mercoledì 26 febbraio 2014

La storia della storia ed altre storie

Il diario di Anna Frank, 1942-1944.
Domenica 23 febbraio si è tenuta in Capua, nel Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 12 partecipanti e per la durata di circa due ore e un quarto, Chi guarda solo avanti resta indietro. Dall'evenemenziale all'essenziale, dall'analisi all'anabasi, dal tempo come illusione alla storia come sogno, la puntata n. 2 di Encyclopædia Cœlestis. Novissimo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia, ovvero la settima stagione di incontri filosofici dell'Accademia Palasciania. La sera successiva la puntata si è replicata nel Palascianeum alla presenza di 5 partecipanti, di cui 1 già presente la domenica.

La puntata n. 3 e relativa replica (tema: vedi qui) si terranno – sempre gratis – l'una domenica 2 marzo alle ore 17.55 e l'altra lunedì 3 marzo alle 20.55, in sede da definire, la cui ubicazione potrà essere conosciuta per tempo dalle persone interessate telefonando o inviando un sms al 3479575971, o contattando Marco Palasciano in facebook.

La puntata n. 2, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo dedicata a Clio, musa della storia, associata al cielo della luna, più un gioco (Les Annales: si tirano due dadi, si converte il punteggio in un numero compreso fra 1979 e 2014, e chi ha da narrare un evento della sua vita accaduto nell'anno corrispondente lo narra, a partire da chi è di turno; se però costui in quell'anno non era ancor nato, tira nuovamente i dadi). Di séguito l'elenco degli argomenti trattati nella lezione:

Pierre Mignard, Clio, 1689.

Ciò che più nettamente distingue l'uomo
dagli altri animali: la memoria esterna
Una riduzione della sezione III (Lineamenti di storia dell'uomo attraverso il conflitto tra Cultura/comunicazione e Selva) della puntata n. 3 del corso di filosofia palascianiana La grande ruota delle umane cose (2010), più la confutazione di Qoelet 1,18 con la considerazione di come la lettura integrale, per es., dell’Enciclopedia Britannica basti (teste A.J. Jacobs) a dimostrare la predominanza delle azioni umane positive sulle negative.

Gustave Doré, illustrazione
per l'Orlando furioso, 1879.
Clio e la luna
Astolfo sulla luna a recuperare il senno d'Orlando (Ariosto, Orlando Furioso, canto XXXIV). N. Armstrong sulla luna (1969) a lasciare un promemoria delle potenzialità dell'essere umano. La luna come osservatorio di Clio sugli eventi terrestri, a simboleggiare l'attività dello storico. Il redigere documenti e il ripescare documenti. La contestualizzazione psicologica nell'analisi documentale. Lunaticità della storia: storiografi che cancellano, distorcono o inventano eventi in base alla loro sudditanza politico-religiosa. La religione come mero strumento di coesione di un popolo (vedi J. Haidt, Menti tribali, 2012). La ricerca della verità e l'allegoria del viaggio. Viaggi celesti: dal viaggio di Er nella Repubblica di Platone al Somnium Scipionis nel De re publica di Cicerone e al Paradiso di Dante.

Ouroboros con scritta «En to pan» («Tutto è
uno») dalla Chrysopœia di Cleopatra, XI sec.,
nel Codex Marcianus Græcus 299 fol. 188v.
Storia della storia
Storia e storiografia. I ruoli di poeta, filosofo e storico secondo Aristotele. Tempo ciclico. Età mitiche. Il quadro storico-antropologico tracciato da L. Morgan e F. Engels, riveduto e corretto da E. Modugno, sulla decadenza delle comunità preistoriche (dall'amore libero al configurarsi della sessualità come rapporto di dominio, conseguenza secondaria dell'incrudirsi delle condizioni di sopravvivenza). Il clinamen: dalla tirannide della necessità alla tirannide della casualità. Disegno divino e Provvidenza nella concezione cristiana (vedi Agostino, La città di Dio). L'idea di progresso dell'Illuminismo. La critica delle fonti. Il superamento della cronologia biblica. Il superamento dell'eurocentrismo. L'apporto delle scienze demo-etno-antropologiche. Hegel e la staffetta dello Spirito: i prussiani ultimo popolo eletto. Il materialismo storico di Marx. La storia umana all'interno della storia cosmica. La possibilità di una rete d'amore universale. Poter vivere la speranza, complemento dell'incertezza, è uno dei motivi che hanno spinto le anime a creare l'universo.

«Annales», a. 23, n. 3,
maggio-giugno 1968.
Cenni sulla nouvelle histoire
Il mestiere dello storico nella mortificante visione del positivismo, e la pretesa della sociologia di assorbire la storia (E. Durkheim). I fatti tra individuazione (storia) e generalizzazione (sociologia). L'importanza della diacronia. La trappola dell'«ossessione embriogenetica» (M. Bloch). Nell'agire umano non tutto è riconducibile agli elementi coscienti. L'interdisciplinarietà della nouvelle histoire. La storia non più come scienza del passato, ma «scienza degli uomini nel tempo»: «comprendere il presente mediante il passato, e il passato mediante il presente» (c.s.).

