Venerdì
22 luglio, alle ore 19.00, presso Palazzo Lanza (Capua, corso Gran
Priorato di Malta 25) l'Accademia Palasciania presenta Genesis Wunderkammer: da Adamo ad Amleto tra astratto e concreto. Ingresso libero. Di séguito la descrizione di quanto in programma, dal relativo comunicato stampa.
La
sala eventi della libreria Guida Capua si trasforma in una neobarocca
«camera delle meraviglie», sia pur virtuale, e nello scenario d’uno
spettacolo ibrido – a ingresso gratuito – dove la fotografia d’autore fa
da sfondo e motivo ispiratore al teatro di parola. Finanche parola
divina: Marco Palasciano declama infatti passi dal biblico Genesi, nella prima parte della performance, e, nella seconda, dall’Amleto
di William Shakespeare. Passi qua e là contaminati con frammenti
d’altre scritture antiche e moderne (soprattutto moderne: a far da malta
è Palasciano stesso). Nel contempo, sullo schermo si susseguono le
immagini catturate e rielaborate da Salvatore De Maio, per la prima parte, e da Antonio Calamo e Vincenzo Pagliuca, per la seconda. Nell’intervallo tra le due parti si esibisce alla chitarra Antonio Faenza, con pièces trascelte dal repertorio classico.
Le
immagini proposte da De Maio sono caratterizzate dall’astrazione;
quelle di Calamo e Pagliuca dalla concretezza. Le prime sono, pour ainsi
dire, «fotografie di pensieri»: se, per esempio, Palasciano intravede
in esse un capitolo del Genesi, gli spettatori stessi sono
sollecitati da De Maio a fornire una propria reinterpretazione di tali
quasi reperti medianici, facendone uno specchio psicologico, per
inserire infine eventualmente – in margine al dibattito post show – le
rispettive intuizioni in un’urna. Le immagini di Calamo e Pagliuca sono
invece tratte da un volume di cui sono coautori con Luigi Esposito, The Ghost Museum,
edito dal DISCIZIA e dedicato ai locali della facoltà di Medicina
Veterinaria dell’Università di Napoli “Federico II”, abitati da
meravigliosi quanto polverulenti reperti che – per l’incuria dell’uomo
che pure li creò (o demiurgò, se tolti alla natura) – anziché venire
collocati nelle ialine teche d’una Wunderkammer giacciono abbandonati
alla deriva nel mare dell’oblio.


Sovrapposizione di fotografie di Pagliuca e De Maio. |
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