22 novembre 2011

Divinizzare è uccidere due volte

S'è tenuta a Palazzo Fazio lunedì 21 novembre dinanzi a undici commossi e divertiti spettatori, lunga quasi tre ore (intermezzo compreso), la lezione-spettacolo Chrisztomania, n. 8 del seminario di Marco Palasciano De natura mundi. L'interpretazione del mondo in ottanta giorni.

Preceduta anche stavolta da un quiz a premi (vincitore Oscar G.), la lezione si è divisa in due parti, la I lunghissima (su Gesù di Nazaret e il cristianesimo), la II più breve (sull'incompatibilità del fondamentalismo religioso con la vita e l'amore); l'intermezzo si è perciò piazzato a metà della parte I (appena concluso il racconto della vita di Gesù); si sono quindi tenute la seconda metà della parte I (un compendio di storia del cristianesimo da Paolo di Tarso a Benedetto XVI) e, senza soluzione di continuità, la parte II.


Fotogramma dal Vangelo secondo Matteo (1964) di Pier Paolo Pasolini.
Parte I: Vita, mito e strumentalizzazione del personaggio piú ingombrante degli ultimi 1631 anni. Perché «ingombrante»? e perché 1631 anni? 1631 perché del 380 d.C. è l'Editto di Tessalonica, con cui il cattolicesimo diventa religione di stato dell'impero romano e tutte le altre religioni vengono proibite (di lì a breve inizierà la persecuzione dei pagani e degli eretici); quanto all'ingombro, è da intendersi in due modi, a seconda che per tale «personaggio» si intenda il Gesù reale, cioè l'uomo e il filosofo (di ingombro soprattutto per la Chiesa cattolica, costituzionalmente incompatibile con la filosofia di Gesù), o la sua versione divinizzata (di ingombro per tutti gli altri; basti pensare che l'anno in cui viviamo è il «2011 dopo Cristo»). Nella parte I si sono trattati, tra l'altro, i seguenti argomenti: ridicole teorie di qualche ufologo sulla presunta natura aliena di Gesù; personaggi spacciatisi per la reincarnazione di Gesù (per es. David Lazzaretti e Vissarion); la svolta antireligiosa del 1929 di Jiddu Krishnamurti; martiri del pensiero (per es., oltre Gesù stesso, Socrate, Ipazia, Giordano Bruno, Giulio Cesare Vanini); nessun uomo è l'Eroe Definitivo, tutti contribuiamo al progresso senza fine dell'umanità e, ampliando il quadro, dell'universo vivente; i Vangeli alla luce degli studi del Jesus Seminar; Gesù non nacque a Betlemme; Gesù non fece miracoli (non mutò l'acqua in vino, non camminò sulle acque ecc.; compì tuttavia delle guarigioni), né profetizzò l'apocalisse (bensì auspicava il rinnovamento etico del mondo), apocalisse che i protocristiani ritenevano imminente; analogie tra gli usi del gruppo di Gesù e seguaci e la cultura hippy; olismo; ruolo fondamentale del perdono nella filosofia di Gesù (il Padre nostro è, più che una preghiera, un promemoria educativo in tal senso); sovrapponibilità della filosofia di Gesù a qualsiasi religione, ma anche all'assenza di religione; Gesù non poteva sconfessare la religione del suo luogo e tempo (anche se ne avversava i sacerdoti: vedi parabola del buon samaritano); Gesù non si è mai proclamato Messia (si legga per es. Marco 8:29-33 saltando l'interpolazione 30-32); la Babele non babelica del racconto di Palasciano Un compendio di storia universale (1992); il «regno di Dio» non è altro che il seme d'amore nella nostra anima (vedi parabole del grano di senape e del lievito, nonché Luca 17:20-21 e il frammento III del papiro di Ossirinco n. 654).

Il regno dei cieli è dentro di voi, e chi sé stesso conosca lo troverà; e trovatolo, riconoscerete voi stessi, e saprete che figli ed eredi voi siete del Padre onnipotente e saprete che voi stessi siete in Dio e che Dio è in voi e che siete la città di Dio.
Papiro n. 654, frammento III

Il momento più intenso e artisticamente alto della puntata è stato senza dubbio quello della declamazione della lauda di Iacopone da Todi Donna de paradiso (qui una lettura simile, ma intensa la metà) cui è seguìto un intermezzo musicale.