Storici dilettanti e grandi storici
La possibilità di studiare la storia a partire dal presente, dalle nostre stesse esperienze, per quindi procedere all'indietro. Le enormi risorse che Internet mette a disposizione della ricerca, per es. Google Libri, laddove cinquant'anni fa si sarebbero dovute girare tutte le biblioteche d'Europa. Esempi di ricerche fatte in casa: il chiarimento sulla collocazione di una illustrazione di A. Kircher e la nota su L.-J. Méjean nei Paralipomeni lauretani a «Prove tecniche di romanzo storico» (2007) di M. Palasciano. Il succo delle tre videointerviste contenute nel dvd Storia della serie Philosophia, sottoserie Il dibattito delle idee, a cura dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici: a F. Braudel (l'evenemenziale e i fenomeni di lunga durata, l'eternità della lotta di classe, il presente come «spettacolo» su cui possiamo scarsamente influire, come anche senza Hitler la II guerra mondiale sarebbe scoppiata lo stesso ecc.), a G. Duby (fallacia delle previsioni basate sulla storia, illusione romantica della ricostruibilità totale del passato, importanza e limiti dell'immaginazione, nonsenso della storia, «gli storici non hanno lezioni da dare» ma la storia è indispensabile come «scuola di lucidità» ecc.), a R. Koselleck (strutture ripetitive, riscritture tipo Tucidide vs Erodoto ecc.).

Descrizione di un sogno, dal
diario di Marco Palasciano,
9 gennaio 1985.
Dalla storia individuale alle «strategie di felicità»
La dialettica tra l'evenemenziale e l'essenziale, ovvero tra il contingente e l'eterno, ovvero tra il fisico e  il metafisico. L'importanza di tenere un diario. Alberi genealogici di eventi interni a una biografia. Il progetto di encyclopædia ex diario di cui si è trattato nella conferenza Palasciano scrittore: dalla dialettica tra immaginazione e conoscenza alla letteratura come progetto enciclopedico (2009). Gli unici racconti autobiografici palascianiani finora apparsi: Starobinski alle undici (in Napoli per le strade, 2009), trascritto dal diario senza rielaborazione, e I boschi ombrosi e l'arte dell'oblio (in «Nazione indiana», 2008). Utilità dell'attività diaristica ed epistolare per l'analisi del passato e le «strategie di felicità». L'opportunità di concentrarsi sugli episodi felici, «foresta che cresce», anziché su un episodio infelice, che da solo fa più «rumore», a mo' di un «albero che cade». I laboratori di riconciliazione. L'esercizio di rammemorare l'episodio più bello della propria vita. L'esercizio (analogo a Il messaggio nella bottiglia, svolto durante la puntata n. 4 di Arca Arcanorum) di scrivere del proprio «grande errore» e darlo da leggere a una persona a caso, che darà quindi un consiglio in proposito. Come dare a un evento negativo un significato diverso da quello fino allora attribuitogli: è inutile domandarsi come si sarebbe potuto evitare; considerare, piuttosto, che in quel momento si è fatto esattamente quel che si era in grado di fare.

Fantastoria e ludostoria
La storia non si fa con i «se», la fantastoria sì. Uchronie (1857) di C. Renouvier e altre ucronie. La psicostoria e il Piano Seldon nel ciclo della Fondazione di I. Asimov. L'immaginazione che soverchia la conoscenza in Prove tecniche di romanzo storico (1992, edito nel 2006) di M. Palasciano. Il ludostoricismo palascianesco di Un compendio di storia universale (1992). Lisztomania (1975) di K. Russell.

La questione del tempo
Come la nostra nozione di tempo non corrisponde alla realtà, tanto che per sposare la relatività einsteiniana alla meccanica quantistica il tempo andrebbe cancellato dalle equazioni (vedi videointervista al fisico C. Rovelli). La Platonia di Barbour (vedi La fine del tempo, 1999; qui un video in due parti sul tema: I, II). Se il tempo nel mondo fisico non esiste, da dove viene la nostra percezione del tempo? dal mondo metafisico, dove il tempo fa parte degli eterni qualia (così come i colori, i suoni, le sensazioni di caldo, freddo e dolore, l'eros ecc.).

Se l'universo è solo un «se» del
La storia universale cristallizzata in quattro o più dimensioni nella visione onnisciente delle anime disincarnate. Determinismo e probabilismo nella prospettiva della metafisica palascianiana: vivere è come assistere a un film o come giocare a un videogame? Le fluttuazioni quantistiche nei microtubuli neuronali e la possibilità del libero arbitrio (R. Penrose). La tesi della «realtà ritagliata» (cui potete, a piacere, unire o no la tesi solipsista): la più parte del passato di questo universo, dal Big Bang allo sviluppo della vita intelligente, può essere una mera astrazione logico-matematica, una «partita a scacchi senza scacchi» ipotizzata dalle anime fino al vero punto zero: quanto a esistenza concreta, «il mondo può anche essere iniziato nel 1972», se non un istante fa.

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