Gli autori sono ben 60, di cui uno anonimo, più il duecentesco Ciullo d'Alcamo e una, sospettiamo, apocrifa Monna Rosa de Fresca Frasca. Oltre il nostro Presidente, Marco Palasciano, fra i 60 ricordiamo: Edgardo Bellini, massimo Socio Ornamentale dell'Accademia Palasciania; Marco Catizone, già entrato nella storia della letteratura in quanto autor d'un breve articoletto citante il Palasciano (L'arte poetica fra cosmico e comico, «Roma», 27 ottobre 2009); e tre fra i coautori, col Palasciano, di Napoli per le strade: Maurizio de Giovanni, Luca De Pasquale, Marco Marsullo.
Il testo palascianesco s'intitola Sù e giù su un vulcano addormentato, e tratta di un orribile incesto. Eccone un frammento:
... rabbia quindi chetata, chetata per stanchezza e non per altro: ché ognuno giunge a un limite e si spegne, solvenza d’una vita che è scoppiata, troppo rigonfia d’hybris assortite, ora pellecchia a spenzolare oscena a mo’ d’una reliquia genitale appesa al nulla come un nido vuoto di vespe ad una trave, atro, svuotato, tutte le vespe morte, affumicate, cadute al suolo come umani sogni. E sogni piú non ha, tutti perduti, questa donna perduta che cammina, che cammina sul fondo dell’abisso, che cammina per strada sguardo fisso, all’alto, al cielo che incupisce e attrista facendosi apripista del suicidio. Ma una vecchia benevola s’accosta... |
1 commento:
[Commento di Anfiosso del 12 maggio 2010]
Oh maestro Palasciano, che destro insano t'ha offerto l'evento, sconcerto ne sento, mi pare così stramba questa leporeamba prosa curiosa, rimata, & svagata.
[Commento di Marco Palasciano del 14 maggio 2010]
Recitata ha un effetto arcibellissimo.
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