22 giugno 2010

Un gioco per la festa di Leopardi


Anche la letteratura più classica e impegnativa può diventare un gioco. Accade per le celebrazioni del 212° compleanno di Giacomo Leopardi, grazie all’associazione culturale intitolata al grande poeta in collaborazione con l’Accademia Palasciania.


Fuani Marino, Plebiscito, sfida di rime in piazza, «Corriere del Mezzogiorno», 28 giugno 2010

Il 29 giugno alle ore 19.30 si celebrerà a Napoli, in piazza del Plebiscito, il 212° anniversario della nascita di Giacomo Leopardi, a cura dell'Associazione Leopardi in collaborazione con l'Accademia Palasciania e la libreria Treves, sotto il patrocinio del Comune di Napoli.

Siamo onorati di poter contribuire anche quest'anno, nel nostro piccolo, alle celebrazioni per il compleanno del poeta. Sarà una vera festa: oltre alle consuete letture leopardiane, si è organizzato un gioco di quelli tipicamente sfornati dal Dipartimento Ludotecnico dell'Accademia Palasciania, l'Officina dei Canti: una gara dal vivo tra verseggiatori, in endecasillabi e settenari, su tema dato, in varie manches a tempo*, alla quale naturalmente tutti sono invitati a partecipare (è gratis) e che speriamo possa stimolare l'ingegno e divertire sia i partecipanti sia il pubblico. Per partecipare alla tenzone va inviata una email con dati anagrafici e di contatto a premioleopardi@gmail.com, giusto per sapere quanti fogli e penne servono.

L'Associazione Leopardi, coordinata da Agostino Ingenito, cultore del poeta recanatese, nella stessa giornata lancerà un concorso letterario internazionale, il Premio Leopardi, per il quale sono stati richiesti l'Alto Patronato del Presidente della Repubblica e il patrocinio della Biblioteca Nazionale di Napoli, di Comune e Provincia di Napoli e della Regione Campania. Per le modalità di partecipazione al concorso, si rimanda al bando, che sarà diffuso a partire dal 30 settembre.

Tornando alla gara che si svolgerà il 29 giugno, il vincitore avrà la possibilità di accedere di diritto alla commissione di valutazione dei testi del Premio Leopardi, con tanto di gettone di presenza.



* Di séguito il regolamento (semplificato ad usum spectatorum; vi risparmiamo i tanti, minuziosi cavilli di cui è florido):


Nel gioco dell’Officina dei Canti, i giocatori possono usare solo endecasillabi e settenari.

I temi delle poesie che dovranno creare estemporaneamente sono scelti dagli spettatori, prima dell’inizio del gioco.

A ogni manche il master estrae un tema, e su quello i poeti compongono una poesia (anche divisa in piú parti, per es. due sonetti).

Mentre i poeti compongono, un lettore legge al leggio un Canto di Leopardi. Quando il lettore ha finito, il master dà lo stop ai poeti.

Ciascuno dei poeti allora va al leggio, e qui dichiara di quanti endecasillabi e quanti settenari è composta la sua poesia. In base a ciò, a essa è assegnato un punteggio base. Poi il poeta la declama. Nel caso che la giuria riscontri in essa qualche errore metrico, vengon tolti dei punti.

La poesia è quindi votata dalla giuria, che cioè decide se il punteggio base deve restare invariato, o raddoppiarsi, o dimezzarsi.

Il procedimento si ripete per varie manche. Infine, il poeta col punteggio totale maggiore è proclamato vincitore.

Per chiudere in bellezza, sarà letto un ultimo Canto di Leopardi.

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