26 agosto 2009

Le meraviglie della poligenesi

La poligenesi letteraria è questo: uno scrittore di qua, e uno scrittore di là, scrivono una stessa cosa, senza nulla saper l'uno dell'altro.

Ora, mentre preparavamo il glossario agli ultimi post del presente blog, abbiamo per scrupolo voluto controllare se già sia stata in corpus a altro autore l'occorrenza «farfatopi», parola inventata da Marco Palasciano a indicare con màggia suggestione i pipistrelli che seguono il carro della luna nell'epilogo del racconto del 2008 I boschi ombrosi e l'arte dell'oblio.

Il responso della Rete è stato: ohibò, sì! Védasi Il viaggio di Luna, Edicolors, Genova, 2005. Si tratta d'una fiaba scritta da un collettivo d'alunni d'una scuola elementare veneta, la Don Orione di Strà, con illustrazioni di Maurizio A.C. Quarello (Premio "Scarpetta d'Oro" 2004).

I farfatopi qui non sono pipistrelli, ma topi con ali di farfalle; in compenso, coincidenza mirabile, il nome della bambina protagonista è Luna, e i farfatopi sono aggiogati al carro che la porta (come si vede nella copertina, qui sotto). Poligenesi al quadrato.





Inoltre: cercando il singolare «farfatopo», siamo arrivati a un post del 2006 (con un'immaginetta ad illustrare un «farfatopo dalle corna rosse») d'un blog
che ha per fondale la luna. Poligenesi al cubo.


1 commento:

  1. [Commento di Anfiosso del 29 Agosto 2009]

    Io invece ci rimasi male, piccino, quando per radio sentii raccontare di una strega dalle lunghe scarpissime.

    A parte il fatto che la poligenesi può essere considerata un fatto fino a prova contraria; ma che è assai difficile che la stessa idea venga a due autori nello stesso momento. C'è sempre uno che ci arriva prima, e uno poi. Questo fa sì che il sospetto del plagio sia difficile da fugare in tutt'i casi.


    [Commento anonimo del 29 Agosto 2009]

    Certo. Ma se si tratta del Palascia,
    fugare ogni sospetto è facilissimo:
    sono tante le idee ch'egli rilascia
    in un giorno, che ad altri basterebbero
    per una vita intera;
    e mai si vide penna più sincera.


    [Commento di Anfiosso del 29 Agosto 2009]

    Sia serendipità, causa d'ambascia,
    Bada un poco a non essere sincero
    Prima a voce che a penna; sul sentiero
    Non si sa, nel passar, quel che si lascia.

    L'uso dello Zeitgeist non troppo lodo
    (Certe condensazioni, ossia composti);
    Spremi la pera, costi quel che costi,
    Ché alcun non ti somiglj, in alcun modo.

    S'innalzi la tua penna
    Dove altri non può spingersi, o cempenna.

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