Comunicato stampa sulla puntata n. 7 di Dal Paleolitico a Palasciania. Vi preghiamo di pubblicarlo ovunque; e grati vi saremo, in eterno e all'estremo.
Prosegue
itinerando fra biblioteche, bar, giardini palatini e altri «loci più o meno
amoeni» di Capua e dintorni l'undicesimo festival-laboratorio palascianiano di scienza, filosofia, poesia, arti
varie, gioco e umana armonia "Dal Paleolitico a Palasciania. Undici salti in accelerazione geometrica lungo la storia dell'Homo sapiens sapiens".
La sua puntata n. 7 si terrà domenica
11 marzo alle ore 18.57 nella
sala superiore dell'Amaro Caffè (Capua, via Corte della Bagliva
7, a lato del Municipio) e si intitolerà "Rinascimento. Johannes Gutenberg reinventa la
stampa (circa 1440)".
L'incontro – come sempre a ingresso gratuito – consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano sui mirabìlia e gli horribìlia della seconda metà del medioevo fra cui, tanto per cominciare, il processo al cadavere di papa Formoso e – restando in àmbito processuale – la prima testimonianza scritta del volgare italiano, nel Placito capuano. A seguire, l'epoca delle crociate, in cui si intrecciano i cammini di san Francesco, di Robin Hood e dell'imperatore Federico II, alla cui corte fiorisce la scuola poetica siciliana intanto che appassisce la poesia dei trovatori provenzali, colpo di grazia la crociata albigese. Dall'oriente giungono intanto i numeri arabi e, più tardi, i cannoni. Mentre Guglielmo di Machaut innova l'arte musicale, Guglielmo di Occam fugge da Avignone per scampare all'Inquisizione. Tra Dante e l'Umanesimo si infila a squarcio la peste nera. A contraltare delle compagnie di ventura, per le quali il soldo è il solo dio, si erge angelica e folle la figura della Fanciulla di Orléans. E mentre il suo rogo si spegne, e si accende la disputa fra i neoplatonici e i neoaristotelici, un apprendista orafo nativo di Magonza si prepara all'impresa che porrà fine ai secoli bui iniziati con i decreti teodosiani (se non già con la morte di Cleopatra): una tipografia.
Ricordiamo che è possibile inserirsi in qualsiasi momento del festival-laboratorio, senza necessità di averne seguìto le puntate precedenti; i cui resoconti si troveranno in palasciania.blogspot.it, come pure il programma completo. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971.
L'incontro – come sempre a ingresso gratuito – consisterà in una lezione-spettacolo di Marco Palasciano sui mirabìlia e gli horribìlia della seconda metà del medioevo fra cui, tanto per cominciare, il processo al cadavere di papa Formoso e – restando in àmbito processuale – la prima testimonianza scritta del volgare italiano, nel Placito capuano. A seguire, l'epoca delle crociate, in cui si intrecciano i cammini di san Francesco, di Robin Hood e dell'imperatore Federico II, alla cui corte fiorisce la scuola poetica siciliana intanto che appassisce la poesia dei trovatori provenzali, colpo di grazia la crociata albigese. Dall'oriente giungono intanto i numeri arabi e, più tardi, i cannoni. Mentre Guglielmo di Machaut innova l'arte musicale, Guglielmo di Occam fugge da Avignone per scampare all'Inquisizione. Tra Dante e l'Umanesimo si infila a squarcio la peste nera. A contraltare delle compagnie di ventura, per le quali il soldo è il solo dio, si erge angelica e folle la figura della Fanciulla di Orléans. E mentre il suo rogo si spegne, e si accende la disputa fra i neoplatonici e i neoaristotelici, un apprendista orafo nativo di Magonza si prepara all'impresa che porrà fine ai secoli bui iniziati con i decreti teodosiani (se non già con la morte di Cleopatra): una tipografia.
Ricordiamo che è possibile inserirsi in qualsiasi momento del festival-laboratorio, senza necessità di averne seguìto le puntate precedenti; i cui resoconti si troveranno in palasciania.blogspot.it, come pure il programma completo. Per ulteriori informazioni contattare il 3479575971.
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