altro la mostruosa Echidna. Dall'unione incestuosa di Urano e Gaia nascono i tre Ciclopi, i tre Ecatonchiri (giganti dalle cento braccia), i sei Titani (Oceano, Ceo, Crio, Iperìone, Giapeto, Crono) e le sei Titanidi (Teia, Rea, Temi, Mnemòsine, Febe, Teti; dall'unione incestuosa di Oceano e Teti nasceranno migliaia di figli tra cui Asia, Meti e Stige). Crono evira Urano, dal cui sperma caduto su Talassa nasce Afrodite e dal sangue caduto su Gaia altri dèi. Crono libera gli altri Titani e le Titanidi, ma lascia prigionieri Ciclopi ed Ecatonchiri, sorvegliati dalla mostruosa Campe. Dall'unione incestuosa di Crono e Rea nascono tre dèi (Ade, Poseidone, Zeus) e tre dee (Estia, Demetra, Era). Crono ingoia i propri figli, per aggirare la profezia dello spodestamento, tranne Zeus, che scampa grazie all'inganno di Rea e in séguito somministra al padre un emetico fornito da Meti, liberando così fratelli e sorelle.
Da Antonio Conti, Trattato della poesia greca, in Biblioteca enciclopedica italiana, vol. XXXV (Opere varie), Milano 1834, pag. 369. Il punto finale è nostra aggiunta. |
Asensio Julià?, El coloso, 1808-1812. |
Oceano resta neutrale; Crono e gli altri quattro Titani di prima generazione sono schierati contro Zeus, dalla cui parte sono i suoi fratelli e sorelle e tutte le Titanidi, mentre i Titani di seconda generazione si dividono tra le due fazioni (figli di Giapeto e Asia: Atlante e Menezio con Crono, Promèteo ed Epimèteo con Zeus; figli di Crio ed Euribia: Astreo, Pallante e Perse tutti con Zeus; con Zeus sono anche i figli di Pallante e Stige). Zeus su consiglio di Gaia libera i Ciclopi e gli Ecatonchiri, cosicché col loro aiuto vince la Titanomachia e spodesta Crono, esiliandolo sull'Isola dei Beati.
Pan insegna al fratellastro Dafni a suonare la siringa. |
Prometeo crea l'umanità. Da unioni più o meno incestuose di Zeus con dee e con umane nascono vari figli, tra cui Atena ed Ermes. Dall'unione di Ermes con Drìope nasce Pan. James Hillman, Saggio su Pan (1972). Pan inventore della masturbazione (era talmente brutto da vedere regolarmente rifiutate le sue profferte amorose). Le urla di Pan e il panico. Da Gaia e Tartaro nasce il gigantesco mostro Tifone. Da Tifone ed Echidna nascono altri mostri. Tassonomia dei cicloni tropicali. Etimologia della parola tifone, greco e cinese a parte: «cfr. fenicio Zephon = vento del Nord, o Zaphon = Nord, oscurità» (Enciclopedia dell'arte antica, Treccani, Roma 1966); vedi fra l'altro Victor Bérard, De l’origine des cultes arcadiens, Thorin et fils, Parigi 1894, pag. 228; o la nota a Gioele 2:20 nella Bibbia curata dall'abate Charles Trochon (La Sainte Bible, vol. XII. Les petites prophètes, Lethielleux, Parigi 1895, pag. 117), dove si cita Heinrich Ewald (Geschichte des Volkes Israel, 1843-1859).
Zeus e Tifone raffigurati su una hydria calcidica a figure nere, ca. 540 a.C. |
Tifone invade l'Olimpo e gli dèi si rifugiano in Egitto, trasformandosi in animali tutti tranne Atena; per es. Afrodite ed Eros si mutano in pesci mentre Pan, dapprima mutatosi in capra, ci ripensa e vuol mutarsi in pesce ma la metamorfosi resta incompiuta, ond'eccolo metà capra e metà pesce (capricorno). Atena convince Zeus a combattere Tifone. Battaglia del monte Casio, al confine tra Egitto e Arabia: Zeus è privato dei tèndini e fatto prigioniero. Ermes e Pan, fugata Delfine, liberano Zeus dalla grotta di Corico e gli restituiscono i tèndini; quindi egli sul suo carro tirato da cavalli alati insegue Tifone lanciandogli folgori. Sul monte Nisa, Tifone, ingannato dalle Moìre, mangia i frutti effimeri e ha un calo energetico. Poi altrove, ferito da Zeus, ha un'emorragia tale da dare nome Emo al monte su cui avviene lo scontro. Infine resta schiacciato sotto la Sicilia, con la testa sotto l'Etna, dal cui cratere ancor oggi sputa fuoco.
Dopo la Tifonomachia
Spartizione del cosmo tra Zeus, Poseidone e Ade: il primo governerà il cielo, il secondo il mare, il terzo il sottosuolo terrestre (da non confondere col Tartaro); il suolo terrestre è di tutti. Da Zeus e Mnemosine nascono le nove Muse.
Dettaglio da
Giorgio Vasari et alii, Le primizie della terra offerte a Saturno, 1555-1557. Sala degli Elementi, Palazzo Vecchio, Firenze. |
La costellazione dei Pesci e la costellazione del Capricorno. Il presunto carattere degli appartenenti al segno dei Pesci e al segno del Capricorno secondo la tradizione astrologica. Possibile revisione di tale tradizione alla luce dei rispettivi ruoli delle due figure nel mito della Tifonomachia, ovvero alla luce della loro polarizzazione sull'asse estetico (bellezza/bruttezza), sull'asse sonoro (silenzio/urlo) e soprattutto sull'asse del problem solving (fuga/azione).
Cenni di teratologia antropologica
Dal pericolo reale delle belve sotto gli alberi, sui quali dormivano nottetempo i protoumani, all'odierna paura infantile dei mostri sotto il letto. La ferinità interiore: vedi Giordano Bruno, Cantus Circæus (1582). I due rami del crimine: violenza e frode. La proiezione. Bisogni autentici e bisogni alienati. Ombra junghiana. Fobie e terapie antifobiche. La sublimazione dello spaventoso nella fiaba.
La hydria di cui sopra. |
Dopo un giro di presentazioni condite dalla domanda ricorrente «Quale mostro, nella realtà o nel sogno, hai incontrato ultimamente, che ti ha terrorizzato?» (tra esseri umani, bestie e bestiole, morbi, astrazioni, istituzioni...), si è giocato a Il bestiario dei mostri – dove ciascuno ha descritto su un foglio, con parole o immagini, il mostro più spaventoso che riuscisse a immaginare, e li si è votati (ha qui trionfato il labirinto disegnato da Salvatore De M.; notevole, inoltre, il fenomeno di poligenesi letteraria che ha interessato altri due partecipanti: all'insaputa l'un dell'altro, hanno descritto pressoché una medesima gigantesca e putrida vulva ambulante su tentacoli) – e poi a un gioco di improvvisazione teatrale, dal titolo Siam tutti mostri, siam tutti eroi, dove di volta in volta due persone estratte a caso dovevano affrontarsi interpretando l'una un mostro e l'altra la sua preda, la quale poteva optare per la fuga o per la lotta.
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