Dopo aver trattato – nelle prime quattro puntate ovvero sette lezioni-spettacolo – di preistoria e storia antica, di narrazioni bibliche e dei miti di varie civiltà (dall'epopea di Ghilgàmesh all'Edda dei norreni, passando per Veda e gnostici e ritornando a Orfeo ed Euridice), il XVI festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, gioco e umana armonia «Dedalo o il sublime. Un percorso nel labyrinthus mundi tra mito e storia» si concentrerà, da qui alla nona puntata, esclusivamente sulla mitologia greca.
La quinta puntata – come sempre a ingresso
libero – si terrà alle ore 18:15
di domenica 8 dicembre e vedrà l'Accademia Palasciania di nuovo in collaborazione con Capua Sacra, tenendosi nella chiesa di San Salvatore a Corte (Capua,
via Principi Longobardi 19), da cui il seguente anagramma: "Se ricordassi Tèseo che osa vagar nel Labirinto... = Chiesa di San Salvatore a Corte, ingresso libero".
Qui Marco Palasciano (che non sarebbe mai nato se un suo zio avesse mantenuto la promessa di sposare la giovane che nel 1943, con uno stratagemma, lo aveva salvato dai nazisti a Creta) terrà la lezione n. 8, «Nel "maze" del cammin di nostra vita. La dinastia cretese dal ratto di Europa al raptus di Fedra», cui motivo ispiratore è la costellazione del Toro, legata al ciclo mitico che ruota intorno al Labirinto di Cnosso ("maze" in inglese vuol dire "labirinto"). Incontreremo – fra l'altro – re Minosse e la regina Pasìfae, il di lei mostruoso figlio noto come Minotauro, l'inventore Dedalo e l'avventato suo figlio Icaro, l'avventuroso Tèseo votato a eliminare il povero mostro, e del mostro la sorellastra Arianna che s'innamora di Tèseo, il quale poi non mantiene la promessa di sposare la sua salvatrice (cfr. 1943). Ma la storia non finisce qui; e non iniziava con Minosse.
Ricordiamo che per partecipare non vi è necessità di aver seguìto le puntate precedenti, e che il programma completo di «Dedalo o il sublime» è consultabile nel blog dell'Accademia Palasciania.