7 maggio 2019

Seconda nota su etica e politica

TRA IL QUARANTOTTO E LA DICIOTTI
OVVERO
«I NUMERI SIGNIFICANO QUALCOSA».
SECONDA LETTERA APERTA
AD ANGELO DI RIENZO

Capua, 6 maggio 2019

Gent.mo Arch. Di Rienzo,
La ringrazio per la Sua cortese risposta, benché non sia del tutto pertinente.

Lei avrà sempre la mia simpatia come persona, al di là delle scelte di campo del momento, ma ripeto: poiché la Lega esprime dei princìpi palesemente incompatibili con quelli di Ferdinando Palasciano, se Lei non può sciogliersi in alcun modo dall'alleanza con la Lega allora è opportuno che Si dimetta dalla carica di Presidente dell'Associazione "Ferdinando Palasciano".

Mi dice intanto che «la Lega nei sondaggi è la prima formazione politica italiana, con oltre il 32% dei consensi» e che «in democrazia i numeri significano qualcosa». Ma, mi perdoni, qui esce fuori tema. Si tratta di princìpi, di etica; e l'etica non è questione numerologica. Nessun sondaggio, nessuna elezione – per quanto democratica – avranno mai il potere magico di render giusto l'ingiusto: potranno solo legalizzarlo.

Non è questa la sede per un trattato storico-filosofico su legge ed etica. Ma certo non si può non ricordare, in proposito, come Ferdinando Palasciano nel 1848 fu arrestato, processato e condannato a morte – pena poi commutata, per grazia di Re Bomba, in un anno di carcere – per aver seguito la propria coscienza, curando le ferite dei rivoltosi di Messina, anziché obbedire al codice militare borbonico e lasciarli a morire per strada.

Ora pensi a Salvini coi migranti, i porti chiusi, la Diciotti (anche qui c'entra Messina!), i processi schivati ecc.; lo paragoni al mio pro-pro-prozio; e vedrà più che mai chiaramente la questione. Non ha senso, onestamente, rigirare la frittata col citare i numeri della Lega, né con l'alludere all'ipotesi che il centrosinistra capuano possa sostenere un leghista alle Europee (a riprova – Lei dice – del fatto che «La competizione elettorale amministrativa ha sempre avuto un sapore più programmatico [correzione automatica di "pragmatico"?] che ideologico»): riguardo a ciò che io Le ho richiesto «nelle mie vesti di erede di Ferdinando Palasciano», e non altre, è del tutto irrilevante che la suddetta ipotesi corrisponda al vero o al falso. Ma spieghiamola a beneficio dei lettori ignari.

Dato 1: il leghista Valentino Grant, in corsa per le prossime elezioni del Parlamento europeo, è l'attuale Presidente del Consiglio d'Amministrazione della Banca di Credito Cooperativo "Terra di Lavoro – San Vincenzo de' Paoli".

Dato 2 (non verificabile, per questioni di privacy): l'Arcidiocesi di Capua, o così si dice, ha aperto a suo tempo dei conti correnti presso la BCC.

Da questi dati, coloro che hanno in uggia l'Arcidiocesi e la personificano per sineddoche in Don Gianni (fratello dell'Arch. Luca Branco, candidato Sindaco del centrosinistra) hanno sofisticamente dedotto – e sparso la voce – che Don Gianni abbia invitato il fratello a invitare il centrosinistra a invitare tutti a votare per Grant, e che il centrodestra ne sia stato ben lieto, e che per incoraggiare il centrosinistra a tal voto il centrodestra abbia promesso in cambio di far vincere le elezioni comunali a Branco e farle perdere a Lei!, che dovrebbe dunque accontentarsi di un posto da Consigliere. Il tutto appare un'improbabile fantasticheria. Ma se invece fosse reale, allora Lei – come qualcun altro ha scritto in un commento al Suo post – sarebbe «un candidato Sindaco fantoccio»: che è un bell'endecasillabo, però una brutta immagine.

Onde Le auguro che così non sia.
Marco Palasciano

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