giovedì 13 marzo 2014

Dal morfasmo alla danza delle stelle

Frontespizio del De revolutionibus
orbium cœlestium
(1543) di Copernico.
Domenica 9 marzo si è tenuta in Capua, nel Palazzo della Gran Guardia, alla presenza di 16 partecipanti e per la durata di circa due ore e mezza, intervallo incluso, Coinci-dance oppositorum. Dalle rivoluzioni dei corpi all'illuminazione della mente, la puntata n. 4 di Encyclopædia Cœlestis. Novissimo laboratorio euristico di filosofia, arti varie, gioco e umana armonia, ovvero la settima stagione di incontri filosofici dell'Accademia Palasciania. La sera successiva la puntata si è replicata nel Palascianeum alla presenza di solo 2 partecipanti (di questo passo il Maestro farà la fine di Schopenhauer nel 1820 all'Università di Berlino: tener lezione in un'aula vuota), di cui 1 già presente la domenica.

La puntata n. 5 e relativa replica (tema: vedi qui) si terranno – sempre gratis – l'una domenica 16 marzo alle ore 17.55 nel Palazzo della Gran Guardia (Capua, piazza dei Giudici), sede dell'Associazione Pro Loco, e l'altra lunedì 17 marzo alle 20.55 in altra sede, la cui ubicazione potrà essere conosciuta dalle persone interessate telefonando o inviando un sms al 3479575971, o contattando Marco Palasciano in facebook.

La puntata n. 4, intanto, è consistita in una lezione-spettacolo dedicata a Tersìcore, musa della danza, associata al cielo di Venere, più una serie di giochi (tenutisi la domenica ma non il lunedì, per scarsità di presenze alla replica). Di séguito l'elenco degli argomenti trattati nella lezione:

Michel Dorigny, Terpsichore, XVII sec.

Tersicore e Venere
Le ragionevoli perplessità sull'associazione Tersicore/Venere ed Erato/Marte nello schema Capella-Kircher ecc. a fronte di Erato/Venere nello schema Ficino-Lomazzo ecc. Sia nell'amore sia nella danza, la più antica delle arti, unico strumento necessario è il corpo; separaremo in séguito l'elemento sensuale dalla danza, per cogliere in essa l'essenza più profonda. La scala erotica di Platone. Afrodite Pandèmia (figlia di Zeus e Dione, dice Omero) e Afrodite Urania (figlia di Urano, dice Esiodo). Mito di Crono che da dentro l'utero di Gaia (la terra) evira il padre Urano (il cielo), i cui genitali cadono in mare, dalla cui spuma mista allo sperma uranio nasce Afrodite, per i latini Venere.

Alexandre Cabanel, La naissance de Venus, 1863.

Due valve di un solo pecten
Nietzsche, La nascita della tragedia in Grecia (1872), la cui posizione antiplatonica è da prendere con le molle (N. elaborò una visione di Platone a suo uso e consumo). Apollineo e dionisiaco. L'euristica come «nozze di Ragione e Fantasia». La perpendicolarità di asse Razionale/Irrazionale e asse Bene/Male nella Ruota assiologica palascianiana. Il giusto mezzo rinascimentale. L'arcaico equilibrio maschile/femminile. L'insano deprezzamento del corpo e della terra nella morale pseudocristiana. Il commento di R. De Mattei sul disastro di Fukushima (2011).

William Adolphe Bouguereau, Le jeunesse de Bacchus, 1884.

La danza come strumento di trascendenza
Dioniso, detto anche Bacco. I Misteri dionisiaci. Il morphasmos, danza di imitazione animale. Le danze sciamaniche. Il Da No dell'epoca Zhou. Lo zodiaco cinese e la leggenda sull'assenza del gatto. Lo Zar e altre danze di guarigione. I dervisci rotanti e la differenza tra la loro danza e le danze rituali afroamericane. La trance dance. Pessoa a Dio: «Quando mi muovo, sei tu che ti muovi». Una ruota dei colori vorticando appare bianca.

Dalla Verità Splendente al grigiore di una vita abitudinaria
La Verità Splendente, conoscibile per intero solo fuori del mondo materiale («videmus nunc per speculum in ænigmate»): un «cristallino albero iperdimensionale», la cui visione da parte delle anime disincarnate è al tempo stesso «freddamente serena» e «più calda che mai, per l'infinito amore che le anime vivono nella contemplazione». Di contro alla purezza di tale visione: le incrostazioni psicopatologiche della vita quotidiana. Gli abiti mentali e il loro restringere il nostro campo di pensiero e di azione. Omofobia e altre insanie. Vite sprecate. L'abitudine, nemica della meraviglia.

