venerdì 1 ottobre 2010

Altri undici quesiti: sciala, popolo!

Riportiamo, dopo i primi ventidue, altri undici quesiti di Marco Palasciano. Occultiamo le risposte, così che chi non le conosce possa mettersi alla prova; chi vuol vederle clicchi i rettangolini a fine quesito (per maggiori informazioni commentar domandando o, se si è timidi, scrivere una lettera all'Accademia). Nel campionato ufficiale via Facebook, guida attualmente la classifica Adriano Fazzari con nove quesiti risolti; segue Daniela Conti con sette.



23.

In una città che secondo vecchie storie per una sottrazione di 3 piedi uscì dal 6 ma poi entrò nel 7, dove ancor oggi succedono cose turche (chi ci è nato si riconosce in certa musica pop canadese, punto!, a esclusione della nonna di un dottore), recentemente un mio amico archeologo ha trovato in una sferula (sí, è una piccola palla) di bronzo un manoscritto in cui si legge:


[Ha] sfatato Democrito, [il cui] Metodo [delle] Catastrofi – sciatto [e] deformato – [si è] dimostrato faceto. Ciò fatto [lo ha] smerdato, [e lo ha] marcato difettoso.

Qual è la dottrina cui qui si allude?



24.

1. Innanzitutto, occorre indovinare quale di queste 8 foto m’abbia colmato il cuore dei piú dolci sentimenti:


 

  

  

  

2. Identificata l’immagine, descrivetela con un endecasillabo (Xxxxxxx Xxxx x’xxxx xx xxxxxxx).

3. Eliminatene uno come s’usava nell’antica Roma.

4. Sapendo che fine ha fatto l’altera Roma (Cicerone docet), eliminate il suo maggior poeta vivente (5 10).

5. Dai miseri resti ricavate un nome e cognome (5 4).

6. Digitateli in Google e accettate il suo suggerimento.

7. Fate visita alla signora.

8. Datevi alle riflessioni, e domandatevi: cosa stiamo diventando?

9. Prendete la risposta, aggiungete del fluoro e mescolate (suggerimento: spostare in testa i tre atomi centrali); otterrete dei sali d’un certo acido, sali che qui indicheremo con A.

10. Ai sali A aggiungete del laurenzio, togliete del rutherfordio e mescolate; otterrete degli altri sali, B.

11. Cercate in tutto il mondo la frase «Tra A e B c’è una bella differenza!».

12. Qual è il nome del prodotto sconsigliato da L.?



25.

Donna ritrosa è sposa dura. Devi vederla perdere la testa, e rivoltarsi! non si capirà piú niente... Che fare? rivolgersi all’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari, spicciamente, e levarla di mezzo; ma attento: non potrai tornare indietro. Certo, dopo ti resteranno dei vuoti da colmare; ma basterà rivolgersi a un Centro di Recupero dalle Tossicodipendenze Mentali. E allora, finalmente, ecco un po’ d’aria! Cerca! Ascolta! Questo è il premio... sentirai! E se andrai fino in fondo, troverai la felicità. In due parole, saprai donde viene. Líberati di quella femmina, e attacca la musica! Una bella rimescolata, e al bando ogni vacuità! Infine, scrivimi una lettera.



26.

È molto attraente, è adorabile... e fa la vita.

È nota per il taglio del posteriore. È larghissimo.

Ti bacia, ti fa spogliare, ti accarezza... Spesso in quei momenti ti ritrovi tutto bagnato, se hai notato; e comunque è veramente hot!

Se vuoi, ti puoi anche far penetrare (ma bada: ci si rischia la pelle, se non si usa un preservativo e anche abbastanza spesso)... Eh, non è proprio una donna! tuttavia è mobile, pur se non proprio qual piuma al vento (è un peso massimo); e quando muta d’accento, pur se non di pensier, sono fregature!

Ogni tanto, ecco, nasconde i fatti suoi dietro una palla; ma è proprio allora che si vede bene che c... ha in testa, quella st...! È capace di farti venire un colpo. Ne combina tante. E tu non puoi né fare né dir niente: poi scoppia ed è la fine! Ti fa nero.

Ho detto forse che è sexy? in realtà, non si può proprio guardare! Ha piú di settant’anni! Che corpo giallo e gonfio! E quando si veste, è una tristezza... Fa squagliare. E ha sempre qualche macchia addosso... e non esattamente di gelato! Non so quanti pesci prosciuga in un’ora! E quanta roba ha ingoiato in tanti anni!

Ha un grosso giro, e non torna mai prima dell’alba. Non lavora molto nelle case chiuse; piuttosto batte sul marciapiede, sull’autostrada e ovunque la polizia, i carabinieri ecc. non abbiano sufficiente copertura. Ma non ha mai dovuto subire un arresto. Sono i nazisti, piú che altri, almeno negli ultimi tempi, a mettere in croce una cosí innocente creatura. E qualcun altro l’accusa di contribuire all’incremento di gravi malattie... Ingrati!

Chi è?



27.

