Quinten Metsys (1466-1530), Gli usurai.
USURA SOPRA UN PRESTITO DANTESCO
DEBITO INIZIALE
E ün che d’una scrofa azzurra e grossa segnato avea lo suo sacchetto bianco, mi disse: «Che fai tu ïn questa fossa?».
I
E ün che d’una enorme scrofa blu – piú alcuni porceluzzi cilestrini – segnato avea ’l suo sacchettone bianco, esclamò: «Che fai tu in quest’alta fossa??».
II
E ün che d’una gargantuesca scrofa violacea – piú un bel po’ di cresciutelli porcelli azzurri – avea segnato ’l suo sacco bianco, gridommi: «O tu che fai in quest’arciprofonda e trista lacca???».
III
E ün che d’una buia piú che persa preistorica ipertroia zanne a sciabola – piú un troiaio di fiôi blu lutulenti – avea segnato ’l suo bianco saccone stile Babbo Natal, sgolossi: «O tu che fäi all’im di quest’immane abisso????».
IV
E ün che d’una ätra apra-mammúth col rostro a impalar due Neanderthal – e cento cinghial violetti giú a sguazzar nel sangue uman misto alla fanga – avea segnato la sua bianca ecoballa, diè di piglio a un megafono e m’intronò: «Che fai tu in questo buco nero sanza fondo?????».
17 gennaio 2009
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* Con trascrizione del parlato a fianco; cliccare, là in YouTube, su «Ulteriori informazioni».
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