25 ottobre 2011

Sette giochi analitici e sintetici

Si è tenuta lunedì 24 ottobre, come da programma, la bellissima (ci dicono) lezione-spettacolo Viaggio al fondo dell'anima: una serata di giochi analitici e sintetici (con una parentesi aperta sulla follia, quarta del seminario De natura mundi. L'interpretazione del mondo in ottanta giorni. L'evento ha goduto dell'affluenza di ben 11 spettatori, là a Palazzo Fazio, trasformato per l'occasione in ludoteca. Sette i giochi in cui Marco Palasciano ha coinvolto la platea.

Prima del primo gioco, il nostro Presidente ha trattato della ricerca euristica (in particolare della letteratura enciclopedico-aleatoria) e in misura minore, a parte, del dadaismo, declamando infine una ludopoesia fresca costruita col metodo Tzara (personaggi: un avvocato e il suo cliente «cartaceo», vale a dire un «guappo di cartone»; argomento: pontili mal gestiti):


«Nella…»
Cartaceo ospite: «Sulla».
«Compresa…?»
«Nullaosta, avvocato (scappare!), nulla (proseguire!): ambièntali».
«Urgente: mancherebbe (non temperature, invece) gestione».
«Passeggiata accertamenti resta», prevede.

Bloccano.
Aveva pontili messi per immediata soprintendenza.
«Sono pontili, splendida repubblica!», scatta.

1. Dadi enciclopedici
Dove il nostro Presidente e la Vicepresidente Margot Tafuri hanno replicato lo scenario di Dio non gioca a dadi... io sì, con l'aggiunta del far indovinare agli spettatori chi fosse il poeta di turno oppure, se i dadi sballavano, indovinar la musica sonata da un sonatore di kazoo. (Alla seconda sballata, trabocchetto: s'è ripetuta la melodia di «Non più andrai, farfallone amoroso», dalle Nozze di Figaro; ma stavolta la risposta aveva da essere il finale del Don Giovanni, dove Mozart cita sé stesso.) Per un caso straordinario, intanto, il primo lancio di dadi ha portato alla pagina di Tristan Tzara: esattamente la stessa cui aveva portato, qualche giorno prima, il lancio di prova effettuato da Palasciano!, a séguito del quale egli aveva pensato d'assemblare la poesiola qui sopra riportata...

2. Quanto vali come essere umano?
Dove, analizzata l'anima di ciascuno spettatore col fargli compilare un questionario (basato sulla Weltanschauung della Ruota palascianiana), il risultato è stato un numero compreso tra -100 e 100. (Fasce: pessimi, da -100 a -60; cattivi, da -59 a -20; ignavi, da -19 a 19; buoni, da 20 a 59; ottimi, da 60 a 100.) Tra i punteggi più alti odierni: 82 punti al S.O. Antonio Di Franco; 81 punti a Margot Tafuri (stesso valor del nostro Presidente); 76 punti all'Assistente del Presidente, Antonio Faenza; 64 punti al S.O. Roberto Alvino. Punteggio più basso: 45 punti.

3. Dendrosintesi
Dove un volontario è stato sottoposto al test dendrosintetico, il cui risultato finale è stato la gioia. A tutti gli spettatori è stato inoltre fatto omaggio d'una griglia per la dendrosintesi, da usare poi con comodo, quando a ciascuno piaccia, tra le rispettive mura domestiche.

4. Musica a programma
Dove il nostro improvvisatore ha sintetizzato al pianoforte i «ritratti musicali» di tutti gli spettatori, facendo competere le musiche a due a due, all'incirca come nel ciclo di concerti del 2009 Il laboratorio musicale di Marco Palasciano.

Tra il quarto e il quinto gioco si è aperta una parentesi sulla follia, a integrazione delle passate trattazioni sulla Ruota palascianiana. Né si è mancato di definire chiaramente, se non chiarire definitivamente, la differenza tra follia e Irrazionale:

[...] non è da confondere la follia con l’Irrazionale, che comprende tutto il semicerchio sinistro e dunque anche cose non necessariamente folli, come la Filantropia, Eros e affettività, l’Arte, il Gioco. Per Irrazionale s’intende ciò che ha per movente l’istinto, la passione, nei casi più nobili la poesia, e simili. Ci sono pure istinti poco nobili, che allignano soprattutto nella Selva e nel Trogolo, che insieme costituiscono il nostro ottavo di Bestialità; ma anche essi non sono necessariamente folli, sebbene possano diventarlo. Cose come la paura, la fame, l’odio giustificato, certo non sono pura follia, sebbene la follia possa introdursi in essi e ingigantirli o deviarli. La follia non è l’Irrazionale. Per follia s’intende l’andar dell’uomo contro la sua stessa natura, come mosso da un demone che brami la distruzione sua, d’ogni nobiltà e bellezza, e infine dell’universo.


5. Sintesi e analisi attuale
Dove nella prima parte (dedicata alla sintesi attuale, cioè sintesi di atti) occorreva immaginare scenari di contaminazione dei vari settori della Ruota da parte della follia; nella seconda parte (dedicata all'analisi attuale) occorreva che alcuni immaginassero scenari in cui si trovassero fusi i moventi di due diversi settori della Ruota, e che altri distinguessero tali moventi.

6. Quiz
Dove si sono rivolte agli spettatori venticinque domande, relative agli argomenti trattati il 2 e 10 ottobre nella lezione in due parti De Magna Rota Rerum Humanarum: la sistemazione delle pratiche e dei valori umani nella Ruota palascianiana, sintesi del seminario del 2010 La Grande Ruota delle Umane Cose (De Magna Rota Rerum Humanarum).

Tra il sesto e il settimo gioco Palasciano ha divertito i presenti declamando una serie di anagrammi, alcuni di sua composizione e altri altrui. Eccone un paio di palascianeschi:


L’amor lo spinga a dolci baci
= Il blog di Marco Palasciano

Nunzi dannati, l’arte è rito: non mi pento del mio atto di grandeur!
= De natura mundi. L’interpretazione del mondo in ottanta giorni

7. Anagrammi
Dove, nel volgere d'una sabbiata di clessidra, gli spettatori hanno cercato di comporre quanti più anagrammi del nome, e quanto più sintetizzanti l'anima, d'una data persona.

Vincitori della serata: al primo posto Antonio Faenza, al secondo posto Antonio Di Franco, al terzo posto ex æquo Margot Tafuri e Roberto Alvino. Doni: cd dei Guappecartò, copie di I neoplatonici di Luigi Settembrini, quaderni.



La prossima puntata si terrà alle ore 21.30 di domenica 30 ottobre a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25), e si intitolerà Gli esordi del caos. Te lo do io il laboratorio di scrittura.

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