Ringo Starr interpreta Pio IX in Lisztomania (1975) di Ken Russell.
Argomenti del resto della parte I: «Le azioni, anche se sono prive di effetto, non per questo risultano prive di significato» (George Orwell); sconvolgimento emotivo dei discepoli di Gesù alla sua morte; atmosfera esaltata delle riunioni dei protocristiani (glossolalia, profezia ecc.; vedi I lettera ai Corinzi, 14:1-23) e preteso valore filologico delle esperienze mistiche da parte di Paolo ecc.; omosessualità come «spina nella carne» (II lettera ai Corinti, 12:7-10) e, all'opposto, omosessualità come opportunità di maturazione gnoseologica (il mancato riconoscimento dell'assolutezza trascendentale dell'Eros testimonia per es. l'insufficiente saggezza di Osho Rajneesh, che considera l'o. inferiore all'eterosessualità, confonde ignorantemente il concetto di identità sessuale con quello di orientamento s. ecc.); probabilmente l'apostolo Pietro non fu mai a Roma (il cui primo vescovo fu Lino, secondo una costituzione apostolica del 270 ecc.); multireligiosità di Costantino I, il cui interesse era la coesione sociale; considerare Gesù un dio ne sminuisce l'umanità, e sminuisce l'umanità tutta, al pari del negare che nel 1969 gli astronauti abbiano camminato sulla luna (gli sminuitori paiono dire: «Se sei grande, non sei un essere umano; se sei un essere umano, la tua grandezza è finta»); homo homini deus; distorsione del messaggio di Gesù; la religione è il GHB dei popoli; come fino all'Editto di Tessalonica non avesse senso parlare di ortodossia ed eresia; teoria dei due dèi di Marcione (alterità del Dio del Vecchio Testamento rispetto al Dio del Nuovo); come la parola eresia derivi dal greco heiresis, che vuol dire scelta, e come ciò faccia pensare al discorso di Dike a Parmenide nel suo poema; come l'uccisione di Ipazia, allegoricamente, convinca definitivamente Dike/Astrea alla fuga tra le stelle; scismi cristiani; distruzione della civiltà occitana; Inquisizione; istituzione del rogo degli eretici ecc. da parte di Federico II di Svevia; rimprovero di Erasmo da Rotterdam a papa Giulio II («Con quale coraggio si insegna ciò che Cristo ha insegnato [...] quando poi si sconvolge il mondo nelle tempeste della guerra per ottenere il dominio di una piccola città?» ecc.); crudeltà di Pio V («uccidete, ardete, tutto vada a fuoco e a sangue purché sia vendicato il Signore», lettera a Filippo II, 1570); dogma dell'infallibilità del papa; richieste varie di dimissioni a Benedetto XVI; descrizione della possibile fine della Chiesa cattolica in una scena di Canti del caos di Antonio Moresco; preti buoni e preti malvagi; «Il saggio non turbi chi non è saggio»; confondere fantasia e realtà è dannoso.

Parte II:
L’insostenibile leggerezza di Radio Maria: il mondo come teatro di guerra del Demonio e della Madonna. Argomenti: presunte apparizioni mariane di Medjugorje; diffusione di Radio Maria; discorso di Roberto De Mattei sulla presunta mano di Dio nel disastro di Fukushima e simili; repressione dell'eros e della gioia di vivere; nevrosi ecclesiogena e statistiche sul suicidio; celibato sacerdotale; ingorgo pulsionale ed esplosione di violenze sui bambini; caratteri infantili del fideismo cattolico; strumentalizzazione dei bambini nella propaganda omofoba ugandese; il piano del Demonio per distruggere il mondo, e come la Madonna lo avverserebbe, secondo Livio Fanzaga; inferno e paradiso.


La lezione n. 9, The Doctor and the Robots. La guerra delle Due Cose: anima e corpo, si terrà domenica 27 novembre alle ore 21.30 a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25). Come sempre, gratis.

1 commento:

  1. [Commento di Cristina Bove del 25 novembre 2011]


    Molto interessante e condivisibile.

    Sono anni che la mia conformazione mentale mi ha portato, attraverso letture e documentazioni varie, a considerazioni simili.

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