7 novembre 2017

All'ombra della torre di Babele

Zaccaria.
Domenica 5 novembre si è tenuta in Capua, a Palazzo Fazio, alla presenza di 19 partecipanti e per la durata di circa tre ore (intervallo incluso, con tanto di buffet a celebrazione del compleanno di Gabriella C. e Giuliana C., con manicaretti recati da loro stesse e da altre anime gentili), Nabucco e i nabi onde restò di stucco, la puntata n. 6 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 7 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 12 novembre alle ore 18.30 a Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici 6), e si intitolerà Come Elle vinse l'invincibile Elli.

La puntata n. 6, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo inclusiva, fra l'altro, di una sessione di laboratorio teatrale, dove si è improvvisata una riduzione del Nabucco verdiano (non cantato, a parte il coro «Va' pensiero sull'ali dorate»). Personaggi e interpreti:
Nabucodonosor prigioniero.
    NABUCODONOSOR, re di Babilona (Salvatore D'A.)
    ISMAELE, nipote di Sedecìa re di Gerusalemme (Francesco N.)
    ZACCARIA, gran pontefice degli Ebrei (Marco P.)
    ABIGAILLE, schiava, creduta figlia primogenita di Nabucodonosor (Alessia V.)
    FENENA, figlia di Nabucodonosor (Anna S.)
    ABDALLO, vecchio ufficiale del re di Babilonia (Felice I.)
    ANNA, sorella di Zaccaria (Annalisa P.)
    Un'ANCELLA di Abigaille (Marcella C.)
    Una GUARDIA babilonese (Enrico C.)
    L'IDOLO di Belo (Orlando L.)
Nella recita si è, fra l'altro, inserito il seguente anagramma:

Io, Eliogabalo... o Abigaille? O_O

Di séguito gli argomenti trattati nella lezione frontale:

«Va', pensiero, sull'ali dora-a-ate...»

I. Tra ontologia e onirologia
«Torniamo dunque a parlare di un re che sogna. Perché questa ridondanza? È dovuta allo schema di Oniricon, costruito su un gioco nascosto. Che, vi ricordo, dovete indovinare». Il Re Rosso nel cap. IV di Attraverso lo specchio di Carroll. Come noi sogniamo noi stessi. Sogno, realtà, iperrealtà. Impensabilità dell'infinito da parte della mente umana. La torre di Babele come allegoria del destino d'incompiutezza connaturato alla ricerca della conoscenza. Borges, La biblioteca di Babele. La Possibilità infinita alla base del Tutto. «Ma solo uno è il migliore dei mondi possibili, così come solo un libro, nella pazzesca biblioteca borgesiana, è il Libro della Verità».

II. La fenomenologia onirica secondo le neuroscienze
I sogni non compaiono esclusivamente durente la fase Rem (vedi qui). La zona calda corticale posteriore. Teorie di Allan Hobson circa il sogno perpetuo (vedi qui) e, contro la psicoanalisi, circa l'insensatezza dei sogni (vedi qui). Il sogno come strumento di riorganizzazione della memoria (vedi qui). Il sogno come strumento di riduzione dell'impatto emotivo dei ricordi spiacevoli (vedi ibidem). Il modello schematico della mente nel Manuale scientifico per l'interpretazione dei sogni e dei simboli di Fiammetta Bianchi e Sabato Scala. La barriera delle «idee congelate» (Istinti e Regole) e, dietro, l'Ombra junghiana. La visione del mondo, inclusiva di modello previsionale, e come le Regole possono distorcerla.

