domenica 14 febbraio 2010

Lo zio, san Valentino e Legambiente


Al nostro Presidente, che come sapete è pronipote di Ferdinando Palasciano (1815-1891), un'anima gentile ha segnalato via sms:

Per San Valentino, Legambiente organizza passeggiata a casa dello zio Ferdinando... La gente del posto ancora ricorda il grande amore per la moglie Olga... Ma che è? Ti conservo il pezzo, sul «Corriere del Mezzogiorno» di ieri.

Ond'egli:

Grandioso! Non ci posso credere. E a Capua fanno venire Moccia a inaugurare il Ponte degli Innamorati... Pensa.*

Onde quell'anima:

Sì, vabbè, ma che gli indigeni ricòrdino mi pare na strunzata!

Difatti, improbabile appare l'idea d'una così tenace memoria storica collettiva degli abitanti di Capodimonte, nessuno dei quali ci risulta avere l'età minima a ciò necessaria, cioè 120 anni; più probabile è che si tratti di una giornalistica iperbole o metonimia.

PalascianoIn ogni caso, è ben lodevole l'inserimento della domus palasciania nel percorso organizzato da Legambiente; e più si parla del dottor Palasciano, di cui spesso si oblia il ruolo giocato nella nascita della Croce rossa internazionale, meglio è. Quanto al suo grande amore per la moglie, è testimoniato dalla stessa esistenza della torre che sormonta la domus: torre – come ricorda un articolo d'una nostra accademica su «Repubblica», un lustro fa – che il dottore fece «erigere affinché sua moglie, la contessa russa Olga de Wavilow, potesse mitigare l’ansia osservando con un binocolo il calesse con cui lui rincasava per i tornanti di Capodimonte, infestati dai banditi»**.



La Torre fatta erigere a Capodimonte dal dottor Palasciano. Da www.ilportaledelsud.org.

* Questo lo status d'oggi del Presidente in fèisbuc: «Marco Palasciano legge, meravigliato, che questa domenica la casa del prozio Ferdinando sarà meta di un pellegrinaggio di innamorati»; e in commentario ha aggiunto: «Questo a Napoli. Invece a Capua, patria del prozio (e mia), nelle stesse ore i festeggiamenti per San Valentino ruoteranno intorno a ben altra figura: Federico Moccia, chiamato a inaugurare un "Ponte degli Innamorati" da ricoprir di lucchetti. Sarà inoltre onorato con un aperitivo, in chiesa, e parlerà del suo nuovo film, nel palazzo municipale. E pensare che in quella stessa sala si trova un quadro che fu del mio prozio, con sull'orlo la frase di Terenzio "Cosí il popolo sciocco va appresso ai saltimbanchi"». Per la precisione, la frase è dal prologo dell'Hecyra, che recita: «Ita populus studio stupidus in funambulo animum occuparat».

** Rosa Viscardi, Palasciano, dottor avanguardia, «La Repubblica Napoli», 12 giugno 2005.

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