giovedì 21 dicembre 2017

Fatti ben foste a viver da evoluti

Domenica 17 dicembre si è tenuta in Capua, presso Cose d'Interni Libri, alla presenza di 8 partecipanti e per la durata di circa un'ora e mezza, Paleolitico superiore. Ascesa dell'Homo sapiens sapiens (circa 36.000 a.C.), la puntata n. 1 di Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens, undicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 2 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 31 dicembre alle ore 18.57 in sede da definire (contattare il 3479575971 o Marco Palasciano in Facebook), con a seguire una cena sfociante in veglione di Capodanno tra giochi teatrali e vari, e si intitolerà Paleolitico supremo. Pitture rupestri delle grotte di Lascaux (circa 17.000 a.C.).

La puntata n. 1, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo – più un momento di laboratorio musicale, con flauto “preistorico” e coro – durante la quale si sono trattati i seguenti argomenti:

I. Filosofia e storia come antidoti 
alla crisi spirituale dell'epoca attuale
A cosa serve la filosofia. La ricerca euristica e le sue meraviglie. Caso e destino. Insegnare per imparare. La bella sensazione del suscitare belle sensazioni. Come trovare nuovi degni amici. Il bisogno di identità diffusamente sentito nell'epoca attuale. Le spinte nazionaliste e populiste e il rischio di un ritorno del totalitarismo. La pretesa della religione di tornare a essere il principale punto di riferimento dei popoli, o con le buone (papa) o con le cattive (jihād). Il complottismo e le credenze antiscientifiche da esso alimentate. L'importanza degli studi storici. La questione di quali siano le nostre vere radici e, soprattutto, del cosa farne. L'assurdità dell'idea di razza pura: siamo tutti sanguemisti. La xenofobia. La stolida irrisione e/o condanna dei costumi d'altri luoghi ed epoche. Di contro, la qualità principe dello storico serio: la sospensione del giudizio, da non confondere col relativismo. La corda troppo tesa si spezza, troppo lenta non suona (vedi qui il vecchio musico sulla zattera); analogamente, la nave della filosofia deve seguire una rotta che la porti lontano tanto da Scilla (superstizione, fideismo, integralismo) quanto da Cariddi (scientismo, materialismo, nichilismo). Necessità di un'educazione filosofica per tutti: non tanto la storia della filosofia, quanto un bagaglio base di strumenti utili all'interpretazione del mondo. Per liberarsi dei filtri psicoculturali guastavisione ci vuol tempo, di solito; tuttavia c'è chi da bambino ha già mente cristallina; così come c'è chi, all'opposto, diventa «vecchio prima di diventare saggio» (battuta del matto in Shakespeare, Re Lear, atto I, scena V). La sinergia fra scienza, filosofia e poesia. L'umiltà scientifica. La conoscenza perfetta dell'universo è impossibile da dentro l'universo, almeno a livello cosciente. Inutile struggersi per la propria episteme imperfetta. La tolleranza per le imperfezioni altrui. Le risorse e i limiti di ciascuno. Il mutuo aiuto nel problem solving. Il feedback di gruppo e l'aumento dell'intuitività. Il laboratorio biografico: cosa abbiamo da narrare e in che forma potremmo narrarlo. Il laboratorio affettivo: l'espressione immediata di emozioni e sentimenti relativi al nostro vissuto. Il laboratorio teatrale: l'espressione degli stessi mediata da personaggi-simbolo, situazioni allegoriche ecc. Il rapporto col nostro passato e col passato del mondo. La nostalgia. Ogni epoca della vita ha le proprie bellezze. È mai esistita un'età dell'oro? (vedi Allen, Midnight in Paris).

Cinodonte.
II. La cronoscala geologica
La storia della Terra, iniziata circa 4.600.000.000 anni fa, si divide in quattro eoni geologici: Adeano, Archeano, Proterozoico, Fanerozoico. Quest'ultimo, iniziato circa 542.000.000 anni fa, si divide in tre ere geologiche: Paleozoico, Mesozoico, Cenozoico. La deriva dei continenti. Le estinzioni di massa. Il Mesozoico si divide in tre periodi geologici: Triassico, Giurassico, Cretaceo. Nel Triassico un cinodonte sviluppa la capacità di nutrire i suoi piccoli con secrezioni ghiandolari: sarà l'antenato di tutti i mammiferi. Nel Cretaceo il retrovirus HERV-W si fonde al DNA di un proto-topolino marsupiale e dà così origine alla placenta corioallantoidea (vedi qui). Il Cenozoico, iniziato circa 65.000.000 anni fa, si divide in tre periodi geologici: Paleogene, Neogene, Neozoico. Al Paleogene risale l'ipotetico antenato comune delle scimmie e dell'uomo: l'Archicebus achilles. Il Neozoico si divide in due epoche geologiche: Pleistocene (iniziato circa 2.500.000 anni fa) e Olocene (iniziato nel 10.000 a.C. circa, ovvero alla fine dell'ultima glaciazione, e tuttora in corso).

