lunedì 1 dicembre 2014

Due squadre in gara intorno a un canovaccio

Giovedì 27 novembre si è tenuto in Capua, nella sala parrocchiale della chiesa di San Giuseppe, l'incontro n. 7 del Laboratorio teatrale San Giuseppe, per la durata di circa due ore e un quarto, con la partecipazione di 8 apprendisti attori guidati dagli istruttori Marco Palasciano (ideatore di tutti gli esercizi della serata) e Lorella Spitaletta.

Prossimo appuntamento giovedì 4 dicembre alle ore 20.30 presso la sede suddetta, sita in Capua al termine di via Fuori Porta Roma. — Ricordiamo che il laboratorio è completamente gratuito. Per ulteriori informazioni vedi qui.

L'incontro n. 7 si è articolato come segue: (I) accoglienza e sondaggio; (II) esercizio di recitazione verbale e mimica: Una lettera sconvolgente; (III) esercizio di espressione corporea, propedeutico alla successiva gara di messinscene; (IV) gara di messinscene improvvisate su un canovaccio liberamente ispirato a L'uomo della sabbia di E.T.A. Hoffmann. Di séguito le attività in dettaglio:


I. Accoglienza e sondaggio
Nel solito giro di domande «Come stai?» e «Qual è la cosa più bella che ti è capitata nei giorni scorsi?», si è inserita quest'altra: «Per l'improvvisazione teatrale di giovedì prossimo, che tipo di storia vorresti? quale situazione, quali personaggi...?». — Il drammaturgo provvederà poi, nei prossimi giorni, a fondere insieme equilibristicamente in un unico canovaccio tutti gli elementi suggeriti:
— una fermata dell’autobus;
— una famiglia incasinata, con adultèri e problemi generazionali;
— una persona molto arrabbiata;
— un crescendo di ansia, nell’attesa di un evento sgomentevole, non si sa quale;
— gli anni ’60;
— un malinconico detective da noir anni ’50;
— un po’ di steampunk, con un personaggio elegantissimo e furtivo;
— dèmoni;
— prendersi a mazzate nel Pleistocene per disputarsi l'amore di Lucrezia Borgia.
Una lettera sconvolgente.
II. Una lettera sconvolgente
I nomi di tutti sono scritti su foglietti rimescolati; gli attori sono quindi scelti a caso. — La lettera di cui qui si parla è in realtà un foglio bianco, su cui ciascuno immagina sia scritto ogni volta qualcosa di diverso. — Una persona (A) ha ricevuto una lettera che la informa o di un disastro, per es. l'incendio di una sua proprietà, o di qualcosa di meraviglioso, per es. può trattarsi di una dichiarazione d'amore; l'attore, seduto, deve qui parlare, fingendo di leggere e commentando la lettura; intanto un'altra persona (B), in piedi alle spalle della prima, è colei di cui il finale della lettera svelerà la responsabilità del fatto narrato; l'attore, rivolgendosi al pubblico, con la sola mimica – esagerata quanto si vuole – esprime le proprie reazioni all'altrui lettura; quando la lettura giunge alla fine, A si volge a B, che sa ormai essere il disastratore, l'innamorato ecc., e, alzandosi, corre ad abbracciarlo o a schiattarlo di mazzate, previo eventuale inseguimento. — Dopodiché si ricomincia daccapo, con B nella parte del lettore della lettera e C nella parte del mimo; e così via, fino a Z lettore ed A mimo.

Deambulatio.

III. Espressione corporea
Tutti insieme si fa deambulatio, e via via si interpretano mimicamente i seguenti personaggi: (1) domestici, (2) giovani innamorati che palpitano d’amore mirando l’amato/a alla finestra, (3) automi antropomorfi sette-ottocenteschi, (4) scienziati tranquilli e gentili, (5) scienziati pazzi e crudeli. — Si formano quindi delle squadre tramite il gioco del prendersi a braccetto prima a due, poi a tre (rubando una elemento a un'altra coppia), poi a quattro...

IV. Gara di messinscene
Le due squadre così formate hanno avuto qualche minuto di tempo per preparare le rispettive versioni della scena da improvvisare, che hanno quindi realizzato. Gli istruttori hanno corretto gli errori scenici, e infine le messinscene sono state ripetute. — Canovaccio: vedi l'ultimo capitolo del resoconto (vedi qui) della puntata n. 1 di Arca Arcanorum (2013), Illusionismi e specula veritatis.

Nataniele corteggia ignaro l'automa Olimpia. Alle sue
spalle, Spallanzani e Coppelius commentano divertiti.

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