25 novembre 2013

L'Urna del Mare e i nove strati ontici

Domenica 24 novembre si è tenuta in Capua, nel Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 27 partecipanti e per la durata di circa tre ore e mezza, Ātman forever. L'essere è eterno o non sarebbe mai stato, la puntata n. 8 del Nuovo festival capuano di scienza, filosofia, gioco e poesia a cura dell'Accademia Palasciania (con buffet a cura di Angela T., Daniela D., Giovanni C., Giuliana C., Giuseppina P., Laura C., Luisa F.). La sera successiva la puntata si è replicata nel Palascianeum alla presenza di 3 partecipanti, di cui 1 già presente la domenica. 19 partecipanti ha avuto, invece, la puntata speciale di sabato 23 novembre, tenutasi nella chiesa dei Santi Rufo e Carponio (grazie a don Gianni Branco), dove tra un gioco poetico interattivo e l'altro si è predicata – nel nome dell'umana armonia – l'alleanza di cristiani e atei ad arginare tanto lo scientismo anticristiano (e antimetafisico in generale) quanto l'antiscientismo dei falsi cristiani.

La puntata n. 9 e relativa replica (tema: vedi qui) si terranno l'una domenica dicembre alle ore 17.55 e l'altra lunedì 2 dicembre alle 20.55, in sede da definire, la cui ubicazione potrà essere conosciuta dalle persone interessate telefonando o inviando un sms al 3479575971, o contattando Marco Palasciano in facebook.

Ma prima di tutto ciò, sabato 30 novembre alle ore 18.30 si terrà in sede da definire – sempre gratis – una puntata speciale in collaborazione con l'associazione Open: un laboratorio sulle relazioni umane,  a cura dello psicologo Fabio Ianniello.

Maffeo Barberini, da Hymnus ad Deum, nei Poemata, Accademia Dilingana, 1615, pagg. 68-75.

Quanto alla puntata n. 8, si è composta di una lezione-spettacolo più un paio di giochi psicodrammatici già sperimentati: I miserabili e Un'ultima cosa da dire. La lezione ha tratto spunto dai tarocchi dell'Appeso e della Morte, consistendo per gran parte in una sintesi e rielaborazione delle puntate n. 12 e n. 13 di Arca Arcanorum (cliccare i titoli per approfondire):
    12. Rovesciate il mondo, voglio trascendere. Parmenide aveva già capito tutto e nuie stammo ancora a chesto?
     13. Ti ho sempre amato. Il mondo è il mare, l'anima è un cetaceo, la morte il suo salire a respirare
Tra gli argomenti aggiuntivi vi è stato lo svelamento e spiegazione del titolo del festival, Urna Maris barocca, anagramma di Arca Arcanorum bis in casuale risonanza, fra l'altro, con l'ottavultimo verso dello Hymnus ad Deum di Maffeo Barberini «et brevis urna maris citius concluserit undas» («e una piccola urna avrà presto racchiuso in sé le onde del mare») e, più in generale, con l'idea che l'intero mondo sia contenuto nella nostra mente e l'intera realtà nella nostra anima. In proposito si è presentata una versione aggiornata (dove però i punti 2 e 3 sono in discussione: da dicembre 2014 Palasciano non ne farà menzione) della teoria degli strati ontici nella metafisica palascianiana (teoria nella quale s'intende, fra l'altro, che ciascuna anima ha una vita eterna nel metatempo e infinite vite transeunti nel tempo):

nucleo” (atemporale):
    ● 1: puro essere (senza causa, né volontà, né senso);
    ● 2: realtà grezza (teatro della cosiddetta guerra cristallizzata di tutti gli enti possibili, caotici e armonici, naturale conseguenza della possibilità infinita implicita nel puro essere; tra tali enti non vi sono però differenze quantitative ma solo qualitative, ergo non vi è un ente supremo);
    ● 3: Armonia Trionfante (supermatematica che agisce come un filtro, consentendo realtà compiuta ai soli enti armonici, cioè le anime, l'amore assoluto, i qualia e forse altro; i qualia in qualità di puri enti contemplati, le anime in qualità di enti contemplanti e contemplati, il tutto interconnesso dall'amore assoluto a mo' di quintessenza);
mantello” o iperuranio (nel metatempo):
    ● 4: continuum dei qualia (colori, suoni e altre sensazioni corporee, emozioni e sentimenti; ma qui allo stato di puri significanti senza significato, astratti, preesistendo ai corpi ed agli eventi del mondo materiale);
    ● 5: amore assoluto (una sorta di quale ma non relativo bensì, appunto, assoluto: cioè non arbitrariamente associato alle contingenze materiali per mezzo della mente, ma connaturato alla reciproca contemplazione delle anime; l'amore assoluto è tutt'uno con la volontà; le anime stanno in esso come immoti cristalli sospesi in un mare infinito, ciascuno dei quali specchia in sé tutti gli altri e in tutti gli altri si specchia);
    ● 6: stato onnisciente (dove ogni anima oltre a godere della Verità Splendente ovvero la totale conoscenza oggettiva, e a contemplare nel proprio cuore il continuum dei qualia come un eterno tutti orchestrale a orgasmico finale di sinfonia sinestetica, emana, di sua libera volontà e in concordia perfetta con tutte le altre anime, l'equazione unitaria delle leggi dell'universo, luogo atto all'invenzione di significati, dove trova finale compimento l'essere);
crosta” (nel tempo):
    ● 7: continuum delle strutture (biologiche, cellulari, molecolari, atomiche e delle altre forme lato sensu organiche agenti nell'universo, incluso l'universo intero stesso, lo statuto ontologico del quale non è di molto superiore a quello di un sogno);
    ● 8: inconscio;
    ● 9: stato cosciente.
A completare la «tetraktis del tutto» si può considerare come decimo elemento l'assiologia universale, distillato finale dell'universo e dell'intera realtà: i valori etici ed estetici che sono a fondamento del mondo che li fonda (non si tratta però di un boostrap paradox, ma di semplice feedback).

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