Pieter Ampe e Guilherme Garrido
in Still standing you.
Il denudamento dagli abiti mentali
Sugli automatismi mentali: il non riuscire a vedere la nudità e il contatto fisico al di fuori della sfera della sessualità. La funzione originaria delle vesti era simbolico-ornamentale, non di occultamento di parti “vergognose”. Il potenziale rieducativo delle arti sceniche. Still standing you (2010) di Ampe e Garrido (vedi qui). Mascherarsi e spogliarsi è la stessa cosa. La ricerca dell'essenza di sé e dell'umano. Negli animali inferiori la mente è puro strumento del corpo, nei superiori il corpo può essere strumento della mente: creazione del personaggio. Il corpo non è la prigione dell'anima ma la sua cassa di risonanza. Contact improvisation.

Dalla fisica alla metafisica
Le danze astronomiche. Luciano di Samosata, De saltatione (II sec.): «la danza nacque, insieme con Eros l’antico, contemporaneamente alla prima formazione dell’universo». Dante, Par. XXXIII 145: «l'amor che move il sole e l'altre stelle». Relatività del moto. Relatività dello spazio. Relatività del tempo. Il movimento base di ogni essere vivente è la sua crescita. La lentissima danza delle piante. L'immobilità dei danzatori dal punto di vista della teoria di J. Barbour sull'illusorietà del tempo e su Platonia. Dal realismo strutturale ontico alla tesi palascianiana della «realtà ritagliata» (vedi puntata n. 2, paragrafo Se l'universo è solo un «se» del Sé). Lo statuto ontologico del corpo, a paragone di quello dell'anima, è “incorporeo”. Assenza di volontà nei movimenti degli astri e sua valenza simbolica. La danza pura, priva di fini narrativo-descrittivi e orientata all'autotrascendenza, comporta uno «svuotarsi» che corrisponde a un «essere riempiti dal significato del senza significato». Il non senso del puro essere, privo di causa, volontà, telos ecc.: «ha solo la sua purezza». L'estasi razionale.

Di séguito l'elenco dei giochi cui ci si è dedicati nel secondo tempo:


Ambulatio
Camminare, semplicemente, per la sala, ciascuno seguendo un percorso a piacere, tutti insieme variando la velocità su indicazione dell'animatore. Se si incontra per caso lo sguardo altrui, sostenerlo; oppure, a scelta, fuggirlo teatralmente, con esagerata espressione di timidezza.

Titillatio
Continuando a camminare, ciascuno cerchi di far ad altri il solletico, nel contempo cercando di non farselo fare.

Morphasmos
Imitare in gruppo, via via, tutti gli animali dello zodiaco cinese (topo, bufalo, tigre, coniglio, drago, serpente, cavallo, capra, scimmia, gallo, cane, maiale), e infine il gatto.

Danza astronomica
Immedesimarsi in stelle e pianeti, orbitando per la sala, mentre il pianista improvvisa una musica “celeste”.

Contact improvisation
Toccarsi gli uni gli altri e da ciò fare evolvere una coreografia estemporanea.

I quattro temperamenti
Esprimere, tutti insieme, in sequenza: ora allegria, ora amorevolezza, ora tristezza, ora aggressività; quindi tutto daccapo, a più riprese, con mutazioni sempre più veloci.

Presentazioni mimiche
Tutti in cerchio. Ciascuno a turno va al centro della sala e si presenta senza parole, mimando (in modalità più o meno allegorica) il suo attuale stato d'animo ecc.

Dichiarazioni mimiche
Ciascuno a turno va dalla persona che finora più lo ha ispirato e le dice qualcosa, senza parole.

Raggruppamenti
Camminare. Formare, prendendosi a braccetto, coppie. Poi formare trii, rubando una persona a un'altra coppia. Poi quartetti ecc., fino a formare varie squadre.

Coreografie
Ciascuna squadra si è appartata, per inventare e preparare in breve tempo una coreografia che la rappresentasse in qualche modo. Quando le squadre sono state pronte, si sono a turno esibite. (I risultati sono stati particolarmente poetici.)

Cerchio finale
Si è formato un cerchio con tutti i presenti, usando il «gioco della molecola» (vedi Arca Arcanorum, puntata n. 0, paragrafo Tormentata costruzione di un cerchio). Quindi ci si è tenuti per mano, e ciascuno ha detto il proprio nome e come si sentisse adesso. Infine ci si è salutati con un applauso.

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