martedì 3 ottobre 2017

Nacque a Elea la cultura occidentale

Domenica 1° ottobre 2017 si è tenuta in Capua, a Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 22 partecipanti e per la durata di circa due ore e mezza, Elea e l'elevazione dell'umana ragione, la puntata n. 1 di Oniricon. Appunti per un'enciclopedia delle meraviglie, decimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti varie, gioco e umana armonia.

La puntata n. 2 (vedi qui) si terrà – sempre gratis – domenica 8 ottobre alle ore 18.30 a Palazzo Fazio (Capua, via Seminario 10), e si intitolerà Onofri nel paese degli onocefali.

Mappa concettuale di Onofri nel paese degli onocefali,
da cui Marco Palasciano ricaverà il testo per la lezione.

La puntata n. 1, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo prevalentemente di argomento filosofico – preceduta da un breve riassunto dei nove festival-laboratori precedenti e integrata da un gioco di improvvisazione teatrale, Il matto – iniziata trattando del sogno (omni sensu), che sarà ovviamente uno dei temi portanti di Oniricon, per così proseguire:

I. Alla ricerca del Rinascimento perduto
Partire per il viaggio della conoscenza si può da un punto qualsiasi. L'arcobaleno delle umane pratiche. L'antispecialismo. L'irrilevanza, ai fini della felicità, dell'essere filosofi, àsofi o misòsofi. La necessità di riconciliare ratio e poesia lato sensu. La superbia razionalista, scientista, materialista, nichilista. La satira della sicumera logico-deduttiva: Mark Twain, Il furto dell'elefante bianco. L'impossibilità di una conoscenza perfetta dell'universo dall'interno dell'universo. Come la pretesa di non sbagliare mai possa condurre alla pazzia furiosa. L'inutilità di venerare l'intelligenza (vedi più avanti Questa è l'acqua); di contro: l'utilità di fare ogni tanto gli stupidi, i buffoni, e suo eccellente effetto sull'educazione dei bambini.

II. Dalla fisica alla metafisica
De natura temporis (vedi il documentario del «National Geographic» L'illusione del tempo). Il velo di Māyā. Avidyā e mokṣa. Brahman, Noùmeno, Uno. La nostalgia dell'iperuranio. Il puro essere; la sua potenza infinita in quanto esso è acausale; la sua declinazione nel plèroma delle anime. Il gioco dell'incarnazione. L'universo come mandàla o caleidoscopio; di contro, su un altro piano, l'eternità di ogni istante.

III. Il meno peggio dei mondi possibili
La teodicea di Leibniz e, ovviamente, il Candido di Voltaire. Come l'immaginazione controfattuale (storico esempio Uchronie di Renouvier) possa corroborare la tesi che il nostro, nonostante tutto, sia «il migliore dei mondi possibili». Basta un errore di stampa in un giornaletto letto da  bambino a fare di un potenziale santo un genio del male. L'effetto farfalla. Consolatio philosophiae et artis. La narrazione come distrazione dal dolore; di contro, la narrazione come concentrazione sul dolore (diario, poesia autobiografica, psicodramma e simili). I cosiddetti «segni dal cielo», la loro indimostrabilità meravigliosa e la loro eventuale predeterminazione dall'inizio del tempo. La potenza di calcolo delle anime nell'iperuranio. Il Game of Life di Conway. L'universo materiale non è onticamente autosufficiente; le sue leggi non sono natura ma artificio, come lo è ogni linguaggio, per quanto naturale il nostro ci appaia.

IV. Elea
L'illusorietà del divenire e l'eternità dell'essere secondo Parmenide. Elea luogo di nascita della cultura occidentale (vedi Carlo Sini, Appello per la filosofia). Il frammento B1 del Perí phýseos. Zenone l'eleàta, il suo «Achille immobile à grands pas!» e, di contro, la «flèche ailée / qui vibre, vole, et qui ne vole pas!» (Valéry, Il cimitero marino). L'esperienza eleatica del 2013, con tanto di ipnolalia.

V. Illuminazioni
Come non riconoscere per anni, nel paesaggio dal tuo balcone, Ischia. La coppa di Nestore. David Foster Wallace, Questa è l'acqua. Il linguaggio, i suoi errori e derivanti giochi, e l'analogia fra ciò e l'evoluzione biologica. In principio non era il Verbo, ma l'Averbale. Maeterlinck, L'uccellino azzurro. Heine, Il ritorno del mendico. La pulsione al nostos e, di contro, quella al viaggio di «canoscenza». I significati nascosti nell'illustrazione della locandina di Oniricon. Dall'àlea all'alétheia e all'Aleph.

Marco Palasciano all'inaugurazione di Oniricon. Foto di Nando Pirro rielaborata da terzi.

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