27 maggio 2013

Svelata la struttura sotterranea

Domenica 26 maggio si è tenuta in Santa Maria Capua Vetere, presso lo Studio Maisto, Rovesciate il mondo, voglio trascendere. Parmenide aveva già capito tutto e nuie stammo ancora a chesto?, la puntata n. 12 del Nuovo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia dell'Accademia Palasciania, alla presenza del numero record di 36 partecipanti, per la durata di circa due ore. Prima, nell'intervallo e dopo si è tenuto un festino a celebrazione del XLV genetliaco di Marco Palasciano (il Presidente dell'Accademia ringrazia i due Vicepresidenti, Angelo Maisto e Margot Tafuri, per lo spazio messo a disposizione e gli agi relati; analogo ringraziamento va a quant'altre anime gentili hanno contribuito al buffet, tra cui Alessia V., Carolina P., Giuliana C., Lucia D., Luisa F., autrici dei maggiori manicaretti).

La puntata n. 13 si terrà domenica 2 giugno... anzi si è già tenuta: il presente post, sebbene datato 27 maggio, è stato scritto il 26 giugno; perdonate il ritardo.

La puntata n. 12, intanto, è consistita per il primo tempo in una lezione-spettacolo, per il secondo tempo in un paio di psicodrammi:

Un bungee jumper, moderna rilettura della figura dell'Appeso.

Possiamo ora svelare che la prima illustrazione di ciascun

post di resoconto delle varie puntate del laboratorio richiama
la figura del tarocco corrispondente alla puntata di turno.


Lezione
Lettura poetica: Marco Palasciano, Favoletta del sipario (2001). Il topos del mundus inversus. Descrizione di una stampa del 1820 ca. citata da Giuseppe Cocchiara ad apertura di Il mondo alla rovescia (1963).

La stampa del 1820 ca. citata da Cocchiara.

I due strumenti della ricerca euristica: lo slancio poetico-ludico e la deduzione logica. Sull'evoluzione biologica: come non si possa trattare di «natura» e «contronatura» in termini di usi esclusivi fissati ab æterno. Risibilità della strumentalizzazione omofobica su base biblica del dimorfismo sessuale. Shock culturale. Usi sessuali dei Marind-Anim della Nuova Guinea. Immotivatezza dei motivi religiosi. Viltà del relativismo. L'assioma noetico dell'etica universale. Psicokarma (vedi puntata n. 10). Lectura Dantis: il capovolgimento di Dante personaggio nel passare per il centro della terra (Inferno XXXIV 76-93).

Plastico dell'inferno dantesco realizzato da Palasciano al tempo
delle sue prime lecturæ Dantis e usato durante la lezione.

A questo punto Palasciano ha svelato lo schema, finora taciuto, sottostante le ventidue puntate del laboratorio: gli arcani maggiori dei tarocchi (soluzione che, come qui è detto, «è sempre stata sotto il naso dei discepoli»). Arcano XII: l'Appeso, anticamente anche detto il Traditore. Tesi della catarsi post mortem. Questione dell'atarassia. Tesi della moksha. La riconciliazione nei laboratori umanisti. Come l'etica universale dovrebbe contemplare non premio e punizione, ma dono e perdono. Francesco d'Assisi e sorella Povertà. I Saturnalia.  Carnevale, circo, teatro, gioco, magia. Il gioco nella simbologia alchemica. I tarocchi.

Gli arcani maggiori dei tarocchi disegnati da Palasciano nel 1995.

La mortificazione della carne presso i sadhu (digiunare per settimane, stare in piedi per anni, sollevare blocchi di pietra col pene ecc.). Miseria del masochismo. Importanza del relax e del piacere. Come durante l'orgasmo possano venire eccellenti idee filosofiche. «Non ha senso cercare il dolore, tanto ci penserà il dolore a cercare te». Il dolore di per sé non rende migliori. Empatia. Cura. Utilità degli psicodrammi in cui si interpreta la parte del proprio nemico ecc. Il mondo come olos e la sua percezione nell'estasi contemplativa. Danze rituali inducenti stati alterati di coscienza. Morte mistica. L'universo materiale è giustamente creato affinché le anime vi si possano incarnare. L'idea dell'eternità dell'anima non è dettata da debilità d'intelletto, per il timore della finitudine; anzi è perfettamente razionale. Il genio controintuitivo di Parmenide. Il velo di Maya. La teoria di Julian Barbour sull'inesistenza del tempo.


Tesi della centralità di ogni istante. Una definizione di “Dio” dal Liber viginti quattuor philosophorum (XII sec.): «sphæra infinita cuius centrum est ubique, circumferentia nusquam». Una allegoria palascianiana del puro essere: «una materia immateriale che occupa tutto lo spazio, in una realtà in cui lo spazio non esiste, per tutto il tempo, ma neanche il tempo esiste». Altri esempi di idee controintuitive: che il cervello non sia l'origine della coscienza, ma una sorta di sua vasca di deprivazione sensoriale; che l'eros preesista ai corpi; che si possano amare i propri nemici. La decontestualizzazione e risignificazione come metodo per stimolare l'immaginazione e sviluppare il pensiero controintuitivo. Ludolinguistica et similia: telefono guasto, traduzione maccheronica, inversione semantica, testi palindromi (qui un esempio di Giuseppe Varaldo), inversione letterale (esempio di cui si è data lettura: la Variazione n. 9 da Storia di un umanesimo negato ovvero Un sonetto ed i suoi anagrammi di Marco Palasciano).

Foto ricordo autoscattata durante l'intervallo fra il primo e il secondo tempo.

Psicodramma: I miserabili
Cinque volontari sono stati chiamati a interpretare i ruoli di altrettanti personaggi, calandosi nel loro punto di vista: un marito uso a picchiare a sangue sua moglie, un prete pedofilo, uno schiavizzatore di prostitute, un neofascista pestatore di gay ed extracomunitari, e un assassino camorrista.

Psicodramma: Scambio d'identità
Ci si è imitati l'un l'altro.

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