1 novembre 2012

Lezion sull'arte e sul progresso umano

S'è tenuta a Palazzo Fazio lunedì 29 ottobre dinanzi a ben ventitré spettatori (il doppio della media abituale), durata circa due ore e tre quarti, la lezione-spettacolo Musica lato sensu: la sfera delle Muse. Dalla tassonomia delle arti al trionfo della volontà sulla meccanica, n. 4 del corso di filosofia palascianiana Euristicon. Le nozze di Ragione e Fantasia.

Dettaglio delle citate Due teste, tempera del 1985 o 1986.
Per l'occasione si è tenuta sul palco della sala una mostra estemporanea di arti figurative e plastiche, alla quale tutto il pubblico era stato per tempo invitato a contribuire; ciononostante hanno ottemperato solo in due. Il maggior contributo è venuto da Antonella Abys, con una scelta di quadretti in tecnica mista tolti per una sera alla loro collocazione nella mostra Arte inattesa, in corso in queste settimane a San Nicola La Strada presso il centro medico dentistico Castiello (vedi qui). Roberto Borghi ha portato un oggetto tecno-artistico di sua concezione e realizzazione, una macchina per forare mattoni di tufo assemblata con materiali di recupero. Quanto a Marco Palasciano (sul suo rapporto con la pittura vedi questo articolo), ha portato una tempera su tela dipinta a diciassette anni, Due teste davanti all'emergere di uno stesso evento, nonché un acquerello altrui: lo Spazzofante donatogli da Angelo Maisto, unico artista professionista presente alla mostra seppure in ispirito e non in corpo; e altre di Maisto e proprie avrebbe portate, Palasciano, se l'ascensore del Palascianeum non fosse stato fuori servizio e i materiali necessari alla lezione non fossero stati un carico già abbastanza oneroso da trasportare giù per quattordici rampe di scale.

(Ci spiace inoltre di non disporre, al momento, di fotografie utili della mostra, talché nel presente post abbiamo potuto solo riciclare la vecchia foto qui sopra; ma se altre emergeranno, aggiorneremo.)

La lezione-spettacolo, preceduta anche stavolta da un quiz (vincitore Oscar G.; premio: una gomma per cancellare, perché «l'arte è soprattutto sottrazione»), nella sua prima parte è consistita soprattutto in una lezioncina di musica stricto sensu e nella spiegazione delle tre fasi del processo artistico. Dopo l'intervallo si è trattato di estetica, della sinergia tra arti e scienze, della falsa dicotomia natura/tecnica e d'altri argomenti, per chiudere con un originale gioco da tavola. Di séguito maggiori dettagli:


Parte 1

Introduzione
Dal gioco all'arte. Il giro principe della Ruota assiologica: incipit l'eros, motore primo dell'universo; finale l'arte, con la sua catarsi.

La questione della regina delle arti
Come la letteratura sia l'arte più distante dal gioco e più prossima alla filosofia. Arte totale. Musica lato sensu. Fusione perfetta dei regimi matematico ed emozionale nella musica stricto sensu.

Cliccare sui titoli delle opere
per ascoltarle in YouTube.
Una piccola lezione di musica
[Qui il pubblico è stato fatto salire sul palco, presso il pianoforte, cui sedeva Palasciano.] Come la mente si componga di diversi elementi (preannuncio di Il mosaico di Psiche) e come analogamente ogni suono – diapason a parte – si componga di infiniti armonici naturali, e la diversa intensità di ciascuno di essi determini il suo timbro. Il circolo delle quinte. Perché gli strumenti odierni non siano intonati secondo gli armonici naturali. Il sistema di Andreas Werckmeister e la musica come scientia mathematica. Dodecafonia lato sensu. Scale a intervalli regolari (esatonica, tetratonica ecc.). Diabolus in musica. Finis e tonica. Scale pentatoniche ed eptatoniche, e allegorietta Oriente+Occidente = ebano+avorio. Modi gregoriani. Egemonia finale di eolio e ionico, e derivate tonalità di la minore e do maggiore. Le 24 tonalità maggiori e minori. Il clavicembalo ben temperato (1722-1744) di J.S. Bach, i 24 preludi (1835-1839) di Chopin, i 24 preludi e fughe (1950-1951) di Shostakovich ecc. La triade e gli altri accordi, dall'unisono al cluster. Accordi stretti e lati. Stato fondamentale e rivolto. Accordi spezzati. Tema con variazioni. L'esordio autodidattico di Palasciano nel 1981.

Il processo artistico
Varietà dei segni: attivi e omissivi; puri e linguistici; visuali, sonori e contàttili. Dai segni alle arti. Le tre fasi del processo artistico: atto compositivo primario (a partire dal soggetto), atto compositivo secondario (montaggio di oggetti artistici primari), atto esecutivo (sull'oggetto artistico secondario). Varietà degli atti compositivi: elaborativi e registrativi; istantanei e sequenziali; stabili e volatili. Come gli oggetti ed eventi prodotti dal processo artistico possano diventare soggetti di ulteriori processi artistici.

Il soggetto complesso
Fabula e plot. Topoi, temi e campi tematici. Generi e atmosfere. Particolarità stilistiche ed espedienti rappresentativi, con esempi soprattutto cinematografici. Cenni sull'Ulisse di Joyce, massimo capolavoro del Novecento letterario.

