Marco Palasciano fa lezione, 7 aprile 2014. Sul tavolo è il modellino della realtà, da lui estemporaneamente assemblato, descritto verso la fine di questo post. Foto di Mary Migliaro. |
La puntata n. 9 e relativa replica (tema: vedi qui) si terranno – sempre gratis – l'una domenica 13 aprile alle ore 18.30 nel Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici), sede dell'Associazione Pro Loco, e l'altra lunedì 14 aprile alle 21.30 in altra sede, la cui ubicazione potrà essere conosciuta dalle persone interessate telefonando o inviando un sms al 3479575971, o contattando Marco Palasciano in facebook.
La puntata n. 8, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo – completata da un dibattito – dedicata a Polimnia, musa del canto sacro (o, più ampiamente, della metafisica), associata al cielo di Saturno. Di séguito l'elenco degli argomenti:
Anonimo, Polimnia, encausto su lastra di ardesia, XVIII sec. Si trova al Museo dell'Accademia Etrusca e della Città di Cortona. |
Saturno con in mano l'ouroboros, dettaglio da Giorgio Vasari et alii, Le primizie della terra offerte a Saturno, 1555-1557. Si trova nella Sala degli Elementi, Palazzo Vecchio, Firenze. |
Polimnia sulla Ruota assiologica: il settore Significato (Filosofia + Cultura e comunicazione). Simmetria luna/Saturno: a Clio si è associata (vedi puntata n. 2) l'analisi razionale del mondo osservabile, osservato nel suo divenire; a Polimnia si associa ora l'analisi razionale degli enti eterni puramente immaginabili (ma non necessariamente immaginari). Necessità di vigilare sulla coerenza del proprio sistema di pensiero, a correggerne risolutamente le eventuali autocontraddizioni. Sinonimia di saturnino e malinconico. Un esempio di filosofo saturnino e tuttavia, a causa della sua visione materialista, non polimnico: Leopardi. Il suo blocco metafisiofobico fu indotto dal terrore dell'inferno inculcatogli dalla madre, fanatica religiosa. La ginestra (1836). La non misantropia leopardiana. Gli ultimi anni di Leopardi a Napoli. L'Isola dei Beati. Marsilio Ficino, De vita (1489), III: Saturno «solleva il pensiero alla comprensione delle cose più elevate, poiché corrisponde al più alto dei pianeti» («evehitque ad altissima quæque comprehendenda, quandoquidem cum Saturno maxime congruit altissimo planetarum»). Teologia: metafisica contaminata da elementi mitici letti non in chiave allegorica. La nave della filosofia tra la Scilla del fideismo e la Cariddi del nichilismo.
Appunti di gnoseologia
Ogni più piccola parte della realtà contiene intere tutte le leggi della realtà, nonché la potenza dell'essere. «Noi siamo e l'essere è verità»: la verità è da noi sempre coglibile per nóesis, seppure non spiegabile per diànoia. La rappresentazione delle epistèmi come pianeti: la verità oggettiva (o «Verità Splendente») è simile a un compatto inscalfibile diamante, immenso; le verità soggettive hanno un corpo roccioso di certezze derivate dall'esperienza diretta (ma non di rado contaminate da inferenze errate) circondato da un'atmosfera di fantasie a strati concentrici, dove si sale dalle più probabili alle meno probabili (se vi è anche uno strato di impossibilità, si tratta di una mente insana).
La scienza è necessaria ma non sufficiente
Lo scientismo non è scientifico. La docta ignorantia di Cusano e la sua correzione tramite la sintesi dialettica di esprit de géométrie ed esprit de finesse. Unendo al secondo teorema di incompletezza di Gödel il dato che la nostra mente (da non confondere con l'anima) è un sistema formale, si deduce che la conoscenza perfetta dell'universo è possibile solo dall'“esterno” dell'universo.
Fede e dintorni
Perché la fede è così forte: perché è il meccanismo stesso per cui la nostra mente accetta come reale il mondo che in sé rappresenta. Illusioni e illusionisti. Fanatismo religioso e antireligioso. Il dialogo interepistemico nelle opposte modalità del «muro contro muro» e del traduzionalismo. La religione non coincide col sacro. La genesi della religione dalla politica (vedi Jan Assmann, Potere e salvezza, 2000).
La ricerca della verità è la natura della filosofia
La religione, la cui funzione precipua è di legante sociale (vedi Jonathan Haidt, Menti tribali, 2012), è tutt'altro che la ricerca della verità. Neanche la scienza coincide esattamente (e proprio per il suo essere «esatta») con la ricerca della verità (vedi Umberto Galimberti, Opere, I-III. Il tramonto dell'occidente nella lettura di Heidegger e Jaspers, Feltrinelli, 2005, pag. 393). Il ruolo della filosofia. L'educazione filosofica di base. Verità contro opinione. «Siamo tutti sapienti e tutti ignoranti di qualcosa».