Umido, nero, piccolo e zozzoso... zuccheri ormai degenerati in carboidrati inerti odor cesso cacato... onestamente lo assaggeresti, tu? oh, adesso mi mangio un frammento filante io; tu osserva.

Che cosa?



28.

Cos’è questo?



29.

Disse alla sua fida domestica un anziano pellicciaio scapolo, tutto tremante (benché fosse una bella giornata di fine estate), osservando dalla finestra il vicino cantiere:

«…!».

Al che lei: «Ornata di pelo, intende?».

E lui: «Ma no, di tatuaggi!».

Che cosa aveva detto il pellicciaio?

Per saperlo, risolvete il rebus (frase: 3 8 2 5 4, 3 3 5 4, 2 3 4 2 9 1’6 5!).



Suggerimenti: si consideri il titolo con cui è universalmente nota l’opera riprodotta, e non la scena che essa realmente raffigura; e in colei che è avvinta a Zefiro si identifichi Aura o Bora, non la ninfa Clori.

Ai solutori meno esperti ricordo inoltre che occorre seguire i grafemi rigorosamente da sinistra verso destra; che in un rebus possono anche essere descritte azioni, e che i soggetti e oggetti di esse possono anche non essere nominati (in tal caso saranno rappresentati dai soli grafemi sovrascritti); che sono ammesse anastrofi e apocopi; e che «ha» si può scrivere anche «à»; gioverà inoltre avvisarli che, nel caso di questo specifico rebus, l’elemento «I» è utilizzato in due diverse frasi consecutive.

Ai solutori piú esperti, invece, chiedo venia per le lievi equipollenze e la piccola macrologia presenti.




30.

Questo epigramma acefalo in endecasillabi, sul tema «Nemo propheta in patria», è dedicato a Daniele Ventre, mio dotto amico napoletano, che s’immagina qui a rimuginare mogio su una lettera di licenziamento; lettolo, rispondete alla domanda.


. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Senza parole, se non smozzicate,
riguarda il Ventre una piegata lettera,
lettera d’ieri, marchio d’un infame
giudizio. Me la mostra; ed io a lui:
«È un luogo in cui è difficile volare…
ne mette tanti in ristrettezze… Lino,
qui nulla vale; credo sia a Bologna
un buon supporto a ardenti aspirazioni.
È comunque una fase transitoria,
non è lugubre come certi credono.
Sú, sú! come direbbe un mio zio inglese,
in breve, è un operational upgrade».

Da quale luogo dell’Italia meridionale bisogna partire?



31.

Ecco una deliziosa poesia, in endecasillabi e settenari, dedicata al profeta Eliseo, che la Chiesa cattolica venera come santo, e che, essendo stato preso in giro da dei bambini per strada, «si voltò, li guardò e li maledisse nel nome del Signore. Allora uscirono dalla foresta due orse, che sbranarono quarantadue di quei fanciulli» (II Libro dei Re, 2, 24). Ma qui s’immagina una diversa versione del’episodio: cosí come san Francesco terrà la predica ai pesci, Eliseo dà lezioni di esegesi biblica ad una classe di orsi, quand’ecco irrompere i pestiferi mocciosi…


La virtú amò Eliseo tenacemente,
avendo egli vissuto nell’ascesi.
Volle agli orsi tenére,
infin, teologiche lezioni: «Isacco
sulla rupe obbedientemente lega
papà Abramo, soffrendone, finché
arriva l’olocaustostatico angelo»…
Tosto entran ragazzini ridacchianti:
«Ehilà, rincoglionito! puzzi forte!».
Rompono bibbie, ruttano… «Anatema!»,
Eliseo esclama; e libera,
scatenandoli, tutti suoi lurchissimi
animali. Tragedia. Ad Eliseo,
angeli, acché giustificaste tanto?

Questa poesia contiene alcuni versi non miei, ma d’un certo Luigi. Preso l’ultimo di essi, sebbene non si tratti d’un poligono, eliminatene… tre lati: AF, FL, LG… e rimescolate. Otterrete cosí un numero, che qui indicheremo con N. Sappiate quindi che

X = (N+5)/5;
Y = X-2;
Z = 2(N^2)+(Y^2).

Ora prendete il cognome di quel Luigi, aggiungete una «i» e rimescolate. Otterrete cosí il cognome d’un personaggio che, nel proprio campo, fu il piú famoso nell’Europa dell’epoca. Costui partí per una certa meta, secondo il suo allievo W., il giorno X/Y/Z.

Ora si immagini qualcuno che ai giorni nostri, pensando a ciò, stia passeggiando per Palermo mangiandosi nervosamente le unghie, e giunto a un certo punto esclami: «Eccola!». Capito dove si troverebbe, sommate il numero civico al numero del corso: otterrete un certo anno.

Quale città venne ricostruita in quell’anno?



32.

Stampate la griglia e le definizioni di questo cruciverba, e completatelo. Le lettere contenute nelle caselle gialle comporranno una frase, che s’immagina borbottata da un genio misantropo. Quale frase?





33.

Quando ho la febbre, mi serve un calzino. Per far che?

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