Palasciano spiega le tre fasi del processo artistico. Sulla sinistra, la sua Ruota
assiologica. Sullo sfondo le opere di Abys e Borghi.  Foto di Pasquale Vitale.

Parte 2

Considerazioni di estetica
La questione della possibilità di un'estetica universale. La poesia è fuori del telos del porno. Arte e alétheia. Poesia come focalizzazione e sottrazione: l'essenza dell'istante. Cenno sull'eternità dell'istante (preannuncio di Il caleidoscopio di Maya). Necessità di una struttura poetica. Queneau contro la scrittura automatica. Come nella vita contino le differenze sostanziali, ma nell'arte quelle formali.

Dal male della banalità alla banalità del male
Diseducatività del film di P. Weir L'attimo fuggente (1989) e in particolare della scena in cui il professor Keating disconosce l'importanza della forma. Lettura delle poesie di A. Cipolla, probabilmente le più brutte della letteratura mondiale. Masscult e midcult. L'opinione di Coelho su Joyce, e conseguente ira di Palasciano. L'opinione di E. Medina Reyes su Coelho (vedi articolo Paulo Coelho è una immensa palla di sterco, 2007). Quale sia stato, secondo Gunther Anders, il peggior cambiamento di mentalità prodotto dal nazismo: la sostituzione dell'agire con il mero fare.

De homine universale
La sovrapposizione dell'enneade delle Muse alla Ruota assiologica. Facoltà dell'uomo di interpretare e cambiare il mondo, valorizzando le proprie risorse e combattendo in sé stesso l'errore e la follia. Come la conoscenza del vero sia possibile, in quanto noi siamo e l'essere è verità. Il limite della scienza: la sua presunta verità è mera statistica. I saperi divisi e le «prassi impazzite» (Sini). Necessità di un ritorno allo iustum medium rinascimentale (Toulmin) e al sinergismo di cultura umanistica e scientifica. Dove non arriva il linguaggio della scienza arriva il linguaggio della poesia, e viceversa. Ampiezza di visione dell'homo universalis. Come da una conoscenza approfondita un burocrate non possa trarre che compilazione e tedio, e da una conoscenza anche superficiale un genio possa trarre un capolavoro. Ingegnosità e idiozia sostanziali e accidentali.

I fondamenti della civiltà
Come negli animali inferiori la mente sia puro strumento del corpo, e negli animali superiori il corpo abbia da essere strumento della mente. Importanza di gioco, lotta, danza, teatro, musica ecc. Insensatezza del Discorso sulle scienze e le arti di Rousseau. Aristotele sulla «seconda natura» e sulla necessità di disporre di schiavi. Robot e affrancamento dal lavoro. L'auspicio di Kant: trattare l'uomo non come un mezzo, ma come un fine. La felicità secondo Spinoza: ingabbiare le passioni e liberare la mente. Necessità di eradicare la logica del «mors tua, vita mea». Insensatezza del sacrificio rituale e conseguente destituzione di fondamento della fede cristiana (ma non della filosofia nazarena). Come per Albert Schweitzer la decadenza dell'Occidente sia dovuta al divario tra il progresso tecnico e quello spirituale, per essersi fondato quest'ultimo su credenze religiose anziché su un pensiero più profondo. Falsa dicotomia natura/tecnica e insensatezza del luddismo. Come secondo la tradizione esoterica all'uomo competa il prolungamento della cosmogenesi. Negazione del principio antropico. Come l'uomo, al pari delle altre specie, si sia evoluto adattandosi al mondo. Come gli animali superiori possano adattare a sé il mondo. Come noi e il mondo siamo un tutt'uno, un olos.

Gli influssi dell'arte sulla vita umana
Il potere della fantasia: dalla masturbazione ai kamikaze. Arte prostituita ai poteri politici, economici e religiosi. Come la letteratura cavalleresca indusse Don Chisciotte alla pazzia, e i romanzi d'amore inducono a idealizzare lo stereotipo matrimoniale nonché quello extramatrimoniale. Truffaut: «Tutti hanno degli intoppi nella vita privata. Ma questo è un film e nei film tutto scorre liscio, come scorrono i treni nella notte» (Effetto notte, 1973). Arte restauratrice del vero.

Gioco della scacchiera biografica
Utile fra l'altro a esemplare il metodo della ricerca euristica, e a enunciare il concetto che per costruire un sistema di conoscenze si può partire da un qualsiasi punto dell'arena dello scibile, il gioco si è svolto su una scacchiera consistente in una tabella (intitolata 44 anni in fila per 4 col resto di 44 e risalente all'ultima festa di compleanno palascianesca) riempita da Marco Palasciano con la sua cronologia biografica essenziale. A turno, ciascuno tirava il dado e si spostava ortogonalmente nella direzione preferita. Ispirandosi a uno degli episodi descritti dal testo nella casella d'arrivo, il giocatore sceglieva se rivolgere a Palasciano una domanda per approfondire quell’episodio, o se narrare qualcosa accaduto nella propria vita e che fosse il piú simile possibile a quel che era accaduto nella vita di Palasciano.



La lezione n. 5, La regola del maestro di Borges. Laboratorio di scrittura, si terrà domenica 4 novembre alle ore 21.30 a Palazzo Lanza (Capua, corso Gran Priorato di Malta 25). Sempre gratis.

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