III. L'interpretazione dei sogni junghiana
Abigaille e Fenena si pigliano a capelli.
Il sogno è di per sé una terapia. L'inconscio aggira le censure assemblando il sogno: seleziona nella memoria, e ricombina, gli elementi atti alla rappresentazione del bisogno represso; rappresentazione non diretta ma simbolica, o il conscio la respingerebbe provocando il risveglio. Tipologie oniriche: sogno di compensazione, sogno di strutturazione, sogno metafisico. Potenza evocativa del simbolo. Napoleone e l'apparato simbolico. Le sette meraviglie del mondo. Lo scambio comunitario delle esperienze oniriche. L'interpretazione rifugga dalla razionalizzazione: è come guardare da una finestra di notte tenendo nella stanza una luce accesa, che crea sul vetro effetto specchio e impedisce la corretta visione di ciò che è all'esterno. L'alchimia onirica: Nigredo (incontro con l'Ombra: da mostro a straniero ad amico ad amante), Albedo (incontro con Anima e Animus: riscoperta dell'androginia), Rubedo (incontro col Maestro: illuminazione). Un errore di Jung: per l'autocensura tipica della sua epoca, nega la natura versatile della sessualità maschile e definisce la libido ricettiva come femminile, per cui considera l'omosessualità «contraddistinta, di regola, da un'identità con l'Anima». Corretta, d'altro canto, appare l'associazione fra l'idea di androginia primordiale e quella dell'indifferenziazione dei ruoli nella preistoria secondo Morgan riveduto da Elio Modugno (vedi puntata n. 5). Anima e Animus possono assumere nel sogno le fattezze dei genitori del soggetto, ed esprimere il conflitto insito nel rapporto con essi. Il Maestro come contatto con l'inconscio collettivo. I sogni metafisici: sogno didattico (ammaestrante sul compito cui si è chiamati nella vita) e profetico (rivolto alla comunità di appartenenza). Alcuni archetipi onirici: alto e basso, acqua, funzioni corporali, case, pietra, bosco e giardino, occidente e oriente.

Zaccaria fronteggia Ismaele.

IV. Babele e dintorni
Assurbanipal e la sua biblioteca. La sua morte, la lite dinastica fra i tre figli e la crisi dell'Assiria. Nabopolassar, governatore di Babilonia, ne approfitta: distrugge Ninive e restaura il regno babilonese. Battaglia di Megiddo del 605 a.C. Il faraone Necho II pone il pessimo Ioiakim sul trono del Regno di Giuda. Nabucodonosor II, figlio adolescente di Nabopolassar, sconfigge gli egiziani a Karkemish e poco dopo diventa re di Babilonia. La presunta torre di Babele: la ziggurat di Borsippa. Ioiakim non paga i tributi, Nabucodonosor assedia Gerusalemme, Ioiakim muore e dai suoi sudditi è sepolto come merita (vedi qui). Sul trono giudeo è posto Sedecìa. Deportazione di migliaia di ebrei in territorio babilonese, fra cui il nabi Daniele. Sedecìa si accorda col faraone Psammetico II per ribellarsi a Babilonia, ma il faraone muore e lui resta fregato. Leggenda di Giuditta e Oloferne. Nabucodonosor uccide i figli di Sedecìa davanti ai suoi occhi, poi glieli cava e distrugge il Tempio di Gerusalemme. Il sogno del colosso dai piedi d'argilla (Daniele, cap. 2). I tre amici di Daniele nella fornace ardente (Daniele, cap. 3). Il sogno del grande albero e la follia di Nabucodonosor, anzi di Nabonide (Daniele, cap. 4). Nitocris, figlia di Nabucodonosor, vede morire quattro re di Babilonia: suo padre, suo fratello, suo marito, suo figlio; sposa quindi in seconde nozze Nabonide. Il tentativo di riforma religiosa di Nabonide. (Secoli dopo, Caracalla sarà ucciso in un tempio del dio Sin.) La Persia isola commercialmente Babilonia. Nabonide conquista l'Arabia per aprirsi nuove vie commerciali e si trasferisce a Tayma, lasciando a reggere Babilonia il figlio Baldassarre; quando torna, anni dopo, nella capitale, la fortifica con statue di dèi prelevate dai templi di altre città, amplificando il malcontento. Ciro II di Persia conquista Babilonia (vedi qui). Fine della cattività babilonese e ricostruzione del Tempio di Gerusalemme.

Nabucodonosor supplice.

Si ringrazia Marcella Cicala per le foto a illustrazione del presente post.

Nessun commento:

Posta un commento