Australopithecus afarensis.
III. Dall'Australopithecus all'Homo
L'Età della pietra, ovvero età in cui l'uomo si serve di manufatti di pietra non avendo ancora scoperto l'uso dei metalli, si divide in tre periodi: Paleolitico (coincidente col Pleistocene), Mesolitico e Neolitico (iniziato con l'introduzione dell'agricoltura, circa 8000 a.C., e conclusosi con l'invenzione della scrittura, circa 3500 a.C.). Il Paleolitico si divide in inferiore, medio e superiore. Nel Paleolitico inferiore appaiono le prime specie di Homo, caratterizzate fra l'altro da esclusiva postura eretta (diversamente dagli australopiteci, che erano ancora arboricoli) e da alimentazione onnivora, in conseguenza del deteriorarsi del clima. Nel tardo Neogene, dall'Australopithecus afarensis (vedi Lucy) era derivato l'Australopithecus africanus; da questo derivarono ora il primo essere vivente a fabbricare utensìli, l'Homo abilis, ancora peloso come una scimmia; e l'Homo ergaster, privo di pelliccia.

Homo heidelbergensis.
IV. Dall'Homo abilis 
all'Homo erectus, 
dall'Homo ergaster 
all'Homo heidelbergensis
Quanto a carnivorità, l'Homo abilis fu inizialmente necròfago; si diede poi alla caccia, che servì anche a consolidare i legami sociali tra maschi, nonché a stimolare lo spirito organizzativo e portare a forme sempre più evolute di comunicazione. Il progressivo abbassamento della laringe rese le varie specie di Homo in grado di parlare, sempre meglio. Inizialmente si pronunciò, oltre alle vocali, solo la consonante P, poi anche M, ecc. (un bambino odierno nei suoi primi mesi di vita replica tutto il processo fonoevolutivo). L'Homo ergaster fu il primo ad articolare un vero e proprio linguaggio. La sudorazione èccrina, più efficiente dell'apòcrina, e la scomparsa dei peli corporei, resero l'Homo ergaster più idoneo a correre, senza surriscaldarsi, il che lo favorì nella caccia; favorì inoltre l'espansione del cervello, l'organo più sensibile alla temperatura (e che i capelli contribuiscono a proteggere dal surriscaldamento). L'assenza di pelliccia, il rizzarsi dei cui peli aveva fini espressivi, fu compensata dall'aumento dell'espressività facciale. Dall'Homo habilis discese l'Homo erectus, primo utilizzatore del fuoco. Il più antico sito di popolamento continuativo in Europa meridionale: Isernia La Pineta. Dall'Homo ergaster discese l'Homo heidelbergensis (vissuto da circa il 600.000 a.C. a circa il 100.000 a.C.). Sue tracce in Campania: le Ciampate del Diavolo.

V. Homo neanderthalensis
e Homo sapiens
Dall'Homo heidelbergensis discesero l'Homo neanderthalensis (prima specie umana a seppellire i morti, a dipingersi il corpo con colori tribali e a indossare ornamenti) e l'Homo sapiens. Il Paleolitico medio, dominato dall'Homo neanderthalensis, inizia intorno al 200.000 a.C., insieme con la Glaciazione Riss, che termina intorno al 120.000 a.C.: per essa l'Homo sapiens rischia l'estinzione, riducendosi a poche centinaia di individui e salvandosi, pare, riparando nelle grotte costiere sudafricane di Pinnacle Point, qui cibandosi di frutti di mare ecc. (vedi qui). Circa 75.000 a.C.: catastrofe di Toba; nuovamente l'Homo sapiens rischia l'estinzione. Circa 70.000 a.C.: il più antico culto finora scoperto, quello del dio serpente (vedi qui). Circa 64.000 a.C.: le punte di frecce più antiche finora scoperte. Una poetica spiegazione di José Ortega y Gasset: la freccia come uccello stilizzato, con un becco davanti e piume dietro. Circa 40.000 a.C.: i più antichi flauti finora scoperti. L'Homo neanderthalensis si estingue intorno al 36.000 a.C. (fra le varie ipotesi: l'eruzione dell'ignimbrite campana), in contemporanea col definitivo affermarsi dell'Homo sapiens con la sottospecie Homo sapiens sapiens, cioè noi, la cui ascesa a unico rappresentante del genere Homo segna l'inizio del Paleolitico superiore. Il ruolo dei nonni. Il ruolo degli autistici. Culture del Paleolitico superiore: Castelperroniano, Aurignaziano, Gravettiano (qui le più note «veneri» preistoriche), Solutreano, Madgaleniano (all'inizio del quale ci troveremo nella prossima puntata di Dal Paleolitico a Palasciania).

VI. Evoluzione della vita e senso della vita
Nell'ultima parte della lezione si è tornati su temi già trattati in precedenti incontri, relativamente all'evoluzione biologica, al suo dipendere dal fenomeno dell'errore e a come le leggi fisiche col loro permettere errore, evoluzione ecc. rendano l'universo in cui viviamo «il migliore dei mondi possibili», in cui l'essere trova compimento, sia pure nell'incompiutezza; vedi fra l'altro di Oniricon il resoconto della puntata n. 7, capitolo IX, e il resoconto della puntata n. 9, capitolo II. 


Si ringrazia Carolina Pragliola per le tre foto del momento musicale.

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