Il passo di Galimberti sopracitato. |
Fondamenti di metafisica
Effetti senza causa: impossibili nell'universo fisico, ma necessari all'esserci dell'essere. Tutto è possibile, ma nel senso di pure declinazioni qualitative dell'essere («un'aragosta volante che suona il violino non è qualcosa di puro in tal senso»). L'Armonia Trionfante tempera la possibilità infinita, con l'accantonamento degli enti caotici. Gli enti armonici: le anime (soggetti e nel contempo oggetti di contemplazione) e i qualia (solo oggetti). L'Armonia Trionfante non è Dio ma una sorta di supermatematica, che si impone per una sorta di selezione naturale. Consapevolezza e volontà pertengono alle sole anime; i qualia ecc. sono un loro “riverbero interno”. La questione dell'esistenza di un ente supremo dipende da se vi sia o no una differenziazione della quantità di potenza – e non solo della qualità – delle anime. Le anime nell'iperuranio sono in perfetta armonia: l'amore assoluto che le connette è paragonabile a un mezzo elastico atto alla fasatura di metronomi.
Tra Parmenide e gli gnostici orientali
Gnosi. Monismo. Il velo di Māyā. Il Lila di Brahma. Il separarsi dall'azione per liberarsi dall'illusione della separazione dall'Ātman. L'andare della ragione parmenidèa oltre le apparenze sensibili: vedere l'Uno dietro il molteplice, l’eterno dietro il transeunte, il cristallizzato dietro il movimentato, il continuo dietro il diviso, l’immutabile dietro il mutevole. Apofatismo e catafatismo. «L'essere è eterno o non sarebbe mai stato»: ciò che è, è eternamente; ne deriva che l'anima è eterna, e che il mondo fisico – col suo divenire – è un'illusione.
Le due case dell'anima
L'eternità dei qualia. Il loro cluster nell'iperuranio come puri “segni” e, di contro, la loro diacronìa nel mondo fisico e l'assumere qui un “significato”. Il “Basic” del mondo, ovvero della mente. Le esperienze impossibili nell'iperuranio (dono, speranza ecc.) e il conseguente desiderio, da parte delle anime, del limite: da cui l'ideazione dell'universo, in cui immergersi e dimenticare provvisoriamente l'eterno. L'eterna altalena delle anime tra iperuranio e mondo fisico: il gioco dell'incarnazione. Il cervello come “vaschetta di deprivazione sensoriale”, altro che origine della coscienza. Teodicea lato sensu: «E cosí, si vive. Magari domandandosi il perché di tutto ’sto casino; perché mai bisogna sbagliare e imparare, e tutto l’universo non sa dove va a parare, ma ha solo quel meraviglioso telos di essere sempre migliore, che è piú speranza che certezza; senza sapere, ma a tratti sospettando, che forse è proprio questo il senso del gioco universale: qui l’errore, la follia, il male esiste solo perché il senso del gioco è nell’affrontarlo e vincerlo (e forse già affrontarlo è vincerlo)».
Il modellino della realtà
Il lunedì, a differenza della domenica, si è utilizzato per la lezione un modellino tridimensionale della struttura della realtà basato sulla metafisica palascianiana (struttura più dettagliatamente descritta, se v'interessa, in fondo al post di resoconto della puntata n. 8 di Urna Maris barocca), modellino assemblato estemporaneamente a partire da materiali presenti nella sala e nell'adiacente corridoio:
(1) la superficie di vetro del tavolo era il puro essere, con nessuna causa sotto di sé;
(2) la ramificazione corallina era la realtà grezza scaturente dalla possibilità infinita implicita nel puro essere;
(3) la sciarpa di una nostra amica era l'Armonia Trionfante che consente realtà compiuta ai soli enti armonici;
(4) la scatola a pallini policromi era l'insieme dei qualia;
(6-5) la ciotola di cristallo era lo stato di onniscienza delle anime, connesse dall'amore assoluto;
(7) la clessidra maggiore era il continuum delle strutture dell'universo fisico, puramente pensate dalle anime, e coincidenti con l'inconscio collettivo delle incarnazioni;
(8) la clessidra minore era l'inconscio individuale;
(9) lo sferoide di vetro era la manifestazione dell'universo fisico, tutt'uno con la coscienza individuale;
(10) il fiore sulla cima era l'assiologia universale, distillato finale dell'universo fisico e dell'intera realtà.
Le cinque aree epistemiche
Al termine della lezione, sia domenica sia lunedì, si è presentato un tabellone suddiviso in cinque colonne, ciascuna delle quali corrispondente a una diversa area epistemica. Da sinistra a destra (ovvero da Cariddi a Scilla):
Materialisti
Agnostici
Metafisici liberi
Credenti elastici
Fondamentalisti religiosi
Ciascuno dei presenti ha scelto una colonna in cui firmare. Infine l'area di maggioranza, con il 38% di firme, è risultata essere quella dei Metafisici liberi; al 19% si sono attestati sia i Materialisti, sia gli Agnostici, sia i Credenti elastici; il 5% si è collocato a cavallo tra la colonna dei Metafisici liberi e quella dei Credenti elastici; completamente deserta l'area dei Fondamentalisti religiosi.
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